Clear-Com ha presentato all’ISE di Barcellona, il FreeSpeak Icon beltpack, un’innovativa soluzione, che va ad arricchire l’apprezzata gamma di sistemi intercom wireless FreeSpeak. Questo nuovo dispositivo rappresenta una svolta nel settore, essendo progettato specificamente per soddisfare le esigenze di comunicazione dei team tecnici che operano nel broadcast, nel live e negli eventisportivi etc.
Innovazioni Tecniche e Connettività
Il beltpack wireless FreeSpeak Icon si distingue per la combinazione delle potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con significative innovazioni orientate all’utente. Il dispositivo integra nove pulsanti configurabili e quattro controlli volume individuali per canale, supportando anche la tecnologia Bluetooth 5.3. Il display a colori ad alta luminosità e il design ergonomico ottimizzato garantiscono un’esperienza d’utilizzo soddisfacenti, anche produzioni di lunga durata. Insomma, una soluzione versatile, con elevate prestazioni che consente di mantenere una comunicazione chiara e affidabile in qualsiasi ambiente di produzione.
Integrazione e Compatibilità
Nel campo della comunicazione professionale, il dispositivo eccelle grazie alla sua ottimizzazione per la compatibilità con la Centrale Arcadia e la matrice digitale Eclipse HX. Questa integrazione si estende ai protocolli Dante e MADI (per gli utenti Eclipse), garantendo una flessibilità senza precedenti nell’ambito dei sistemi intercom.
Applicazioni nei Diversi Settori
FreeSpeak Icon beltpack si distingue per l’elevato numero di canali e l’elevato livello del controllo audio, caratteristiche fondamentali per le produzioni hi-end, quali eventi live e sport, ad esempio. Il supporto per le cuffie Bluetooth e il design ergonomico rendono questa soluzione, ideale per utilizzi prolungati, anche in ambienti rumorosi.
Freespeak offre strumenti di comunicazione scalabili con un’interfaccia intuitiva, supportando efficacemente le produzioni più dinamiche. L’integrazione con i sistemi esistenti e le funzionalità avanzate lo rendono uno strumento indispensabile per ogni tipo di produzione ed evento.
PUNTI DI FORZA DI FREESPEAK ICON
Il beltpack FreeSpeak Icon combina le potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con numerose innovazioni:
Grass Valley Sirius, una gamma di matrici multistandard, scalabili, che garantiscono un elevato livello di affidabilità grazie alle diverse ridondanze integrate, capaci di elaborare internamente diversi processi dei segnali, offrire numerose uscite per i multiviewer e varie possibilità di monitoraggio in remoto, anche degli allarmi. E, a completare il tutto, l’elevato livello di supporto offerto da Video Progetti.
La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850
Il cuore di ogni sistema di produzione audio-video è rappresentato dal router che, in ogni caso rappresenta anche l’elemento di maggior criticità per le funzioni che svolge centrali e fondamentali per l’attività del centro di produzione, di qualsiasi livello e dimensione esso sia. È quindi ovvio che robustezza, affidabilità e flessibilità operativa, rappresentano elementi di primaria importanza per questo tipo di prodotti. Sia per facilitare le operazioni che per garantire la continuità del servizio.
La Grass Valley vanta un notevole know-how in fatto di router, grazie anche alle tecnologie dei vari brand o rami d’azienda che negli anni sono stati acquisiti. Parliamo di autorevoli aziende del settore come Miranda, Quantel, Snell & Wilcox, SAM e infine ProBel.
Grass Valley ha attualmente nel proprio catalogo ben due famiglie di matrici: Vega e Sirius.
la serie delle matrici Vega Grass Valley
la serie delle matrici Vega Grass Valley
La prima è dedicata ad applicazioni di piccole e medie dimensioni. Mentre la gamma Sirius 800, (declinata in ben tre differenti modelli: Sirius 830, Sirius 840 e Sirius 850), è destinata a sistemi di medio e alto profilo.
Si tratta di una gamma tailor-made, che presenta avanzate caratteristiche tecnologiche, grande flessibilità e affidabilità, che riscontra il favore sia dei system-integrator, (che possono integrarla facilmente anche in sistemi complessi e alle specifiche richieste dei committenti), sia dai direttori tecnici (che ne apprezzano la grande affidabilità), oltre alla possibilità di adattarsi a tutte le esigenze di ogni schema di produzione, variando le impostazioni con semplicità e velocità operativa.
La serie Sirius della Grass Valley gestisce tutti i più utilizzati standard audio e video, come ad esempio: SDI, AES, MADI, 12G-SDI etc., supportando sia segnali FHD che UHD. Ma è proiettata anche verso configurazioni ibride, potendo integrare moduli IP in standard SMPTE 2110 e 2022.
L’implementazione dell’Advanced Hybrid Processing (AHP), contempla molte e complesse attività all’interno dello stesso rack, senza dover connettere ulteriori moduli esterni, con evidenti semplificazioni del cablaggio e riduzione degli spazi. Inclusi, ad esempio, elaborazione audio, frame-synchronizer, compensazione del delay video e audio, conversioni etc.
Parlando di flessibilità, la gamma Sirius 800 è disponibile in diverse configurazioni e, per ciò che riguarda le porte, esse vanno da 288×288 fino a 1152×1152, consentendo una grande scalabilità, per soddisfare le esigenze delle diverse applicazioni.
In sintesi, la serie Sirius si presenta come una soluzione di routing potente, affidabile e versatile, in grado di gestire un’ampia varietà di formati, offrendo le più avanzate funzionalità di elaborazione dei segnali.
Ma approfittando della disponibilità del modello Sirius 850 nella sede di Video Progetti in transito per la configurazione prima della consegna al committente, abbiamo voluto chiedere ulteriori chiarimenti a Marco Annibali, Product Manager del system integrator, per fare un ulteriore approfondimento su questa gamma e, in particolare, su questo modello Sirius 850 che rappresenta il top di gamma.
