PANASONIC KAIROS: L’IP PRODUCTION CENTER POTENTE AFFIDABILE A RISOLUZIONE E FORMAT INDIPENDENTI

È una nuova filosofia quella che Panasonic introduce con Kairos: la piattaforma a risoluzione indipendente, basata su tecnologia IP/IT, software e hardware con potenza di calcolo dinamica (CPU/GPU), assegnabile dall’operatore, in base alle esigenze dello specifico progetto di produzione. Scalabile, aperta a formati e standard anche di futura generazione, oltre a quelli già oggi disponibili. E, grazie alle sue caratteristiche costituite su tecnologia IP, può fruire delle agevolazioni fiscali che rendono questa soluzione particolarmente interessante e conveniente, anche dal punto di vista economico, oltre che per le impressionanti prestazioni, l’affidabilità e la stabilità. Inoltre, grazie ai numerosi partner certificati direttamente da Panasonic e alle altre soluzioni di terze parti (ST2110 compliance), è possibile realizzare un completo e innovativo production center, basato sulle più performanti e avanzate tecnologie che si trovano oggi sul mercato. È stato infatti integrato anche da Mediaset, nella sua struttura di produzione Full IP.

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ANTONIO FRANCO

Attraversiamo una fase di particolare sviluppo che, se da un lato obbliga – a livello tecnologico – a fare un salto evolutivo, dall’altro richiede nuove competenze e la disponibilità a dover pianificare e, almeno in alcuni casi, fare cospicui investimenti su nuove tecnologie, con conseguenti budget per la formazione degli operatori. Ci sono, però, anche i rischi dovuti all’integrazione di prodotti di diversi brand che possono portare nuove problematiche alle quali, normalmente, una media o piccola struttura non è capace di far fronte, per evidenti limiti di know-how.
Ma, certamente, le nuove frontiere tecnologiche, offrono molteplici vantaggi, che possono effettivamente portare benefici sia in termini di qualità sia di efficienza, con una relativa riduzione dei costi di produzione.
Cosa sarebbe auspicabile avere disponibile, allora, in un nuovo ed evoluto sistema di produzione, dando ovviamente per scontato che dovrebbe presentare un livello di investimento, se non alla portata di tutti, almeno di molti potenziali utilizzatori?

– Grande flessibilità di configurazione, per potersi adeguare velocemente alle mutate esigenze di produzione
– Elevata potenza produttiva
– Poter operare in remoto e gestire varie periferiche come camere PTZ, grafica, sistemi di motion control etc…
– Format e risoluzione indipendenti, per poter intervenire sia in ST2110 sia in NDI e SDI; a 1080i, 1080p, UHD/4k;
– Massima stabilità
– Semplicità d’uso e apprendimento
– Upgradabile per future evoluzioni ed esigenze
– Costo accessibile

Attualmente la migliore riposta a tutte queste esigenze è rappresentata dal sistema Kairos della Panasonic, che implementa tutte queste, e anche altre, caratteristiche.
Kairos è, infatti, più che un semplice mixer video(come può sembrare a un primo colpo d’occhio) è un completo sistema di produzione, capace di integrare tutte le funzioni operative richieste da un moderno studio di produzione. Il Production Center della Panasonic consente infatti di poter operare per realizzare produzioni di contenuti, dai format più semplici, fino ai progetti più complessi, (grazie sia alla sua filosofia progettuale e architetturale, sia a livello hardware sia software), contemplando:

– Controllo delle camere, anche PTZ, magari dislocate in studi localizzati a centinaia o migliaia di chilometri di distanza
– Generazione e integrazione della grafica e dei titoli
– DVE
– Storage, gestione e lettura di clip audio/video
– Editing non lineare
– Virtual set, anche con integrazione e gestione di sistemi robotizzati con auto-tracking e motion control
– Slow Motion
– Gestione del video server
– Uscite audio/video per multiviewers
– Software e strumenti di controllo
– Gestione dei canali audio

