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GRASS VALLEY SIRIUS: FLESSIBILITÀ E SCALABILITÀ PER IL BROADCAST DEL FUTURO

Marco Annibali con la Sirius 850
Marco Annibali con la Sirius 850

Grass Valley Sirius, una gamma di matrici multistandard, scalabili, che garantiscono un elevato livello di affidabilità grazie alle diverse ridondanze integrate, capaci di elaborare internamente diversi processi dei segnali, offrire numerose uscite per i multiviewer e varie possibilità di monitoraggio in remoto, anche degli allarmi. E, a completare il tutto, l’elevato livello di supporto offerto da Video Progetti.

La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850
La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850

Il cuore di ogni sistema di produzione audio-video è rappresentato dal router che, in ogni caso rappresenta anche l’elemento di maggior criticità per le funzioni che svolge centrali e fondamentali per l’attività del centro di produzione, di qualsiasi livello e dimensione esso sia. È quindi ovvio che robustezza, affidabilità e flessibilità operativa, rappresentano elementi di primaria importanza per questo tipo di prodotti. Sia per facilitare le operazioni che per garantire la continuità del servizio.

La Grass Valley vanta un notevole know-how in fatto di router, grazie anche alle tecnologie dei vari brand o rami d’azienda che negli anni sono stati acquisiti. Parliamo di autorevoli aziende del settore come Miranda, Quantel, Snell & Wilcox, SAM e infine ProBel.

Grass Valley ha attualmente nel proprio catalogo ben due famiglie di matrici: Vega e Sirius.

la serie delle matrici Vega Grass Valley
la serie delle matrici Vega Grass Valley

la serie delle matrici Vega Grass Valley

La prima è dedicata ad applicazioni di piccole e medie dimensioni. Mentre la gamma Sirius 800, (declinata in ben tre differenti modelli: Sirius 830, Sirius 840 e Sirius 850), è destinata a sistemi di medio e alto profilo.

Si tratta di una gamma tailor-made, che presenta avanzate caratteristiche tecnologiche, grande flessibilità e affidabilità, che riscontra il favore sia dei system-integrator, (che possono integrarla facilmente anche in sistemi complessi e alle specifiche richieste dei committenti), sia dai direttori tecnici (che ne apprezzano la grande affidabilità), oltre alla possibilità di adattarsi a tutte le esigenze di ogni schema di produzione, variando le impostazioni con semplicità e velocità operativa.

La serie Sirius della Grass Valley gestisce tutti i più utilizzati standard audio e video, come ad esempio: SDI, AES, MADI, 12G-SDI etc., supportando sia segnali FHD che UHD. Ma è proiettata anche verso configurazioni ibride, potendo integrare moduli IP in standard SMPTE 2110 e 2022.

L’implementazione dell’Advanced Hybrid Processing (AHP), contempla molte e complesse attività all’interno dello stesso rack, senza dover connettere ulteriori moduli esterni, con evidenti semplificazioni del cablaggio e riduzione degli spazi. Inclusi, ad esempio, elaborazione audio, frame-synchronizer, compensazione del delay video e audio, conversioni etc.

Parlando di flessibilità, la gamma Sirius 800 è disponibile in diverse configurazioni e, per ciò che riguarda le porte, esse vanno da 288×288 fino a 1152×1152, consentendo una grande scalabilità, per soddisfare le esigenze delle diverse applicazioni.

In sintesi, la serie Sirius si presenta come una soluzione di routing potente, affidabile e versatile, in grado di gestire un’ampia varietà di formati, offrendo le più avanzate funzionalità di elaborazione dei segnali.

Ma approfittando della disponibilità del modello Sirius 850 nella sede di Video Progetti in transito per la configurazione prima della consegna al committente, abbiamo voluto chiedere ulteriori chiarimenti a Marco Annibali, Product Manager del system integrator, per fare un ulteriore approfondimento su questa gamma e, in particolare, su questo modello Sirius 850 che rappresenta il top di gamma.

INTERVISTA A MARCO ANNIBALI – PRODUCT MANAGER VIDEO PROGETTI

Innanzitutto, puoi farci una presentazione della gamma delle matrici della Grass Valley?

Certo. Sono due le linee dei router della Grass Valley. Una è la Vega, una soluzione intermedia che va da 96 porte fino a 432 porte. Parlo di porte in questo contesto, perché la matrice ha BNC bidirezionali. Quindi su una matrice con 96 porte, si possono avere 95 ingressi e un’uscita o qualsiasi altro tipo di configurazione. Mentre la serie Sirius 800, più high-end, prevede tre modelli.

La Sirius 830 è composta da 15 rack unit +2 di PSU, è una 288 x 288; la 840 è anche il modello più venduto storicamente, con 576 x 576 contenuta in 27 RU e, a seconda della dotazione a bordo, può avere due o quattro RU di Power Supply; infine, la Sirius 850, 576 x 1152, 34 rack unit, due o quattro RU di PSU, secondo le schede inserite.

Grass Valley Sirius. Un'ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius
Grass Valley Sirius. Un’ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius

Tutte le matrici hanno la possibilità di inserire almeno due schede multiviewer negli slot dedicati, oppure sono disponibili delle schede denominate MV 831/841/851, che possono essere inserite al posto di schede di ingresso/uscita, incrementando così la quantità di multiviewer configurabili.

Quali altre caratteristiche è importante mettere in evidenza?

La serie Sirius racchiude tutta una serie di caratteristiche che le permettono di essere veramente il cuore pulsante dell’infrastruttura. Abbiamo delle schede che includono il processo AHP (Advanced Hybrid Processing), che permette di avere embedding, de-embedding, Frame Sync, Line Sync, Mixing, Shuffling e permette la gestione di tutti i formati video, dall’SDI fino al 12G, come anche per l’audio: MADI o AES o un mix dei due. Altra cosa importante da evidenziare è che la matrice audio è vista come una matrice mono , con una grandezza equivalente di 18.432 x 18.432. L’audio è gestito in maniera completamente trasparente. Accetta anche audio non sincrono al reference di stazione. Vi è inoltre la possibilità di fare anche sample-rate convertion all’uscita delle schede audio. Inoltre, poiché è dotata di ben quattro segnali di reference, il router può gestire contemporaneamente anche formati aventi frame-rate differenti, consentendo quindi di assegnare diversi reference a differenti destinazioni.

Oltre ai formati già evidenziati in precedenza, vi è anche la possibilità di gestire segnali ASI, in quanto la matrice è completamente passante per questi segnali, senza inserire alcun processo. Sirius ha due caratteristiche uniche per questa classe di matrici: un PC installato frontalmente sulla porta, che permette di avere lo status della matrice in tempo reale. Una sorta di pannello virtuale, utile anche per effettuare commutazioni al volo.