INTERVISTA A MARCO ANNIBALI – PRODUCT MANAGER VIDEO PROGETTI
Innanzitutto, puoi farci una presentazione della gamma delle matrici della Grass Valley?
Certo. Sono due le linee dei router della Grass Valley. Una è la Vega, una soluzione intermedia che va da 96 porte fino a 432 porte. Parlo di porte in questo contesto, perché la matrice ha BNC bidirezionali. Quindi su una matrice con 96 porte, si possono avere 95 ingressi e un’uscita o qualsiasi altro tipo di configurazione. Mentre la serie Sirius 800, più high-end, prevede tre modelli.
La Sirius 830 è composta da 15 rack unit +2 di PSU, è una 288 x 288; la 840 è anche il modello più venduto storicamente, con 576 x 576 contenuta in 27 RU e, a seconda della dotazione a bordo, può avere due o quattro RU di Power Supply; infine, la Sirius 850, 576 x 1152, 34 rack unit, due o quattro RU di PSU, secondo le schede inserite.
Grass Valley Sirius. Un’ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius
Tutte le matrici hanno la possibilità di inserire almeno due schede multiviewer negli slot dedicati, oppure sono disponibili delle schede denominate MV 831/841/851, che possono essere inserite al posto di schede di ingresso/uscita, incrementando così la quantità di multiviewer configurabili.
Quali altre caratteristiche è importante mettere in evidenza?
La serie Sirius racchiude tutta una serie di caratteristiche che le permettono di essere veramente il cuore pulsante dell’infrastruttura. Abbiamo delle schede che includono il processo AHP (Advanced Hybrid Processing), che permette di avere embedding, de-embedding, Frame Sync, Line Sync, Mixing, Shuffling e permette la gestione di tutti i formati video, dall’SDI fino al 12G, come anche per l’audio: MADI o AES o un mix dei due. Altra cosa importante da evidenziare è che la matrice audio è vista come una matrice mono , con una grandezza equivalente di 18.432 x 18.432. L’audio è gestito in maniera completamente trasparente. Accetta anche audio non sincrono al reference di stazione. Vi è inoltre la possibilità di fare anche sample-rate convertion all’uscita delle schede audio. Inoltre, poiché è dotata di ben quattro segnali di reference, il router può gestire contemporaneamente anche formati aventi frame-rate differenti, consentendo quindi di assegnare diversi reference a differenti destinazioni.
Oltre ai formati già evidenziati in precedenza, vi è anche la possibilità di gestire segnali ASI, in quanto la matrice è completamente passante per questi segnali, senza inserire alcun processo. Sirius ha due caratteristiche uniche per questa classe di matrici: un PC installato frontalmente sulla porta, che permette di avere lo status della matrice in tempo reale. Una sorta di pannello virtuale, utile anche per effettuare commutazioni al volo.
La seconda caratteristica interessante riguarda i Led multicolore, integrati nella corona che avvolge il BNC e che, si illumina con differenti colori, a seconda del tipo di segnale inserito, del frame rate, piuttosto che per evidenziare se è presente un segnale audio embedded o meno.
Un’utile raffinatezza questa, perché consente di capire, visivamente e subito…
Sì, si comprende al volo se c’è presenza di segnali o meno e, inoltre, nel caso si debba fare manutenzione su un cavo o su un BNC specifico, il colore del Led consente di identificare immediatamente e senza possibilità di errore il connettore che bisogna controllare. Questo facilita enormemente la manutenzione.
In quale tipo di sistema risulta ideale l’integrazione della gamma GV Sirius e quali sono i plus che la rendono particolarmente competitiva?
Come ti dicevo, grazie alla tecnologia AHP, è possibile in un unico rack, accentrare prestazioni che prima erano delegate a moduli esterni, come Frame Sync o Line Sync etc… Quindi non si ha bisogno di aggiungere altri frame esterni esterni alla matrice per avere questo tipo di processo. Così come tutta la parte di embedding e de-embedding.
Per il mixing dell’audio, sono disponibili fino a 16 mixer audio a bordo per poter fare mixing delle tracce. Si ha il controllo dei livelli e dei delay, sia video che audio. Questo è molto utile per compensare eventuali lip-sync dei segnali che arrivano dall’esterno. O, per esempio con la produzione virtuale nel calcio, dove si ha la necessità di inserire della grafica, si può aggiungere il ritardo sul video, senza bisogno di agire su altri dispositivi extra.
E poi, molto importante, tutta la parte di multiviewer. Sulla matrice più grande si possono avere fino a 168 uscite di multiviewer differenti. Ed è da sottolineare che la scheda multiviewer, non occupa uscite. Si hanno a disposizione 48 HD-BNC da cui poter prendere i segnali che vengono destinati ai layout del multiviewer. Quindi, in uno spazio ridotto si riesce ad accentrare praticamente tutti i processi di cui si ha bisogno.
Parlando di evoluzione IP, in che modo è possibile fare la migrazione verso questa nuova tecnologia?
Sono disponibili anche schede che supportano l’IP, che sono molto utili in questa fase di transizione tecnologica, per valorizzare al massimo l’investimento.
Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.
Opzioni di configurazione e controllo flessibili, semplificano entrambe le opzioni.
Quindi, un reale sistema ibrido?
Certo. Possiamo avere una scheda che supporta segnali SDI, gestisce segnali ASI e anche segnali IP; in questo caso SMPTE2022, per andare verso gli encoder, come è avvenuto per una soluzione che abbiamo già installato. La matrice è completamente aggiornabile a caldo. Si possono inserire frame, processi o quello che di volta in volta necessita, senza interrompere la continuità del servizio. E questa è anche un fattore molto importante. Specie per matrici che sono praticamente sempre accese.
