Home Blog Pagina 55

LA TV DIGITALE – IL DVB-T2 SECONDA PARTE

LA TV DIGITALE - IL DVB-T2 SECONDA PARTE
LA TV DIGITALE - IL DVB-T2 SECONDA PARTE

A pochi mesi dal passaggio al DVB-T2, pubblichiamo la seconda puntata di un approfondito articolo, suddiviso in cinque capitoli, dedicato alle tecnologie digitali, al DVB e in particolare al DVB-T2, tra storia, aneddoti e approfondimenti sui principali aspetti tecnici che hanno portato allo sviluppo di questo standard. Sul prossimo numero la terza parte dell’articolo.

Fulvio Cornetta – SECONDA PARTE

CONFRONTO TRA SEGNALE ANALOGICO E DIGITALE NELLE TRASMISSIONI TELEVISIVE

Certamente è stato detto molto sulle differenze tra il segnale analogico e quello digitale, ma è bene ribadire queste disuguaglianze, soprattutto considerando i vantaggi offerti dalle tecnologie digitali rispetto a quelle analogiche.

In particolare è importante ricordare che la televisione analogica utilizzava, per la trasmissione del video, e in particolare per il segnale di luminanza, una portante modulata in ampiezza negativa. Questo significa che si faceva corrispondere la minima ampiezza del segnale modulato (inviluppo) alla massima ampiezza del segnale modulante, che corrispondeva al livello del bianco. Viceversa i livelli più bassi corrispondevano al nero e ai contenuti più scuri, fino a toccare il valore minore in assoluto assegnato al sincronismo orizzontale e verticale, che produceva il massimo livello di potenza, in radiofrequenza, in uscita dal trasmettitore.

La modulazione AM negativa era senz’altro un punto di forza del sistema così congegnato, e aveva la rilevante proprietà di facilitare la discriminazione dei sincronismi anche in caso di ricezione scarsa e rumorosa, mantenendo agganciato il quadro entro certi limiti.

Ma la televisione analogica in alta definizione non sarebbe stata possibile fondamentalmente per problemi di banda occupata per singola emissione.

Una trasmissione HD analogica avrebbe occupato quasi 40 MHz di banda, corrispondenti a 5 canali televisivi.

Infatti già per ogni singolo contenuto video trasmesso, a definizione standard, era necessario utilizzare un intero canale della banda, sia UHF che VHF, il che consentiva la trasmissione in un bacino di utenza locale 49 canali UHF (21-69), sette canali in VHF banda III (D-H2) e tre canali in VHF banda I (A-C). Un totale di 59 canali televisivi, sfruttando tutto lo spazio nelle tre bande disponibili.

Con il digitale terrestre di tipo DVB-T la capacità trasmissiva, con qualità paragonabile a quella analogica in condizione di ricezione perfetta, si attesta mediamente a quattro programmi video diversi per ogni canale televisivo disponibile, che, considerando proprio 4 quattro contenuti diversi, consente di arrivare all’incredibile offerta di duecentotrentasei diversi programmi con audio stereo, multicanale e multilingua più un notevole numero di programmi radiofonici e teletext. Il DVB-T2 è in grado addirittura di raddoppiare l’offerta.

Essendo basato su valori discreti con soglie di commutazione distanti tra loro, il segnale digitale possiede anche il vantaggio di annullare l’incertezza delle informazioni ricevute. Inoltre, con circuiti che possiedono soglie di commutazione definite, è possibile ricostruire fedelmente il segnale che sarà così perfettamente identico a quello originale generato in partenza.

Il segnale digitale, affetto da rumore, può essere ricostruito, come l’originale, a patto che non raggiunga mai il livello di rumore critico, per insufficiente ampiezza, e/o che non sia affetto da una distorsione irrecuperabile

In un’ipotetica rete di trasmissione nazionale per la copertura di lontani bacini d’utenza, basata quindi su ripetitori, qualsiasi sia la struttura della rete il segnale ripetuto e ricostruito sarà identico all’originale generato in partenza. Anche nel caso che venga operata una semplice traslazione di canale, con un ripetitore convertitore, magari in una zona marginale, senza la decodifica e ricodifica del flusso numerico, in uno schema AF-IF-AF, in condizioni di buona ricezione il segnale sarebbe affetto solo da un incremento del rumore introdotto dall’apparato di conversione che tuttavia non pregiudicherebbe, nell’area di servizio, la qualità delle immagini e del suono, per le caratteristiche intrinseche del segnale numerico.