La seconda caratteristica interessante riguarda i Led multicolore, integrati nella corona che avvolge il BNC e che, si illumina con differenti colori, a seconda del tipo di segnale inserito, del frame rate, piuttosto che per evidenziare se è presente un segnale audio embedded o meno.

Un’utile raffinatezza questa, perché consente di capire, visivamente e subito…

Sì, si comprende al volo se c’è presenza di segnali o meno e, inoltre, nel caso si debba fare manutenzione su un cavo o su un BNC specifico, il colore del Led consente di identificare immediatamente e senza possibilità di errore il connettore che bisogna controllare. Questo facilita enormemente la manutenzione.

In quale tipo di sistema risulta ideale l’integrazione della gamma GV Sirius e quali sono i plus che la rendono particolarmente competitiva?

Come ti dicevo, grazie alla tecnologia AHP, è possibile in un unico rack, accentrare prestazioni che prima erano delegate a moduli esterni, come Frame Sync o Line Sync etc… Quindi non si ha bisogno di aggiungere altri frame esterni esterni alla matrice per avere questo tipo di processo. Così come tutta la parte di embedding e de-embedding.

Per il mixing dell’audio, sono disponibili fino a 16 mixer audio a bordo per poter fare mixing delle tracce. Si ha il controllo dei livelli e dei delay, sia video che audio. Questo è molto utile per compensare eventuali lip-sync dei segnali che arrivano dall’esterno. O, per esempio con la produzione virtuale nel calcio, dove si ha la necessità di inserire della grafica, si può aggiungere il ritardo sul video, senza bisogno di agire su altri dispositivi extra.

E poi, molto importante, tutta la parte di multiviewer. Sulla matrice più grande si possono avere fino a 168 uscite di multiviewer differenti. Ed è da sottolineare che la scheda multiviewer, non occupa uscite. Si hanno a disposizione 48 HD-BNC da cui poter prendere i segnali che vengono destinati ai layout del multiviewer. Quindi, in uno spazio ridotto si riesce ad accentrare praticamente tutti i processi di cui si ha bisogno.

Parlando di evoluzione IP, in che modo è possibile fare la migrazione verso questa nuova tecnologia?

Sono disponibili anche schede che supportano l’IP, che sono molto utili in questa fase di transizione tecnologica, per valorizzare al massimo l’investimento.

 

Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.
Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.

Opzioni di configurazione e controllo flessibili, semplificano entrambe le opzioni.

Quindi, un reale sistema ibrido?

Certo. Possiamo avere una scheda che supporta segnali SDI, gestisce segnali ASI e anche segnali IP; in questo caso SMPTE2022, per andare verso gli encoder, come è avvenuto per una soluzione che abbiamo già installato. La matrice è completamente aggiornabile a caldo. Si possono inserire frame, processi o quello che di volta in volta necessita, senza interrompere la continuità del servizio. E questa è anche un fattore molto importante. Specie per matrici che sono praticamente sempre accese.

Parliamo anche di ridondanza e quindi di affidabilità di servizio?

È sicuramente un punto importante. Specie per delle matrici che sono “Mission Critical”, cioè che sono realmente sempre in attività. Tutto quello che è essenziale nella matrice, è ridondato. Sono implementati due controller. Sia i controller delle ventole che degli allarmi, sono ridondati. Ovviamente sono ridondati anche i power supply e le schede cross-point, che sono le parti più importanti. Altro fattore da mettere in evidenza sono gli alimentatori a 48 Volt DC, che alimentano direttamente i frame. E tutte le regolazioni sono fatte a livello di scheda. Non vi sono regolatori all’interno del frame che, in caso di guasto, potrebbero inficiarne la funzionalità.

Invece, per ciò che riguarda la visualizzazione degli allarmi?

Vi sono varie possibilità di presentazione degli allarmi. In primis, attraverso il PC frontale, che ha dei quadri sinottici, visibili a colpo d’occhio che consentono di fare il drill-in. Cioè se vedo un allarme per una scheda, pigiando sul touch-screen del pulsante, vedo qual è la ventola che è in fault; è possibile avere l’invio anche di Trap SNMP, sistemi di logging basati su software Grass Valley, ma che vanno a finire su un SQL. E, inoltre, sono disponibili anche i contatti GPO per l’attivazione di allarmi luminosi o sonori.

Infine, se la matrice è dotata di multiviewer, è possibile addirittura riportare gli allarmi sul layout del multiviewer. Così, oltre ad avere un monitoraggio dei segnali transitanti, si ha anche la possibilità di verificare eventuali problemi e disservizi.

Cosa importante da evidenziare per le schede cross-point è che non si ha una ridondanza uno a uno ma nelle matrici 840 e 850 si arriva addirittura a quattro a uno. E, in caso di default, è possibile spostare solamente i cross point che sono difettosi verso la scheda di ridondanza. Quindi, se eventualmente, su un’altra scheda si verificano dei fault, si ha ancora la possibilità di proteggere i path del segnale. Questo rende la matrice molto più resiliente.

Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 850
Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 85

Altro fattore importante e di grande attualità è quello dei consumi, anche per un eventuale discorso di backup energetico?

Questo avviene in conseguenza, per il fatto che tutti i processi sono accorpati all’interno della matrice. Non si hanno consumi accessori legati a frame esterni, dove sono installati i vari embedder, de-embedder e i multiviewer soprattutto. E quindi si ha un risparmio sia in termini di spazio che in termini di consumi e di condizionamento. Avendo un minor consumo, si ha anche un minor livello di condizionamento dell’ambiente.

Quante uscite sono previste sulla scheda multiviewer?

La scheda multiviewer, presenta fino a 12 uscite. Quindi si hanno fino a 12 layout differenti e, tramite opzioni, è possibile avere anche lo streaming H.264 dei segnali che sono indirizzati verso il multiviewer, in modo da poter fruire anche di una monitoria remota dei vari flussi.

Come va ad integrarsi e con quali facilitazioni, la serie Sirius, all’interno degli altri prodotti Grass Valley?

Grass Valley ha veramente ben integrato le matrici, sia Sirius che Vega, all’interno del proprio ecosistema, perché utilizza principalmente il collaudato protocollo General Remote, sviluppato dalla Probel e adottato anche da molti altri brand.

