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FUJIFILM GFX ETERNA 55 : LA RIVOLUZIONE DEL LARGE FORMAT CINEMATOGRAFICO E LE NOVITÀ PER IL BROADCAST

L’edizione 2025 di IBC ha visto Fujifilm protagonista con una presentazione ricca di novità che spaziano dal mondo broadcast tradizionale fino alla rivoluzionaria GFX Eterna 55, la prima cinecamera Large Format.

Francesco Spisti, ci ha guidati nello stand Fujifilm, attraverso un percorso che dimostra come l’azienda stia consolidando la sua presenza nel settore della produzione professionale, portando innovazione sia nelle soluzioni per il broadcasting che nella cinematografia digitale. In particolare, la gamma delle ottiche Duvo e, sopratutto, la nuova GFX Eterna 55, camera con sensore Medio Formato, dedicata alla produzione cinematografica.

Francesco Spisti – Fujifil

 

Le novità nel mondo broadcast: Fujinon amplia la gamma per i sensori 2/3 di pollice

Il tour nello stand Fujifilm inizia con le novità dedicate al mondo broadcast, un settore dove l’azienda ha sempre avuto una presenza significativa grazie alla qualità ottica delle sue lenti FUJINON. La prima novità presentata è la FUJINON LA30 BRM, l’ultima arrivata nella famiglia di obiettivi broadcast dell’azienda, che va ad affiancarsi alla già apprezzata LA16x8 BRM.

Quest’ultima era inizialmente dedicata esclusivamente all’ambiente Blackmagic Design e veniva venduta in abbinata con le camere del brand australiano. Con l’arrivo della nuova LA30 BRM, Fujifilm compie però un passo importante: entrambe le ottiche non saranno più limitate ai soli clienti Blackmagic, ma diventeranno disponibili per tutti i professionisti che utilizzano camere con sensori 2/3 di pollice, ampliando significativamente il mercato di riferimento.

La LA30 BRM rappresenta un’evoluzione interessante perché amplia la lunghezza focale rispetto alla LA16, partendo da un 7.8x come punto di partenza fino ad arrivare a un impressionante 30x di zoom. Si tratta di un’ottica semi-servo che si colloca nella fascia mid-level del range FUJINON, pensata per professionisti che cercano qualità e versatilità senza necessariamente dover investire nelle soluzioni top di gamma. Va notato che quest’ottica non dispone di extender a bordo, ma la sua versatilità nativa la rende comunque una scelta interessante per molteplici applicazioni broadcast.

La Famiglia DUVO: Quando la lunghezza focale fa la differenza

Proseguendo nel tour dello stand, l’attenzione si sposta su quello che rappresenta il top di gamma per quanto riguarda l’estensione focale: la FUJINON DUVO 25-1000mm, un’ottica che arriva a ben 1000 mm di lunghezza focale, rendendola ideale per riprese a lunga distanza dove il dettaglio è fondamentale.

La famiglia DUVO è composta da tre membri principali: il 14-100mm, il 24-300mm e il 25-1000mm nella sua tipologia boxata. Ciascuna di queste ottiche ha trovato il suo spazio nel mercato professionale grazie a caratteristiche specifiche che le rendono ideali per applicazioni diverse. Il 14-100mm, ad esempio, è particolarmente apprezzato dagli operatori Steadicam perché offre un range focale versatile mantenendo dimensioni e peso contenuti, fondamentali per il lavoro con stabilizzatori.

Il 24-300mm è invece, ad esempio, la scelta preferita per riprese a bordo campo durante eventi sportivi, manifestazioni e concerti, dove serve una buona escursione focale ma anche la capacità di muoversi rapidamente tra inquadrature diverse. Infine, il 25-1000mm è quello che offre il maggior dettaglio in assoluto, grazie alla sua capacità di raggiungere un’escursione focale estremamente importante che permette di catturare soggetti anche a distanze considerevoli.

FUJINON UA125x8 e UA46: L’eccellenza per broadcast e ENG

Per chi cerca il massimo nel mondo delle ottiche boxate broadcast, Fujifilm presenta la FUJINON UA125x8, che rappresenta il top di gamma assoluto in questa categoria. Raggiunge anch’essa 1000 mm di lunghezza focale, esattamente come la DUVO 25-1000, ma si distingue per essere progettata specificamente per sensori 2/3 di pollice, mentre la DUVO utilizza un attacco PL. Questa differenza la rende perfetta per le camere broadcast tradizionali, dove lo standard 2/3 di pollice continua a dominare.

Nel segmento delle ottiche portatili ENG (Electronic News Gathering), invece, il riferimento è la FUJINON UA46x9.5, che rappresenta l’eccellenza della fascia UA di Fujinon. Quest’ottica, insieme alla UA125x8 e all’intera famiglia DUVO, ha ricevuto un’accoglienza estremamente positiva dal mercato professionale, diventando uno strumento di riferimento per produzioni broadcast che richiedono mobilità senza compromessi sulla qualità d’immagine. La serie UA è particolarmente apprezzata dai professionisti del broadcasting perché combina qualità ottica eccellente con ergonomia studiata per lunghe sessioni di ripresa.

Uno sguardo al futuro: La FUJINON 22×4.8 BERD

Tra le novità più interessanti presentate a IBC 2025, anche se non ancora disponibile sul mercato, c’è la FUJINON 22×4.8 BERD, un’ottica che ha suscitato grande interesse tra i visitatori dello stand. Si tratta di un prodotto che è stato solamente annunciato e che arriverà sul mercato nel corso del 2026, ma che già promette di rivoluzionare un segmento specifico del mercato broadcast.

Quest’ottica si posiziona strategicamente tra la 4.5 (il grandangolo maggiore di Fujinon) e la 7.6 (la focale minima considerata “normale” nel range), colmando un vuoto che molti professionisti avvertivano. La 22×4.8 BERD è particolarmente interessante perché pur tendendo al grandangolo, mantiene un impressionante 22x di zoom, permettendo così di raggiungere un’escursione focale molto importante senza dover cambiare ottica.

Ma le caratteristiche che hanno davvero entusiasmato i professionisti presenti a IBC sono altre due: la presenza di un extender a bordo, che funziona come duplicatore di focale 2x, e la possibilità di essere controllata con comandi full servo. Questa combinazione di caratteristiche la rende estremamente versatile per produzioni broadcast che necessitano di grande flessibilità compositiva e rapidità operativa, due elementi fondamentali nel mondo delle riprese live e degli eventi.

La vera star dello stand: FUJIFILM GFX Eterna 55

Ma la novità che ha davvero catalizzato l’attenzione di tutti i visitatori dello stand Fujifilm a IBC 2025 è stata senza dubbio la FUJIFILM GFX Eterna 55, la prima camera cinematografica interamente sviluppata da Fujifilm. Come sottolineato da Francesco Spisti, questo non è semplicemente un nuovo prodotto, ma rappresenta il culmine di anni di esperienza nel settore video che Fujifilm ha accumulato con le sue camere fotografiche della serie GFX.

Il nome stesso della camera racconta già molto della sua natura: GFX Eterna 55. La sigla GFX rimanda alla serie fotografica di medio formato, mentre “Eterna” richiama una delle più amate simulazioni pellicola di Fujifilm, conosciuta per il suo look cinematografico. Il numero 55, infine, indica la diagonale del sensore in millimetri, che rappresenta una delle caratteristiche più rivoluzionarie di questa camera.

Un Sensore che ridefinisce il concetto di Large Format

Il cuore della GFX Eterna 55 è un sensore medio formato fotografico da 102 megapixel ereditato direttamente dalla GFX100 II, con dimensioni di 44×33 mm e una diagonale di 55 mm. Questi numeri potrebbero sembrare tecnicismi, ma in realtà rappresentano qualcosa di rivoluzionario nel mondo della cinematografia digitale: questo sensore è circa 1,7 volte più grande rispetto a un full frame tradizionale.

La caratteristica davvero distintiva, però, è l’altezza del sensore. A differenza dei sensori cinematografici tradizionali, che seguono formati come il 65mm o proporzioni come il 16:9 o 17:9, la GFX Eterna 55 ha la diagonale e soprattutto l’altezza più elevata disponibile nel mercato cinematografico per camere in vendita al pubblico. Questo aspetto non è solo una curiosità tecnica, ma apre possibilità creative completamente nuove per i filmmaker.

Open Gate 4:3: Una nuova dimensione per la creatività

Grazie a questa particolare conformazione del sensore, la GFX Eterna 55 può essere utilizzata appieno in formato 4:3 Open Gate registrando in 4K fino a 48 fps. Questo formato richiama la tradizione del cinema analogico, quando le pellicole 35mm erano originariamente in 4:3 prima di essere ritagliate in fase di proiezione. Oggi, questo formato offre ai filmmaker una flessibilità incredibile in post-produzione: si può ritagliare in 16:9, in 2.39:1 cinematografico, o addirittura scegliere formati verticali per i social media, il tutto partendo da un’unica ripresa ad altissima qualità.

La camera supporta cinque formati principali che possono essere selezionati direttamente nel menù: GF (per le ottiche native GFX), Premista (per le ottiche cinema large format di Fujifilm), 35mm (per le ottiche full frame), ANAMORPHIC 35mm (con la possibilità di impostare lo squeeze direttamente in camera), e Super 35. Questa versatilità è qualcosa di unico nel panorama delle cinecamere attuali.

Qualità d’immagine e Gamma Dinamica

La GFX Eterna 55 non è solo questione di dimensioni del sensore. La camera offre oltre 14 stop di gamma dinamica quando si registra in F-Log2 C, il profilo logaritmico sviluppato da Fujifilm che garantisce una latitudine di esposizione eccezionale. Questo significa che i filmmaker hanno un’enorme flessibilità in post-produzione per recuperare dettagli sia nelle alte luci che nelle ombre, essenziale per ottenere quel look cinematografico ricco e stratificato.

Per quanto riguarda i codec di registrazione, Fujifilm ha scelto standard professionali consolidati: Apple ProRes 422 nelle varianti HQ, 422 e LT, oltre ai codec H.265 (HEVC) e H.264 per chi cerca file più leggeri. La camera può registrare fino a DCI 8K e, come già menzionato, in formato 4:3 Open Gate 4K a 48fps, coprendo praticamente ogni esigenza produttiva.

Un ecosistema ottico senza precedenti

Una delle caratteristiche più innovative della GFX Eterna 55 è la sua incredibile versatilità per quanto riguarda le ottiche. La camera esce nativamente con il G Mount (il mount proprietario Fujifilm per la serie GFX fotografica), ma nella confezione viene fornito anche un PL Mount, lo standard industriale per le ottiche cinematografiche. Questa scelta non è casuale: Fujifilm vuole che i filmmaker possano sfruttare sia l’ecosistema delle ottiche GF, sia il vastissimo parco ottiche cinema già esistente sul mercato.

