VISION BROADCAST: MARCO PORRO

Intervista a Marco Porro, CEO Leading Technologies e Allyn

Siamo alla conclusione del Vision Broadcast, dopo questa due giorni molto intensa. È il momento di trarre delle conclusioni, fare un consuntivo. Visto che tu sei amministratore sia della Leading che della Allyn, come valuti l’evento?

È stata una due giorni veramente interessante dal mio punto di vista, un grosso successo soprattutto per essere riusciti effettivamente a mettere in comunicazione i due mondi come ci eravamo preposti, ossia utilizzatori e creatori di tecnologia. Il feedback avuto dai presenti, è stato veramente entusiasta. E questo conforta la decisione di aver ripreso a fare questo tipo di eventi e l’idea di rendere questo, un evento ricorrente durante l’anno.

Sono stati due giorni sicuramente intensi. Devo dire che anche dal punto di vista di percentuali di persone che si sono iscritte e poi presentate, abbiamo sfiorato penso l’85%. È anche questo un grosso piacere. Vedere che comunque la gente è venuta ed è venuta interessata. Si sono aperti tantissimi tavoli di discussione, sia quelli più pratici naturalmente, ma anche tavoli di discussione su future soluzioni ed idee.

Anche perché poi, come vediamo, in realtà cala sempre di più la presenza agli eventi internazionali. Forse tutto sommato questi eventi mono-azienda, che hanno una maggiore concentrazione e possibilità di dialogo e di approfondimento, riscontrano certamente maggiore interesse da parte degli utilizzatori?

Sì, confermo che secondo me l’interazione, il poter interagire con chi può dare informazione e sviluppa tecnologia, è una cosa ormai irrinunciabile. La parte puramente visiva, il guardare o vedere dei prodotti anche spiegati ma in maniera chiamiamola automatica – perché di solito non c’è tempo nelle fiere – sta diventando un limite. Perché, come si diceva, la tecnologia ormai ha veramente degli orizzonti molto ampi. Quindi bisogna poter approfondire, bisogna poter parlare per capire da entrambe le parti quali sono le necessità e quali sono le soluzioni migliori.

L’evento internazionale, in questo senso, risulta troppo dispersivo e con tempi troppo ridotti per poter fare degli approfondimenti?

Sì, direi che sicuramente sono eventi ormai diventati importanti dal punto di vista del networking, perché comunque permettono di avere diciamo dei momenti di ritrovo quasi goliardici, che sono comunque importanti. Però, dal punto di vista pratico, secondo me eventi più mirati, più specifici e con più tempo a disposizione, sono oggi la soluzione migliore.

Ritieni che questa formula sia migliore di quella che avevate sviluppato nel precedente evento, quindi anche con delle conferenze, delle presentazioni? Quindi anche per il futuro, cosa pensate di fare?

Allora, secondo me vi sono pro e contro da entrambe le parti. In questo modo abbiamo avuto la possibilità di una maggiore interattività, rispetto a programmi ben stabiliti, perché comunque si potevano allungare o accorciare le fasi, in modo più dinamico. Dall’altra parte, se ci sono determinati contenuti – come è stato per esempio per Calrec, che è stato programmato durante le giornate – sono probabilmente argomenti che richiedono invece una programmazione più specifica e più precisa. Quindi, la cosa migliore, a seconda dei contenuti che si hanno, è una via di mezzo fra le due. Però devo dire che se dovessi rifarlo con la stessa tipologia di contenuti, sceglierei questa soluzione.

E quindi il prossimo Vision a quando e con che tipo di contenuti?

La data naturalmente verrà comunicata. Sicuramente sarà lo stesso periodo per l’anno prossimo. Quindi lo faremo annuale. Stiamo valutando varie soluzioni, con la possibilità magari di pianificare anche Roma, per l’evento principale o come tappa intermedia.

Quali argomenti? Sinceramente lo andremo a scoprire nei prossimi mesi, in base allo sviluppo della tecnologia. Quello che mi piacerebbe poi aggiungere – quello sì – è un intervento, (ma uno), all’interno delle giornate dove magari ci sia una sorta di panel, se ci sono degli argomenti che vale la pena approfondire. Volendo anche extra tecnologia.

Vision Broadcast tra un anno. Ma nel frattempo, da qui a un anno, anche un Vision dedicato ad altri settori dei quali vi occupate?

Sicuramente. Prima cosa, questa pr. Quindi, questa è una cosa che verrà ripetuta. Per quanto riguarda il mondo broadcast, presumibilmente ci saranno degli eventi più contenuti che verranno proposti durante l’anno, per presentare o promuovere determinate soluzioni.

Quindi ancora più verticale, dedicata a singoli prodotti o brand?

Sì, una serie di sotto-eventi del Vision Broadcast reale che si proporranno durante l’anno.

Che saranno specifici per brand o per tipo di applicazione?

Il mio obiettivo sarebbe per applicazione o soluzione, non necessariamente per brand. Salvo che da qualche brand, ci sia veramente qualcosa di talmente eclatante che richiede una sua posizione. Però preferirei parlare di soluzioni piuttosto che di prodotti.

Per quanto riguarda gli altri mercati che copriamo, sicuramente ci saranno. Non so se avranno lo stesso nome, quindi “Vision”. Magari sì. Perché potrebbe diventare in effetti il filo che unisce tutti i nostri eventi. Verrà comunicato a breve perché stiamo ragionando anche in base alla disponibilità degli spazi e delle risorse che abbiamo.

 

 

 

 

Articoli correlati