Parliamo anche di ridondanza e quindi di affidabilità di servizio?
È sicuramente un punto importante. Specie per delle matrici che sono “Mission Critical”, cioè che sono realmente sempre in attività. Tutto quello che è essenziale nella matrice, è ridondato. Sono implementati due controller. Sia i controller delle ventole che degli allarmi, sono ridondati. Ovviamente sono ridondati anche i power supply e le schede cross-point, che sono le parti più importanti. Altro fattore da mettere in evidenza sono gli alimentatori a 48 Volt DC, che alimentano direttamente i frame. E tutte le regolazioni sono fatte a livello di scheda. Non vi sono regolatori all’interno del frame che, in caso di guasto, potrebbero inficiarne la funzionalità.
Invece, per ciò che riguarda la visualizzazione degli allarmi?
Vi sono varie possibilità di presentazione degli allarmi. In primis, attraverso il PC frontale, che ha dei quadri sinottici, visibili a colpo d’occhio che consentono di fare il drill-in. Cioè se vedo un allarme per una scheda, pigiando sul touch-screen del pulsante, vedo qual è la ventola che è in fault; è possibile avere l’invio anche di Trap SNMP, sistemi di logging basati su software Grass Valley, ma che vanno a finire su un SQL. E, inoltre, sono disponibili anche i contatti GPO per l’attivazione di allarmi luminosi o sonori.
Infine, se la matrice è dotata di multiviewer, è possibile addirittura riportare gli allarmi sul layout del multiviewer. Così, oltre ad avere un monitoraggio dei segnali transitanti, si ha anche la possibilità di verificare eventuali problemi e disservizi.
Cosa importante da evidenziare per le schede cross-point è che non si ha una ridondanza uno a uno ma nelle matrici 840 e 850 si arriva addirittura a quattro a uno. E, in caso di default, è possibile spostare solamente i cross point che sono difettosi verso la scheda di ridondanza. Quindi, se eventualmente, su un’altra scheda si verificano dei fault, si ha ancora la possibilità di proteggere i path del segnale. Questo rende la matrice molto più resiliente.
Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 85
Altro fattore importante e di grande attualità è quello dei consumi, anche per un eventuale discorso di backup energetico?
Questo avviene in conseguenza, per il fatto che tutti i processi sono accorpati all’interno della matrice. Non si hanno consumi accessori legati a frame esterni, dove sono installati i vari embedder, de-embedder e i multiviewer soprattutto. E quindi si ha un risparmio sia in termini di spazio che in termini di consumi e di condizionamento. Avendo un minor consumo, si ha anche un minor livello di condizionamento dell’ambiente.
Quante uscite sono previste sulla scheda multiviewer?
La scheda multiviewer, presenta fino a 12 uscite. Quindi si hanno fino a 12 layout differenti e, tramite opzioni, è possibile avere anche lo streaming H.264 dei segnali che sono indirizzati verso il multiviewer, in modo da poter fruire anche di una monitoria remota dei vari flussi.
Come va ad integrarsi e con quali facilitazioni, la serie Sirius, all’interno degli altri prodotti Grass Valley?
Grass Valley ha veramente ben integrato le matrici, sia Sirius che Vega, all’interno del proprio ecosistema, perché utilizza principalmente il collaudato protocollo General Remote, sviluppato dalla Probel e adottato anche da molti altri brand.
Un ottimo esempio è l’integrazione con i mixer video. Si possono utilizzare Sirius o Vega a monte del mixer video, come matrice di preselezione delle risorse: Questo consente di espandere in maniera trasparente il numero dei segnali di ingresso del mixer stesso, grazie all’integrazione fra matrice e mixer. È possibile indirizzare tutti i segnali presenti all’ingresso della matrice, verso gli ingressi del mixer video, in maniera trasparente. Quindi l’operatore non si accorge nemmeno che in quel momento non ha fisicamente quelle sorgenti video, ma tutto viene gestito dall’intelligenza integrata dei due prodotti. Anche con GV Orbit la matrice Sirius è vista come parte integrale del sistema, sia che si tratti di un sistema baseband o di uno misto IP-baseband. Inoltre, la matrice è completamente gestibile tramite software anche in remoto. E i controller esterni non si limitano solo alla gestione delle commutazioni, ma controllano tutti i parametri all’interno della matrice stessa.
Altro fattore importante è rappresentato dalla qualità del supporto che è capace di offrire Video Progetti, anche per questa gamma di prodotti?
Considero il supporto di Video Progetti sulla linea di prodotti Grass Valley un ulteriore plus. Lo estenderei a tutta la nostra gamma, data la capacità di fornire supporto mirato. Carlo Struzzi, una volta mi ha definito “Router Man”, ma dietro di me c’è un team di tecnici in grado di supportare efficientemente tutte le matrici. L’azienda propone contratti di assistenza personalizzati e dispone a magazzino di uno stock di ricambi per poter offrire interventi immediati e risolutivi. Nel frattempo, possiamo dare supporto tecnico e operativo tramite telefono o da remoto, anche con TeamViewer, per garantire sempre la massima continuità di servizio.
CINQUE PUNTI IN EVIDENZA DELLA SERIE GV SIRIUS 800:
1. Multiformato: Gestisce diversi tipi di segnali video e audio, come SDI, AES, MADI e 12G-SDI, offrendo grande flessibilità di integrazione e utilizzo.
2.Scalabilità: Disponibile in diverse configurazioni, che vanno da 288×288 fino a 1152×1152, per adattarsi a installazioni di varie dimensioni, da piccole a molto grandi.
3.Advanced Hybrid Processing (AHP): Integra funzioni avanzate come elaborazione audio, sincronizzazione dei frame, delay e conversioni, riducendo la necessità di apparecchiature esterne.
4.Affidabilità: Progettata per ambienti di produzione professionali, che richiedono alta affidabilità e prestazioni costanti.
