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IBC2019 MARCO BRIGHEL – TRANS AUDIO VIDEO

IBC2019 MARCO BRIGHEL – TRANS AUDIO VIDEO

IBC2019 PAOLO BASILICO TECNOPOINT

PAOLO BASILICO TECNOPOINT

MARCO PELLEGRINATO E L’ULTRA TV

NUOVE TECNOLOGIE DI FRUIZIONE

L’ULTRA TV ED IL COINVOLGIMENTO DEL TELESPETTATORE

La televisione, come schermo di fruizione, ma anche come processo di produzione, si è molto evoluto e continua a evolversi, nel corso degli anni.

Dai primi TV, di piccole dimensioni, fino allo schermo capace di risoluzioni fino ad 8K e con la capacità d’interagire con altri device ed interpretare i comandi vocali e gestuali del telespettatore. L’UltraTV è oramai un dato di fatto e punta sempre più a portare il telespettatore in una dimensione più “naturale” possibile, grazie anche all’elevato coinvolgimento emotivo che è in grado di generare. Con Marco Pellegrinato, Direttore R&S di Mediaset, ma anche Vice-Presidentdell’HD Forum Italia, iniziamo, da questo numero, una serie di riflessioni sulle tecnologie e sulle nuove esperienze di fruizione dell’UltraTV.

Antonio Franco

INTERVISTA A MARCO PELLEGRINATO – DIRETTORE R&S MEDIASET

Qual è il messaggio per l’ultra TV?

Il messaggio è proprio l’Ultra TV, che comporta, ormai da molti anni,questa evoluzione continua di tutta la catena televisiva end-to-end, che non si è mai fermata, affinché si possa far percepire agli utenti una dimensione completamente rinnovata, in termini tecnologici, per permettere il coinvolgimento e l’interazione dell’utente con il mezzo televisivo.

Quindi, diciamo che l’obiettivo dell’Ultra TV è portare l’utente alla percezione più naturale possibile della realtà circostante, sia in termini visivi che in termini sonori.

Entrando più nel dettaglio, cos’è oggi ed in che modo è utilizzata ed è utilizzabile l’ultra TV?

Innanzitutto, come dicevo, è un’evoluzione continua. Che nasce con la televisione dai suoi primordi e che comporta anche la nascita e lo sviluppo di tecnologie che, oggi, sono disponibili e aumentano la percezione della realtà che la TV offre.

Noi vediamo la televisione come uno schermo televisivo ma, in realtà, è tutto il processo che nasce dall’ideazione di un prodotto audiovisivo, fino alla sua produzione, distribuzione e fruizione a casa.

Quindi, va da sé che la televisione va considerata, nella sua interezza,un messaggio end-to-end. I televisori di 60-70 anni fa, evidentemente non erano in grado di restituire quella qualità, quella naturalezza e quella realtà percettiva, che sono in grado di offrire oggi.

Certo, il piccolo schermo è cambiato molto negli ultimi anni…

Si. Diciamo che, in questi anni, ci siamo anche abituati ad un certo tipo di televisione. Tutti ricordiamo, per esempio, i primi televisori che erano addirittura di forma quadrata, con gli spigoli molto arrotondati. Le immagini erano ben poco definite, direi sfocate in alcuni casi e,soprattutto, presentavano alcune nuance di grigio, tra il bianco ed il nero.

Ecco, questa era una forma televisiva che sicuramente faceva successo, quando la televisione è apparsa per la prima volta, rispetto a quando non esisteva nulla o, forse, rispetto ai primi esempi cinematografici. Già negli anni a seguire, però, la televisione ha aumentato la sua qualità di percezione dell’immagine; addirittura è diventata con gli spigoli un pò più definiti e, anche con delle immagini un più nitide.