Questa importantissima peculiarità consente ai contenuti video audio digitali di essere ricevuti perfettamente, senza degrado, fino al raggiungimento di un limite abbastanza lontano oltre il quale il servizio peggiora in modo molto rapido fino ad arrestarsi praticamente di colpo.

Il segnale analogico, invece, si deteriora progressivamente e arriva a essere molto disturbato quando ancora il segnale digitale potrà essere, con le medesime condizioni del canale, perfettamente ricevibile. Diversamente, perfino quando il segnale digitale sarà indecifrabile, il segnale analogico continuerà essere ricevuto e lo spettatore, seppure con qualche difficoltà, riuscirà a seguire il contenuto trasmesso, anche se il segnale sarà “immerso” nel rumore gaussiano senza la possibilità di restituire la qualità originale.

SOLUZIONI E TECNOLOGIE UTILIZZATE: LA DIFFERENZA TRA CODIFICA DI SORGENTE E CODIFICA DI CANALE

Prima di arrivare a comprendere le differenze e le implicazioni molto positive che si hanno utilizzando lo standard più avanzato DVB-T2, è necessario fare riferimento ai principi di funzionamento che sono alla base del DVB-T, dal quale il DVB-T2 si è evoluto, in modo da avere un quadro più chiaro di questi sistemi televisivi digitali.

In generale una trasmissione DVB-T2, come nella precedente tecnologia DVB-T, escludendo gli apparati che generano ed elaborano i segnali audio-video e che riguardano propriamente la produzione TV, semplificando molto, richiede la presenza di due dispositivi distinti in trasmissione e di uno in ricezione: l’encoder MPEG, che opera la codifica di sorgente; il modulatore DVB-T2, che si occupa della codifica di canale per la trasmissione attraverso onde elettromagnetiche. L’apparecchio televisivo, munito di apposito decoder DVB-T2, è il terzo apparato del sistema in ricezione.

Ricordiamo che la più recente tecnologia DVB-T2 è retro-compatibile con la precedente tecnologia DVB-T, ma non viceversa. I precedenti decoder e televisori DVB-T, non sono in grado di ricevere il nuovo standard e quindi dovranno essere sostituiti.

Già dal 1º gennaio 2017, le società che vendono apparecchi per la ricezione dei servizi radiotelevisivi sul territorio italiano sono obbligate a integrare un sintonizzatore digitale per ricevere i programmi in tecnologia DVB-T2 con codifica che può arrivare fino alla recente HEVC. Tali nuovi dispositivi non solo consentono la ricezione di programmi HD con una migliorata efficienza, già raggiunta con H264/AVC, ma arrivano a supportare anche il nuovo codec H265/HEVC, concepito per essere efficiente anche per risoluzioni video, UHD-1 4K e UHD-2 8K (Ultra High Definition).

Dal 1º luglio 2022 saranno permesse solo le trasmissioni DVB-T2; sarà quella una data significativa che metterà definitivamente fuori servizio tutti i televisori e decoder dotati della sola tecnologia DVB-T e muniti di decodifica MPEG2.

E’ prevedibile che quest’anno (2020) l’offerta DVB-T2 aumenterà sensibilmente, segnando un graduale passaggio al più evoluto sistema di trasmissione.

L’obbligo di passare al nuovo standard si rende necessario anche per migliorare l’efficienza spettrale, visto che ulteriore banda UHF sarà assegnata agli operatori di telefonia radiomobile come già ricordato in precedenza.

Da ogni impianto trasmittente, conosciuto all’utente con il generico nominativo “Multiplex”, sono irradiati più contenuti radio-televisivi, un’espressione questa obbligatoria, che va a sostituire la precedente definizione di “canale televisivo”.

Precedentemente si utilizzava l’espressione canale TV, quando la televisione era analogica, perché il contenuto trasmesso era un solo flusso televisivo per ogni canale della banda.

La coincidenza dell’unità canale, con l’unica modalità possibile di trasmissione, che prevedeva una sola rete televisiva trasmissibile, aveva portato all’espressione generica nel linguaggio corrente di “canale TV”, anche se in realtà il canale televisivo era più propriamente una definizione fisica della radio-elettronica e delle telecomunicazioni, che identificava una larghezza di banda compresa tra due frequenze.