5.Flessibilità di controllo: Può essere controllata tramite pannelli hardware, software su PC o in remoto, offrendo diverse opzioni di gestione.
Imagine Communications annovera da sempre, tra i dealer di riferimento, la Allyn. Il Vision Broadcast è stata l’occasione utile sia per incontrare i professionisti del settore, ma anche di riaffermare questa partnership che dura oramai da diversi decenni.
Ci può raccontare perché Imagine Communications è presente a questo evento?
Siamo presenti a questo evento in quanto Allyn, fa parte del gruppo Leading, è un nostro partner in Italia. In questa occasione presentiamo una serie di prodotti del nostro catalogo.
Quali prodotti state presentando oggi, in particolare?
Quest’oggi presentiamo tutti quelli che sono i prodotti dedicati al networking, con particolare evidenza a quelli che sono i convertitori elettrico-IP e viceversa. C’è un prodotto in particolare che si chiama Selenio Network Processor che ha la capacità di gestire funzioni multiple, solo inserendo o cambiando dei software all’interno dei processori, che sono parte di questo prodotto.
Quali altri prodotti sono presenti nel vostro catalogo?
L’azienda si sta muovendo in modo molto pesante per sviluppare tutto quello che è playout sia in Cloud che on premise, con la possibilità di sincronizzare entrambe le funzioni a seconda delle necessità. Sia che vengano usati come playout normale per i canali o come disaster recovery.
Come ha visto il Vision Broadcast in questi due giorni?
È interessante. Leading vanta un ampio spettro di clienti che non sono solo quelli legati al broadcast. Ho incontrato diverse persone. Ed è interessante chiacchierare anche se queste persone non fanno parte proprio del nostro mondo. Ma c’è un’evoluzione in atto: sempre più aziende che sono legate al mondo audio video Pro si stanno approcciando a quelli che sono i nostri prodotti broadcast. Interessante e secondo me da rifare nel tempo.
Parlando invece di progetti e sistemi che vi riguardano?
Ce ne sono diversi in divenire, alcuni in essere. Altri già completati, se vogliamo. In modo particolare mi piace ricordare quello che abbiamo fatto in collaborazione con EI Towers e anche con Delta 3, per la Lega Calcio, dove ci occupiamo della ricezione e della ritrasmissione di tutti i segnali per il calcio in Italia, gestiti su una piattaforma che è totalmente IP.
Francesco Donato è il CTO di EMG Gravity Media Italia. Le sue competenze ricoprono quindi tutte le operazioni relative ai progetti e ai sistemi di produzione delle diverse attività delle strutture attive del gruppo, in Italia. In passato ha ricoperto, tra l’altro, anche importanti incarichi in Sky Italia e Sky Germania, come Vice-President, con competenze per Broadcast e Production.
INTERVISTA A FRANCESCO DONATO – EMG GRAVITY MEDIA ITALIA
Francesco Donato di MG Gravity Media Italia, cosa ne pensa dell’evento Vision Broadcast? Che tipo di approccio ha avuto?
Bella combinazione tra gli ambienti audio e video, sempre più legati nel mondo del broadcast. Peraltro, assistere all’evento in casa Leading è sempre interessante perché le presentazioni sono mirate e ben presidiate dal punto di vista della preparazione. Per cui, soddisfazione generale per quello che ho visto e per quella che è stata la scelta delle soluzioni e dei marchi rappresentati.
Quali sono i brand che ha apprezzato di più?
Stavo guardando un po’ di cose, ce ne sono diverse. Ho visto delle cose interessanti in particolare, nell’ambito dei display. Leading si sta muovendo particolarmente bene in quello specifico segmento di mercato. Parlo dei ledwall, piuttosto che di soluzioni particolari come quella del ledwall pieghevole, che mi è piaciuto molto.
Parliamo di progetti e produzioni sulle quali state lavorando. C’è qualcosa che si può annunciare?
Siamo ripartiti con la stagione della produzione, per cui è chiaro che siamo nel pieno del nostro periodo lavorativo. Progetti? Beh, progetti ce ne sono sempre e sicuramente a breve qualche notizia vi daremo. Ma ancora non sono in grado di specificare di cosa si tratta. Però, stiamo lavorando su dei nuovi progetti.
Evoluzione tecnologica all’interno della vostra struttura?
Allora, noi siamo in una fase di transizione. Ovviamente vanno fatti i conti con quelle che sono le dinamiche di mercato che, in questo momento, non ti danno tantissimo spazio per pensare agli investimenti. Sicuramente la nostra fase di transizione verso il dominio dell’IP è già iniziata da diversi anni. Stiamo continuando su quella strada. Abbiamo già delle soluzioni full-IP che abbiamo utilizzato e continuiamo a utilizzare, come ad esempio, per le ultime Olimpiadi, che sono state presidiate con soluzioni IP. Abbiamo lavorato per Euro 2024. Insomma, ci siamo ed è un’area ben presidiata.
La Allyn è una delle aziende storiche del settore in Italia. Da qualche anno è entrata a far parte del gruppo Leading. In questa nuova posizione, ha aumentato le proprie capacità propositive, potendo oggi contare su una più solida struttura e su un più ampio know-how che le consente di poter affrontare progetti anche complessi ed impegnativi, da tutti i punti di vista, come sottolinea anche Maurizio Maroli, manager dell’azienda.
Evento organizzato dal gruppo Leading e da Allyn. Cosa avete presentato? Quali sono state le principali novità?
Diciamo che noi abbiamo partecipato a questo evento con i prodotti che trattiamo da tempo e parliamo di Image Communications, parliamo di Interra, parliamo di diversi brand con i quali stiamo lavorando e con i quali pensiamo di lavorare sempre meglio in futuro. Si sta solidificando la nostra partnership con Leading Technologies qui di Monza ed è una partnership ormai…
È un’attività di gruppo?