Addirittura, intorno agli anni 70 acquisisce anche la dimensione del colore, fino ad arrivare, alla fine degli anni 90, ad avere una dimensione più panoramica rispetto a quella quadrata dell’inizio e, continuativamente, ha raggiunto dettagli e, quindi, una risoluzione delle immagini sempre più elevate, con luminosità e contrasti sempre più evidenti.

Negli ultimi anni, inoltre, sono cresciute anche le dimensioni dello schermo televisivo, grazie al fatto che l’intera catena di produzione è stata in grado di produrre molte più informazioni di tipo visivo, ma anche . di tipo sonoro, che generalmente aumentano la percezione della naturalezza, della qualità e della realtà circostante. Quindi, seguendo queste due direttrici, possiamo immaginare cosa diventerà la televisione nei prossimi anni.

E Allora, cosa potrebbe diventare la televisione, in un prossimo futuro?

Possiamo dire che le direttrici su cui si evolve la televisione da sempre e su cui continuerà ad evolversi, sono praticamente due: la prima riguarda il coinvolgimento dello spettatore, quindi l’aumento della percezione ideale della realtà circostante, sia nella dimensione immagine, sia nella dimensione sonora; la seconda riguarda invece il vettore dell’interazione,cioè la capacità da parte del teleutente di comunicare con il televisore,col terminale televisivo, in modalità sempre più umana.

In che senso?

Nel senso che, per esempio, ai primordi della televisione, per cambiare canale, quando ve ne erano disponibili più di uno, bisognava fisicamente alzarsi, girare una manopola o, addirittura schiacciare dei bottoni che stavano sul televisore.

Più recentemente, sono stati introdotti degli strumenti che dialogano con il televisore in modalità remota, (e si chiamano appunto Remote Control), che permettono di schiacciare tasti, finalmente vicini all’utente stesso. I televisori più recenti ricevono comandi vocali, ma anche gesture; quindi, possono essere comandati da azioni che fa l’utente e,già oggi, vediamo che addirittura terzi apparati, che sono disponibili nelle case dei telespettatori, come per esempio i Vocal-Assistant, possono rispondere alle domande che l’utente fa e possono controllare il televisore, in modo da proiettare esattamente ciò che l’utente ha richiesto. Ecco, questa è una forma di interazione tra uomo e macchina che si sta evolvendo, per semplificare la vita dell’utente finale,

Non bisogna però considerare soltanto il dialogo tra uomo e macchina,ma anche tra la macchina e tutte le altre comodity presenti in casa.Sempre di più gli oggetti Smart, (i device connessi), sono in grado di dialogare tra di loro e, quindi, un televisore potrebbe ricevere i comandi e le immagini di un sistema di allarme posto in casa, oppure dialogare con tutti gli altri elettrodomestici, portando le informazioni di comando sullo schermo televisivo

…piuttosto che con gli altri device di fruizione, perché interazione oggi vuol dire sempre di più integrazione?

Assolutamente sì. Infatti, gli altri device che sono in grado di comunicare con immagini audiovisive, come per esempio i portablecomputer, i telefoni, ma anche gli stessi Pad, sono in grado di dialogare con iltelevisore e ricevere programmi o addirittura, scambiare i propri programmi audiovisivi con il televisore.

Tutte queste forme di integrazione, che noi chiamiamo più comunemente mainscreen e second-screen, aiutano l’utente a percepire sempre più informazioni, rispetto a ciò che sta vedendo.

Per esempio, oggi in casa, si usa sempre più guardare un prodotto audiovisivo sul televisore, mentre su uno schermo connesso, come per esempio un second-screen, si leggono più informazioni, relativamente al programma o al prodotto che si sta vedendo sullo schermo principale.Tutto questo anche grazie all’interattività di servizi applicativi che forniscono gli stessi broadcaster che li mandano in onda, in live.

Contenuti e servizi che possono essere forniti anche in modalità off-linee, quindi, rendere possibile la visione, anche in modalità differita da parte degli utenti finali.

Come potremmo quindi concludere questa prima sessione?