Un ottimo esempio è l’integrazione con i mixer video. Si possono utilizzare Sirius o Vega a monte del mixer video, come matrice di preselezione delle risorse: Questo consente di espandere in maniera trasparente il numero dei segnali di ingresso del mixer stesso, grazie all’integrazione fra matrice e mixer. È possibile indirizzare tutti i segnali presenti all’ingresso della matrice, verso gli ingressi del mixer video, in maniera trasparente. Quindi l’operatore non si accorge nemmeno che in quel momento non ha fisicamente quelle sorgenti video, ma tutto viene gestito dall’intelligenza integrata dei due prodotti. Anche con GV Orbit la matrice Sirius è vista come parte integrale del sistema, sia che si tratti di un sistema baseband o di uno misto IP-baseband. Inoltre, la matrice è completamente gestibile tramite software anche in remoto. E i controller esterni non si limitano solo alla gestione delle commutazioni, ma controllano tutti i parametri all’interno della matrice stessa.

Altro fattore importante è rappresentato dalla qualità del supporto che è capace di offrire Video Progetti, anche per questa gamma di prodotti?

Considero il supporto di Video Progetti sulla linea di prodotti Grass Valley un ulteriore plus. Lo estenderei a tutta la nostra gamma, data la capacità di fornire supporto mirato. Carlo Struzzi, una volta mi ha definito “Router Man”, ma dietro di me c’è un team di tecnici in grado di supportare efficientemente tutte le matrici. L’azienda propone contratti di assistenza personalizzati e dispone a magazzino di uno stock di ricambi per poter offrire interventi immediati e risolutivi. Nel frattempo, possiamo dare supporto tecnico e operativo tramite telefono o da remoto, anche con TeamViewer, per garantire sempre la massima continuità di servizio.

CINQUE PUNTI IN EVIDENZA DELLA SERIE GV SIRIUS 800:

1. Multiformato: Gestisce diversi tipi di segnali video e audio, come SDI, AES, MADI e 12G-SDI, offrendo grande flessibilità di integrazione e utilizzo.

2. Scalabilità: Disponibile in diverse configurazioni, che vanno da 288×288 fino a 1152×1152, per adattarsi a installazioni di varie dimensioni, da piccole a molto grandi.

3. Advanced Hybrid Processing (AHP): Integra funzioni avanzate come elaborazione audio, sincronizzazione dei frame, delay e conversioni, riducendo la necessità di apparecchiature esterne.

4. Affidabilità: Progettata per ambienti di produzione professionali, che richiedono alta affidabilità e prestazioni costanti.

5. Flessibilità di controllo: Può essere controllata tramite pannelli hardware, software su PC o in remoto, offrendo diverse opzioni di gestione.

IL VISION BROADCAST VISTO DA WILLIAM GASTALDELLI – MEDIASET

VISION BROADCAST - WILLIAM GASTALDELLI - MEDIASET
VISION BROADCAST - WILLIAM GASTALDELLI - MEDIASET

William Gastaldelli, responsabile per il supporto tecnico negli studi, ogni giorno ha a che fare con la manutenzione di vari apparati. Quindi, per la posizione che ricopre, ha modo di apprezzare al meglio qualità e affidabilità delle tecnologie integrate nel processo di produzione del gruppo Mediaset.

Come sta evolvendo la tecnologia oggi per ciò che ti riguarda? Quali sono i plus che apporta nella tua attività?

Ma la tecnologia sicuramente ha un ruolo fondamentale nel nostro campo, nel nostro lavoro. Quindi siamo sempre alla ricerca di prodotti nuovi e innovativi che possono soddisfare le esigenze di produzione ed essere al passo coi tempi e quindi col mercato stesso. Attualmente abbiamo visto nella giornata di oggi le soluzioni Calrec, molto interessanti sia per la parte relativa alla modularità del sistema. Molto interessante anche la parte Cloud che sarà sicuramente da approfondire.

Per ciò che riguarda Calrec, oggi abbiamo l’anteprima nazionale dell’ARGO M. Hai visto un’approfondita presentazione, cosa ti ha colpito di questo prodotto?

Ma allora, di sicuro le dimensioni che penso siano il gioco forza del sistema sulle due o tre unità. Molto, molto interessante, la possibilità appunto di farlo lavorare sia in modalità standalone che in modalità condivisa, con i moduli aggiuntivi dove sostanzialmente diventa un gateway a tutti gli effetti. Quindi può andare a operare e rendere disponibili le proprie sorgenti a tutto l’ecosistema.

Essendo un prodotto che è basato sullo standard 2110, per voi che avete un’infrastruttura 2110, quindi con i vari campus sia i due di Roma che Milano, a livello operativo questo che potenzialità vi offre?

Beh, assolutamente da valutare perché si integrerebbe perfettamente all’interno del nostro sistema. Le potenzialità abbiamo visto sono molto molto elevate, poi chiaramente è tutto da provare come potrebbe essere integrato.

Cosa potrebbe offrirvi di più rispetto a quello che avete già oggi? Come lo vedresti integrato?

Di sicuro, da una parte l’interazione con più superfici di controllo e la possibilità di seguire più studi simultaneamente, con poche unità rack, è molto interessante. Anche per avere delle possibilità di gestione da una regia piuttosto che da un’altra. Cosa che da noi ormai sta diventando abbastanza all’ordine del giorno quella di far diventare le regie molto più modulabili.

Si è parlato alcune volte della possibilità di gestire degli studi dalle regie di Roma su Milano o viceversa. Mi sembra che questo rimanga un concetto un po’ forse troppo futuristico. Ma però questo non esclude che effettivamente per quella che è la vostra infrastruttura, in caso di un disaster recovery, di un’esigenza di backup, sia comunque possibile almeno per determinati tipi di produzioni, poter gestire uno studio di Roma con la regia di Milano e viceversa?

Sarebbe sicuramente interessante eseguire dei test funzionali su questa base.

Per il futuro cosa ti aspetti ancora da questo tipo di tecnologie?

Ma onestamente non lo so perché ogni anno vengo stupito sempre di più da tutte le innovazioni che avvengono.

Cos’altro hai apprezzato in questo evento del Vision Broadcast?

Ma sicuramente il rivedere molte persone a me affini, tutte nello stesso posto ed è un ottimo momento anche e soprattutto, per avere una sorta di post-IBC. Quindi avere la possibilità di replicare, quello che si è visto nelle fiere, ad altri colleghi che non hanno avuto la possibilità di intervenire.

 

 

SISTEMA FERNCAST: LA SOLUZIONE SOFTWARE COMPLETA PER L’ELABORAZIONE AUDIO

 

FernCast è un’azienda tedesca che ha sviluppato un innovativo sistema operativo basato su Linux specializzato nell’elaborazione e gestione audio professionale. Questo software versatile può essere installato su diverse piattaforme: server fisici, mini PC, sistemi Raspberry o può essere persino virtualizzato.

