IL LABORATORIO DELLE NOTIZIE. Un progetto corale. Come dentro a un caleidoscopio, si svela la complessità della macchina creativa: due grandi firme dell’architettura Italiana Renzo Piano e Alvisi Kirimoto progettano il nuovo studio di Rai News 24.
Una vera e propria officina, dove esiste una simmetria tra il luogo e le persone che ci lavorano, la notizia viene raccontata da una regia in movimento valorizzata da luci eleganti, pulite che valorizzano la scelta dei materiali.
DI ERICA BRIANIPEREYRA
Non una data a caso, è il 24 settembre 2022. La prima rassegna stampa del mattino, che inaugura al grande pubblico il nuovo studio, la nuova casa di Rai News 24, inizia così per la rete All News una nuova avventura.
Un progetto, ci spiega l’architetto Massimo Alvisi che ha come fil rouge due idee cardine: la prima, quella di creare un vero e proprio laboratorio che risalti e racconti il “lavoro dietro le quinte” trasmettendo “il lavoro che c’è”, un flusso continuo composto da una squadra di professionisti diretti da Paolo Petracca, che rende possibile notiziari in diretta ogni 30 minuti per 24 ore al giorno.
La seconda idea è quella di “amplificare la vista” attraverso il concetto di trasparenza dove non c’è niente da nascondere. Trasmettere agli utenti che lo spazio vive anche dei suoi abitanti restituendo così una nuova immagine, innovativa e nello stesso tempo diversa.
Un progetto corale voluto fortemente dall’ Amministratore Delegato della Rai Carlo Fuortes e reso possibile tecnicamente dal confronto costruttivo e continuo tra il team degli architetti, la regista Francesca Bartolomei e il direttore della fotografia Fausto Carboni.
LE INTERVISTE
ARCHITETTO MASSIMO ALVISI – STUDIO ALVISI KIRIMOTO
E’ stato definito “laboratorio dell’ informazione” perchè ?
E’ uno spazio che si trasforma continuamente attraverso una molteplicità d’immagini, proprio come dentro ad un laboratorio dove si lavora, si crea … c’è vita.
Il progetto è una grande scatola minimal dai contorni essenziali ed eleganti, il materiale principale è legno, il ciliegio, per cui toni caldi ma anche mutabili nel tempo e legati ad un concetto di architettura sostenibile.
Ma c’è un fiore all’occhiello, un guizzo. La parete principale, quella che si affaccia sulla News Room è rivestita da un grande specchio che ha il compito di rendere visibile la proiezione del lavoro. Si amplia così lo spazio prospettico con inquadrature riflesse sempre diverse.
Tecnicamente il progetto è molto complesso e curato in ogni minimo dettaglio.
Ci può spiegare tecnicamente il progetto ?
La vera novità è quella di un grande Ledwall scorrevole per un notiziario.
Posizionato di fronte allo specchio in formato 16:9, è sostenuto da una struttura che, a sua volta, scorre su quella retrostante lo specchio.
Lo scorrimento visibile anche in onda è guidato da remoto, in regia, grazie a un motore integrato al telaio.
I Ledwall laterali invece, scorrono orizzontalmente sui binari retrostanti alla quinta di legno, come lasciano intuire due tagli eleganti sulla superficie delle pareti.
Questi riprodurranno immagini gestite da un sistema informatico, il mediaserver 4K.
I tavoli sono l’altro elemento scenografico di forte impatto. Concepiti come dei veri e propri banconi da laboratorio, sono composti da tre parti, una principale e due sezioni laterali mobili. Nel piano sono integrati i monitor e tutte le apparecchiature e i dispositivi operativi a servizio dei giornalisti.
La leggerezza della struttura in ferro, che sostiene il tavolo, valorizza la forza del piano in legno massello. Un segno progettuale che taglia lo studio in senso longitudinale, caratterizzando molto bene le postazioni dei conduttori. Queste sono tre, che possono essere usate in maniera alterna o simultanea con un tavolo touch e altri due piani a disposizione di rubriche e ospiti.
FRANCESCA BARTOLOMEI – REGISTA
Quale è l’idea di regia in questo progetto ?
L’idea dell’officina c’è, con la regia ho voluto dare idea di movimento, meno staticità.
il Ledwall che scorre, è molto interessante. L’intuizione dello specchio, che riflette lo straordinario lavoro dietro la macchina da presa, è un valore aggiunto al significato della realizzazione.
È stato un bel lavoro di squadra, che ha permesso a tutti di metterci in gioco cercando di superare certi stereotipi.
I punti fermi sono stati, fin dall’inizio, il lungo tavolo su cui ruotano i movimenti e le inquadrature laterali, con la News Room dotata di dieci postazioni di lavoro con computer e monitor visibili solo attraverso un vetro adiacente lo specchio.
Quante telecamere ci sono ?
Abbiamo quattro telecamere su cavalletto con teleprompter, un Jimmy Jib e una camera su mini binario slider per riprese speciali.
FAUSTO CARBONI – DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Come nasce il progetto luci e quali sono state le difficoltà incontrate?
Vorrei innanzitutto sottolineare l’importanza del lavoro di squadra con il team degli architetti e con la regista.
La scelta di un materiale come il legno, ha comportato l’esigenza di fare numerose prove tecniche per verificare la reazione con l’incarnato, abbiamo confrontato vari tipi di legno fino alla scelta del ciliegio.
Concordavo con l’architetto Piano e gli architetti Alvisi Kirimoto, ma volevo assolutamente rendere anche il legno del suo colore, valorizzarlo.
Dopo svariate ricerche e prove sono riuscito ad ottenere il risultato che cercavo, con l’uso di barre led di ultimissima generazione.
Queste barre led misurano circa un metro e sono posizionate in graticcia, lungo tutto il perimetro dello studio. Sono asimmetriche e diffondono luce calda dai 2800°K ai 4000°K. L’emissione della luce inizia fin dalla sorgente, in modo graduale. Questo permette di avere un’illuminazione omogenea, ma nello stesso tempo leggera ed elegante, che tende a valorizzare le caratteristiche materiche di un materiale così pregiato e caldo, come il legno.
Lo studio di RaiNews è grande circa 220 metri quadrati e comunica con la newsroom che ne misura circa 100. L’illuminazione prevede circa 100 proiettori a led white. Per I conduttori ho usato dei sagomatori a led.