Questo, giusto per elencare alcune delle principali funzioni che Kairos è capace di offrire. E, tutto racchiuso in un’unica soluzione comprendente i vari tools software e hardware che –va detto per inciso – vengono garantiti da un unico vendor. Elemento fondamentale che consente all’utilizzatore il massimo risultato in termini di affidabilità e operatività, evitando eventuali problematiche di incompatibilità, tra i prodotti dei vari fornitori per i diversi elementi che solitamente compongono un sistema di produzione. Infatti, sono già molti i partner che hanno aderito alla “Kairos Alliance” (oltre ai prodotti di terze parti in Standard 2110, comunque compatibili anche se non direttamente certificate da Panasonic) e che consentono di poter pianificare delle soluzioni modulari, corrispondenti alle reali esigenze di ogni singolo centro di produzione, facilmente e velocemente aggiornabili, in caso di mutate necessità produttive, avendo certezza e garanzia dell’affidabilità e stabilità del sistema implementato.
Questo non è certamente un elemento secondario, in una fase di evoluzione delle tecnologie che, spesso portano a conseguenze e problematiche di vario genere, sia a livello tecnologico sia economico.
Ma passiamo ad analizzare più nel dettaglio il sistema Kairos, partendo dall’hardware, per contemplare poi anche il software e le varie funzioni che il sistema può soddisfare.

LA STRUTTURA HARWARE

Panasonic Kairos, essendo un sistema completamente integrato e ben ingegnerizzato, presenta pochi ed essenziali elementi hardware. E, anche per questo, garantisce maggiore affidabilità e stabilità: la superfice di controllo AT-KC10C1; un’unità core che può essere il Core KC100 o, in alternativa, il Core KC1000, in base alle esigenze specifiche produttive.
A questi tre elementi, sia aggiungono poi le diverse soluzioni hardware e software sviluppate dai numerosi partner ma, come dicevo, certificate e garantite sempre da Panasonic e dai suoi collaboratori, oltre alla disponibilità di altri eventuali prodotti di terze parti, acquistabili sul mercato e compatibili ST2110. Un mondo quindi molto ricco e affollato che consente di realizzare sistemi, sia semplici sia complessi, comunque sempre molto flessibili, scalabili e dal costo/prestazione che attualmente non vedono alcuna reale alternativa confrontabile, in questo specifico standard che garantisce la massima qualità, essendo nativo non compresso, anche se poi può gestire, se lo si desidera, anche formati compressi.
Allo stesso tempo si supera anche il concetto di mixer video tradizionale, come dicevamo, passando all’architettura Software-defined Switcher, basata su GPU e non più su cross-point hardware.
La superfice di controllo AT-KC10C1(che ricorda esteticamente quella del precedente mixer video Panasonic AV-HS6000) si presenta a prima vista come un tradizionale mixer video, e come tale potrebbe anche essere usato. Ma in realtà, questa superficie di controllo cela tutt’altra filosofia operativa, dietro il suo pannello con i suoi numerosi tasti disposti in numero di 24 su otto linee, colorati e luminosi, che possono essere presettati a propria scelta. In pratica, ognuno di questi può essere assegnato per una delle innumerevoli funzioni previste dal sistema come la commutazione dei segnali, piuttosto che gestione di scene, layer, macro, preset PTZ, controllo di player video etc…
Si raggiunge così un livello di potenziale operativo e una flessibilità che nessun altro mixer video, anche ben più costoso, può oggi garantire.
Oltre alla superfice di controllo fisica, è disponibile anche un’interfaccia di controllo e gestione basata su layout grafico, gestibile e navigabile anche con mouse e touch-screen. Con un unico sistema, è, quindi, possibile gestire tutte le fasi del progetto.
E tutto è perfettamente integrato in Panasonic Kairos:

– Controllo (CCU) delle camere da studio
– Controllo delle PTZ
– Mixer audio
– Luci
– Sistemi robotizzati
– Mixer video
– Mixer audio
– Gestione di Multivewer
– Screen Management per Led e Videowall, anche con video 8K e formato 32:9
– Slow Motion
– Archive e video server
– ClipPlayer
– Recorder RAM su otto canali non compressi, anche in 4K
– Grafica e titolazione
– Gestione delle funzioni di streaming
– Matrice e mixer audio mono/stereo a 16 canali, con EQ, Gain etc.

