Stefano Bellesso, direttore commerciale della Caimi, ha presenta il nuovo sistema sospeso fonoassorbente che coniuga funzionalità acustica, design ed elettrificazione in un’unica soluzione modulare
Cosa avete presentato al Vision Broadcast?
Abbiamo presentato un sistema innovativo sospeso che nasce dal concetto di un particolare binario in alluminio, a tre strati, che si può sospendere a soffitto al posto del classico controsoffitto. L’innovazione consiste nel poter avere tre strati: nella parte superiore ci appendiamo con un cavo a soffitto; nella parte centrale inseriamo un elemento elettrificabile, per agganciare i fari; mentre nella parte sottostante inseriamo tutto quello che è la parte legata ai sistemi fonoassorbenti, che possono essere pannelli, tendaggi, elementi un po’ più, tra virgolette, grezzi, un po’ meno disegnati, e quindi andiamo a ridurre il concetto del riverbero all’interno degli ambienti.
Abbiamo quindi presentato questo sistema innovativo che va ad affiancarsi al classico e tradizionale sistema a pannelli fonoassorbenti, che si possono utilizzare in diverse applicazioni: a parete piuttosto che a soffitto. Sono degli elementi decorativi, ma soprattutto funzionali. Di conseguenza, migliorano l’acustica all’interno dello studio.
Che tipo di riscontro avete avuto da un target come quello della produzione audiovisiva e della produzione broadcast?
Abbiamo ricevuto un riscontro molto importante perché comunque sono questi degli elementi che necessitano per avere un miglior ascolto all’interno dello spazio. Di conseguenza lo studio funziona meglio quando viene corretto con un sistema di questo genere. Quindi il riscontro è stato molto, molto interessante. Soprattutto per televisioni e radio.
Per il format Vision Broadcast cosa hai avuto modo di apprezzare maggiormente?
Ho avuto modo di apprezzare maggiormente determinati contesti in ambito radio e in ambito TV, dove il nostro prodotto si colloca in maniera molto congeniale; sempre con l’attenzione utile per risolvere un problema di acustica all’interno dell’ambiente. Senza voler sminuire quello che è l’effetto legato all’estetica e al design. Comunque, anche l’occhio vuole la sua parte.