UN CODEC MULTICANALE COMPLETAMENTE SCALABILE

La potenza del sistema risiede nella sua architettura basata su “Pipes“, canali di elaborazione configurabili che permettono la gestione completa del flusso audio. Il numero di pipes disponibili dipende dalle licenze acquistate e dalla potenza della CPU utilizzata. Ogni pipe costituisce una catena di elaborazione dove l’utente può:

  • Selezionare la sorgente audio di ingresso
  • Applicare diversi tipi di processing
  • Modificare la frequenza di campionamento
  • Integrare Meter per il controllo del livello
  • Regolare il volume
  • Codificare il segnale in vari formati (MP3, AC, ecc.)
  • Definire la destinazione finale dell’audio

Il sistema può essere definito come un codec multicanale completamente scalabile, ma le sue funzionalità vanno ben oltre. Alcuni esempi di configurazione delle pipes includono:

  1. Acquisizione di uno streaming da internet, cambio della frequenza di campionamento, misurazione del livello tramite Meter, controllo del volume e invio verso una destinazione audio over IP A67 (il sistema supporta nativamente il protocollo A67)
  2. Ricezione di una sorgente audio over IP, processing del segnale, codifica in MP3 e streaming in SRT
  3. Elaborazione di file audio, processing e trasmissione tramite codec RTP

La versatilità del sistema permette la gestione simultanea di diverse situazioni con un unico server. Ogni pipe può essere configurata come ridondante di un’altra: in caso di problemi, la pipe difettosa viene automaticamente disattivata e sostituita dalla successiva, garantendo una ridondanza completa ed efficiente. È possibile configurare sistemi con server ridondanti che gestiscono multiple pipes (ad esempio, otto codec in un server con un secondo server di backup).

FERPORT: LA MIGLIORE SOLUZIONE PORTATILE PER CONTRIBUZIONI ESTERNE

Il FerPort rappresenta l’applicazione pratica del software FernCast in un prodotto completo. Basato su un Raspberry, questo dispositivo portatile utilizza il software FernCast (chiamato AAM) programmato specificamente per gestire le comunicazioni da esterni.

Le caratteristiche principali del FerPort includono:

  • Supporto per tre cuffie simultanee (tre speaker/giornalisti)
  • Controllo indipendente del volume per:
    • Il proprio ascolto
    • L’ascolto dello speaker adiacente
    • Il ritorno da studio
  • Collegamento immediato allo studio tramite interfaccia web
  • Registrazione di file locali e riproduzione diretta dal dispositivo
  • Possibilità di registrare contenuti e caricarli su FTP per renderli disponibili in studio

Il sistema offre quindi una soluzione completa per produzioni professionali, permettendo di andare in onda con un semplice click o di preparare servizi da casa per poi inviarli direttamente allo studio.

TARGET E APPLICAZIONI

Il portfolio di utilizzi del sistema FernCast è praticamente illimitato. I principali ambiti di applicazione includono:

  • Radio che necessitano di sistemi per contribuzioni da esterni
  • Professionisti che cercano una soluzione facile per le proprie produzioni
  • Mezzi mobili che devono collegarsi a server SIP di grandi broadcaster (Sky, Rai, Mediaset)
  • Processing massivo di file audio

La difficoltà nel definire un target specifico deriva proprio dalla versatilità estrema del prodotto. Il team di sviluppo, composto da programmatori specializzati, offre inoltre un servizio di personalizzazione rapida: ogni nuova richiesta può essere implementata per rendere il sistema ancora più efficiente e adatto alle esigenze specifiche del cliente.

Il sistema FernCast rappresenta quindi una soluzione dove il limite è dato solo dall’immaginazione dell’utilizzatore, con la garanzia di un supporto tecnico pronto a sviluppare nuove funzionalità su richiesta.

 

 

 

L’OFFERTA AJA E LA PARTNERSHIP CON LEADING E ALLYN

Aja, in occasione del Vision Broadcast, ha presentato gli ultimi prodotti che abbiamo avuto modo di apprezzare anche nel corso degli ultimi expo internazionali, come lo stesso IBC. La partnership in essere con Leading e Allyn, continua a produrre ottimi risultati, sia in termini di soddisfazione dei clienti, che di qualità dei sistemi realizzati dalle due aziende, come evidenziato da Marco Setti, distributore ufficiale dei prodotti Aja in Italia.

 

Ci parli del rapporto tra Allyn e AJA Video System?

Allyn è un partner fondamentale per AJA Video System in Italia. Lavoriamo con loro da diverso tempo su tutta una serie di progetti di integrazione vari. Insieme forniamo impianti e sistemi ai loro clienti per soddisfare specifiche esigenze tecniche.

Quali sono i prodotti da evidenziare, soprattutto quelli presentati al recente?

Sicuramente quello su cui si è posta maggiormente l’attenzione è la KONA IP25, uno dei nuovi prodotti che AJA ha introdotto nella linea delle apparecchiature per questi protocolli e flussi di lavoro IP. Nello specifico, questa scheda è dotata di connessioni SFP a 10-25 Gb al secondo e supporta flussi bidirezionali fino all’Ultra HD con piena compatibilità con tutti gli standard SMPTE 2110 e 2022-7.

Quali sono le caratteristiche distintive di questa scheda?

La scheda è caratterizzata dalla particolarità di avere un’interfaccia molto semplice, per cui l’utente potrà interagire e selezionare tutta una serie di parametri in maniera intuitiva. Inoltre, si interfaccia perfettamente con le applicazioni tradizionali utilizzate in ambito post-produzione, garantendo una massima integrazione.

Ci sono funzionalità che facilitano la transizione verso le tecnologie IP?

Assolutamente sì. La scheda ha la possibilità di interfacciarsi anche con altri convertitori AJA già esistenti a catalogo, e questo permetterà una sorta di bridge tra il tradizionale mondo video e il nuovo mondo IP. Questo semplifica molti processi di transizione che in questo momento sono in atto, dal convenzionale sistema basato su cavi SDI verso le nuove tecnologie IP.

Qual è la tua considerazione sull’evento Vision Broadcast?

È stato sicuramente interessante essere presenti e poter incontrare tanti clienti. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare le persone di Allyn, ma anche di Leading Technologies con cui lavoriamo su numerosi progetti in Italia. Penso che l’esito di queste giornate sia stato estremamente positivo, a giudicare anche dall’elevato numero di partecipanti intervenuti.