Come ha spiegato Francesco Spisti durante la presentazione, questa doppia compatibilità permette di montare ottiche GF native Fujifilm, le ottiche Premista (la linea cinema large format di Fujifilm progettata specificamente per sensori da 65mm e oltre), ottiche 35mm pensate per il full frame cinema, ottiche anamorfiche (con la possibilità di impostare lo squeeze direttamente nel menù della camera), e persino ottiche Super 35.

Quello che rende tutto questo ancora più interessante è il fatto che la camera permette di selezionare nel menù il tipo di ottica montata, ottimizzando automaticamente le performance in termini di risoluzione e gestione dell’immagine. Questo sistema assicura che ogni ottica possa esprimere il suo massimo potenziale sulla GFX Eterna 55.

Un mercato in fermento

Durante IBC 2025, nello stand Fujifilm erano visibili alcune ottiche di brand terzi ancora non disponibili sul mercato, ma che diversi produttori stanno già sviluppando specificamente per sfruttare l’altezza superiore del sensore della GFX Eterna 55. Questo dimostra come l’arrivo di questa camera stia già stimolando l’industria ottica a pensare in modo nuovo, progettando lenti che possano coprire l’intero sensore sfruttando appieno il formato 4:3 invece dei tradizionali 16:9 o 17:9 cinematografici.

Un esempio affascinante mostrato nello stand era una ottica fotografica Fuji vintage degli anni ’70, sottoposta a rehousing per renderla compatibile con l’attacco PL. Essendo stata originariamente progettata per il medio formato, quest’ottica copre perfettamente il sensore 44x33mm con diagonale di 55mm della GFX Eterna 55, dimostrando come anche ottiche storiche possano trovare nuova vita su questa cinecamera, portando con sé quel carattere unico che solo le lenti vintage sanno dare.

FUJINON GF 32-90mm T3.5 PZ OIS WR: La prima ottica cinema Fujifilm

Insieme alla GFX Eterna 55, Fujifilm ha presentato quello che Francesco Spisti ha definito “un’abbinata vincente”: la FUJINON GF 32-90mmT3.5 PZ OIS WR, la prima ottica cinematografica con mount GF completamente sviluppata da Fujifilm. Quest’ottica è stata progettata specificamente pensando alle esigenze dei filmmaker che utilizzeranno la GFX Eterna 55, e rappresenta il perfetto complemento per questa rivoluzionaria cinecamera.

La particolarità di quest’ottica risiede innanzitutto nella sua apertura costante T3.5 su tutta l’escursione focale, equivalente a un 25-71mm in formato 35mm. Questo significa che una volta impostata l’illuminazione di una scena, il filmmaker può zoomare liberamente senza dover compensare l’esposizione, un vantaggio enorme in termini di velocità operativa e coerenza visiva.

Power Zoom e controllo integrato

Ma ciò che rende davvero speciale questa ottica è il sistema Power Zoom motorizzato, che permette zoomate cinematografiche fluide e controllate. Come mostrato durante la presentazione, il controllo dello zoom può avvenire in tre modi diversi: direttamente dall’ottica, tramite il multi-function dial presente sul corpo camera, o attraverso il top handle incluso nella confezione della GFX Eterna 55. Questa flessibilità è fondamentale per adattarsi a diverse configurazioni di ripresa e stili operativi.

L’ottica integra anche il sistema di autofocus GFX di Fujifilm, mutuato dal mondo fotografico ma perfettamente adattato alle esigenze cinematografiche. Un pulsante dedicato sull’obiettivo permette di attivarlo o disattivarlo rapidamente, offrendo ai filmmaker la scelta tra il controllo automatico e quello manuale a seconda delle necessità della scena.

Qualità costruttiva e protezione

La GF 32-90mm T3.5 PZ OIS WR non è solo tecnologia avanzata, ma anche qualità costruttiva. La sigla WR (Weather Resistant) indica che l’ottica è protetta contro gli agenti atmosferici, caratteristica fondamentale per le riprese in esterni. La stabilizzazione ottica OIS integrata offre un ulteriore livello di supporto, particolarmente utile in situazioni di ripresa run-and-gun o documentaristiche dove non sempre è possibile utilizzare stabilizzatori esterni.

Innovazioni tecnologiche che fanno la differenza

La GFX Eterna 55 non è solo un grande sensore in un corpo camera. Fujifilm ha introdotto diverse innovazioni tecnologiche che la rendono uno strumento estremamente moderno e funzionale.

Filtri ND elettronici variabili

Una delle caratteristiche che ha stupito maggiormente i professionisti presenti a IBC è l’integrazione, per la prima volta su una camera cinema, di filtri ND elettronici variabili interni. Questi filtri possono essere controllati direttamente dalla rotellina multi-funzione presente sul corpo camera o sul top handle fornito in dotazione.

I filtri ND coprono un range da 0.6 a 2.1 con incrementi finissimi di 0.015, offrendo un controllo estremamente preciso dell’esposizione. Questa caratteristica elimina la necessità di portare con sé un set di filtri ND esterni, velocizzando enormemente il workflow sul set e riducendo il tempo necessario per adattarsi a diverse condizioni di luce.

Multi-Function Dial: Un centro di controllo personalizzabile

La rotellina multi-funzione presente sia sul corpo camera che sul top handle può essere personalizzata in base alle esigenze specifiche del filmmaker. È possibile assegnarle il controllo del fuoco, dello zoom (quando si utilizza l’ottica GF 32-90mm power zoom), dell’iride (diaframma), o della densità dei filtri ND elettronici. Questa flessibilità permette a ogni operatore di configurare la camera secondo il proprio stile di lavoro, rendendo l’esperienza d’uso estremamente personale ed efficiente.

Sistema di alimentazione intelligente

Nel mondo della cinematografia professionale, l’alimentazione è un aspetto cruciale che può fare la differenza tra una giornata di riprese fluida e una serie di interruzioni frustranti. Fujifilm ha affrontato questo tema con una soluzione elegante: la GFX Eterna 55 supporta le batterie V-Lock, lo standard del settore cinematografico professionale, garantendo compatibilità con il parco batterie che la maggior parte dei professionisti già possiede.

Ma l’innovazione sta nel sistema di batteria interna tampone. All’interno della camera c’è una batteria collegata in serie con la V-Lock esterna, che viene costantemente ricaricata quando la V-Lock è collegata. Durante le operazioni di hot swap della batteria esterna, questa batteria interna entra automaticamente in funzione, permettendo di continuare a lavorare senza dover spegnere e riaccendere la camera. La sua autonomia di circa mezz’ora è più che sufficiente per sostituire tranquillamente la batteria esterna senza stress o fretta.

Un package completo e pensato per i professionisti

Quello che Fujifilm ha messo insieme con la GFX Eterna 55 non è semplicemente una camera, ma un sistema completo pensato per essere operativo fin dal primo momento. Nel prezzo di €13.500 più IVA sono inclusi diversi elementi che normalmente richiederebbero acquisti separati.

Top Handle professionale

Il top handle non è un semplice accessorio, ma un vero e proprio centro di controllo secondario. Attraverso il joystick dedicato e la rotella multi-funzione integrata, è possibile gestire tutte le funzionalità e le impostazioni della camera, oltre a controllare direttamente lo zoom power dell’ottica GF 32-90mm quando questa è montata. Questo design permette configurazioni operative molto flessibili, adattandosi sia a utilizzi su spalla che su gimbal o rig più complessi.

Monitor e display multipli

La GFX Eterna 55 dispone di un monitor principale da 5 pollici con collegamento proprietario alla camera, che permette non solo la visualizzazione dell’immagine ma anche la gestione diretta delle impostazioni. Una caratteristica particolarmente apprezzata è la copertura di protezione integrata, che permette di chiudere completamente il display quando la camera viene riposta o trasportata, proteggendolo da graffi e urti.

Ma Fujifilm ha pensato anche a chi lavora in crew: su entrambi i lati della camera sono presenti monitor laterali da 3 pollici che permettono sia all’operatore che all’assistente di camera di accedere al menù in quasi tutte le configurazioni. Questo dettaglio dimostra quanto Fujifilm abbia ascoltato le e

Un Prezzo che apre nuove possibilità

Uno degli aspetti più interessanti emersi dalla presentazione di Francesco Spisti è stata la rivelazione dei prezzi. La FUJIFILM GFX Eterna 55 sarà disponibile a €13.500 più IVA, mentre l’ottica FUJINON GF 32-90mmT3.5 PZ OIS WR costerà €4.500 più IVA. Questo significa che il sistema completo – camera più ottica – può essere acquistato per €18.000 più IVA.

Questi numeri sono significativi perché posizionano la GFX Eterna 55 in una fascia di mercato accessibile non solo alle grandi produzioni, ma anche a filmmaker indipendenti, case di produzione di medie dimensioni, e professionisti del corporate video e del documentario che cercano qualità cinematografica senza dover investire cifre proibitive. Considerando che si tratta di una cinecamera large format con sensore da 102 megapixel, registrazione 8K, e tutto l’ecosistema di accessori inclusi, il rapporto qualità-prezzo appare estremamente competitivo.

Disponibilità e prospettive future

Come annunciato durante IBC 2025, la FUJIFILM GFX Eterna 55 sarà disponibile sul mercato a partire da fine ottobre 2025, insieme all’ottica FUJINON GF 32-90mmT3.5 PZ OIS WR. Francesco Spisti ha espresso grande entusiasmo per questo lancio, definendo la camera un “fiore all’occhiello” che porterà grandi risultati e che non vede l’ora di far provare al mercato di riferimento.

L’interesse mostrato dai professionisti presenti a IBC conferma che Fujifilm ha colto un’opportunità importante nel mercato: quella di offrire una cinecamera large format accessibile, versatile, e supportata da un ecosistema ottico in continua espansione. Il fatto che diversi produttori di ottiche stiano già lavorando a lenti specifiche per il formato della GFX Eterna 55 suggerisce che questa camera potrebbe davvero diventare un nuovo standard nel segmento delle produzioni cinematografiche di medio-alto livello.

In conclusione

IBC 2025 ha rappresentato un momento di svolta per Fujifilm, che si è presentata con un portfolio di prodotti capace di soddisfare esigenze molto diverse ma ugualmente importanti nel mondo della produzione professionale. Da un lato, l’ampliamento della gamma FUJINON per il broadcast tradizionale dimostra l’attenzione dell’azienda verso un mercato consolidato che continua a richiedere soluzioni ottiche di altissima qualità per sensori 2/3 di pollice.

