C’ERA UNA VOLTA IL MONOSCOPIO: EPOPEA E DECLINO DELLA TELEVISIONE GENERALISTA

La storia della televisione che fu, e che ha contribuito allo sviluppo della televisione che guardiamo oggi, raccontata da uno dei suoi protagonisti. Con aneddoti, ricordi, interviste ed esperienze vissute in prima persona.

Ranuccio Sodi ha, infatti, maturato una significativa e lunga esperienza nel settore, ricoprendo vari ruoli con una lunga gavetta iniziata come proiezionista, per passare poi a fonico, montatore cinematografico, film-maker, operatore di ripresa in Rai, autore, produttore e regista.

Vanta inoltre importati collaborazioni con alcuni dei grandi della regia televisiva, come Enzo Trapani, Giancarlo Nicotra e Vito Molinari.

Fino a d oggi ha raccolto ogni possibile sfida professionale: spot pubblicitari, fiction, documentari, videoclip, special televisivi, magazine e programmi come Sulla cresta dell’onda, Ultimo Minuto, L’importante è esagerare, Banane, Cielito Lindo, Bulldozer, corti e lungometraggi come Lo stradone col bagliore, il biofilm su Enzo Jannacci, Il maoista riluttante, per il 50° anniversario del ’68; passando per webTV e startup del settore.

Nel 1995 ha anche collaborato alla realizzazione del primo reality italiano, Davvero, trasmesso da Rai3.

 

Quindi, il risultato è un libro scritto da qualcuno che la televisione l’ha vissuta in prima persona, direttamente sul set e da vari punti di osservazione; e non certo per sentito dire.

 

Ranuccio Sodi, autore del libro C’era una volta il monoscopio: Epopea e declino ella televisone generalista.

Il libro, edito da Edizoni Emuse, C’era una volta il monoscopio rappresenta quindi una testimonianza preziosa, anche attraverso il contributo, i ricordi e le confidenze di alcuni dei principali protagonisti che hanno fatto grande il piccolo schermo, intrecciando l’incontro con una serie di pionieri di quell’epopea (da Vito Molinari ad Antonio Ricci, passando per Antonello Falqui, Angelo Guglielmi, Renzo Villa, Paolo Beldì e altri significativi testimonial, con contributi di Carla Vistarini e Giorgio Simonelli), a schede tecniche che storicizzano le innovazioni tecnologiche. L’autore argomenta come proprio la tecnologia abbia inizialmente condizionato, e poi fornito, le potenzialità per lo straordinario sviluppo linguistico e la spettacolare penetrazione popolare della televisione.

Nelle vicende narrate, nei volti conosciuti e nelle presenze che hanno plasmato il medium televisivo, risulta evidente come la storia della tv nazionalpopolare corra parallela alla storia d’Italia: quasi settant’anni di trasmissioni Rai e oltre quarant’anni di liberalizzazione dell’etere hanno assolto a un ruolo fondante dell’identità nazionale; in particolare di quella linguistica e culturale.

Come evidenzia lo stesso autore: “Un racconto – dal di dentro – della complessa macchina televisiva.”

“In un tardivo sforzo di riconciliare spezzoni di memorie audiovisive che si stanno estinguendo – dice lo stesso Sodi – ecco un condensato e appassionato racconto dell’epopea paleo-televisiva, utile a riconnettere i frammenti personali per chi l’ha vissuta, o comprendere e inquadrare le fenomenologie per chi non c’era.”

 

Il volume, dal titolo C’era una volta il monoscopio. Epopea e declino della televisione generalista, è edito da Emuse (256 pagine).

È arricchito da immagini di repertorio, fotografie scattate dentro e fuori gli studi televisivi, dai ritratti dei protagonisti e dalla prefazione di Tatti Sanguineti.

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