 

 

 

 

 

VISION BROADCAST – VALERIO SIBILLLA – LEADING TECNOLOGIES

Valerio Sibilla è il responsabile della nuova Divisione LT Software della Leading. Una struttura creata appositamente per gestire prodotti che hanno una significativa valenza basata sul software o, sviluppare soluzioni su misura per particolari esigenze e richieste dei clienti. E i primi mesi di attività hanno già decretato un buon successo di questa nuova entità operativa. Per il Vision Broadcast, per presentare le attività della Divisione Software, sono stati definiti tre principali corner, ciascuno dedicato a specifiche esigenze di mercato nel settore broadcast e del multimediale.

CORNER 1: SOLUZIONI PER RADIO DI MEDIO-ALTO LIVELLO

La prima proposizione si compone della suite RCS, all’interno della quale è previsto Zetta come sistema di playout e G-Selector, lo storico sistema di schedulazione derivante dal software Selector. Aquira è invece il software dedicato alla programmazione pubblicitaria. A questi si aggiungono una serie di applicazioni, soprattutto in Cloud, che consentono di allargare il campo di utenza dei radioascoltatori.

Insieme alla suite RCS, nel corner è presente anche Wheatstone, integrata con RCS attraverso un modulo che consente il dialogo tra il mixer e i sistemi di playout. Completano l’offerta le schede audio Marian, disponibili in versione interna o esterna, che lavorano in tutte le modalità: analogico, digitale oppure IP.

CORNER 2: SOLUZIONI PER RADIO DI MEDIO-PICCOLO LIVELLO

Il secondo corner è rivolto a stazioni con investimenti più contenuti. Si tratta di una soluzione che affianca quella di RCS, Wheatstone e Marian, offrendo prodotti leggermente diversi ma con funzionalità simili.

Nello specifico, la soluzione prevede Relacart come mixer audio, un prodotto molto smart e semplice, con numerose funzionalità e facile da utilizzare. Questo è affiancato da ProppFrexx, un software storico sviluppato in Germania che permette di gestire una radio con estrema semplicità.

Il corner include anche News Boss, una Newsroom molto utile per la realizzazione di notiziari e per la gestione di feed verso l’esterno, come siti internet o emittenti televisive.

CORNER 3: LT SOFTWARE – LEADING TECHNOLOGY SOFTWARE

Quest’area è dedicata allo sviluppo di soluzioni personalizzate in base alle specifiche richieste dei clienti. Frutto dell’esperienza pluriennale nel mondo del software, in particolare nella multimedialità e nello sviluppo di software per radio e TV, questa divisione ha realizzato nell’ultimo anno e mezzo una serie di prodotti dove la componente principale è la multimedialità, non limitandosi al mercato broadcast.

Tra i prodotti sviluppati si distingue Hermes, un applicativo sviluppato come Digital Signage per alimentare una serie di video utilizzando Android come player. Questa soluzione può funzionare su qualsiasi tipo di televisione, riscuotendo un discreto interesse per la sua semplicità.

Altri applicativi sono in corso di sviluppo, tra cui un Media Server che verrà rilasciato nel corso del 2025. Questo applicativo permetterà agli utenti di installare il software e registrare o mandare in play segnali audio o video in maniera molto semplice e immediata, con varie funzionalità che verrnno ulteriormente sviluppate negli anni successivi.

 

 

VISON BROADCAST: LE SOLUZIONI NETGEAR PER L’AV E PER IL BROADCAST

NetGear ha presentato le proprie soluzioni dedicate al mondo AV, commercializzate con il brand NetGear AV. Si tratta di switch specificamente ingegnerizzati per applicazioni audio-video e per il settore broadcast.

 

 

SOLUZIONI AV-OVER-IP E BROADCAST DI NETGEAR

L’azienda ha fatto il suo ingresso in questo mercato nel 2016. Inizialmente, i riferimenti all’audio-video erano limitati, ma grazie al feedback di System Integrator principalmente provenienti da Regno Unito e Stati Uniti, che segnalavano esigenze specifiche per le loro applicazioni, si è aperto un nuovo mondo di opportunità. A seguito di questa scoperta, il team PLM di NetGear, insieme ad altri brand, ha fondato un’alleanza internazionale denominata SDVOE, dando inizio allo sviluppo di soluzioni che hanno semplificato notevolmente il processo di installazione degli switch audio-video.

PRODOTTI PRESENTATI

Tra i prodotti presentati figurano:

  • Le serie M4250 ed M4350, che supportano il protocollo SMPTE 2110 per il broadcast
  • Business Router di NetGear
  • La soluzione Engage, che funge da controller centralizzato per l’installazione di impianti audio-video completi
  • Access Point WiFi 7

TARGET DI MERCATO

Queste soluzioni sono rivolte principalmente a:

  • Installatori e System Integrator specializzati in ambito audio-video
  • Broadcaster e tutte le emittenti radio e televisive, particolarmente per i prodotti che supportano il protocollo SMPTE 2110

 

 

IL VISION BROADCAST VISTO DA PAOLO SCILLIERI – ERRECIESSE GROUP

Paolo Scillieri è responsabile tecnico della divisione audio per la Errecisse Group, azienda che si è specializzata nell’offrire servizi con OB Van di medie o piccole dimensioni, che rappresentano poi anche la maggior delle richieste quotidiane dei diversi network.

Cosa hai apprezzato dei vari prodotti presentati in occasione del Vision Broadcast?

Ho apprezzato molte realtà che sono rappresentate qui in questa giornata. In particolare ho apprezzato la parte di Calrec dove ho rivisto l’Argo M, dopo averlo visto all’IBC 2024. Ho apprezzato FernCast che propone la sua soluzione software di codec SIP e non solo.

Lo stand Sonifex, dove ho visto la nuova postazione commento singola. Ho parlato con l’ingegnere che mi ha illustrato i dettagli.. Sono stato anche da Neutrik che mi ha illustrato, (oltre a un prodotto del quale ho chiesto informazioni), anche alcuni nuovi connettori nuovi per l’RJ45, molto interessanti.

Parlando di Argo M, che probabilmente è il prodotto che forse ti ha incuriosito di più, quali sono i punti di forza secondo te?

I punti di forza dell’Argo M sono le ridotte dimensioni, soprattutto nella versione 24 fader che risulta molto compatto, quindi per un OB van è perfetto. Apprezzo anche la grande potenza di elaborazione audio perché, comunque, è paragonabile al core più piccolo degli Argo più grandi. E anche la flessibilità di utilizzo. Anche la versione 36 fader ha tre bancate da 12 con tre monitor. Ognuno dei monitor fa tutto quello che fanno gli altri. Quindi anche in un OB van dove gli spazi sono ridotti, il fonico non ha bisogno di essere seduto per forza in mezzo al mixer per usarlo tutto, ma si può usare anche in maniera molto flessibile, all’interno degli spazi ridotti di una regia mobile di medie dimensioni.

