BORIS MUGNAI
PRESIDENTE RTV38
Ben 48 anni di RTV38. Ma la tua
storia professionale inizia all‘Enel?
Sì, nel 1972-73 ero impiegato all’Enel.
E ci sono rimasto quasi tre anni.
Nel 1975, io e mio fratello, abbiamo
iniziato, in questo campo, per gioco.
Io sono sempre stato un amante della
fotografia. Abbiamo sperimentato,
nel 1975, un nuovo videoregistratore
Akai, a bobine, su nastro magnetico.
E da lì, con un po’ di ingegno,
vedemmo che questo registratore
aveva anche un’uscita con una
conversione e un piccolissimo
amplificatore, che andava sul canale
36, per poterlo poi rivedere su un
normale televisore.
Quali furono i primi segnali che
ti fecero capire che in realtà
questa poteva essere, oltre che
una iniziativa hobbistica, anche
un’impresa?
In questo paese (Figline Valdarno
n.d.r.), a settembre ci sono le feste
cittadine. Portammo tutti i cavi nelle
vetrine dei negozi e nelle case. E
facevamo vedere in tv tutte le feste
cittadine, riprese da noi.
E qui siamo ancora nell’hobby?
Certo.
Poi l’intuizione. Trasmettevamo un
programma che era Disco Kim (la
radio con le richieste musicali in TV,
n.d.r.). E venne da noi un signore
che vendeva libri (un agente dell’Utet
n.d.r.) che ci disse: “Perché non mi
mettete in televisione? Io vi posso
pagare”.
Oggi sembrano banalità, ma allora…
È cominciato tutto da lì.
Fu quello l’inizio. Per svilupparsi poi
negli anni ’80 e ’90, come uno dei
business più belli e innovativi che ci
siano mai stati.
Quali sono le altre tappe
fondamentali di RTV38?
La tappa fondamentale è l’inizio del
Modulo 81, con la Manzoni. Erano
già nate molte televisioni in Italia
e nasceva anche il primo circuito.
Si parlava di sindacation, quando
ancora, non si sapeva bene nemmeno
che cosa si poteva fare.
Tutto questo fino al 1990, quando,
con legge Mammì, venne, finalmente,
tutto normato.
Vengo qui più volte, sempre a
distanza di qualche anno e, tutte le
volte, ti trovo con questo grande
entusiasmo. Tutto sommato la
Toscana è una bella regione ma ci
sono regioni anche più importanti
e con mercati più ricchi. RTV38
festeggia 48 anni di successi,
sia come gestione e innovazione
tecnologica, sia come produzione
di programmi. Cosa che
sinceramente a volte non riscontro
in altre regioni, con bacini più
ricchi e con un potenziale mercato
pubblicitario ben più importante di
quello toscano.
Qual è il segreto, allora, che sta alla
base del successo di RTV38?
Noi abbiamo sempre avuto la volontà
di essere territoriali. Non abbiamo
mai avuto l’ambizione di andare
a trasmettere nel Lazio o nella
Lombardia.
Il nostro territorio è la Toscana e
vogliamo curarlo bene.
A oggi, l’area che ci dà più
soddisfazione è l’informazione, con un
team professionalmente qualificato,
dotato delle giuste tecnologie, per
poter essere collegati da tutti i punti
della Toscana, sempre in diretta. E
questo ci ha consentito di poter fare
quello che i network non potranno
mai fare, perché come copriamo noi il
nostro territorio, non lo fa nessuno.
RTV38 poi, è sempre stata molto
brava anche nell’organizzazione
commerciale.
Di conseguenza, anche lo studio del
palinsesto è targato molto bene con la
sua informazione e i suoi programmi
in diretta come, ad esempio, “TaDà”,
un magazine che è in diretta per oltre
due ore, cinque giorni alla settimana.
E ogni giorno, aziende e persone si
raccontano e raccontano il territorio.
Pensa che non abbiamo mai spazi
liberi, perché siamo pieni di richieste.
Il rinnovo si aggira ad una percentuale
del 98%.
Ci sono poi i molti notiziari e
l’informazione sportiva. Noi seguiamo
la Fiorentina, perché siamo amanti
della Fiorentina e produciamo tre
programmi a settimana: “Il salotto
dello Sport”, “Zona mista” e “Viola”.
E quando la Fiorentina