Sottolineando che, evoluzione della televisione, significa aumento del livello di coinvolgimento e del grado di interazione con l’utente finale, ma anche con tutti gli altri strumenti della casa.

Io direi che, per questa prima puntata introduttiva, potremmo anche fermarci qua. Diamo appuntamento ai nostri utenti per le prossime puntate di approfondimento sui singoli argomenti?

Si, vedremo nelle prossime sessioni, come questi due vettori rappresentano le diverse tecnologie che evolvono, che cosa fanno evolvendosi, e perché ci avvicinano alla realtà naturale che è percepita intorno a noi.

IBC 2019 – PANASONIC – FARINA & PATERI

Diverse le novità nello stand Panasonic, a cominciare dalle nuove gamme di prodotti basate sullo standard IP SMPTE2110, sia per il nuovo mixer video, che per le camere e per tutta una serie di nuovissimi ed interessanti prodotti.

IBC 2019 – TULLIO PIROVANO LUTECH

Tullio Pirovano CEO della Lutech, gruppo che ha tra l’altro acquisito anche le DIEM, (in sintonia con le strategie del gruppo finanziario che la controlla), ha presenziato all’IBC, nel grande stand della MediaKind.

IBC 2019 – SI MEDIA

Si Media anche per questa edizione dell’IBC ha presentato le novità relative ai propri sistemi di Newsroom, PlayOut e Content Management.

L’azienda veneta è oramai presente in quasi tutti i continenti, compreso quello americano, dove ha di recente acquisito un’importante commessa dalla TeleVisa, una delle più importanti TV del continente Latino-Americano.

AUSTRIAN AUDIO: LA NUOVA VIA PER LA RIPRESA AUDIO

AUSTRIAN AUDIO MICROFONO

Un nuovo concetto di microfono che innova la funzione stessa di questo antico strumento.

In piena globalizzazione e massificazione della produzione industriale, poter lavorare con uno strumento professionale di classe superiore, progettato da chi ha acquisito nel tempo un know-how senza pari, aggiunge al proprio lavoro quel particolare piacere che solo pochi prodotti artigianali, riescono a trasmettere. Ecco il senso di questa nuova avventura avviata da un team di professionisti che, forti della lunga esperienza maturata in AKG, hanno deciso di dar vita a un  nuovo marchio di elettronica, Austrian Audio, specializzato nella progettazione e produzione di microfoni e cuffie professionali, nel segno della tradizione non disgiunta dall’innovazione.

Francesco Galarà

Una delle più interessanti novità per quanto riguarda la ripresa audio, è la presentazione della nuova serie di microfoni da studio Austrian Audio, azienda nata circa due anni fa per iniziativa di alcuni dei progettisti fuoriusciti da AKG, a seguito dell’acquisizione del Gruppo Harman e, conseguentemente, del noto brand viennese, da parte di Samsung.

Dalla viva voce di Kent Iverson, responsabile marketing e PR di Austrian Audio, ecco il racconto dei progettisti ex AKG che spinti da grande passione hanno deciso di fondare una nuova azienda specializzata nella produzione di microfoni e cuffie per impieghi professionali: la Austrian Audio, operativa da circa 23 mesi e che impegna ben 22 membri del vecchio team AKG.

Capsula in ceramica fatta a mano

Il primo progetto sviluppato da Austrian Audio riguarda la capsula per microfono CKR12 che correda i microfoni a condensatore OC18 (cardioide) e OC 818 (versione multipattern), interamente realizzata a mano.

La chiave del progetto consiste nell’utilizzo di un anello di sospensione ceramico ad alta densità, che consente una lavorazione a mano veloce e precisa. Realizzata la nuova capsula e una volta perfettamente accordata, si passa alla sezione elettronica, anch’essa costruita a mano, in modo da ottenere una sensibilità del microfono, costante e garantita nel tempo, di 13mV/Pa. In questo modo a un microfono Austrian Audio anche dopo 1, 2 o 3 anni d’uso, si potrà abbinarne uno nuovo, senza problemi, ottenendo così una perfetta coppia stereo.