Il cuore del sistema è rappresentato dal Core, l’unità di calcolo che si occupa dell’elaborazione di tutti i processi relativi alle diverse fasi di realizzazione della produzione, anche in modalità live, ovviamente.
E sono due le versioni a oggi disponibili, già citate sopra, capaci di soddisfare la maggior parte delle esigenze, sia in termini di budget sia di prestazioni: Core KC100 (una sola unità rack), e Core KC1000, (in due unità rack), che grazie anche alla compattezza, consentono di poter inserire queste soluzioni in centri di produzione che non hanno ampi spazi da dedicare alla sala macchina che, nel caso delle molte funzioni previste dalla piattaforma della Panasonic, in una configurazione del sistema, secondo i parametri tradizionali, richiederebbe ovviamente una stanza dedicata, con inevitabili investimenti anche per il cablaggio e il condizionamento, oltre ai costi di gestione previsti per la manutenzione dei diversi apparati e il consumo energetico.
Si va quindi da un investimento di alcune decine di migliaia di euro (salvo finanziamenti e agevolazioni fiscali varie, dei quali si può fruire, viste le caratteristiche della piattaforma), per arrivare ai 64 ingressi (48 per la versione KC100), su 40 uscite (32 uscite per il KC100) in 3,5G nella massima configurazione, piuttosto che nelle diverse declinazioni, variando gli standard, che prevedono HD-SDI, NDI e ST2110, che possono essere processati contemporaneamente tra loro, senza richiedere alcuna conversione. Così come possono essere previste uscite di diversi standard e formati, contemporaneamente e per diverse applicazioni.
Va evidenziato che, nell’ultima realese, è stata integrata la funzione Agile I/O che migliora la capacità di input e output tramite il controllo della larghezza di banda. Ad esempio, con le specifiche precedenti, un singolo ingresso HD, 1080/59,94p o 1080/59.94i, conta come un solo input. Con Agile I/O, poiché la larghezza di banda 1080/59.94i è la metà di 1080/59.94p, può accettare fino a due ingressi, con la stessa larghezza di banda di 1080/59.94p.
L’Agile I/O rimuove quindi i vincoli sugli ingressi e le uscite della piattaforma, utilizzando in modo ancora più efficiente la rete 100Gb ST 2110 e gli altri I/O per Kairos Core. Ciò amplia ulteriormente la capacità della piattaforma Kairos, permettendo di realizzare produzioni ancora più complesse, ma sempre con lo stesso hardware.
La sincronizzazione è basata ovviamente su PTP ed è implementa anche l’SRT/RTMP per le funzioni di streaming.

KAIROS È UNA SOLUZIONE “SOFTWARE DEFINED SOLUTION”