Nel mondo digitale ogni Multiplex occupa un canale, ma a differenza della televisione analogica, sono veicolate più reti televisive e radiofoniche, grazie alla possibilità offerta dalla tecnologia utilizzata che interviene comprimendo i contenuti con tecniche che abbassano la ridondanza spaziale (confronto tra pixel adiacenti nel quadro per identificare pixel simili e/o uguali da scartare o interpolare e scomposizione dell’immagine a blocchi) e temporale (correlazione tra quadri e semiquadri nel tempo e codifica entropica) del segnale. Nella fase successiva, i dati multimediali ridotti precedentemente sono modulati e ridistribuiti su un notevole numero di portanti, abbassando in questo modo la velocità della modulazione stessa, spaziate uniformemente sullo spettro di frequenze del canale secondo uno schema che protegge l’affidabilità del trasporto.

Il modulatore COFDM sfrutta pertanto appieno il bit-rate ad alta efficienza spettrale, messo a disposizione dal sistema di modulazione.

La possibilità di trasmettere più reti televisive e radiofoniche nello spazio di un solo canale è data proprio da un blocco fondamentale del sistema, che raccoglie diversi flussi digitali appartenenti a diversi contenuti e li invia successivamente al processo di modulazione.

Leggi il PDF

FABRIZIO MARIANI PRESENTA IL SISTEMA PRISMON DI ROHDE & SCHWARZ

Fabrizio Mariani Sales Director per il Sud Europe di Rohde & Schwars, presenta Prismon, il sistema di Monitoring e Multiviewer di ultima generazione.

Si tratta di una soluzione software innovativa e versatile per il monitoraggio e il multiviewing. La grande flessibilità del prodotto permette di essere la soluzione ideale per entrambi gli utilizzi e convergente.

R&S Prismon offre multiviewing e monitoria tra standard eterogenei come SDI, SMPTE 2110, 2022/6 e 2022/7Transport Stream, OTT e molto altro in parallelo, senza investire in sistemi diversi e garantendo il migliore return-of-investment.

Tra la classe di multiviewer che supporta il protocollo SMTPE 2110, R&S Prismon offre la miglior latenza sul mercato: permette una scalabilità estrema, aggrega più macchine in clustering e gestisce migliaia di segnali e decine di schermi di output.

Continua a leggere:

https://digitalproduction.tv/prismon-rohde-schwarz-innovazione-nel-monitoring-e-multiview-broadcast/

[sibwp_form id=1]

OBERON APRE ALLE VOTAZIONI PER IL FESTIVAL “A CASA CON OBERON”

CON LE RESTRIZIONI DEL COVID-19, LA OBERON MEDIA HA PROMOSSO UN FESTIVAL DEDICATO AI CORTOMETRAGGI. SONO STATI SELEZIONATI, TRA QUALCHE CENTINAIO DI VIDEO ARRIVATI, I 10 DA VOTARE

La votazione online per il Premio del Pubblico parte da oggi, martedì 5 maggio: entro mezzogiorno verranno pubblicati i dieci cortometraggi finalisti sul canale instagram di Oberon Media, @oberonmedia e, simultaneamente, sulla pagina facebook OberonMedia. Sarà possibile esprimere la propria preferenza fino alla mezzanotte del 13 maggio 2020. Verrà considerato valido un solo voto a persona e il voto sarà validato solo se l’account che vota segue la pagina in questione. Il risultato si ottiene sommando i “mi piace” ottenuti sia su facebook che su instagram e, tra i cortometraggi che concorrono per il premio del pubblico, è compreso anche il cortometraggio vincitore del Premio della Giuria, che verrà annunciato nella serata del 14 maggio, durante la premiazione, che avverrà su Zoom, in un meeting a inviti. A fine competizione i cortometraggi verrano pubblicati anche sul canale youtube di Oberon Media, oberonmedia4k.