Dall’altro, il lancio della GFX Eterna 55 segna l’ingresso ufficiale di Fujifilm nel mercato delle cinecamere dedicate, portando con sé l’esperienza di oltre 90 anni nel campo della riproduzione del colore e della tecnologia fotografica. Non è semplicemente una camera con un grande sensore, ma un sistema completo che integra simulazioni pellicola, filtri ND elettronici, dual base ISO, supporto per molteplici formati e ottiche, e un prezzo che la rende accessibile a una platea molto più ampia di filmmaker professionisti.

L’abbinata con l’ottica FUJINON GF 32-90mmT3.5 PZ OIS WR crea un sistema pronto all’uso che può competere con soluzioni molto più costose, offrendo quella qualità d’immagine large format che fino a poco tempo fa era appannaggio esclusivo di produzioni con budget molto elevati. La versatilità del formato 4:3 Open Gate, la possibilità di utilizzare ottiche di ogni tipo grazie al PL Mount incluso, e l’integrazione di tecnologie moderne come il power zoom motorizzato e i filtri ND variabili, rendono la GFX Eterna 55 uno strumento estremamente interessante per chi cerca flessibilità creativa senza compromessi sulla qualità.

Come ha sottolineato Francesco Spisti, questa è solo l’inizio di un nuovo capitolo per Fujifilm nel mondo della cinematografia, e l’entusiasmo dimostrato dai professionisti presenti a IBC 2025 suggerisce che il mercato era davvero pronto per una soluzione come questa. La sfida ora sarà vedere come la GFX Eterna 55 si comporterà nelle mani dei filmmaker di tutto il mondo, ma le premesse sono decisamente promettenti.

HDR SUMMIT MILANO ORGANIZZATO DA VIDEO PROGETTI

Video Progetti presenta HDR SUMMIT MILANO, una giornata interamente dedicata agli approfondimenti su un
tema che non può non stare a cuore ai professionisti del broadcasting e dei media: la
produzione e fruizione di contenuti in HDR-High Dynamic Range.

Si tratta di una tecnologia il cui trend di adozione andrà consolidandosi nei prossimi anni.
Produrre già oggi in HDR costituisce quindi non solo una opportunità per offrire da subito
alla propria audience un contenuto migliore sul piano tecnico e artistico, ma renderà il
prodotto sicuramente più future-proof e monetizzabile anche per gli anni a venire.
La possibilità di fornire immagini più realistiche e coinvolgenti, (cuore della
tecnologia HDR), implica la comprensione di nuovi meccanismi e flussi di lavoro.

 

La giornata vedrà quindi alternarsi nel panel professionisti delle più importanti aziende del
settore media e broadcast, coprendo una vasta gamma di aspetti legati all’HDR che riteniamo saranno di sicuro interesse per gli addetti ai lavori.

Non saranno affrontati solo gli aspetti tecnici ma nella giornata si parlerà anche di creatività e della ricaduta sui contenuti e sullo story-telling dello HDR.
Target dell’evento sono professionisti del settore come:

– direttori della fotografia- colorist
– responsabili media delivery e controllo qualità
– responsabili della post
– direttori tecnici/decisori di acquisto di tecnologia all’interno delle rispettive
organizzazioni (società di produzione, post e broadcaster).
– producers (responsabili società di produzione/produttori esecutivi)

L’appuntamento è per il:

5 Ottobre 2023 a partire dalle ore 9.00

Presso il Magna Pars
Event Space, via Forcella 6, Milano

Facilmente raggiungibile con MM2 P.ta Genova.

PRISMON ROHDE & SCHWARZ: INNOVAZIONE NEL MONITORING E MULTIVIEW BROADCAST

PRISMON ROHDE & SCHWARZ: L’INNOVAZIONE NEL MONITORING E MULTIVIEWING BROADCAST

La soluzione ideale per il controllo e la visualizzazione, per gli standard SDI, SMPTE 2110, 2022/6 e 2022/7, Transport Stream, OTT etc.

Negli ultimi anni, abbiamo visto il numero dei formati audio/video in continua crescita ed un moltiplicarsi di metodi di distribuzione, passando dal classico flusso su SDI e ASI, ai nuovi standard SMPTE 2110 e 2022, https://www.smpte.org/, nonché ai transport stream tipici del mondo OTT. Questo ha portato alla necessità di sviluppare sistemi di multiviewer e monitoria A/V che devono essere flessibili, scalabili e completi, al fine di tenere sotto controllo questo immenso flusso di segnali, garantire la quality-of-experience e limitare i costi relativi al controllo di sistemi così complessi.

Al giorno d’oggi, sono sempre più le regie e le master control room basate sia su tecnologia SMPTE2110 sia su tecnologia ibrida, le quali richiedono l’implementazione di moderni multiviewer che supportano queste moderne tecnologie e permettono la gestione di segnali eterogenei in contemporanea. Questo ha reso antiquati i classici sistemi di multiviewer basati su schede elettroniche, dando ai produttori l’opportunità di sviluppare soluzioni basate su software e che siano real-time ed altamente flessibili.

Anche nel campo della distribuzione video abbiamo assistito a grandi cambiamenti. Oggi, vediamo convivere una moltitudine di protocolli diversi all’interno dello stesso data center, per esempio, i segnali SDI in uscita da un playout vengono inviati verso percorsi di encoding classici, per delivery satellitare e DDT, ma vengono anche convertiti in una varietà di flussi OTT e codificati in una moltitudine di profili. La monitoria di queste catene di segnali molto complesse è una delle più grandi sfide per i fornitori di servizi video di oggi, che garantiscono il funzionamento di infrastrutture sempre più complesse e la quality-of-experience all’utente finale.

LA SOLUZIONE PRISMON DELLA ROHDE & SCHWARZ

Rohde & Schwarz risponde a queste sfide con Prismon, una soluzione software innovativa e versatile per il monitoraggio e il multiviewing. La grande flessibilità del prodotto permette di essere la soluzione ideale per entrambi gli utilizzi e convergente.

R&S Prismon offre multiviewing e monitoria tra standard eterogenei come SDI, SMPTE 2110, 2022/6 e 2022/7, Transport Stream, OTT e molto altro in parallelo, senza investire in sistemi diversi e garantendo il migliore return-of-investment.

Tra la classe di multiviewer che supporta il protocollo SMTPE 2110, R&S Prismon offre la miglior latenza sul mercato: permette una scalabilità estrema, aggrega più macchine in clustering e gestisce migliaia di segnali e decine di schermi di output.

Parlando di monitoria di segnali video, la soluzione della R&S è sicuramente più completa disponibile oggi sul mercato, supportando la monitoria in parallelo di tutta la catena di trasmissione, come da schema, offrendo la possibilità di garantire il funzionamento di una intera catena di delivery e di accertarsi che venga offerta una ottimale quality-of-experience.

R&S Prismon armonizza l’intera infrastruttura e offre un’unica monitoria per le aree di produzione, le aree di broadcast e quelle di streaming OTT, offre la possibilità di integrare anche la monitoria del segnale attraverso la CDN fino al cliente finale, grazie alla possibile integrazione del player o del set-top box.

Il sistema garantisce che il segnale sia consistente sulla catena, che non ci siano errori né sull’audio né sul video, perdita di sincronia audio/video, problemi sulle tracce audio (anche dolby) e sui metadati. Il prodotto della R&S offre anche controlli di latenza e monitoria di qualità attraverso algoritmi PSNR, SSIM e LiveQM.

MONITORING AD ELEVATA EFFICIENZA DA PRISMON

R&S Prismon offre anche un’innovativa possibilità di controllo qualità attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale, offrendo possibilità di calcolare PSNR (peak signal-to-noise ratio, per valutare la qualità di una immagine compressa, in confronto con l’originale) anche senza avere un segnale di referenza, permettendo, per esempio, di monitorare anche il segnale in ingresso al proprio impianto.

R&S Prismon può essere implementato su hardware COTS, (componenti Off-the-Shelf), su macchine virtuali o su cloud; è anche disponibile as-a-service con il servizio Prismon.cloud, che offre piani OPEX estremamente flessibili.

Recentemente, è stato annunciato che il broadcaster helvetico TPC, per la costruzione della propria rivoluzionaria sede, totalmente basata su standard SMTPE 2110, ha scelto R&S Prismon per implementare monitoria e multiviewer per tutti gli studi, produzione e playout. La scelta di R&S Prismon è stata fatta dopo una complessa fase di valutazione, essendo il sistema più flessibile, grazie alla sua implementazione COTS e alla migliore offerta di latenza sul mercato.

“Con una piattaforma completamente virtualizzata, otteniamo la flessibilità che abbiamo sempre desiderato da un sistema multiviewer “, spiega Andreas Lattmann, CTO di TPC. “Hardware agnostica, integrata nella rete e in grado di visualizzare qualsiasi cosa, ovunque sia necessario.”

L’Opinione di Fabrizio Mariani

Spiega Fabrizio Mariani, responsabile vendite di Rohde & Schwarz “al giorno d’oggi vediamo una convergenza tra gli operatori broadcast tradizionali e le aziende di telecomunicazione. Le telecom spesso stanno implementando dei sistemi di playout e ogni televisione ha realizzato dei sistemi per VOD e OTT. La sfida per tutti diventa la capacità di garantire la qualità del servizio e la quality-of-experience attraverso catene di produzione e distribuzione complesse; proprio questa è la funzionalità unica che offre R&S Prismon.” Conclude Mariani “in un mondo che sta spingendo per sistemi basati su protocolli di rete IP, infrastrutture software-defined e piani di investimento flessibili, R&S Prismon è la soluzione ideale per il workflow di domani.”

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GIORGIO PRATTELLA: “IL NUOVO MIXER STAGETEC MOSTRA UN APPROCCIO MOLTO INTELLIGENTE”

Il direttore tecnico di Radio Deejay ha espresso particolare interesse per il mixer radiofonico On Air del marchio tedesco, sia per le soluzioni innovative già implementate, sia per quelle previste o già in fase di sviluppo. Giorgio Pratella ha condiviso con noi anche le sue impressioni sulla manifestazione.

 

 

Quali sono i prodotti che ti hanno colpito maggiormente in questa occasione?

Ho visto la parte connettori e ho visto invece con grande piacere, era stato annunciato alle riviste, il mixer radiofonico On Air di Stagetec che, nonostante sia ancora in fase di sviluppo, sembra essere molto interessante.

Quali sono le caratteristiche che ti hanno colpito di più e qual è la filosofia del progetto che hai avuto modo di individuare?

