La Leading Technologies, insieme alla Lucky Music, Disc to Disc, e la supervisione tecnica di Donato Masci, CEO & Acoustic Designer dello Studio Sound Service, ha progettato e realizzato la prima reference room Dolby Atmos in Italia con la Serie 7 di JBL Professional.
Al progetto ha collaborato anche la squadra della JBL che dagli Stati Uniti ha indicato le linee guida da seguire nella realizzazione dell’impianto.
Il committente della reference room è Disc to Disc, la nota la società di post-produzione audio.
In occasione della presentazione di quest’ultimo gioiello tecnologico di Disc to Disc, abbiamo incontrato i responsabili di Leading Technologies, insieme al Partner & Sound Designer di Disc to Disc, Antonio D’Ambrosio, accompagnato dal presidente di Lucky Music Network Mauro De Nadai.
Insieme ci hanno accompagnato in un viaggio verso l’audio immersivo offerto da Dolby Atmos.
Installata per la prima volta nel giugno 2012 al Dolby Theatre di Hollywood in California per la premiere del film Pixar Ribelle – The Brave, questa tecnologia incontra oggi la qualità del suono leggendario che solo brand come JBL Professional e Crown possono garantire. Tra i prodotti utilizzati per allestire la reference room di Disc to Disc troviamo otto Monitor a 2 vie da 5″ LSR705i, tre Monitor a due vie da 8″ LSR708i ed un subwoofer da cinema 4645C di JBL Professional.
JBL 4645C
Subwoofer cinema 1×18″ Approved by Lucasfilm
A completare la sala possiamo trovare gli amplificatori Crown DCI 2|600, DCI 4|600 e due amplificatori da installazione ad alte prestazioni DCI 4|300.
CROWN DCI 2|600
Amplificatore 2×600 W/4 Ohm, 70/100 V
CROWN DCI 4|600
Amplificatore 4×600 W/4 Ohm, 70/100 V
CROWN DCI 4|300
Amplificatore 4×300 W/4 Ohm, 70/100 V
Ecco l’intervista ad Antonio D’Ambrosio Partner & Sound Designer di Disc to Disc:
Come nasce Disc to Disc:
“Disc to Disc nasce vent’anni fa come uno studio di registrazione per poi diventare, in seguito, una casa di produzione audio. Qual è la differenza? Le case di produzione audio sono quelle che lavorano nei propri studi e lavorano sulle proprie produzioni, mentre, gli studi di registrazione lavorano per conto di terzi.
Abbiamo sempre trattato le nostre produzioni per il settore della discografia, il nostro primo amore, per poi aprire i nostri orizzonti ed espanderci anche al settore pubblicitario e cinematografico, in particolare, per produzioni che raccontano storie.
Ci siamo sempre posti come dei partner nei confronti dei nostri clienti perché il nostro DNA ci spinge a non essere semplici fornitori, infatti, siamo guidati dalla volontà di creare un prodotto che contenga nitidamente la nostra impronta.
Nel settore discografico qualsiasi musicista o produttore tende a mettere del proprio in una produzione e noi, con questo tipo di attitudine, abbiamo deciso di adattare questo sistema in un lavoro prettamente tecnico: incisione, produzione, pulizia del suono e dei dialoghi e tutti gli altri aspetti li abbiamo sempre affrontati con la tipica mentalità del musicista.”
Perchè è importante il passaggio a Dolby Atmos?
“Ritengo sia importante aver adottato Dolby Atmos perché, innanzitutto, è un sistema che è facile ed intuitivo: in questo modo il file audio si adatta al device, e non viceversa. Quel che ne consegue è che se, per esempio, anni fa volevi sentire un audio in suono surround 5.1 dovevi avere uno studio dotato di casse fisiche 5.1.
Oggi, invece, il protocollo Atmos permette di poter ascoltare ed essere immerso all’interno del suono a prescindere da quale device tu abbia a disposizione.
Si può affermare che Dolby Atmos è un audio facile perché portatile e per utilizzarlo occorre, quindi, uno studio come questo con diffusori discreti che permettano al fonico di riprodurre perfettamente tutto quello che vuole trasmettere all’ascoltatore finale. E’ fondamentale capire che il 90% dell’utilizzo di questo tipo di sistema avverrà su cuffie, tablet, laptop e tutti quei device che non hanno questo tipo di diffusori ma che permettono comunque un ascolto assolutamente pulito.
Perché per Disc to Disc è importante adottare Dolby Atmos?
E’ fondamentale per noi in qualità di casa di produzione perché in futuro ci saranno sempre più storie da raccontare e ognuno di noi racconta una storia.”
Perchè avete scelto i prodotti JBL Professional?
“La scelta è ricaduta su JBL Professional soprattutto perché è un marchio al quale sono affezionato, dotato di un’effettiva solidità e della capacità di poter essere totalmente affidabile nel tempo.