I dieci corti finalisti sono: Tutto finirà, di Federico Antonucci: una favola casalinga che libera i ricordi e i giochi dell’infanzia; Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni, di Alessio Hong: si gioca con i luoghi comuni e i topoi da disaster movie in questa breve ma intensa animazione; Ecovid, di Alessia Fischetti: una melodia lieve, come il volo della rondine protagonista, che ci accompagna in un viaggio al di sopra delle paure e verso la speranza; Quarantine lapse, di Francesco Di Giuseppe: un giovane studente di pianoforte di Palermo alle prese con il lockdown in Italia. Oltre le distanze, di Damiano Dzalagonia: oltre la distanza c’è sempre qualcosa di bello da poter scoprire, basta essere aperti e accorciarle; La soffitta, di Riccardo Virgili: thriller comico a metà tra reale e immaginario, figlio della solitudine della quarantena; ConTatto, di Diletta Marcella Laezza: per cui “Siamo appesi a un filo delicato e invisibile. Siamo presenze assenti senza più il tatto. A cosa bisogna credere per ritornare a sentire stando fermi?”; Il dito e la luna, di Elvio Longato: una finestra sul cortile della povertà e dell’emarginazione. Contumacia, di Nicolò Donati: su un giovane rinchiuso in casa che ricorda i bei tempi andati, ma troverà il modo di continuare a sognare, in un alternarsi di luci e ombre. Otropiel, di Tole: su un anonimo viaggatore che racconta la storia della sua avventura nel misterioso villaggio di Otropiel, offrendoci uno sguardo in un mondo antico, perduto da migliaia di anni.

I cortometraggi, inediti a tema libero, in lingua italiana e realizzati a casa durante il periodo di quarantena, della durata compresa tra 1 e 6 minuti saranno valutati da una Giuria, composta da professionisti del settore cinematografico e audiovisivo: il regista Ferdinando Vicentini Orgnani(Presidente di Giuria), il coordinatore progetti di Oberon Media Ernesto Leotta (Segretario di Giuria), il regista Marco Amenta, lo storico e giornalista Salvo Trapani e l’attrice Elisabetta Pellini. Al cortometraggio vincitore è destinato un Premio della Giuria del valore di 1.000 euro, erogato dalla Oberon Media quale riconoscimento del merito personale per l’ideazione e la realizzazione. Al vincitore verrà anche inviata una targa che attesta la vittoria del Premio. Il corto vincitore concorrerà anche al Premio del pubblico che prevede un’apposita targa.

Per maggiori informazioni

www.oberonmedia.it

oberonmediasocial@gmail.com

MARCO LOPEZ RITORNA IN GRASS VALLEY

MARCO LOPEZ GRASS VALLEY 3
MARCO LOPEZ GRASS VALLEY 3

Marco Lopez, dopo due anni in ChyronEgo, ritorna in Grass Valley per contribuire al successo del nuovo corso dell’azienda.

Il nuovo incarico di Marco Lopez è quello di senior vice presidente dell’area della produzione live di Grass Valley, grazie anche alle ulteriori e specifiche esperienze maturate ChyronHego, ha l’obiettivo di favorire l’accelerazione dell’innovazione in aree strategiche quali, ad esempio, quella della produzione remota, dei flussi di lavoro live connessi a IP e dei flussi di lavoro multimediali virtualizzati.

La sua area di competenza comprende le soluzioni dedicate alla content creation come telecamere, switcher di produzione e replay oltre a soluzioni di gestione della produzione tra cui strumenti gli di gestione delle risorse di produzione, l’automazione della produzione e l’editing. Praticamente le gamme di prodotto che riguardano il core-business della multinazionale.

Tim Shoulders, presidente di Grass Valley, ha commentato: “La produzione live e la gestione efficiente delle risorse mediatiche sono fondamentali per il DNA di Grass Valley. Mentre continuiamo a guidare la leadership nell’aiutare le organizzazioni mediatiche a costruire il successo e fornire contenuti convincenti, siamo lieti di dare il benvenuto a Marco, che ritorna nella grande famiglia Grass Valley. La sua competenza ed esperienza diretta nel settore della creazione di contenuti sarà preziosa per poter fornire ai nostri clienti, le innovazioni che li aiuteranno a prosperare in questo scenario in continua evoluzione. ”

Marco Lopez ha voluto evidenziare che: “Il settore della creazione di contenuti non è mai stato così dinamico, con una crescente necessità di creare e distribuire, in modo efficiente, volumi sempre più elevati di contenuti, prodotti professionalmente su un numero crescente di piattaforme di visualizzazione. Mentre si adeguano ad un mercato in continua evoluzione, i clienti dovranno sempre più affidarsi a partner di fiducia, che possano aiutarli a passare a modelli aziendali e operativi agili, che sfruttano il cloud e contemplino anche i nuovi modelli pay-per-use SaaS. Il portafoglio di prodotti best-of-breed, integrati e potenti di Grass Valley, è fortemente posizionato per soddisfare le mutevoli esigenze del mercato. E non esiste un partner migliore sul mercato, al servizio delle aziende del settore della produzione live, da oltre 60 anni “.