Mi ha colpito tantissimo la parte di acquisizione, molto intelligente. Si possono fare già delle sovrapposizioni di segnali e farli uscire dalla stessa stage box senza transitare per il sistema. Hai la possibilità di fare gli ascolti su ogni in/out direttamente dall’acquisitore. La parte fisica, che avrà in mano il regista audio, sembra molto interessante. Aspettiamo poi lo sviluppo della parte software: se seguirà le aspettative che dà visivamente, sembra essere un prodotto potenzialmente molto interessante. Stagetec d’altro canto ha una storia importante. Stiamo parlando di un marchio di una certa caratura.

Hai avuto modo di vedere altri prodotti interessanti?

Ho visto i connettori, che sono top. Ho visto un’altra azienda sempre nella stessa area che ha sviluppato delle ciabatte elettriche intelligenti. Anche questo trovo sia un prodotto molto interessante. Da capire meglio e soprattutto capire la parte dei costi. Potrebbe avere uno sviluppo interessante.

Cosa ne pensi di Vision Broadcast come evento? Cosa miglioreresti o cosa apprezzi di più?

Guarda, è sicuramente una cosa molto interessante. Perché c’è anche la parte acustica, la parte televisiva che, in qualche modo, fa parte della radio anche quella. Quindi è molto importante venire qua perché trovi un mondo. Questo mi piace molto. Migliorare? direi che di marchi ce ne sono abbastanza. Mi sembra che ormai coprano tutti gli aspetti dell’audio. Quindi direi bene così.

 

 

IMAGINE COMMUNICATIONS AL VISION BROADCAST LEADING: SOLUZIONI INTEGRATE PER IL FUTURO DELL’IP

Innovazione end-to-end nella produzione broadcast: dalla rete IP 2110 al monitoraggio intelligente. Al Vision Broadcast, Imagine Communications ha presentato un approccio innovativo, dimostrando come le tecnologie IP possano integrarsi perfettamente in un workflow completo. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Mariani, che ci ha illustrato le novità presentate durante l’evento e l’architettura della soluzione integrata, dimostrata in questa occasione.

Cosa avete presentato in questa occasione al Vision Broadcast Leading?

Abbiamo presentato come novità per il pubblico italiano i prodotti che abbiamo già introdotto all’IBC di Amsterdam recentemente. In particolare, l’SNP-XS, ossia il modello più piccolo della piattaforma di processing video SNP che tutti conoscono. Poi abbiamo presentato le novità sulla linea Magellan Control System e infine, un nuovo prodotto che si chiama IMS-Imagine Monitoring Solution, un sistema di monitoraggio per reti video molto complesse.

Però forse va detto che voi non avete presentato in realtà dei prodotti, ma una soluzione integrata end-to-end che dimostrava tutto un workflow completo.

Esatto. Abbiamo costruito una demo dove le nostre soluzioni sono alla base di una grossa rete video IP 2110, che comprende i nostri prodotti, ma anche prodotti di terze parti. Per ciò che riguarda i nostri prodotti abbiamo appunto l’SNP, che fa da multiviewer, da master control e da convertitore. La soluzione IMS che fa la monitoria di tutto il sistema. Per le terze parti invece, le camere e il mixer di Panasonic, il mixer audio Calrec; ma anche i device AJA e Matrox, per generare flussi video e altre parti che formano una grossa rete IP. Il tutto coordinato dalla nostra soluzione.

Cosa va quindi evidenziato per questo appuntamento del Vision Broadcast?

Secondo me è venuta molto bene questa demo che abbiamo strutturato, perché abbiamo costruito una piccola televisione, utilizzando tutti i mattoncini di base che ha ogni broadcaster: dal mixer video, alla matrice, al master control, al mixer audio e tutti i vari componenti. Siamo riusciti a realizzare il tutto in un tempo molto ridotto e all’interno di questo ambiente.

 

 

NETGEAR A VISION BROADCAST: SWITCH PRECONFIGURATI PER SEMPLIFICARE IL BROADCAST SU IP

NETGEAR continua a rafforzare la sua presenza nel mercato del broadcast professionale con soluzioni AV-over-IP sempre più accessibili e intuitive. Al Vision Broadcast, abbiamo incontrato Salvio Celotto di NETGEAR per parlare delle ultime novità presentate dall’azienda e della crescente diffusione del protocollo SMPTE ST 2110 nel settore della produzione e delivery broadcast.

Cosa avete presentato al Vision Broadcast?

Abbiamo presentato le nostre soluzioni per il broadcast su IP, parlando di switch che permettono di gestire tutto il traffico relativo al protocollo ST 2110. Il concetto fondamentale è che abbiamo precaricato sui nostri switch il profilo e la configurazione relativa al protocollo ST 2110, e quindi semplificato in maniera estrema il processo di installazione all’interno di un’infrastruttura di broadcast.

Cosa è stato maggiormente apprezzato dai visitatori?

In questo caso è stata apprezzata molto la semplicità di utilizzo. Spesso chi opera in questo settore magari potrebbe avere delle limitate competenze specificatamente di rete. Quindi, il fatto che gli switch sono pre-configurati in fabbrica è stato molto apprezzato, perché evita tutti quelli che sono i possibili errori di configurazione in fase di installazione e setup.

Per quella che è la tua esperienza, qual è il livello culturale per ciò che riguarda l’IP e lo standard ST 2110 nel nostro settore?

Il livello è alto. Il mercato va in quella direzione. Da parte nostra e da parte degli operatori del settore è indispensabile comunque continuare a fare formazione, training e a dare tutte le informazioni che servono a chi poi deve mettere in campo queste soluzioni, per configurarle e installarle correttamente.

La tua considerazione sul Vision Broadcast?

È un evento che in Italia effettivamente mancava. Va a coprire una fascia di mercato che oggi non è stata coperta da nessun altro evento. Quindi un plauso a Leading per l’organizzazione e per la quantità anche di operatori che è riuscita a invitare all’evento.

Qual è il plus di questo format?

Il plus di questo format, (visto da un punto di vista del vendor), è la possibilità di incontrare tante realtà a livello nazionale, per poter appunto divulgare il verbo.

Ma rispetto a un evento tipo IBC o NAB, quali sono le differenze che apprezzi?

Beh, il fatto di avere dimensioni più ridotte è sicuramente molto più familiare. Questo aiuta notevolmente nella creazione della relazione con il cliente o con il potenziale cliente.

Cambiano anche i tempi e i ritmi del confronto, probabilmente.

Sicuramente. IBC, NAB sono eventi di una dimensione molto grande. Questo implica che spesso il tempo per poter parlare con il cliente, (ma anche per il cliente per poter parlare con il vendor), è ridotto perché magari nello stesso contesto ne deve incontrare molti. Forse troppi.

 

 

SIMONE PRIORI ANALIZZA LE NUOVE FRONTIERE DELL’AUDIO NEL BROADCAST

Al Vision Broadcast, il responsabile della Direzione Tecnologie RAI ha esplorato le ultime soluzioni audio professionali, evidenziando l’evoluzione verso architetture IP-based e superfici di controllo compatte. Focus su Calrec e Stagetec: due filosofie complementari per rispondere alle sfide del broadcasting moderno.

Simone Priori – RAI

Cosa pensi del format Vision Broadcast? Qual è il plus?

Il format è molto interessante perché permette di entrare direttamente in contatto sia con i brand distribuiti da Leading, sia con altri colleghi del settore. È molto utile sia per scoprire le nuove offerte del mercato che per interfacciarsi e sviluppare un networking efficace con altri professionisti.

I prodotti più interessanti che hai avuto modo di apprezzare?

Occupandomi della parte audio, ho trovato particolarmente interessanti i mixer audio della Calrec, che è un prodotto comunque già ampiamente diffuso e distribuito da Leading e che è molto interessante per la sua flessibilità. Anche i prodotti della Stagetec che hanno introdotto sembrano essere molto interessanti, in quanto si inseriscono in una nicchia diversa rispetto all’altro mixer audio, risultando comunque interessanti per determinate applicazioni sia in ambito radiofonico che in situazioni in ambito televisivo.

Per Stagetec, quali sono secondo te i plus fondamentali del progetto e della filosofia del prodotto?

Sicuramente la proiezione verso l’innovazione, quindi un’architettura più IP-based che rende il sistema innovativo e molto flessibile. Inoltre, la dimensione della superficie e quindi il contesto in cui si inserisce è molto interessante, perché permette di utilizzare le grandi potenzialità di quell’apparato anche in situazioni con ridotto spazio a disposizione. La vedo come un’opzione molto interessante.

La filosofia del progetto Calrec invece, per ciò che riguarda Argo M?

Uno dei plus interessanti della filosofia Calrec riguarda le potenzialità che dà l’apparato, poiché per come è costruita l’interfaccia sia hardware che software del sistema, lo rendono molto personalizzabile e quindi adattabile alle esigenze degli operatori.

Il format Vision Broadcast pensi che possa avere altri ulteriori upgrade per renderlo ancora più funzionale alle esigenze di voi utilizzatori, o pensi che questa formula possa essere già sufficientemente valida?

La ritengo già particolarmente valida, onestamente, proprio per le motivazioni che ho già elencato in precedenza. Sinceramente non mi sento di consigliare ulteriori upgrade perché l’ho trovata già molto efficace.

 

 

RTL 102.5: LED Trasparenti, Nuove PTZ e Innovazione al Vision Broadcast 2025

STEFANO PRETONI: LED TRASPARENTI, NUOVE PTZ E INNOVAZIONE AL VISION BROADCAST 2025

Stefano Pretoni, Direttore Bassa Frequenza di RTL 102.5, ci racconta le novità tecnologiche su cui l’emittente sta investendo: dai pannelli LED trasparenti per il truck mobile, alle camere PTZ Panasonic, fino al rinnovo del sistema di playout. Un’infrastruttura in continua evoluzione per gestire nove canali e una presenza sempre più capillare sul territorio.

Stefano, Vision Broadcast 2025: che cosa hai visto di interessante? Cosa ti ha maggiormente attratto?

In questo momento storico siamo interessati alla parte LED per i nostri studi e soprattutto per il nostro mezzo mobile. Stiamo valutando l’adozione di un sistema di LED trasparente da applicare alla vetrata del nostro truck per veicolare i nostri contenuti, sponsor, grafica in contesti esterni, quali Sanremo o le dirette estive che facciamo dalle varie location estive, dove ci trasferiamo in estate. Quindi la tecnologia adesso di questi pannelli LED trasparenti consente, con elementi super leggeri, di applicare a vetri o, pannelli in policarbonato questi LED e di gestirli in maniera molto semplice. Sono venuto qua per approfondire questi temi. Poi sono sempre interessato al tema delle camere, soprattutto le PTZ di Panasonic, per cui ho approfittato con Alessandro Pateri di fare un refresh sulle ultime novità.

Nello specifico, che cosa hai avuto modo di valutare in questo caso?