La caratteristica fondamentale e importante che va avvaloratadi Kairos, come anticipato, è quella di essere basato sulla filosofia progettuale “Software Defined Solution”, che consente di poter gestire al meglio le risorse di calcolo disponibili.
Entrando nel dettaglio, per Kairos non abbiamo, come nei tradizionali mixer video, delle specifiche capacità di calcolo dedicate a ben definite attività di processamento, come a risorse hardware fisse tipo ME boards, AUX boards. Kairos prevede infatti CPU e GPU server, con installato il software dedicato che agisce per rendere disponibile tutta la potenza delle risorse di calcolo, in modo fluido e flessibile.
Ossia, il processamento delle varie attività di elaborazione dei vari effetti, chiavi, DVE, compositing e altro, sfrutta al meglio tutto l’hardware integrato, in modo dinamico. Per cui, tutta la potenza di calcolo viene assegnata e dedicata di volta in volta e sfruttata appieno, alle specifiche attività operative, fluidamente, senza vincoli prestabiliti da schede dedicate.
Questo porta ad avere, seppur con un livello di investimento infinitamente più contenuto, le risorse e le potenzialità operative che si avrebbero con mixer di grandi dimensioni e ben più costosi. Non solo, essendo quella di Kairos una filosofia architetturale basata su layer gestiti via software, anche i tempi di delay sono limitati a un solo frame e non sono soggetti a somma di ritardi generati a ogni passaggio di più schede hardware, come avviene nei mixer ad architettura tradizionale. Quindi, pur operando con numerosi layer contemporaneamente (dedicati a vari effetti, chiavi, grafica, DVE e compositing) il delay è sempre di un solo frame, anche lavorando con contenuti realizzati in ST2110, quindi non compressi. Grazie a ciò, è possibile elaborare più volte lo stesso contenuto, se ve ne fosse l’esigenza, senza perdita di qualità.
Vi è poi la possibilità di poter fare il “Copy&Paste” dei vari layer o di interi progetti, sia per esportarli (e operare magari su altri sistemi), sia per variarne alcuni parametri per soddisfare altre esigenze di lavoro, senza perdere il progetto originale.
Chiaramente, memorizzato il preset di un progetto, lo si può richiamare in qualsiasi momento ed essere operativi in pochi secondi, senza dover riconfigurare tutto il sistema.
Questa flessibilità di gestione e assegnazione delle risorse dei processori integrati, unitamente alla flessibilità della gestione degli ingressi(che possono essere di volta in volta variati), e all’assegnazione di diverse funzioni ai vari pulsanti della superfice di controllo, fanno sì che Kairos abbia come principale limite la fantasia dell’operatore al mixer video o del system manager, e non il sistema della Panasonic.

LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER ACQUISIRE KAIROS
Uno degli altri punti di forza di Kairos è rappresentato dal fatto che il sistema implementa direttamente alcuni elementi e tools che vanno adeguatamente valutati, anche da un punto di vista strettamente economico, nella pianificazione e definizione dell’investimento.
Inoltre, essendo un sistema basato sullo standard 2110 e quindi sulla tecnologia IP, Kairos risponde perfettamente alle specifiche di alcune importanti linee di finanziamento istituzionali e di diverse agevolazioni fiscali, come le disposizioni emanate da molte regioni, la norma relativa a Industria 4.0 e altre simili, che consentono di poter acquisire il sistema Kairos con varie forme di contribuzione che portano a ridurre il reale investimento sostenuto per l’acquisto con percentuali che vanno dal 50% (come credito d’imposta, ad esempio), fino alla somma di più incentivi, che possono portare al 75% e forse addirittura al 95% del contributo totale.

Quindi, se così è, il reale esborso si riduce (in particolare per le strutture che hanno sede nelle regioni del Sud), dal 25% addirittura al 5% del valore fatturato, in base alle linee di finanziamento e agevolazione che si vanno a utilizzare, nelle diverse aree.

In pratica, qualsiasi struttura produttiva, professionista, tv privata, può avviare o aggiornare la propria struttura, secondo la più avanzata tecnologia (operando oltretutto in modalità 4K non compresso o addirittura 8K, oltre che negli altri standard), e integrando un’elevata flessibilità e potenzialità produttiva, con un investimento di poche migliaia di euro. Come dire “ora o mai più”, per chi realmente vuole produrre, implementando una piattaforma che permette di operare ai più alti standard qualitativi, oggi disponibili sul mercato.

