PAOLO ARTUSO: L’INCREDIBILE MATRICE EVERTZ NEXX

La piattaforma Evertz NEXX rappresenta un punto di riferimento per il routing video e audio, grazie alla sua progettazione modulare e compatta. Questa soluzione versatile e scalabile supporta un’ampia gamma di applicazioni e flussi di lavoro per la produzione di contenuti broadcast e media, offrendo una elaborazione avanzata dei segnali video e audio. Il tutto, in un formato molto compatto e versatile.

Antonio Franco

Parliamo delle matrici della Evertz: quali sono le gamme e quali sono le differenze delle diverse gamme?

In Evertz vi sono diverse tipologie di matrici. Si parte dalla EQX high-end, ma nel futuro stiamo implementando nuove tecnologie e nuove soluzioni. Evertz ha combinato in un nuovo modello che si chiama NEXX, tutte quelle che sono le caratteristiche dei sistemi high-end.

Entriamo nel dettaglio della gamma NEXX?

Questa nuova matrice NEXX è molto compatta che, direi è la caratteristica più saliente. Solo 5RU, lo spazio necessario per installare questa matrice, con alimentatori a bordo. Per cui non è necessario integrare ulteriori moduli esterni. È una matrice che può essere utilizzata in qualsiasi tipo di applicazione: OB Van, applicazioni molto compatte, fly case ecc. È una matrice direi sufficientemente potente.

In un singolo frame riusciamo ad ottenere fino a 384×384 I/O SDI 12G, la matrice è full-compliant 12G. Chiaramente 12G è su licenza. Per cui, se un utente ha bisogno solo di formati 3G, può utilizzare la matrice nella versione base. Se ha bisogno di implementare licenze con interfacce 12G, singola connessione, inserisce la licenza e, automaticamente attiva questa funzionalità. Fronte-retro, abbiamo 12 slot disponibili per cui su ogni slot possiamo installare una I/O card: 32 IN, 32 OUT per il totale, come dicevo prima, di 384×384…

E, nella massima configurazione?

La massima configurazione, in un singolo frame è 384×384, ma la peculiarità di questo sistema, permette la scalabilità. Possiamo linkare fra di loro fino a tre frame. E questo ci permette di arrivare ad una dimensione quadratica di 960×960 segnali 12G. All’interno di questa matrice abbiamo dei particolari cross-point che ci permettono di creare link fibra fra i vari moduli, per ottenere quello 960×960 su 15RU. Chiaramente, posso anche spostarli, se ho problemi di spazio all’interno del rack.

 

Altre caratteristiche?

Senza licenza, ho tutta la parte di de-embedding audio e re-embedding audio. Per cui per ogni singolo ingresso, viene de-embeddato l’audio e viene ruotato all’interno di un cross-point audio che è separato rispetto al video. Sono i due cross-point sostanzialmente all’interno: un cross-point video e un cross-point audio. Il cross-point video è su singolo frame di 960×960, perché deve gestire tutte le destinazioni verso i multiviewer.

All’interno di una singola scheda posso inserire delle licenze e avere, per ogni singola card, fino a quattro layout multiviewer, upgradabili su licenza. Quindi, un cliente acquista una scheda e, nel futuro, può acquistare le licenze e attivare i multiviewer. Il cross-point interno ha chiaramente una dimensione maggiore perché non va a sottrarre risorse alla configurazione. Per cui, rimangono sempre 384×384 sul singolo frame. Chiaramente, si ha la possibilità di avere quattro layout multiviewer per singola scheda. Le schede sono 12 in totale. Moltiplicando 4×12, è facile capire qual’ è il numero di layout che si possono generare.

Come dicevo, de-embedder e embedder non sono su licenza ma sono già a bordo, di base, quando si acquista la matrice. Anche la singola scheda, ha 32 de-embedder, 32 embedder, per cui si può fare shuffling o quello che necessita. Su licenza abbiamo poi la possibilità di inserire opzioni tipo il frame-synchronizer. Per cui possiamo attivare, per ogni singola card, la funzione di frame-synchronizer, se necessario.