Nello specifico stavo valutando la camera AW-HE145 di Panasonic che è un’ottima camera con sensore Full HD, non 4K, che per il nostro utilizzo potrebbe essere adatta e con un costo nettamente inferiore alla sorella maggiore, che però non sfrutteremo in questo momento. Quindi stiamo facendo una valutazione perché abbiamo dei sistemi PTZ di Panasonic già da diversi anni e prima o poi dovremmo fare un cambio, un rinnovo tecnologico. Per cui stiamo valutando e ci stiamo i vari prodotti. Con Panasonic ci siamo trovati benissimo e quindi probabilmente sarà la strada che seguiremo anche in futuro. Tra l’altro li utilizziamo anche sui sistemi di Tecnopoint con grande soddisfazione.

Per Tecnopoint che tipo di sistema utilizzate?

Abbiamo il sistema Tuning con due binari da 15 metri con colonna e un binario, un dolly, senza colonna, che utilizziamo regolarmente nel nostro studio principale di RTL 102.5.

Una sintesi della struttura produttiva di RTL 102.5 tra Cologno, Roma…

Negli anni la nostra infrastruttura è cresciuta molto, si è complicata, nel senso che abbiamo aggiunto il numero di canali, abbiamo aggiunto un numero di studi. Per cui attualmente gestiamo l’emissione di nove canali, abbiamo studi a Milano e Roma e facciamo una marea di attività sul territorio. Seguiamo un sacco di eventi con il nostro mezzo mobile e non solo. Quest’anno si è aggiunto il Festival del Cinema di Venezia che è una partnership nuova iniziata proprio quest’anno, alle tante che abbiamo già in essere. È positivo perché stiamo crescendo, stiamo andando avanti, nonostante il mondo della radio abbia, dopo il Covid, subito un rallentamento. Noi stiamo lavorando su tanti progetti, stiamo facendo tante attività, per cui siamo soddisfatti di come stanno andando le cose.

Prossimi sviluppi, investimenti, progetti?

Stiamo lavorando sul rinnovo del nostro playout basato su David System e stiamo partendo proprio adesso con l’upgrade di tutto il sistema, di tutte le emittenti. È un progetto che porterà via circa un anno, per cui ci stiamo impegnando molto anche su questo fronte.

 

 

FUJIFILM GFX ETERNA 55: IL DEBUTTO ITALIANO AL CINEMA ROUTE65 DI ROMA

La nuova cinecamera medio formato di Fujifilm fa il suo ingresso ufficiale nel mercato italiano, raccogliendo feedback positivi dalla comunità dei direttori della fotografia. Al Cinema Rot 65 di Roma, organizzato da Adcom e Dante Checkin, si è tenuta la prima uscita ufficiale della FUJIFILM GFX ETERNA 55 in Italia, riscuotendo un notevole successo. Abbiamo intervistato Francesco Spisti di Fujifilm per approfondire le caratteristiche di questa nuova cinecamera con sensore medio formato e raccogliere le prime impressioni dal mercato italiano.

Questa è la prima volta che la GFX ETERNA 55 viene presentata ufficialmente in Italia. Quali sono le caratteristiche più importanti di questo incredibile prodotto?

Confermo che è la prima volta che presentiamo questa nuova camera GFX ETERNA 55 di Fujifilm all’interno del mercato italiano e per noi è un grande privilegio essere qui al Cinema Rot 65, organizzato dal nostro partner Adcom e da Dante Checkin. Abbiamo qui la nostra prima cinecamera che eredita il sensore della GFX100 II, ovvero il nostro medio formato fotografico, che fa sì di avere un sensore molto più grande rispetto al full frame. Parliamo di circa 1,7 volte rispetto a un sensore full frame da 35 mm.

La cosa importante è che si tratta di una camera basata sul sensore della GFX100 II, quindi un 44×33 mm con una diagonale di 55 mm. Cosa vuol dire? Vuol dire che si affaccia a un mercato del Large Format, ovvero un mercato che tende al 65 mm. Non possiamo dire che è una 65 mm semplicemente perché la diagonale, non essendo 16:9 ma ereditata dalla parte fotografica (quindi 4:3), è di 55 mm. Questo fa sì di avere un formato comunque un po più stretto dal punto di vista laterale, ma dal punto di vista dell’altezza del sensore, il più grande e più alto sul mercato cinematografico.

Come caratteristiche, abbiamo in primis il GF Mount, quindi la compatibilità con tutte le nostre ottiche fotografiche GF della serie GFX. In dotazione con la camera arriva anche un PL Mount che permette di utilizzare tutte le ottiche nell’ambito cinematografico: a partire da quelle del medio formato (parliamo anche di ottiche fatte per il medio formato fotografico con rehousing, quindi adattate a un PL) che vanno a coprire l’intero formato del sensore. Oltre a questo ci sono le ottiche per il Large Format, ovvero quelle che abbiamo nel range Premista, per poi andare sul 35 mm (quindi quelle per il full frame), le anamorfiche – dove ho la possibilità di controllare in macchina lo squeeze direttamente dal menù – e infine il Super 35.

Questo fa sì che questa camera sia molto versatile: è una camera molto compatta che permette di avere una configurazione anche da portare a spalla. Ho un sensore molto grande rispetto al full frame, ma al tempo stesso ho la possibilità di montare numerose tipologie di ottiche, arrivando a risoluzioni fino a 8K o con la possibilità di un 4K in 4:3 Open Gate, quindi utilizzare l’intero sensore della camera per shooting cinematografici.

Oggi è stata anche l’occasione per avere i primi feedback dai direttori della fotografia e dagli operatori italiani qui a Roma. Che tipo di riscontro, che tipo di osservazioni avete registrato?

Sicuramente la camera è stata molto apprezzata, anche per il fatto che l’entrata nel mercato di questa camera – presentata a IBC – ha portato con sé un’ottica da abbinare, che è il nostro GF32-90mm T3.5. È un’ottica che eredita le caratteristiche del Large Format Premista che abbiamo attualmente nel range, ma al tempo stesso ha costi molto più contenuti e anche un ingombro ridotto, permettendo di comporre un kit camera e ottica a un prezzo molto più abbordabile rispetto a tante altre macchine sul mercato.

Oggi avete mostrato delle sequenze di un film girato da Mauro Fiore in Calabria, in Sila, che sarà poi proiettato a Camerimage in Polonia a novembre. Cosa ci puoi dire di questa produzione?

Per noi è stato importante realizzare diversi filmati prima dell’uscita di questa camera. Principalmente sono filmati che abbiamo realizzato con i nostri direttori della fotografia, con cui collaboriamo quotidianamente da tempo, sia in ambito ottiche – perché lavoriamo con i nostri range di ottiche cinematografiche, quindi le Cabrio, le Premista – sia con le ottiche fotografiche. Ricordiamo sempre che anche le nostre macchine fotografiche, che possono essere una X-H2S della Serie X o una GFX100 II, sono comunque macchine fotografiche con diverse peculiarità video che permettono di essere utilizzate con un PL Mount e di montare ottiche cinematografiche tradizionali.

Questo fa sì che, pian piano, ci stiamo inserendo in questo mercato di riferimento composto da molti player ben noti, e stiamo avendo notevoli riscontri positivi. Questo ci permette di collaborare con direttori della fotografia che conoscevamo solamente in ambito ottico – perché utilizzavano le nostre ottiche montate su altre camere del mercato – per avere anche feedback da parte loro.

Uno di questi è appunto Mauro Fiore, che ricordiamo essere vincitore dell’Oscar per Avatar….

Assolutamente. E che con noi ha collaborato, essendo un italoamericano basato negli Stati Uniti, in altre produzioni in precedenza utilizzando le nostre ottiche.

 

 

LA NIKON ZR SECONDO FRANCESCO ANDREOLA

Nel mondo della produzione audiovisiva, la tecnologia continua a evolversi rapidamente. Recentemente, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Francesco Andreola, filmmaker e docente dello IED, che ci ha parlato della sua esperienza con la nuova Nikon ZR, una camera innovativa, unica nel suo genere per diverse caratteristiche. Ecco i punti salienti di questa intervista.

Come parte la tua attività nel settore della produzione audiovisiva?

Mi sono appassionato al mondo del video da ragazzino e, avendo il padre fotografo, ho sempre avuto la possibilità di avere in casa uno strumento fotografico con cui sperimentare. Ho poi approfondito i miei studi allo IED di Milano, dove ho avuto modo di avvicinarmi agli aspetti tecnici e tecnologici della produzione video. Questo mi ha portato ad avvicinarmi a Cine D, che è un magazine online con sede a Vienna, che ha un target internazionale e che si occupa non solo di rilasciare notizie legate al mondo video, ma anche di fare dei veri e propri test di laboratorio di tutte le principali camere che escono sul mercato. Oltre a questo, cerco di trasmettere la mia conoscenza tecnica agli studenti dello IED.

Quindi oggi sei anche insegnante?

Sono un filmmaker e un docente.

Su che tipo di produzioni lavori solitamente?

Come filmmaker l’attività si divide in due rami. Alcune produzioni le gestisco direttamente io, principalmente in ambito sportivo. Opero con brand e atleti che vivono il mondo della montagna, in particolare dello sci. Ma ho maturato negli anni anche esperienza sui set come focus puller, principalmente nel mondo del videoclip.

Nital presenta un nuovo prodotto Nikon (frutto anche dell’acquisizione RED), la ZR. Quali sono, secondo te, i quattro o cinque punti più importanti da evidenziare per questo prodotto?

ZR è un prodotto che dà l’avvio a una nuova linea di prodotti per Nikon. Siamo di fronte alla prima camera Nikon pensata al 100% per fare video; ed è la prima camera Nikon che incorpora la tecnologia di RED. Tra le novità principali, abbiamo la possibilità di registrare il formato RED RAW, ovvero lo stesso formato che troviamo sulle macchine da presa RED, quindi macchine pensate per il cinema digitale. Possiamo registrare questo formato direttamente in camera. Questo formato ci dà accesso alla scienza del colore di RED, quindi alla curva Log3G10, allo spazio colore RedWide-Gamut RGB, che ci permette di lavorare con uno spazio colore molto ampio e con una curva di gamma che ci permette di avere più gamma dinamica, rispetto alle curve di gamma esistenti sulle camere Nikon. Abbiamo ora la possibilità di importare le nostre LUT direttamente in camera quando giriamo il RED RAW. E, non da ultimo, abbiamo la possibilità di registrare l’audio a 32 bit. Quindi abbiamo una gamma dinamica audio molto estesa che ci permette di non doverci preoccupare di rumori improvvisi oppure di intervistati che parlano a bassa voce.

Entriamo nei dettagli tecnici, cosa bisogna evidenziare maggiormente per quelle che sono appunto le caratteristiche andando in profondità?