Tutto questo senza dimenticare la semplicità operativa, dovuta a un’interfaccia user-friendly, che consente anche a chi non ha maturato un notevole know-how specifico sulle tecnologie IP e IT, di poter operare facilmente e in pochissimo tempo. Fattore questo molto importante, visto che il successo di tecnologie particolarmente innovative, come anche lo standard 2110, richiedono specifiche competenze, delle quali non tutte le strutture dispongono internamente.

E a questo fattore, si aggiunge anche la stabilità del sistema che integra tutto in un’unica soluzione, proposta da un solo vendor. Questo assicura da eventuali e ipotetiche incompatibilità dei vari elementi dei diversi brand che lo compongono, essendo certificati dalla stessa Panasonic e quindi realmente compliance.

MEDIASET CASE HISTORY
Mediaset, che rappresenta oggi l’esempio più avanzato tra i grandi broadcaster europei, relativamente all’integrazione della tecnologia in standard 2110, pianificata in tutti i suoi campus di Cologno Monzese, il TOC di Segrate, gli studi romani della Elios e del Palatino, ha integrato due sistemi Kairos per realizzare due nuove aree di produzione definite StudioLight.
Mauro Cassanmagnago che, come direttore delle tecnologie Broadcasting, ha avviato questa importante migrazione, ha evidenziato che:
“Kairos ci ha consentito di poter completare il nostro progetto di evoluzione verso lo Standard 2110, grazie alla sua piena compatibilità con la nostra infrastruttura, che opera in IP, modalità non compressa.
Questo per noi non è un fattore secondario, visto che ci avviamo alla completa integrazione dello standard 2110, in tutte le aree operative di Mediaset, sia a livello produzione sia gestione dei contenuti”.
La soluzione prevista quindi per l’area StudioLight è destinata a sviluppare una nuova metodologia di workflow, che vedrà positive ricadute, sia a livello qualitativo sia di efficienza produttiva, per Mediaset.
Con questo termine si vuole intendere l’utilizzo del sistema per produzioni di primo piano, ma limitato per complessità del format produttivo.
Quindi, parliamo di talk-show, piuttosto che tg o programmi di infotainment.
E il team di Mediaset ha riscontrato piacevoli sorprese, nell’adottare Kairos.
Massimo Vedovello, della direzione tecnologie Mediaset, in proposito ha infatti specificato che:
“Kairos mi ha particolarmente e positivamente sorpreso, sia per la semplicità e immediatezza dell’apprendimento, sia per la risposta della Panasonic per ciò che riguarda le nostre richieste di personalizzazione di alcune funzioni. Allo stesso tempo, sono stato colpito dalla quantità di funzioni che, a livello operativo, può implementare, oltre che dalla sua stabilità”.

Dalla semplicità di apprendimento e uso, anche da parte di operatori non particolarmente skillati su tecnologie IT-IP, alla stabilità e alla completezza delle funzioni che consentono di affrontare qualsiasi progetto produttivo, fino alla velocità di reazione del supporto tecnico che, anche nel caso di richieste di particolari personalizzazioni, è stato capace di fornire le soluzioni in meno di un mese. Caso questo raro per una multinazionale giapponese delle dimensioni di Panasonic.
Salvatore Palillo, General Manager Panasonic Italia, ha voluto precisare in proposito:
“Kairos rappresenta oggi una soluzione unica sul mercato, sia per le sue avanzatissime caratteristiche tecniche, operando in standard 2110, non compresso, sia per la grande potenzialità operativa, capace di adattarsi alla maggior parte delle esigenze produttive, di piccole e di grandi strutture, sia per la flessibilità (operando anche in SDI e NDI) e la scalabilità che lo rendono disponibile anche per investimenti più contenuti”.
I sistemi sono stati forniti da Professional Show, system integrator certificato Kairos Partner (per la sistemistica) e Kairos Academy Partner (per la formazione), che ne ha seguito le varie fasi di integrazione, insieme al team di supporto tecnico della stessa azienda giapponese.

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