Un’attività di gruppo esattamente.
Che sinergia ha consentito di sviluppare? Quali sono i plus che vengono fuori da questa sinergia?
Leading da anni è concentrata molto sul mercato broadcast audio; mentre Allyn più sulla parte video. Per cui questa integrazione ci permette di portare a termine lavori anche complessi e interessanti, come abbiamo dimostrato negli ultimi anni. Stiamo lavorando su nuove acquisizioni di distribuzione di prodotti, nuove condizioni per essere presenti sul mercato e, a breve, sicuramente potremo far vedere quale sarà il nostro effort sul mercato.Spero che questa sinergia funzioni sempre più efficacemente. In questo momento coprite comunque tutta la penisola per le esigenze di system integration e sul territorio italiano e non solo.
Quali sono i plus che potete offrire al mercato grazie a questa sinergia di gruppo tra il team Allyn e il team Leading, con le rispettive competenze?
È sicuramente questa integrazione che ci permette di affrontare progetti complessi derivanti dal nostro skill video e dallo skill che ha Leading Technologies nel mondo dell’audio e audio broadcast, e offrire ai clienti una soluzione totale, chiavi in mano di progetti anche complessi.
Intervista a Marco Pellegrinato – Standard Innovation Advisor del gruppo MFE – Mediaset.
Dal tuo punto di vista, ovviamente le tecnologie sono il riferimento più importante della tua attività. Il Vision Broadcast organizzato da Leading, al quale stai presenziando, che tipo di input ti ha dato?
Beh, innanzitutto devo dire che il broadcasting è diventato un po’ la pecora nera. Si vede sempre di meno in questo mondo multimediale digitale. Il broadcasting ancora si difende avendo degli eventi come questo dedicati al broadcasting. Io sono molto contento di questo. Devo ringraziare sia Giuseppe che Marco; Giuseppe perché questo mestiere lo fa da direi 60 anni; Marco perché invece da un po’ meno lo fa con grande passione.
Ben venga perché questo, come hai detto giustamente, è un Vision Broadcast. Quindi c’è dentro il mondo audiovisivo e c’è molto audio, perché oggi Leading Technology spazia su più tecnologie. Compreso il lighting. Ma viene da esperienze prettamente audio. E di questo ne va reso onore. Perché provare a ascoltare la televisione senza i suoni è tutta un’altra cosa. Quindi audio e video insieme sono preziosi.
Sulle Tecnologie Presentate al Vision Broadcast
Quali tecnologie hai visto qui?
Le tecnologie viste oggi non sono più molto hardware, sono piuttosto software. A parte alcuni elementi come per esempio i pannelli. Questa società italiana che fa questi pannelli fono-assorbenti di tutte le dimensioni e di tutte le fogge. Effettivamente ho provato a capire e funzionano molto bene. Soprattutto nei locali molto rumorosi. Hanno un’assorbenza veramente elevata.
Poi tra gli elementi proprio ancora fisici, cioè hardware, (io nasco dal mondo audio), i mixer Calrec che, ricordo moltissimi anni fa facevano solo microfoni. Oggi evidentemente, nel mondo digitale puoi prendere in considerazione di fare l’intera catena, tra cui i mixer. Ed effettivamente sono gioielli, perché erano già dei gioielli quando facevano i microfoni. Considero che oggi lo siano anche in termini di funzionalità e non solo di qualità del processo digitale.
Una cosa che mi ha incuriosito sono i tentativi di utilizzare l’intelligenza artificiale per fare sottotitolazione in tempo reale di eventi, (parlo di eventi broadcast), con aziende che effettivamente stanno mettendo a segno tutta una serie di sviluppi software per portare a persone non udenti, la trascrizione puntuale del parlato con la distinzione di vari oratori all’interno della scena. Ecco, queste sono le cose che ho visto in questa presenza oggi.
Sul Futuro del Settore
Per la tua posizione, visto che poi partecipi anche a molti eventi sia nazionali che internazionali oltre che tavoli di lavoro, come sta proseguendo l’evoluzione tecnologica nel nostro settore? Cosa bisogna aspettarsi e dove stiamo andando per i prossimi anni, per il prossimo futuro?
Io ho visto uno spostamento di paradigma dal comprare prodotti e farsi la soluzione in casa a comprare le soluzioni complete. Oggi, chi poi deve usufruire delle tecnologie, quindi il broadcaster, è molto più impegnato a fare il suo mestiere di editore, piuttosto che avere strutture tecnologiche fatte in casa. Sia per una questione di costi, ma sia perché in realtà fare sistema vuol dire anche allestirlo, metterlo in funzione, manutenzione. E quindi sono costi elevati che oggi invece il broadcaster, preferisce comprare fuori.
Ecco, questo meccanismo di outsourcing che non significa dare ad altri le proprie competenze, le proprie operazioni, ma fare in modo che le operazioni siano fondate su soluzioni integrate con processi manutentivi, di sviluppo del software, perché oggi il software è praticamente il motore di tutto il workflow di produzione. E quindi vedo questo spostamento di paradigma dove chi fornisce soluzioni integrate e con ovvia copertura di manutenzione eccetera, oggi è un po’ più vincente. E quindi largo agli integratori di soluzioni, piuttosto che ai box-mover che c’erano fino a qualche decennio fa.
William Gastaldelli, responsabile per il supporto tecnico negli studi, ogni giorno ha a che fare con la manutenzione di vari apparati. Quindi, per la posizione che ricopre, ha modo di apprezzare al meglio qualità e affidabilità delle tecnologie integrate nel processo di produzione del gruppo Mediaset.
Come sta evolvendo la tecnologia oggi per ciò che ti riguarda? Quali sono i plus che apporta nella tua attività?