A livello operativo?

A livello operativo, assomiglia in tutto e per tutto agli Argo più grandi, avendo ridotto un pochino gli spazi ma non le potenzialità. Il software è veramente ben costruito. Si vede che è di nuova generazione e sembra rispondere in maniera ottimale a tutte le esigenze delle produzioni sia di medie che grandi dimensioni.

Entrando nella parte video, cosa hai potuto approfondire?

Nella parte video ho chiesto dei dettagli sulle nuove famiglie di Panasonic PTZ, perché uno dei nostri clienti, un broadcaster italiano, ha attualmente messo nei capitolati tecnici di quest’anno l’utilizzo di tre camere, in particolare di cui una PTZ. In questo modo abbiamo l’esigenza di avere un’immagine del tutto e per tutto paragonabile a quella delle nostre camere broadcast della Grass Valley in particolare, ma integrano sensori e corpo macchina sicuramente più grandi di delle PTZ. Quindi abbiamo la necessità di avere qualcosa di comparabile.

Che modello hai avuto modo di testare?

Credo si chiami AW50E.

La prima impressione?

È nella metà diciamo della fascia di prezzo di qualità di Panasonic, ma sembra molto bella. È molto compatta e molto leggera. Quindi anche per un utilizzo come il nostro fuori sede, quindi in esterna, allo stadio, nel doverla movimentare, sembra molto valida. Anche perché poi nella postazione commentatore c’è pochissimo spazio.

Entrando nel dettaglio di altri prodotti che hai avuto modo di vedere?

ho parlato ancora con l’ingegnere di FernCast che propone una soluzione software di encoding e decoding audio. È una soluzione software che gira su hardware generico, in macchina virtuale basata su Linux, quindi molto affidabile.

Per quanto il prodotto sia destinato anche alle radio (per l’emissione di segnali radiofonici), a me interesserebbe per potermi interfacciare con i broadcaster per lo scambio di segnali N-1 e coordinamenti dallo stadio allo studio. È una cosa che attualmente si fa in SIP, che è uno standard di audio over IP su linea internet. Attualmente ci sono degli hardware dedicati con pochi canali disponibili. Banalmente, essendo un OB van, io guardo anche gli spazi: in due unità rack normalmente ci stanno due audio IN, due audio OUT. In questo caso invece, in un’unità rack ci si può far entrare credo centinaia di ingressi e uscite audio. Quindi sarebbe molto conveniente e pratico, anche in uno spazio contenuto come quello di un OB Van.

 

 

 

VISION BROADCAST VISTO DA PINO MASSIGNAN DI RADIO ITALIA

Una disquisizione su quelli che sono gli sviluppi delle prossime evoluzioni tecnologiche di Radio Italia, ma anche una valutazione del Vision Broadcast, secondo Pino Massignan, CTO di Radio Italia.

Quali sono le evoluzioni che state pianificando?

Stiamo rifacendo tutto: la radio, la televisione. In particolare, la televisione in questo momento. Ma stiamo rifacendo tutto.

In particolare che cosa?

Per la televisione, per esempio, stiamo rifacendo l’automazione e tutto l’hardware che è comandato dall’automazione.

Anche perché, in realtà, parliamo di un sistema che ormai ha circa 20 anni, sviluppato a suo tempo, dalla TNT?

Assolutamente sì. La TNT ha fatto un prodotto veramente eccezionale che noi stiamo usando tutt’ora. E se non fosse perché hanno deciso di non continuare nello sviluppo, funzionerebbe ancora.

Il problema è che siamo arrivati alla fine della vita utile dei server video. Dobbiamo sostituirli, ma non abbiamo più con TNT o Dalet, (come si chiama ora), la possibilità di adattare il loro vecchio software ai nuovi server.

 

Quindi in realtà non c’è più compliance fra hardware e software per poter continuare, per quel software che voi state utilizzando, che oggi ovviamente è diventato obsoleto anche per quello che riguarda il supporto ai sistemi operativi?

Sì. Anche per ciò che riguarda i sistemi operativi, che sono sempre più stringenti per tutta una serie di motivi, che non sono tecnici ma anche commerciali. Per cui, alla fine dobbiamo sostituire sia il software di automazione che i video server che, altro elemento molto importante per noi, che è sotto controllo dell’automazione: le macchine destinate alle grafiche.

Quali altre attività che pensate ancora di pianificare per questa incredibile evoluzione?

Stiamo rifacendo tutto quello che è il back-office. Quindi tutto il sistema di server sul quale, attraverso un cluster, (un sistema di library), viene data la possibilità a tutti di essere autenticati sul sistema e di avere a disposizione le risorse che il sistema assegna a ciascuno degli utenti.

Per ciò che riguarda invece la produzione, quindi gli studi radiofonici?

Gli studi radiofonici sono ancora come l’ultima volta che li ho disegnati, e conto di rifarli alla fine di quello che è il ciclo. Cioè a conclusione di quello che è il processo di upgrade televisivo. Che non è cosa da poco, perché coinvolge praticamente metà dell’azienda, sia sotto il profilo delle risorse umane, che si trovano a dover fare il loro lavoro sul sistema vecchio e, a imparare come farlo sul sistema nuovo contemporaneamente. E il loro lavoro non è imparare come fare funzionare un sistema, ma occuparsi della pubblicità, della programmazione musicale, di tutti quelli che sono gli aspetti del funzionamento di un’emittente televisiva.

PRODOTTI DI INTERESSE

Quali sono i prodotti che maggiormente ti hanno convinto e che ti hanno interessato oggi?

Allora, alcuni dei prodotti che sono qua oggi sono già in uso da noi. Altri potrebbero esserlo. Per . Anch’essa ha un buon numero di anni e comincia a diventare difficile manutenerla. E quindi c’era un sistema di Master Control che abbiamo preso in considerazione.

Parliamo di Imagine?

Sì. Che non è ancora diciamo pronto per quelle che sono le nostre necessità, ma manca poco.

Altri brand, altri prodotti?

Le telecamere Panasonic, di fascia alta che si avvicinano sempre di più a quelle che possono essere le esigenze di una televisione che deve integrare camere convenzionali, con camere che devono avere la possibilità di adattarsi in maniera rigorosa a quelle che sono le caratteristiche delle camere che abbiamo già.