Allora, il cuore della ZR è un sensore da 24,5 megapixel semi-stacked. Questo significa che è un sensore che ha una scansione del singolo fotogramma molto veloce, parliamo di circa 9,5 millisecondi. Questo ci dà un vantaggio dal punto di vista della ripresa video perché non abbiamo artefatti dovuti al rolling shutter. Non solo. Avere una scansione molto veloce ci permette di affiancare ZR a camere RED che possiedono invece un sensore global shutter. Quindi possiamo mischiare il girato delle due camere in maniera più omogenea. La caratteristica che rende unica ZR (soprattutto se consideriamo la fascia di prezzo) è la possibilità di registrare non soltanto uno o due, ma ben tre formati RAW internamente sulla scheda. Questi formati sono il ProRes RAW, il Nikon RAW e il RED RAW. Oltre a questi tre formati RAW, abbiamo anche accesso a formati più compressi come l’Apple ProRes 422 HQ, che spesso viene richiesto specificamente da alcune produzioni; oppure formati ancora più leggeri come l’H.265 a 10 bit, che comunque ci permettono di registrare video in Log, utilizzando il Log di Nikon. Abbiamo ovviamente il mount Z; questo è un grandissimo vantaggio, non solo perché ci permette di sfruttare le potenzialità di autofocus delle ottiche Nikon Z, ma anche perché è il mount in assoluto più versatile sul mercato. Infatti, è il mount che ha l’innesto dell’obiettivo più vicino al sensore rispetto a qualsiasi altro mount e quindi questo ci permette di adattare qualunque ottica sostanzialmente sulla ZR. Possiamo montare ottiche cinematografiche con attacco PL, ARRI LPL o addirittura ottiche di altri sistemi mirrorless che possono essere adattate. Ma non solo; possiamo adattarle mantenendo anche gli automatismi. Quindi la camera riconosce la lente e possiamo perciò sfruttare l’autofocus, possiamo impostare il diaframma, anche se la lente non è una lente Nikon Z nativa.

Di che tipo di adattatori stiamo parlando?

Per quanto riguarda le ottiche Nikon F, le vecchie ottiche Nikon pensate per il sistema Reflex, possiamo utilizzare l’adattatore Nikon FTZ o FTZ2. Mentre per le ottiche PL o ottiche di altri sistemi mirrorless esistono in commercio adattatori di terze parti, prodotti ormai da una miriade di brand.

Mantenendo sempre il controllo dei sistemi di automatismo, di focus e altri comandi?

In certi casi, sì. Per esempio, per le lenti con mount Sony, abbiamo la possibilità di adattare le lenti e di mantenere anche gli automatismi delle lenti Sony.

Per che tipo di produzione hai utilizzato la ZR?

Ho avuto modo di provare la ZR in anteprima e l’ho utilizzata su un progetto personale, in cui ho raccontato la storia di Sara. Una ragazza comune, molto appassionata di ciclismo, che nel corso della sua vita ha dovuto affrontare una malattia e che è riuscita a superare, e che in qualche modo l’ha portata poi a cercare di mettere la propria esperienza al servizio degli altri. Quindi, un progetto a tema anche sportivo, che poi è l’ambito in cui io opero. È stata un bel promemoria del fatto che anche con uno strumento in qualche modo essenziale, piccolo rispetto agli strumenti a cui sono abituato (io di solito utilizzo una KOMODO X), si riesce comunque a produrre un contenuto di impatto. Quindi mi sono ritrovato a lavorare con una camera estremamente compatta, estremamente leggera; l’ho utilizzata nella sua configurazione base: camera e obiettivo. E utilizzando il monitor integrato da 4 pollici, sostanzialmente mi sono sentito molto leggero, non solo per il peso della camera, molto contenuto, ma anche creativamente perché avevo il pieno controllo dell’inquadratura senza avere la distrazione di altri accessori attorno alla camera.

Secondo te, per cosa non va utilizzata la ZR?

Sicuramente la camera perfetta non esiste. Quindi ZR ha dei limiti. I limiti maggiori che vedo sono legati soprattutto alla connettività e al modo in cui questa camera può essere integrata magari in flussi di lavoro più professionali che hanno esigenze veramente specifiche. Mi riferisco, per esempio, a Visual Effects, piuttosto che alla produzione video virtuale con l’utilizzo di Ledwall, che oggi sta prendendo molto piede e per cui questa camera non è pronta. Ma comunque Nikon, grazie appunto alla presenza di prodotti RED, può coprire queste esigenze con la KOMODO X e la V-Raptor X; oppure situazioni in cui dobbiamo andare a integrare la camera in un workflow specifico in cui serva il time code o situazioni multicamera e così via.

In conclusione, se tu dovessi consigliare questa camera per le sue caratteristiche, le prime quattro o cinque più importanti, per che cosa la consiglieresti?

Io credo che ZR sia la camera ideale per tre tipologie di utenti. Per quei videomaker, magari alle prime armi o che comunque si stanno affacciando al mondo della produzione video e sono in procinto di scegliere il primo sistema. Questo perché l’attacco con Nikon Z in qualche modo non ci vincola dal punto di vista della scelta delle ottiche. Perciò, possiamo utilizzare qualunque ottica presente sul mercato. Non solo; soprattutto per il fatto che ZR è uno strumento versatile, quindi grazie alla varietà di codec che offre, ci permette di adattare la camera a produzioni di diverso tipo, come eventi o piccole produzioni commerciali. Ma questi videomaker, probabilmente alle prime armi o che aspirano poi a diventare dei direttori della fotografia, possono allo stesso tempo sperimentare con formati RAW professionali, come appunto il Red Code RAW.

Il secondo target, sono quegli utenti che al momento stanno utilizzando un altro sistema mirrorless, non sono pienamente soddisfatti e vogliono provare una camera diversa, ma non hanno voglia di investire subito nell’intero corredo camera e obiettivi. Questo è l’altro grande vantaggio del sistema Z, perché permette a questi utenti di mantenere il parco ottiche e cambiare al momento soltanto la camera, dilazionando quindi l’investimento nel tempo.

Il terzo target di utenti sono gli utenti più avanzati, quelli che già possiedono una KOMODO X o una RED V-Raptor e vogliono affiancare una camera non solo più economica, ma anche più compatta, da posizionare magari in ambienti molto ristretti, oppure da montare su un’auto per creare un rig particolare per ottenere punti di vista molto più dinamici e molto più interessanti.

 

 

LA VIDEOCAMERA CINEMA EOS PIÙ COMPATTA DI SEMPRE PORTA LA REGISTRAZIONE OPEN GATE 7K IN UN CORPO ULTRALEGGERO

La videocamera Cinema EOS più compatta di sempre porta la registrazione Open Gate 7K in un corpo ultraleggero
La videocamera Cinema EOS più compatta di sempre porta la registrazione Open Gate 7K in un corpo ultraleggero

È arrivata una piccola rivoluzione nel mondo delle videocamere professionali. Canon ha presentato all’IBC 2025, la nuova EOS C50, e già al primo sguardo si capisce che qualcosa è cambiato: è la Cinema EOS più compatta e leggera mai realizzata dall’azienda giapponese, ma non lasciatevi ingannare dalle dimensioni ridotte. Dietro quel corpo macchina minimalista si nasconde una potenza di fuoco degna delle produzioni cinematografiche più esigenti. David Metalli, in questo video ci illustra le principali caratteristiche della EOS C50.

La C50 nasce con un obiettivo chiaro: offrire ai videomaker professionisti e alle piccole troupe di produzione uno strumento versatile che possa adattarsi alle configurazioni di ripresa più disparate, dalle riprese veloci in solitaria fino alle produzioni su larga scala. E guardando le specifiche tecniche, sembra che Canon abbia centrato il bersaglio.

Un Sensore 7K che Non Scende a Compromessi

Al centro di tutto troviamo un nuovo sensore CMOS full frame da 7K abbinato al processore DIGIC DV 7, una combinazione che garantisce una qualità d’immagine davvero notevole sia per i video che per le fotografie. Parliamo di una videocamera ibrida nel vero senso della parola: da un lato offre registrazione video RAW interna fino a 7K 60P e frame rate elevati fino a 4K 120P o addirittura 2K 180P, dall’altro permette di scattare foto ad alta risoluzione da 32 megapixel.

La tecnologia Dual Base ISO fa la differenza quando le condizioni di illuminazione non sono ideali. Che si tratti di girare in pieno sole o in ambienti con luce scarsa, la C50 riesce ad adattarsi mantenendo quella qualità cinematografica che ci si aspetta da una camera della famiglia Cinema EOS. Non è un dettaglio da poco per chi lavora in ambienti di ripresa variabili.

Open Gate: La Libertà Totale in Post-Produzione

Qui Canon ha fatto qualcosa di nuovo per la sua gamma Cinema EOS: la C50 è la prima videocamera della linea a offrire la registrazione Open Gate. In pratica, utilizza l’intera area del sensore con un formato 3:2, catturando tutta la larghezza e l’altezza disponibili. Il risultato? Immagini più grandi che sfruttano completamente il cerchio ottico degli obiettivi full frame.

Per i filmmaker questo significa avere una flessibilità enorme in post-produzione. Potete partire da un singolo video e ricavare sia formati orizzontali che verticali senza perdere risoluzione, con tutto lo spazio necessario per ricomporre le inquadrature come preferite. È come avere una tela bianca su cui disegnare il formato finale solo dopo aver girato.

E se lavorate con ottiche anamorfiche, la modalità Open Gate diventa ancora più interessante. La C50 supporta squeeze ratio di 1.3x, 1.5x, 1.8x o 2x, visualizzabili direttamente sul monitor interno o tramite uscita HDMI. Niente male per una camera di queste dimensioni.

Due Formati Contemporaneamente: Il Sogno dei Social Media Manager

Ma la vera innovazione che farà felici i content creator moderni è un’altra: la possibilità di registrare contemporaneamente due versioni diverse dello stesso video. Mentre state girando, la C50 può salvare sia l’immagine completa in formato tradizionale sia un crop verticale o quadrato, perfetto per Instagram, TikTok e tutti i social che richiedono formati specifici.

Non si tratta solo di comodità: è un vero e proprio cambio di paradigma nel workflow multipiattaforma. Fino a ieri dovevate girare, importare il materiale, ritagliare e esportare nuovamente per ogni formato richiesto. Oggi uscite dal set con entrambe le versioni pronte all’uso, risparmiando ore di post-produzione. L’area ritagliata può anche essere spostata orizzontalmente per ottenere l’inquadratura ottimale, un livello di controllo che fa davvero la differenza.