Ma la tecnologia sicuramente ha un ruolo fondamentale nel nostro campo, nel nostro lavoro. Quindi siamo sempre alla ricerca di prodotti nuovi e innovativi che possono soddisfare le esigenze di produzione ed essere al passo coi tempi e quindi col mercato stesso. Attualmente abbiamo visto nella giornata di oggi le soluzioni Calrec, molto interessanti sia per la parte relativa alla modularità del sistema. Molto interessante anche la parte Cloud che sarà sicuramente da approfondire.
Per ciò che riguarda Calrec, oggi abbiamo l’anteprima nazionale dell’ARGO M. Hai visto un’approfondita presentazione, cosa ti ha colpito di questo prodotto?
Ma allora, di sicuro le dimensioni che penso siano il gioco forza del sistema sulle due o tre unità. Molto, molto interessante, la possibilità appunto di farlo lavorare sia in modalità standalone che in modalità condivisa, con i moduli aggiuntivi dove sostanzialmente diventa un gateway a tutti gli effetti. Quindi può andare a operare e rendere disponibili le proprie sorgenti a tutto l’ecosistema.
Essendo un prodotto che è basato sullo standard 2110, per voi che avete un’infrastruttura 2110, quindi con i vari campus sia i due di Roma che Milano, a livello operativo questo che potenzialità vi offre?
Beh, assolutamente da valutare perché si integrerebbe perfettamente all’interno del nostro sistema. Le potenzialità abbiamo visto sono molto molto elevate, poi chiaramente è tutto da provare come potrebbe essere integrato.
Cosa potrebbe offrirvi di più rispetto a quello che avete già oggi?Come lo vedresti integrato?
Di sicuro, da una parte l’interazione con più superfici di controllo e la possibilità di seguire più studi simultaneamente, con poche unità rack, è molto interessante. Anche per avere delle possibilità di gestione da una regia piuttosto che da un’altra. Cosa che da noi ormai sta diventando abbastanza all’ordine del giorno quella di far diventare le regie molto più modulabili.
Si è parlato alcune volte della possibilità di gestire degli studi dalle regie di Roma su Milano o viceversa. Mi sembra che questo rimanga un concetto un po’ forse troppo futuristico. Ma però questo non esclude che effettivamente per quella che è la vostra infrastruttura, in caso di un disaster recovery, di un’esigenza di backup, sia comunque possibile almeno per determinati tipi di produzioni, poter gestire uno studio di Roma con la regia di Milano e viceversa?
Sarebbe sicuramente interessante eseguire dei test funzionali su questa base.
Per il futuro cosa ti aspetti ancora da questo tipo di tecnologie?
Ma onestamente non lo so perché ogni anno vengo stupito sempre di più da tutte le innovazioni che avvengono.
Cos’altro hai apprezzato in questo evento del Vision Broadcast?
Ma sicuramente il rivedere molte persone a me affini, tutte nello stesso posto ed è un ottimo momento anche e soprattutto, per avere una sorta di post-IBC. Quindi avere la possibilità di replicare, quello che si è visto nelle fiere, ad altri colleghi che non hanno avuto la possibilità di intervenire.
FernCast è un’azienda tedesca che ha sviluppato un innovativo sistema operativo basato su Linux specializzato nell’elaborazione e gestione audio professionale. Questo software versatile può essere installato su diverse piattaforme: server fisici, mini PC, sistemi Raspberry o può essere persino virtualizzato.
UN CODEC MULTICANALE COMPLETAMENTE SCALABILE
La potenza del sistema risiede nella sua architettura basata su “Pipes“, canali di elaborazione configurabili che permettono la gestione completa del flusso audio. Il numero di pipes disponibili dipende dalle licenze acquistate e dalla potenza della CPU utilizzata. Ogni pipe costituisce una catena di elaborazione dove l’utente può:
Selezionare la sorgente audio di ingresso
Applicare diversi tipi di processing
Modificare la frequenza di campionamento
Integrare Meter per il controllo del livello
Regolare il volume
Codificare il segnale in vari formati (MP3, AC, ecc.)
Definire la destinazione finale dell’audio
Il sistema può essere definito come un codec multicanale completamente scalabile, ma le sue funzionalità vanno ben oltre. Alcuni esempi di configurazione delle pipes includono:
Acquisizione di uno streaming da internet, cambio della frequenza di campionamento, misurazione del livello tramite Meter, controllo del volume e invio verso una destinazione audio over IP A67 (il sistema supporta nativamente il protocollo A67)
Ricezione di una sorgente audio over IP, processing del segnale, codifica in MP3 e streaming in SRT
Elaborazione di file audio, processing e trasmissione tramite codec RTP
La versatilità del sistema permette la gestione simultanea di diverse situazioni con un unico server. Ogni pipe può essere configurata come ridondante di un’altra: in caso di problemi, la pipe difettosa viene automaticamente disattivata e sostituita dalla successiva, garantendo una ridondanza completa ed efficiente. È possibile configurare sistemi con server ridondanti che gestiscono multiple pipes (ad esempio, otto codec in un server con un secondo server di backup).
FERPORT: LA MIGLIORE SOLUZIONE PORTATILE PER CONTRIBUZIONI ESTERNE
Il FerPort rappresenta l’applicazione pratica del software FernCast in un prodotto completo. Basato su un Raspberry, questo dispositivo portatile utilizza il software FernCast (chiamato AAM) programmato specificamente per gestire le comunicazioni da esterni.
Le caratteristiche principali del FerPort includono:
Supporto per tre cuffie simultanee (tre speaker/giornalisti)
Controllo indipendente del volume per:
Il proprio ascolto
L’ascolto dello speaker adiacente
Il ritorno da studio
Collegamento immediato allo studio tramite interfaccia web
Registrazione di file locali e riproduzione diretta dal dispositivo
Possibilità di registrare contenuti e caricarli su FTP per renderli disponibili in studio
Il sistema offre quindi una soluzione completa per produzioni professionali, permettendo di andare in onda con un semplice click o di preparare servizi da casa per poi inviarli direttamente allo studio.