Stai pensando alla radiovisione o stai pensando alla parte del teatro?

Sto pensando alla parte del teatro, ma anche alla radiovisione. Attualmente utilizziamo questo tipo di camere più in radiovisione che in teatro, Ma con la qualità che hanno raggiunto, potrebbero integrarsi con quelle che utilizziamo già in teatro.

Altri brand, prodotti che hai visto interessanti?

FastCast con il suo codec e quelle che saranno soprattutto le funzionalità che hanno intenzione di aggiungere, che riguardano le attività stile LiveU, però fatte per la radio.

Poi altre cose molto interessanti, ma che sono già nel nostro portafoglio fornitori.

Consolle audio invece?

Parte consolle audio, verrà presa in considerazione in futuro. Noi siamo clienti Studer da 25-30 anni. E, purtroppo, per le decisioni che sono state prese su quel marchio, dovremmo evolverci verso qualcos’altro. Perché anche per gli Studer, le esigenze di manutenibilità, sono diventate critiche.

LA VALUTAZIONE DELL’EVENTO

In conclusione, se dovessi dare una sintesi dell’esperienza di questo evento di oggi?

Belloooo!!

Pieno di gente competente, molto competente. Ho trovato molti colleghi che conosco da tutta la vita, che fanno il loro lavoro, nel nostro mondo.

A livello di acquisizione di informazione?

Ci si scambiano un sacco di informazioni e conoscenze. Iinformazioni che poi tornano utili…

…nella definizione dei nuovi prodotti?

Sì, sì. Io credo che i suggerimenti che vengono dai clienti vengono presi molto seriamente dai fornitori, perché sono sempre accompagnati da delle motivazioni….

…che poi determinano il successo del prodotto sul mercato?

Certo. Quando un prodotto ha delle motivazioni è destinato ad aver successo, volente o nolente. Perché sì, ci possono essere dei micro problemi che sono specifici di un’attività. Ma il modo in cui approcciarsi e risolverli è uguale per tutti.

 

 

VISION BROADCAST – PLIANT – ROBERTO FRIGERIO

Pliant presenta dei sistemi intercom wireless, serie Microm e serie Crewcom, che offrono prestazioni professionali affidabili, grande flessibilità e scalabilità, ma con livelli di investimento comunque contenuti.

SERIE MICROCOM

La serie Microcom rappresenta una gamma di sistemi intercom wireless di alta qualità a prezzi abbordabili, realizzati da un brand americano con grande esperienza nel settore. Questi sistemi, originariamente sviluppati per i campi di football americano, garantiscono un’affidabilità e una precisione di altissimo livello.

La gamma comprende quattro fasce di prodotto, a partire dal modello base a singolo canale fino ai modelli più avanzati come il Microcom 8 e il Microcom XR. Si tratta di sistemi intercom a bodypack che non richiedono una centralina separata.

Questi dispositivi offrono la possibilità di far comunicare fino a 10 sistemi in modalità full duplex, mentre in ascolto non vi è alcuna limitazione. Il sistema prevede la configurazione di un bodypack master attraverso il quale tutti gli altri dispositivi possono comunicare tra loro.

Data la natura critica degli ambienti di utilizzo, come quelli sportivi dove sono presenti numerosi apparati di trasmissione e ricezione, questi sistemi sono progettati per garantire la massima affidabilità.

Per quanto riguarda le frequenze di utilizzo, la produzione globale prevede tre opzioni:

  • 2.4 GHz (fino a 10 canali full duplex)
  • 900 MHz
  • 863 MHz (utilizzabile in Europa, fino a 6 canali full duplex)

La scelta della frequenza dipende dalla selettività desiderata e dalla distanza da coprire.

I sistemi della serie Microcom sono dotati di due canali, offrendo la possibilità di ascoltare e parlare su entrambi i canali o limitare un bodypack a uno solo di essi.

SERIE CREWCOM

La serie Crewcom rappresenta la gamma top di prodotti, richiedendo una configurazione più accurata e performante. Il sistema è composto da tre elementi principali:

  • La base centrale
  • Il transceiver, attraverso il quale avvengono tutte le comunicazioni
  • I bodypack disponibili in tre varianti:
    • Bodypack a quattro canali
    • Bodypack a due canali
    • Bodypack a due canali in ricezione con un solo controllo del volume

Il transceiver costituisce il cuore del sistema, permettendo la connessione di sei bodypack in comunicazione full duplex in modalità normale. Esiste anche una modalità High Density che consente di collegare fino a 16 bodypack, di cui quattro possono comunicare contemporaneamente con la stazione centrale.

Le comunicazioni avvengono tramite cavo di categoria 5, utilizzando un protocollo proprietario Crewcom (non un protocollo di rete standard). È possibile collegare fino a tre stazioni, per un totale di 18 basi in modalità normale e fino a 64 basi in configurazione High Density.

La configurazione avviene tramite software dedicato, con la possibilità di collegare fino a quattro centraline per un numero veramente elevato di bodypack contemporanei. Il sistema può gestire circa 250 bodypack wireless e creare fino a 64 conferenze indipendenti, offrendo quindi 64 canali per 256 postazioni.

La potenza massima di trasmissione è di 63 mW, e le bande di frequenza disponibili sono 900 MHz e 2.4 GHz (in Europa è utilizzabile solo la frequenza a 2.4 GHz). L’autonomia dei bodypack è di circa dieci ore in funzionamento a massima potenza, risultando più che sufficiente per qualsiasi tipo di evento.

La gestione del sistema avviene tramite un normale notebook, con la configurazione che può essere effettuata online e poi caricata nella centralina. Anche il monitoraggio può essere eseguito attraverso un notebook o PC grazie alla modalità di funzionamento live.

In caso di integrazione con sistemi tradizionali preesistenti, la centralina dispone di interfacce per il collegamento con sistemi a quattro o due fili, garantendo una perfetta compatibilità con le infrastrutture già presenti.

 

 

VISION BROADCAST VISTO DA GIORGIO PRATTELLA DI RADIO DEEJAY

Giorgio Prattella, da anni direttore tecnico bassa frequenza dello Storico network del gruppo GEDI, vanta un notevole know-how e ha seguito negli anni tutte le evoluzioni tecnologiche di Radio Deejay.

 

Giorgio, tu ti occupi soprattutto della parte di bassa frequenza di radio DeeJay. Quindi, tutta la tecnologia audio utilizzata negli studi. Per ciò che riguarda il Vision Broadcast della Leading, cosa hai avuto modo di apprezzare?