Nel suo nuovo ruolo, Lopez sarà in grado di sfruttare il forte slancio delle soluzioni di mixer video GV, che hanno fatto registrato un aumento record delle vendite nel 2019. Il primo trimestre del 2020 ha visto anche Grass Valley annunciare ulteriori sviluppi del suo sistema IP e delle soluzioni di produzione live. anche grazie a di NEP e Gravity Media , espandendo ulteriormente il numero di implementazioni IP sul mercato del settore della produzione live.

Marro Lopez vanta illustri trascorsi anche in Matrox, dove ha ricoperto la carica di Senior Director Sales e Marketing, dal 2004 al 2005; poi, nel 2005 è entrato in Miranda Technologies, come Senior Vice President, per passare poi nel 2012 alla carica di Presidente; con il passaggio della Miranda in Belden e poi con l’acquisizione anche della Grass Valley, Marco nel 2014, assume la carica di Presidente della stessa GV. Carica che mantiene fino al 2018, quando decide di lasciare, per passare in ChyronEgo, come CEO. Ad aprile, probabilmente anche per il riconoscimento delle sue capacità e per gli indiscussi risultati conseguiti in passato, il fondo di private equity Black Dragon Capital (che al 4 di febbraio ha concluso le operazioni per l’acquisizione dell’azienda canadese),ha richiamato Marco, al timone della Grass Valley, per guidare quindi il nuovo corso.

 

Puoi vedere anche:

 

https://digitalproduction.tv/nab-2017-grassvalley-marco-lopez/

FRANCESCO SPISTI NUOVO SALES & MKTG MANAGER FUJIFILM ITALIA

FRANCESCO SPISTI FUJIFILM
FRANCESCO SPISTI FUJIFILM

FUJIFILM ITALIA AMPLIA IL PROPRIO TEAM

FUJINON FRANCESCO SPISTI

FujiFilm Italia amplia il proprio team per rafforzare la proprio presenza sul mercato. Guglielmo Allogisi, General Manager Divisione Electronic Imaging & Divisione Optical Devices, ha infatti nominato Francesco Spisti, per ruolo di “Sales & Marketing Manager”.

Forte delle sue precedenti esperienze professionali, tra cui l’aver curato il marketing e la prevendita per Canon Italia per il settore Visual Imaging, Proiettori e Network Camera, o il ruolo di responsabile presso Vitec Imaging Solutions per lo sviluppo del business e del marketing di prodotto del range Video, Spisti si occuperà di sviluppare azioni e strategie di vendita e di trade per l’intera gamma di prodotti Optical Devices per ampliare e accrescere la brand awareness dei prodotti Fujifilm e delle ottiche Fujinon. Un ruolo che giocherà dando sia attenzione particolare ai clienti e ai system integrator per il mercato di riferimento, sia sviluppando un rapporto di fiducia con i professionisti e le associazioni del settore.

A Francesco Spisti gli auguri della redazione di Digital Production, per il conseguimento di nuovi successi professionali, nel suo nuovo incarico.

ANTONIO PARLATI ALLA DIREZIONE DELLA SEDE RAI DI NAPOLI

ANTONIO PARLATI RAI NAPOLI
ANTONIO PARLATI RAI NAPOLI

 

È STATO DESIGNATO ANTONIO PARLATI ALLA DIREZIONE DELLA SEDE RAI DI NAPOLI, CARICA DETENUTA IN PRECEDENZA, AD INTERIM, DAL DIRETTORE PRODUZIONE TV DA ROBERTO CECATTO, DOPO IL PENSIONAMENTO DI FRANCESCO PINTO

UNA LUNGA GAVETTA IN RAI

Antonio Parlati è il nuovo direttore del Centro Produzione TV di Napoli, uno dei quattro centro dove vengono prodotti programmi di intrattenimento (come “Made in Sud”), oltre al serial “Un posto al Sole”.

Parlati era stato vicedirettore sotto l’apprezzata direzione di Francesco Pinto (pensionato a fine luglio), e che era entrato in Rai nel lontano 1984, come aiuto magazziniere.

Un uomo che quindi ha fatto tutta la gavetta e che conosce perfettamente ogni aspetto del processo produttivo.

Parlati è anche presidente della sezione Editoria Cultura e Spettacolo dell’Unione Industriali di Napoli.

Ad Antonio Parlati gli auguri di buon lavoro dalla redazione di Digital Production.