Inoltre, la Serie 7 di JBL Professional è perfetta perché le nostre sale hanno tutte bisogno di avere una certa flessibilità: oggi possiamo masterizzare o mixare un album in Dolby Atmos ma, domani, potremmo aver bisogno di realizzare un mix per un film. In entrambi i casi occorre un ascolto che sia preciso e affidabile per tutte le nostre necessità.
JBL, nel tempo, è sempre stato un marchio che si è distinto proprio per la sua solidità, affidabilità e fedeltà che attraversano tutti gli ambiti: dal musicale fino ad arrivare al cinema.
Se dovessi utilizzare un unico aggettivo per descrivere JBL sarebbe, sicuramente, “facile”.
Abbiamo cercato di scegliere gli strumenti più pratici da poter usare per queste sale.
Com’è cambiato il vostro workflow con il passaggio a Dolby Atmos?
“Non c’è nessuna differenza a livello di workflow. Quello che è cambiato radicalmente è il fatto di essere consapevoli di avere un ascolto affidabile, in quanto, il mix in Dolby Atmos non è possibile crearlo ovunque poiché sono talmente tanti diffusori chiamati in causa che ti devono dare una serie precisa di risposte in frequenza che, pertanto, occorre comunque avere un ambiente molto controllato per lavorare a certi livelli”
Cosa rappresenta per te l’opportunità di avere una sala reference certificata Dolby Atmos?
“Questa è una sala a Dolby atmos certificata. Abbiamo lavorato attraverso il nostro progettista, Donato Masci, e direttamente insieme a Dolby Londra per creare una sala che rispondesse a tutte le caratteristiche ottimali che richiedeva Dolby per poterla certificare.
Per questa ragione, oltre ad installare dei ‘signori diffusori’ abbiamo cercato di curare al massimo l’acustica, la disposizione nello spazio ed il punto di fuoco di ascolto di questa sala fino nei minimi dettagli, seguendo puntualmente tutte le richieste di Dolby Atmos.
Oltre ad essere certificata, questa è una reference room con tutte le caratteristiche per essere in grado di poter dare un riscontro effettivo su tutti i mix.
E’ una reference room perché è stata realizzata seguendo tutti i crismi dettati da Dolby.”
Quanto è importante questa novità per il panorama italiano?
“Per una questione di expertise, l’audio realizzato per il cinema è storicamente sempre stato legato a Roma. Infatti, nella Capitale vi è Cinecittà ed è dove è nata la storia del cinema e del doppiaggio.
Dal canto suo Milano si è trovata ad essere uno dei più grossi set d’Europa dove si effettuano Shooting tutti i giorni e dove si girano film e Serie TV, con tutte le infrastrutture dove si può produrre a livello visuale un film, ma senza nemmeno una sala mix che fosse collocata nel centro di Milano e che fosse facile da raggiungere.
Si potrebbe dire che aver creato una sala in grado di rispondere alle esigenze dei professionisti, dei migliori fonici e dei montatori del suono che ci sono a Roma: questo è un evento quasi epocale ed è un primato che siamo contenti di condividere con JBL Professional.”
L’intervista riprende con l’analisi del Presidente di Lucky Music Network, Mauro De Nadai, il quale, ha voluto soffermarsi su come è mutato il ruolo del rivenditore negli ultimi anni:
“Il ruolo del rivenditore nell’ambito professionale è profondamente cambiato negli ultimi trent’anni perché, con l’avvento di macchine dal costo decisamente più contenuto, la figura del dealer comincia ad attrarre clienti professionali a tutti i livelli.
Da quel momento in poi, in particolar modo per quanto riguarda il rivenditore che si occupa di audio professionale, ha dovuto coltivare conoscenze profonde all’interno del settore perché il cliente non sempre conosce tutti i prodotti proposti dal mercato, per ciò, a volte si riesce ad indirizzare la persona non più in funzione delle vendite che vogliamo fare mai in funzione di quelle che sono le reali esigenze del cliente”
Sempre Mauro De Nadai è tornato a parlare dell’audio immersivo illustrando quali obiettivi può raggiungere Dolby Atmos, nello specifico, all’interno del mercato italiano:
“Ormai lo streaming, l’incapacità di vendere dischi fisici ed i budget più contenuti comportavano un progressivo appiattimento della qualità che, secondo me, i sistemi Atmos sono in grado di rilanciare perché occorre una vasta conoscenza della materia che non è detto che una persona può facilmente imparare a casa da solo e, inoltre, servono persone preparate con locali predisposti e tutta una serie di fattori che danno sicuramente slancio al settore e anche agli operatori del settore”
Ringraziamo Disc to Disc, Lucky Music, JBL Professional e Leading Technology perché hanno saputo distinguersi in termini di qualità e di raggiungimento di eccellenza tecnologica. Hanno saputo realizzare, anche grazie alla passione, un impianto che sa restituire le emozioni che derivano da atmosfere sonore immersive.