TARGET E APPLICAZIONI
Il portfolio di utilizzi del sistema FernCast è praticamente illimitato. I principali ambiti di applicazione includono:
Radio che necessitano di sistemi per contribuzioni da esterni
Professionisti che cercano una soluzione facile per le proprie produzioni
Mezzi mobili che devono collegarsi a server SIP di grandi broadcaster (Sky, Rai, Mediaset)
Processing massivo di file audio
La difficoltà nel definire un target specifico deriva proprio dalla versatilità estrema del prodotto. Il team di sviluppo, composto da programmatori specializzati, offre inoltre un servizio di personalizzazione rapida: ogni nuova richiesta può essere implementata per rendere il sistema ancora più efficiente e adatto alle esigenze specifiche del cliente.
Il sistema FernCast rappresenta quindi una soluzione dove il limite è dato solo dall’immaginazione dell’utilizzatore, con la garanzia di un supporto tecnico pronto a sviluppare nuove funzionalità su richiesta.
Claudio Astorri, consulente ed esperto di format radiofonici, ci fornisce la sua visione dell’evento organizzato da Leading e Allyn.
Intervista a Claudia Astorri – Vision Broadcast 2024
Qual è la tua impressione del Vision Broadcast in questi due giorni?
Se Leading Technologies aveva davvero l’intenzione e la volontà di mostrare e di comunicare il suo rinnovato interesse per il broadcast, beh, ce l’ha proprio dimostrato sul campo. Diciamo che sono stati due giorni entusiasmanti con tantissime presentazioni che riguardano naturalmente la radio e la televisione, ma soprattutto tanta competenza. Quindi presentazioni, ma con le illustrazioni delle caratteristiche, con la possibilità di fare domande, di raccogliere tips dagli esperti, in un clima molto sereno e allo stesso tempo concentrato sugli interessi nella produzione. Sia da parte delle radio che delle televisioni. Un ambiente estremamente accogliente. Leading Technologies è davvero un’eccellenza anche proprio, nell’accogliere le persone: ci siamo sentiti coccolati sicuramente dalla struttura.
Quindi io non posso che essere entusiasta di due giorni investiti qui e torno con tante nuove consapevolezze. Torno anche con, ad esempio, l’innamoramento per Calrec, questo sistema, come dire, di regia sofisticata e complessa che ha anche delle appendici radiofoniche interessanti. Mi ha veramente sorpreso.
Con la tua lunga esperienza di decenni di radio, quali sono gli altri prodotti o brand che ti hanno particolarmente conquistato?
Allora, sicuramente un ritorno. Nel senso che c’è un accordo commerciale – mi risulta – tra Leading Technologies e RCS, quindi c’era anche lo stand di Radio Computing Services con Selector, con Zetta e con tutti i prodotti della società numero uno al mondo nel software per la radio. Insomma, mi ha fatto piacere qui rivedere Linea, GSelector, NexGen. Mi ha fatto piacere vedere i ragazzi del team di sviluppo di questi software molto molto importanti…
… di cui tu sei stato precursore in Italia in qualche modo, prima ancora come utilizzatore, sin dall’88 per RTL 102.5.
Si, poi mi hanno chiesto di rappresentare RCS in Italia per un lungo periodo. E quindi mi ha fatto piacere rivederli. Vedo che hanno molta innovazione. La cosa che mi ha fatto veramente piacere notare è che anche RCS, in questo clima di generale innovazione che abbiamo respirato al Vision Broadcast, ha una sua parte significativa nei sistemi on-air.
E poi ci sono anche cose apparentemente più semplici che mi hanno colpito – semplici si fa per dire – perché poi l’innovazione tecnologica, va rispettata tutta.
FernCast, ad esempio, questo sistema che mi sembra quasi una matrice audio. Per cui tu puoi prendere una tipologia di audio e farla uscire nel modo che vuoi. Caspita, una flessibilità davvero… È multicodec, assolutamente! Quindi mi ha molto colpito anche per la sua semplicità. Queste sono le innovazioni che semplificano la vita di chi opera in un sistema così complesso. Beh, credo che vadano ben dette, vadano anche un attimino apprezzate e sottolineate.
E quindi davvero due giorni molto intensi. Complimenti a Leading Technologies e aspetto il prossimo Vision Broadcast sicuramente!
Aja, in occasione del Vision Broadcast, ha presentato gli ultimi prodotti che abbiamo avuto modo di apprezzare anche nel corso degli ultimi expo internazionali, come lo stesso IBC. La partnership in essere con Leading e Allyn, continua a produrre ottimi risultati, sia in termini di soddisfazione dei clienti, che di qualità dei sistemi realizzati dalle due aziende, come evidenziato da Marco Setti, distributore ufficiale dei prodotti Aja in Italia.
Ci parli del rapporto tra Allyn e AJA Video System?
Allyn è un partner fondamentale per AJA Video System in Italia. Lavoriamo con loro da diverso tempo su tutta una serie di progetti di integrazione vari. Insieme forniamo impianti e sistemi ai loro clienti per soddisfare specifiche esigenze tecniche.
Quali sono i prodotti da evidenziare, soprattutto quelli presentati al recente?
Sicuramente quello su cui si è posta maggiormente l’attenzione è la KONA IP25, uno dei nuovi prodotti che AJA ha introdotto nella linea delle apparecchiature per questi protocolli e flussi di lavoro IP. Nello specifico, questa scheda è dotata di connessioni SFP a 10-25 Gb al secondo e supporta flussi bidirezionali fino all’Ultra HD con piena compatibilità con tutti gli standard SMPTE 2110 e 2022-7.
Quali sono le caratteristiche distintive di questa scheda?