Codec e Formati per Ogni Esigenza

Canon ha equipaggiato la C50 con una gamma impressionante di opzioni di registrazione. Si parte dal Cinema RAW Light a 12 bit che raggiunge i 2,8 Gbps per chi vuole la massima qualità possibile, per passare ai più gestibili XF-AVC/MXF a 1,2 Gbps o XF-HEVC S/MP4 che arriva fino a 1,7 Gbps.

Le modalità sensore disponibili sono quattro: Open Gate, Full Frame, Super 35 e Super 16, ognuna pensata per specifiche esigenze creative. Le risoluzioni spaziano dal 7K fino al Full HD, passando per 5K, 4K, 2,5K e 2K. E quando avete bisogno di quei bellissimi slow motion cinematografici, la C50 vi permette di arrivare fino a 180 fps nel formato Super 16mm ritaglio 2K/FHD.

Per chi lavora con scadenze strette, c’è anche la registrazione proxy disponibile in formato XF-AVC, XF-AVC S e XF-HEVC S. Questo significa poter iniziare l’editing immediatamente anche su laptop meno potenti, mentre i file principali ad alta risoluzione vengono trasferiti con calma.

Piccola Fuori, Professionale Dentro

Quando Canon parla di design “agile” non sta esagerando. La C50 è stata progettata per essere leggera e modulare, perfetta sia per riprese a mano libera che montata su gimbal. Ma non fatevi ingannare dalla compattezza: le connessioni sono quelle di una camera professionale vera e propria.

C’è il terminale Time Code IN/OUT per sincronizzare perfettamente configurazioni multi-camera, un’uscita HDMI full-size per monitor esterni di qualità, e una porta USB-C che gestisce contemporaneamente alimentazione esterna, streaming IP e connettività di rete. L’impugnatura removibile ospita due connettori XLR a 3 pin di dimensioni standard, per collegare microfoni professionali senza adattatori o compromessi. La registrazione audio avviene in PCM lineare a 24 bit e 48 kHz su 4 canali, esattamente come ci si aspetta da una camera di questo livello.

Un dettaglio interessante: la videocamera può essere montata sia in orizzontale che in verticale, e display e menu si adattano automaticamente all’orientamento. È il tipo di attenzione ai dettagli che fa capire quanto Canon abbia pensato ai moderni flussi di lavoro.

Autofocus che Pensa al Posto Vostro

Il Dual Pixel CMOS AF II di Canon è ormai una garanzia in termini di velocità e precisione. Sulla C50 trova la sua migliore espressione grazie al rilevamento e tracciamento automatico dei soggetti. Il sistema riconosce gli occhi di persone, cani, gatti e persino uccelli, con controlli granulari per regolare velocità e risposta della messa a fuoco automatica secondo le vostre esigenze.

L’attacco RF nativo apre le porte all’intero ecosistema di obiettivi Canon, dalle ottiche a focale fissa agli zoom, passando per gli obiettivi ibridi e cinematografici. E se avete già un parco ottiche EF o PL, nessun problema: tramite l’adattatore opzionale Canon PL-RF potete continuare a usarle sulla C50 senza limitazioni.

Un’Interfaccia che Parla Due Lingue

Canon ha fatto una scelta intelligente con l’interfaccia utente. Quando girate video, trovate la familiare interfaccia Cinema EOS che chi lavora con C70, C300 o C500 conosce già a memoria. Passate alla modalità foto e il sistema di menu diventa quello classico della serie EOS R, che milioni di fotografi usano quotidianamente. Due mondi, una sola macchina.

Il touch screen articolato da 3 pollici facilita le riprese da angolazioni difficili, mentre il raffreddamento attivo elimina il rischio di surriscaldamento anche durante registrazioni prolungate. Ci sono ben 14 pulsanti assegnabili per personalizzare i controlli secondo le vostre abitudini, una leva zoom, la classica spia di registrazione e attacchi multipli per accessori.

Il controllo remoto è gestito dal protocollo XC di Canon tramite le app RC-IP1000 e Multi-Camera Control. In pratica, potete coordinare produzioni multi-camera sincronizzando il timecode e gestendo le impostazioni di tutte le camere in tempo reale da un’unica interfaccia. Per chi lavora con configurazioni complesse, è una manna dal cielo.

Pronta per il Futuro delle Produzioni

La C50 non si limita al presente, ma guarda già al futuro della produzione video. Supporta metadati in tempo reale per VFX/VP/VR, risultando perfettamente compatibile con i moderni workflow di produzione virtuale e post-produzione avanzata. Che stiate lavorando con green screen, LED wall o contenuti di realtà virtuale, questa camera è pronta.

Il sistema di raffreddamento attivo permette registrazioni continue senza preoccuparsi di limitazioni termiche. Che la montiate su un gimbal, su un drone o la usiate semplicemente a mano libera, la C50 non vi abbandona mai.

Colori per Ogni Destinazione

La palette di profili immagine disponibili copre praticamente ogni esigenza produttiva. C’è Canon 709 per output standard immediato, Canon Log 2 e Canon Log 3 per chi vuole spremere fino all’ultima goccia di gamma dinamica in color grading, BT.709 Wide DR e BT.709 Standard per trasmissioni broadcast classiche.

Se lavorate in HDR, trovate i profili PQ e HLG pronti all’uso. E per chi vuole un look più fotografico, ci sono EOS Standard ed EOS Neutro. Non vi bastano? Potete creare i vostri profili personalizzati da User10 a User20. La gamma dinamica estesa della C50 cattura un’ampia varietà di situazioni di illuminazione, dalle luci più intense alle ombre più profonde, preservando dettagli e colori naturali.

Il Punto di Ingresso Perfetto nel Cinema Digitale

La Canon EOS C50 si posiziona come la soluzione ideale per operatori in solitaria, piccole troupe, documentaristi e content creator che vogliono qualità cinematografica senza sacrificare la portabilità. La combinazione di sensore 7K full-frame, registrazione Open Gate, Cinema RAW Light interno, workflow multipiattaforma simultaneo e connettività professionale completa ne fa uno strumento incredibilmente versatile.

Canon ha dimostrato di aver capito perfettamente dove sta andando il mercato della produzione video professionale. Oggi la mobilità e la versatilità non sono più optional, ma requisiti fondamentali. Eppure nessuno è disposto a scendere a compromessi sulla qualità dell’immagine o sulle prestazioni da cinema digitale. La C50 offre tutto questo in un pacchetto compatto che entra in uno zaino.

Per chi vuole entrare nel sistema Cinema EOS o per chi cerca una seconda camera ultraleggera da affiancare a modelli più grandi, la EOS C50 rappresenta un punto di ingresso intelligente. Offre tecnologie avanzate in un formato che si adatta perfettamente ai moderni flussi di lavoro broadcast e di produzione multimediale, senza chiedere di rivoluzionare il modo in cui lavorate.

È questo, forse, il suo vero punto di forza: non vi costringe a cambiare metodo, semplicemente lo rende più efficiente.


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VISION BROADCAST 2025: LA PRESENTAZIONE DI MARCO PORRO

Marco Porro - CEO Leading Technologies e Presidente e CEO Allyn
Marco Porro - CEO Leading Technologies e Presidente e CEO Allyn

Il Vision Broadcast 2025 si conferma evento di riferimento per i professionisti della produzione e della delivery del broadcast televisivo e radiofonico. Presenta per questa edizione un format rinnovato, che prevede due sale tematiche per regia televisiva e radiofonica.

Tra le novità ci sono nuovi marchi come Stagetec e BroadcastPix, e un focus su tecnologie innovative come Cloud e Remote Production. L’evento promuove il dialogo tra produttori e utilizzatori per ottimizzare le soluzioni alle esigenze del settore.

 

Marco Porro – CEO Leading Technologies e Presidente e CEO Allyn

Il Vision Broadcast 2025 si prepara a una nuova edizione, dopo il successo dell’anno precedente, caratterizzato da una buona affluenza e contenuti di qualità. Marco Porro, presidente e CEO di Allyn e CEO Leading Technologies, ha confermato che l’evento si ripropone, sull’onda dei feedback positivi ricevuti, l’obiettivo di offrire un’esperienza arricchita e innovativa.

Novità del Vision Broadcast 2025

Quest’anno, il format dell’evento sarà leggermente rivisitato, con due sale principali dedicate rispettivamente alla regia e studio televisivo e alla regia e studio radiofonico. Questo approccio permetterà di esplorare le tecnologie in modo più mirato, creando un trait d’union tra i vari ambiti. Ogni sessione prevede un racconto di 15-20 minuti sulle soluzioni offerte, seguito da un’opportunità per i partecipanti di approfondire direttamente con i fornitori.

Nuove Aziende e Prodotti

L’elenco delle aziende partecipanti include novità significative. In particolare, Allyn ha acquisito Stagetec, portando in dote nuovi prodotti come un mixer radiofonico e stagebox IP, presentati di recente all’IBC. Inoltre, il catalogo di Leading si arricchisce con il marchio BroadcastPix, che offre sistemi di produzione e distribuzione video, posizionandosi in una fascia interessante per gli studi di radiovisione.

Innovazioni Tecnologiche

L’evento prevede un focus su Cloud e Remote Production, temi in rapida evoluzione nel settore.

Saranno presenti anche aziende come Caimi, che si occupa di sistemi di correzione acustica, e Surgex, specializzata in protezione dai picchi di tensione e gestione della corrente elettrica. Questi aspetti sono cruciali per garantire la qualità e l’affidabilità delle attrezzature broadcast, spesso trascurati ma fondamentali per la fruibilità degli ambienti.

Consolle per Broadcast e Radio

Per il settore broadcast, sarà presentata la console Calrec Argo M, che ha visto aggiornamenti significativi, inclusa l’introduzione del modello 48 Fader. Per il mondo radio, si segnala il nuovo prodotto ON AIR di Stagetec, che ha riscosso successo all’IBC e sarà disponibile sul mercato tra gennaio e febbraio dell’anno prossimo.

PERCHE ESSERE PRESENTI AL VISION BROADCAST

Marco Porro invita a partecipare con un atteggiamento di confronto e dialogo con i produttori delle soluzioni che saranno presentate. L’obiettivo è infatti quello di ricreare momenti di interazione tra le aziende e gli utilizzatori, simili a quelli degli anni ’90, che possano favorire lo sviluppo di prodotti sempre più efficienti e funzionali, capaci di rispondere al meglio alle esigenze dei professionisti e delle aziende. 

 

VISION BROADCAST 2025: DUE GIORNATE DEDICATE ALL’INNOVAZIONE AUDIO-VIDEO

Leading Technologies e Allyn srl annunciano con entusiasmo il ritorno di Vision Broadcast 2025, l'appuntamento annuale di riferimento per i professionisti del mondo broadcast, radiofonico e televisivo.
Leading Technologies e Allyn srl annunciano con entusiasmo il ritorno di Vision Broadcast 2025, l'appuntamento annuale di riferimento per i professionisti del mondo broadcast, radiofonico e televisivo.