Che cosa hai avuto modo di apprezzare maggiormente durante la visita?

Allora, non ho ancora completato il giro della visita ma ho visto delle cose interessanti nella parte dedicata a Sonifex e nella parte dedicata a Netgear. Sto aspettando di andare a vedere la parte mixer e condivisione dei mixer che mi interessa molto.

Per ciò che riguarda Sonifex in particolare, cosa hai notato?

Abbiamo visto una macchina molto interessante che si occupa di gestire i segnali in parte come matrice, in parte come trasformazione di formato, che può essere molto interessante per noi.

Qual è il plus che vi consentirebbe di raggiungere?

Oltre a gestire e instradale appunto, come dicevo, i segnali e oltre a avere dei cambi di standard, può anche gestire la parte dei volumi, che non è così facile trovare in quel tipo di macchine. Ha anche una gestione molto semplice dell’apparato, molto intuitiva.

Per ciò che riguarda invece Netgear, a cui hai accennato prima, cosa hai apprezzato?

Ho apprezzato che, quando si entra con l’audio nel mondo degli switch e dei router, vi sono sempre un po’ di problemi, perché è un mondo non proprio dedicato all’audio. Ho visto che anche NetGear ha compreso questa problematica e stanno quindi sviluppando i loro nuovi apparati, cercando di risolvere anche le problematiche che derivano dall’inserimento dell’audio in rete piuttosto che in un computer. Quindi hanno capito anche loro che la macchina fa un lavoro diverso e i loro prodotti devono essere tarati anche su questo tipo di esigenze.

Le prossime evoluzioni tecnologiche di Radio DJ e con che approcci e filosofia vi apprestate ad attuare queste innovazioni?

Il prossimo passo che avremmo fare, è quello di progredire ancora sulla parte mixer digitale. L’approccio, appunto, potrebbe essere quello di cominciare a entrare nelle condivisioni dei mixer. Nel senso che io posso avere una persona che parla a Milano e la regia è invece dislocata a Roma. Queste sono delle cose che potrebbero interessarci e che sto vedendo che cominciano a diventare stabili, fattibili e sicure.

 

 

STUDIO TECHNOLOGIES CON SOLUZIONI DANTE OVER IP, INTERCOM E PTP GENERATOR

Le soluzioni Studio Technologies, sono progettate per ottimizzare le attività nel settore della produzione audio professionale. I prodotti come il Model 5422 e il Model 5430 utilizzano Dante per la distribuzione audio su reti IP, garantendo qualità e bassa latenza. Le soluzioni Over IP permettono l’integrazione di dispositivi come il Model 5502, mentre il PTP generator, assicura sincronizzazione precisa tra apparecchiature, essenziale per produzioni live e studi di registrazione, migliorando l’efficienza e la qualità del suono.

Ecco, nel dettaglio, la presentazione di Roberto Frigerio, della Leading Technologies.

Sistema Commentatori Dante

Studio Technologies è un’azienda americana che produce numerosi dispositivi audio basati sulla tecnologia Audio over IP via Dante. Tra questi troviamo un sistema commentatori a sei canali di talkback basato su Dante. Il dispositivo è dotato di ingresso microfonico, uscita per rilancio microfonico e connessioni Primary e Secondary per Dante.

Sistema Intercom Dante

Un altro prodotto è il sistema Intercom via Dante, che include un bodypack a quattro canali con connessioni per cuffia, microfono e porte Dante. Questo sistema può funzionare autonomamente, apparendo in rete come un dispositivo a quattro canali, oppure può essere gestito in configurazioni più complesse tramite il proprio Engine. Collegando più dispositivi a questo motore, si ottiene automaticamente la funzionalità n-1, che permette a ciascun utente di ricevere tutto l’audio in ingresso tranne il proprio segnale.

ST2110-Dante Bridge

Un prodotto innovativo è il ST2110-Dante Bridge, progettato per collegare due sottoreti completamente separate: una caratterizzata da audio su rete ST2110 e l’altra da protocollo Dante. Questo bridge risolve problemi di compatibilità relativi al PTP (Precision Time Protocol), sottomaschere di rete e altre incompatibilità tra i due standard.

Generatore PTP

Il cuore di qualsiasi sistema basato su Dante è rappresentato dal generatore di PTP, che può funzionare come master PTP e creare segnali di wordclock per dispositivi che si sincronizzano in modo tradizionale. Inoltre, può ricevere un segnale GPS e genere il PTP, oppure convertire un segnale wordclock tradizionale in PTP per i dispositivi Dante su rete.

Monitor Zingali

A completamento della nostra offerta, in questo corner, anche i nuovi monitor da studio Zingali, azienda italiana di produzione audio. Si tratta di una nuova linea di monitor attivi disponibili in tre dimensioni: 5 pollici, 6 pollici e 8 pollici. Questa nuova serie è una produzione italiana realizzata in collaborazione con Zingali, che la Leading sta lanciando sul mercato.

 

 

PROFESSIONAL SHOW ACCADEMY PRESENTA IL COMPULITE VIBE TRAINING

COMPULITE VIBE SERIES
COMPULITE VIBE SERIES

Professional Show, in occasione della nuova release del software VIBE 6.0, è entusiasta di presentare un corso di avviamento professionale dedicato alle consolle Compulite Vibe.

La consolle Compulite Vibe

Alla fine dell’evento, sarà consegnato un attestato di partecipazione, riconoscimento ufficiale delle competenze acquisite.

Il corso è rivolto a Operatori, Lighting Designer e Direttori della Fotografia (DoP), offrendo un’opportunità unica di approfondire le tecniche e le funzionalità di un sistema di controllo luci innovativo e molto intuitivo a livello operativo.

La consolle Compulite Vibe

La consolle Compulite Vibe M

Durante il corso, i partecipanti avranno l’occasione di scoprire le ultime novità del marchio Compulite, immergendosi in un’esperienza pratica che li aiuterà a sfruttare appieno le potenzialità della console.

La Compulite Vibe si distingue per la sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche avanzate, rendendo più accessibile la gestione delle luci per progetti di ogni tipo, dalle produzioni televisive, a quelle teatrali e per sistemi dedicati a eventi live.

Questa è un’opportunità imperdibile per tutti coloro che desiderano espandere le proprie competenze nel settore dell’illuminazione professionale, potendo anche interagire con esperti del settore.

La consolle Compulite Vibey

Il corso, programmato per il 18 e 19 novembre, nella sede della Professional Show, in via Santa Maria a Cologno Monzese, è a numero chiuso e ha un costo simbolico di solo 100€.

Per iscrizioni:

https://www.professionalshow.com/it/