La scheda è caratterizzata dalla particolarità di avere un’interfaccia molto semplice, per cui l’utente potrà interagire e selezionare tutta una serie di parametri in maniera intuitiva. Inoltre, si interfaccia perfettamente con le applicazioni tradizionali utilizzate in ambito post-produzione, garantendo una massima integrazione.
Ci sono funzionalità che facilitano la transizione verso le tecnologie IP?
Assolutamente sì. La scheda ha la possibilità di interfacciarsi anche con altri convertitori AJA già esistenti a catalogo, e questo permetterà una sorta di bridge tra il tradizionale mondo video e il nuovo mondo IP. Questo semplifica molti processi di transizione che in questo momento sono in atto, dal convenzionale sistema basato su cavi SDI verso le nuove tecnologie IP.
Qual è la tua considerazione sull’evento Vision Broadcast?
È stato sicuramente interessante essere presenti e poter incontrare tanti clienti. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare le persone di Allyn, ma anche di Leading Technologies con cui lavoriamo su numerosi progetti in Italia. Penso che l’esito di queste giornate sia stato estremamente positivo, a giudicare anche dall’elevato numero di partecipanti intervenuti.
Valerio Sibilla è il responsabile della nuova Divisione LT Software della Leading. Una struttura creata appositamente per gestire prodotti che hanno una significativa valenza basata sul software o, sviluppare soluzioni su misura per particolari esigenze e richieste dei clienti. E i primi mesi di attività hanno già decretato un buon successo di questa nuova entità operativa. Per il Vision Broadcast, per presentare le attività della Divisione Software, sono stati definiti tre principali corner, ciascuno dedicato a specifiche esigenze di mercato nel settore broadcast e del multimediale.
CORNER 1: SOLUZIONI PER RADIO DI MEDIO-ALTO LIVELLO
La prima proposizione si compone della suite RCS, all’interno della quale è previsto Zetta come sistema di playout e G-Selector, lo storico sistema di schedulazione derivante dal software Selector. Aquira è invece il software dedicato alla programmazione pubblicitaria. A questi si aggiungono una serie di applicazioni, soprattutto in Cloud, che consentono di allargare il campo di utenza dei radioascoltatori.
Insieme alla suite RCS, nel corner è presente anche Wheatstone, integrata con RCS attraverso un modulo che consente il dialogo tra il mixer e i sistemi di playout. Completano l’offerta le schede audio Marian, disponibili in versione interna o esterna, che lavorano in tutte le modalità: analogico, digitale oppure IP.
CORNER 2: SOLUZIONI PER RADIO DI MEDIO-PICCOLO LIVELLO
Il secondo corner è rivolto a stazioni con investimenti più contenuti. Si tratta di una soluzione che affianca quella di RCS, Wheatstone e Marian, offrendo prodotti leggermente diversi ma con funzionalità simili.
Nello specifico, la soluzione prevede Relacart come mixer audio, un prodotto molto smart e semplice, con numerose funzionalità e facile da utilizzare. Questo è affiancato da ProppFrexx, un software storico sviluppato in Germania che permette di gestire una radio con estrema semplicità.
Il corner include anche News Boss, una Newsroom molto utile per la realizzazione di notiziari e per la gestione di feed verso l’esterno, come siti internet o emittenti televisive.
CORNER 3: LT SOFTWARE – LEADING TECHNOLOGY SOFTWARE
Quest’area è dedicata allo sviluppo di soluzioni personalizzate in base alle specifiche richieste dei clienti. Frutto dell’esperienza pluriennale nel mondo del software, in particolare nella multimedialità e nello sviluppo di software per radio e TV, questa divisione ha realizzato nell’ultimo anno e mezzo una serie di prodotti dove la componente principale è la multimedialità, non limitandosi al mercato broadcast.
Tra i prodotti sviluppati si distingue Hermes, un applicativo sviluppato come Digital Signage per alimentare una serie di video utilizzando Android come player. Questa soluzione può funzionare su qualsiasi tipo di televisione, riscuotendo un discreto interesse per la sua semplicità.
Altri applicativi sono in corso di sviluppo, tra cui un Media Server che verrà rilasciato nel corso del 2025. Questo applicativo permetterà agli utenti di installare il software e registrare o mandare in play segnali audio o video in maniera molto semplice e immediata, con varie funzionalità che verrnno ulteriormente sviluppate negli anni successivi.
NetGear ha presentato le proprie soluzioni dedicate al mondo AV, commercializzate con il brand NetGear AV. Si tratta di switch specificamente ingegnerizzati per applicazioni audio-video e per il settore broadcast.
SOLUZIONI AV-OVER-IP E BROADCAST DI NETGEAR
L’azienda ha fatto il suo ingresso in questo mercato nel 2016. Inizialmente, i riferimenti all’audio-video erano limitati, ma grazie al feedback di System Integrator principalmente provenienti da Regno Unito e Stati Uniti, che segnalavano esigenze specifiche per le loro applicazioni, si è aperto un nuovo mondo di opportunità. A seguito di questa scoperta, il team PLM di NetGear, insieme ad altri brand, ha fondato un’alleanza internazionale denominata SDVOE, dando inizio allo sviluppo di soluzioni che hanno semplificato notevolmente il processo di installazione degli switch audio-video.
PRODOTTI PRESENTATI
Tra i prodotti presentati figurano:
Le serie M4250 ed M4350, che supportano il protocollo SMPTE 2110 per il broadcast
Business Router di NetGear
La soluzione Engage, che funge da controller centralizzato per l’installazione di impianti audio-video completi
Access Point WiFi 7
TARGET DI MERCATO
Queste soluzioni sono rivolte principalmente a:
Installatori e System Integrator specializzati in ambito audio-video
Broadcaster e tutte le emittenti radio e televisive, particolarmente per i prodotti che supportano il protocollo SMPTE 2110
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