Leading Technologies e Allyn annunciano con entusiasmo il ritorno di Vision Broadcast 2025, l’appuntamento annuale di riferimento per i professionisti del mondo della produzione e del broadcast radiofonico e televisivo.

L’evento si terrà presso la sede della Leading Technologies, a Monza, il 29 e 30 ottobre 2025.

Un Format evoluto per i professionisti del settore

Dopo il grande successo dell’ultima edizione, Vision Broadcast torna con un format evoluto e arricchito, pensato per offrire a tecnici, produttori, system integrator e broadcaster un’esperienza diretta sulle più recenti soluzioni tecnologiche e un confronto qualificato con i professionisti del settore.

Il punto d’incontro B2B dell’Audio-Video Professionale

Organizzato congiuntamente da Leading Technologies e Allyn srl, Vision Broadcast 2025 si propone come il principale punto d’incontro B2B del panorama italiano dove, grazie alla presenza di oltre 30 brand, innovazione, formazione e networking si fondono in due giornate intense di presentazioni tecniche, demo live e confronto diretto con i team delle aziende presenti all’evento.

Un’opportunità unica di Formazione e Aggiornamento

Vision Broadcast 2025 rappresenta un’opportunità esclusiva per scoprire le ultime novità in ambito produzione televisiva, broadcasting, streaming e tecnologie AV professionali. I partecipanti avranno modo di testare direttamente le soluzioni tecnologiche più avanzate, partecipare a demo live e confrontarsi con esperti del settore per valutare le migliori strategie di implementazione per i propri progetti.

L’evento si conferma come appuntamento imperdibile per tutti i professionisti che desiderano restare al passo con l’innovazione tecnologica nel mondo del broadcast radio-televisivo e della produzione audio-video.

Per registrarsi:

https://www.leadingtech.it/VisionBroadcast2025

 

I BRAND PRESENTI AL VISION BROADCAST 2025:

• 360 Systems

• AJA

• Beyerdynamic

• Broadcast Pix

• Calrec Audio

• Capella Systems

• CEDAR

• Audio Ud

• Cinergy

• Embrace

• FAB Teletext & Subtitling

• Ferncast

• IBM Aspera

• lmagine Communications

• Interra Systems

• Lightbeam

• LT ECH Software

• Marian

• Matrox

• Netgear

• Neutrik

• NewsBoss

• Panasonic

• Pliant Technologies

• QNAP

• RCS Sound Software

• RGBlink

• Robit

• Sonifex

• Stagetec

• Studio Technologies

• Surgex

• T SL Products

Per registrarsi: https://www.leadingtech.it/VisionBroadcast2025

CALREC ARGO M 48 FADER: LA POTENTE E COMPATTA CONSOLLE DIGITALE PER IL BROADCAST

Calrec Argo M 48 Fader
Calrec Argo M 48 Fader

Leading Technologies introduce sul mercato italiano l’ultima innovazione di Calrec Audio, presentata in anteprima a IBC 2025: il mixer digitale Argo M, su 48 Fader, che amplia significativamente le capacità della famiglia Argo nel segmento entry level del broadcast audio.

https://www.youtube.com/watch?v=93klGDuEvKU

Daniele ROLANDI – Leading Technologies

Espansione della Famiglia Argo: 48 Fader per Maggiore Flessibilità

Il nuovo Argo M48 Fader rappresenta un’evoluzione sostanziale rispetto ai modelli precedenti della serie. L’ampliamento della superficie di controllo raggiunge ora i 48 fader, grazie all’aggiunta di un modulo da 12 fader rispetto alla configurazione dell’anno precedente. Questa espansione consente ai professionisti del broadcast di gestire produzioni più complesse mantenendo l’accesso diretto ai controlli, senza compromettere le caratteristiche distintive della serie Argo: semplicità d’uso, flessibilità operativa e potenza nel processing audio digitale.

Interfaccia Utente Rinnovata: La Modalità Strips

Tra le novità più significative introdotte quest’anno spicca l’implementazione della modalità strips sull’interfaccia touchscreen. Questa funzionalità offre una visualizzazione immediata delle assegnazioni di canale dei fader, presentando un riepilogo in linea sullo schermo che consente agli operatori di intervenire in modo rapido ed efficiente. Il controllo visivo simultaneo di tutte le assegnazioni rappresenta un vantaggio operativo considerevole nelle situazioni di produzione in diretta, dove la velocità di reazione è fondamentale.

Meter Tile: Visualizzazione Configurabile e Intuitiva

L’aggiornamento grafico del sistema include l’introduzione dei meter tile, elementi di visualizzazione che integrano gli indicatori di livello con le informazioni sulle funzioni attive del canale. Questa soluzione configurabile permette agli operatori di personalizzare completamente la disposizione degli elementi informativi, ottenendo a colpo d’occhio sia i livelli audio sia lo stato delle funzioni attivate su ciascuna fader strip. La flessibilità di configurazione consente di adattare l’interfaccia alle specifiche esigenze di ogni produzione.

Processing Audio Completo e Professionale

Il cuore del sistema Argo M48 Fader risiede nella sezione di processing audio, che comprende una dotazione completa di strumenti professionali. La catena di elaborazione include una sezione di input con controllo del guadagno, un equalizzatore parametrico a sei bande, due blocchi di dinamica, un auto mixer, la sezione di pump, e un sistema di delay che supporta fino a quattro tipologie differenti.

A completare le capacità di elaborazione, il sistema offre due punti di insert per l’integrazione di processori esterni e il controllo preciso del fader. Questa architettura garantisce agli operatori tutti gli strumenti necessari per gestire anche le produzioni più complesse con standard qualitativi elevati.

Routing Flessibile e Gestione Avanzata dei Layer

La modalità strip facilita anche la riconfigurazione rapida delle assegnazioni dalla pagina di visualizzazione globale dei canali. L’interfaccia touch permette di editare in modo intuitivo l’assegnazione di ogni canale verso qualsiasi gruppo di uscita disponibile: master, gruppi, ausiliarie o track.

La superficie di controllo dell’Argo M48 Fader implementa un sistema di gestione dei layer particolarmente sofisticato: 12 layer principali, ciascuno dotato di due sottolayer (A e B), per un totale di 24 layer differenti. Questa configurazione consente di gestire efficacemente fino a 384 canali di processo DSP, offrendo una capacità operativa notevole per un mixer della categoria entry level.

Conclusioni

Il Calrec Argo M48 Fader si posiziona come soluzione ideale per broadcaster e strutture di produzione che necessitano di espandere le proprie capacità operative senza rinunciare alla qualità Calrec e alla facilità d’uso che caratterizza la famiglia Argo. L’equilibrio tra capacità di elaborazione, flessibilità operativa e interfaccia intuitiva rende questo mixer digitale una proposta competitiva regie audio, sia in studio che su OB Van, grazie anche alle sue compatte dimensioni e alle sue caratteristiche ampie e flessibili..


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STAGETEC E LA PARTNERSHIP CON ALLYN: UN NUOVO CAPITOLO PER IL BROADCAST ITALIANO

In occasione dell’IBC, Marco Porro, CEO di Allyn ha svelato una serie di novità che promettono di innovare il settore del broadcast e dell’audio professionale. Con l’acquisizione del marchio Stagetec, Allyn si prepara a lanciare prodotti innovativi che vanno oltre le soluzioni tradizionali e che possono rispondere alle nuove e sempre più complesse esigenze dei professionisti del settore. Durante la presentazione, sono state illustrate le caratteristiche di questi nuovi strumenti, evidenziando come possano rispondere alle esigenze sempre più complesse dei professionisti del settore.

Marco Porro, CEO Allyn

Mixer OnAir Radiofonico: Design e Funzionalità

Uno dei punti salienti della presentazione è stato il mixer OnAir radiofonico di Stagetec. Questo mixer non è solo esteticamente accattivante, ma è anche ricco di funzionalità avanzate. Si distingue per la sua configurabilità, che lo rende adatto sia per piccole produzioni che per sistemi più complessi.

Una delle caratteristiche più interessanti è la sua economia: il mixer offre soluzioni a prezzi competitivi, permettendo agli utenti di espandere le proprie capacità senza dover investire enormi somme. Inoltre, il dispositivo utilizza un nuovo core sviluppato da Stagetec, garantendo prestazioni elevate e affidabili. La compatibilità con il Nexus Compact, un’unità compatta che gestisce fino a 128 canali di SP, rappresenta un ulteriore vantaggio per i professionisti in cerca di soluzioni pratiche e potenti. Questo mixer sarà disponibile per dimostrazioni nel primo trimestre del 2026, dopo un periodo di test approfonditi.

Next Axio: Innovazione nell’Audio IP

La presentazione è proseguita con la nuova linea Next Axio, un range di prodotti che segna l’inizio di una nuova categoria nella tecnologia audio. Qui, si parla di una sorta di stagebox IP multiformato, in grado di gestire vari formati come AS67, AS3, Dante, MADI, e ST2110. Sono disponibili tre modelli, con ingressi che variano da 8 a 24 canali analogici, offrendo così una flessibilità senza precedenti.

Inoltre, la futura integrazione di DSP permetterà la creazione di sistemi distribuiti su rete IP, aprendo nuove possibilità per le produzioni audio moderne. Questa evoluzione non solo migliora l’efficienza, ma offre anche un controllo maggiore sui flussi audio, un aspetto cruciale per i professionisti del settore.

Espansione nel Mondo Video

Stagetec non si ferma all’audio, ma si espande nel mondo video con tre nuovi prodotti. Tra questi, spiccano il Gateway ST2110, un dispositivo per gestire flussi video in formato ST2110, e un multiconverter video che supporta diversi formati. Infine, un multiviewer completamente nuovo promette di semplificare la visualizzazione delle sorgenti video, rendendo il lavoro dei professionisti ancora più efficiente.

Tutti questi dispositivi possono essere controllati attraverso Stagenet, un software innovativo che permette di orchestrare reti complesse e gestire prodotti di terze parti, rendendo il lavoro di integrazione e gestione molto più fluido.

Stage Drive: Innovazione per Teatri e Conferenze

Infine, è stato presentato Stage Drive, un prodotto che consente di spostare microfoni e telecamere su tre assi. Questo dispositivo, pensato inizialmente per il mondo teatrale, trova applicazione anche in contesti conferenziali. Immaginate una grande sala dove, invece di passare il microfono a mano, questo possa spostarsi automaticamente verso il relatore. Grazie a questa tecnologia, il controllo diventa semplice e preciso, migliorando l’esperienza complessiva durante eventi dal vivo.

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