 

Abbiamo un cross-point con controller a bordo e doppia porta, per la ridondanza sulla parte di gestione del controller esterno. Abbiamo quattro alimentatori, che possono essere scelti in funzione della quantità di schede che si acquistano. Un singolo alimentatore riesce a gestire fino a 1400 watt. Per cui, a seconda della configurazione delle schede, posso metterne un secondo, per avere la ridondanza. Poi, eventualmente, ne servono degli altri, nel caso in cui la matrice sia più popolata.

Quindi, esattamente che tipo di ridondanza abbiamo sull’alimentazione?

Sull’alimentazione abbiamo quattro slot, dove possiamo installare fino a quattro alimentatori. Il numero è definito in funzione della configurazione della matrice. Un singolo alimentatore chiaramente è un single point of failure. Inserendone due io riesco ad avere la ridondanza. Aggiungendo altre schede, (viene fatto un calcolo), devo aggiungere alimentatori perché la capacità e l’assorbimento delle schede chiaramente aumenta. Non c’è un alimentatore ridondato rispetto agli altri, perché tutti sono contemporaneamente attivi. Per cui se salta un alimentatore, il sistema rimane in piedi, perché gli altri hanno potenza sufficiente per alimentare comunque tutto il sistema.

Ovviamente, abbiamo la sostituzione a caldo?

Assolutamente. Tutto è hot-swappable, online. Per cui tolgo una scheda, reinserisco la nuova e tutto riparte, con l’assegnazione dei relativi cross-point.

Cosa interessante è che, oltre ad avere questo tipo di schede SDI 32IN su 32OUT, abbiamo la possibilità di inserire anche altre tipologie di schede. È disponibile una piattaforma denominata 670 che, a seconda dell’applicazione che viene inserita all’interno di questo hardware generico, cambia le funzionalità.

Per esempio, i multiviewer che abbiamo a bordo, implementabili con licenza su ogni singola card, sono dei multiviewer che hanno chiaramente delle limitazioni, in termini di caratteristiche. Hanno gli under-monitor display, i tally, hanno tutto quello che serve ma, se si ha necessità di un multiviewer specifico, configurabile e che abbia anche la parte di allarmi, si può inserire questa 670 Platform, con la funzionalità di multiviewer, all’interno di uno degli slot, e gestirla come singolo multiviewer.

 

La stessa piattaforma 670 mi permette di caricare applicazioni IP. Per cui è possibile interfacciare lo streaming in ST-2110, direttamente sulla matrice. Le nuove card hanno la possibilità di montare tutti i moduli della serie MIO Blade. Evertz ha un range molto ampio di moduli compatti che si usano normalmente su frame portatili tipo Scorpion. Hanno diverse tipologie di funzionalità. Anche questi possono essere installati e interfacciati sulla matrice. Il sistema è aperto e versatile, ed è possibile configurarlo in maniera molto intelligente.

Come dicevo arriviamo fino a 960×960, aggiungendo altri due frame. Per cui questo tipo di apparato ci permette di arrivare fino a delle dimensioni molto importanti. Ripeto, ogni ingresso e ogni uscita è fornito di embedder and de-embedder. Quindi, si ha la possibilità di fare tutto lo shuffling audio su ogni singolo canale, per 16 canali.

Formati e standard disponibili?

Fino al 12G, fino al 4K SDI, su singolo collegamento.

Quali sono i plus a livello di integrazione di operatività, in conclusione?

Direi che questo tipo di matrice mantiene tutte le caratteristiche di configurazione e operatività dei sistemi high-end. Perché, il software di gestione che controlla questa matrice, è lo stesso ed ha le stesse caratteristiche del sistema che controlla le matrici di alta fascia. Direi che tutto quello che possiamo fare sulle matrici di grandi dimensioni, lo riusciamo a fare anche sulla serie NEXX.

Ideale inserimento delle NEXX, in che genere di sistemi?

OB Van senz’altro, vista la compattezza. In cinque rack unit, riusciamo ad arrivare a 384×384. Aggiungendone altri due, arriviamo fino a 960×960. E chiaramente, in qualsiasi tipo di applicazione dove è utilizzato ancora l’SDI.

 

 

 

 

 

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