Microprocessore multifunzione

Tutto ciò è stato reso possibile grazie all’impiego di un microprocessore interno che controlla e regola le tensioni di polarizzazione tramite un’elaborazione digitale. Ogni microfono è calibrato in fabbrica perché in qualunque situazione sia garantito un output costante. Di assoluto rilievo l’opportunità di coniugare l’impiego del microprocessore di controllo con l’esigenza di integrare un’altra funzionalità, cosa finora impossibile da implementare in uno stesso dispositivo: l’intero microfono costituisce un corpo unico, completamente sigillato, in grado di ridurre al minimo le variazioni termiche all’interno del corpo microfonico, a garanzia di una migliore stabilità di funzionamento dell’elettronica e alla drastica riduzione delle variazioni di sensibilità alle interferenza RF.

Controllo Bluetooth

Come effettuare queste operazioni di calibrazione avendo un microfono monoblocco? Semplice: esiste un connettore multi-pin integrato che permette di accedere al diaframma posteriore e anche all’input-output seriale del microprocessore così da poterlo calibrare. Un video presente su YouTube illustra in dettaglio tali operazioni. Avendo a disposizione una porta dati, i progettisti hanno pensato: “perché non realizzare il primo microfono analogico al mondo a controllo wireless?”. Allo scopo è stato progettato un modulo Bluetooth con cui gestire da remoto via smartphone Android e iOS le figure polari fino a 255 possibilità, e adattare così la risposta del microfono con estrema accuratezza e precisione. Allo scopo è anche stato anche approntato un software plug-in gratuito e open source, scaricabile dal sito Austrian Audio (https://austrian.audio/) per mezzo del quale è possibile progettare qualunque tipo di modello polare personalizzato e controllare tutti i parametri in modo pratico e veloce.

I prodotti Austrian Audio sono distribuiti in Italia dalla Leading Technologies Srl, via Solferino 54, 20900 Monza (www.leadingtech.it).

IL NUOVO POD: LA VERA REGIA ON THE ROAD

UN PROGETTO MODULARE CHE CONSENTE DI RENDERE REALMENTE MOBILE, FACILMENTE CONFIGURABILE E REALMENTE VERSATILE ED ESPANDIBILE, UN SISTEMA DI PRODUZIONE.

Un’idea che amplia il concetto di regia mobile, rendendo difatti il sistema produttivo realmente trasportabile, in ogni angolo del globo e con tempi contenuti, aldilà della sua complessità. Il nuovo POD ideato, progettato e ingegnerizzato dalla Professional Show consente infatti, grazie ad una spiccata modularità, di poter compattare il modulo di produzione e, allo stesso tempo, se necessario, interfacciare e connettere, velocemente, più moduli, per configurare anche complesse suite di produzione.

LE CARATTERSTICHE DEL POD

Il singolo modulo può contenere una regia completa. Anzi, per la precisione, su uno dei primi POD realizzati per soddisfare le richieste di un’importante organizzazione internazionale, sono state integrate ben quattro regie 4K HDR, dedicate alle personalizzazioni di eventi sportivi.

Ma, ogni singolo modulo può essere realizzato secondo le specifiche esigenze del cliente e con ogni tipo di tecnologia. Quindi, si può prevedere una regia completa, piuttosto che delle strutture produttive di qualsiasi altro genere.

LA MODULARITA’ DEL POD

Il Singolo POD modulo prevede l’espansione su due lati, che permette di poter aumentare notevolmente lo spazio calpestabile e ospitare fino ad ben sette postazioni operative. Ma la possibilità di interfacciare più moduli consente di aumentare ulteriormente gli spazi oltre che la complessità del sistema produttivo. Fino a sostituire anche un intero OB-Van.

Con la differenza che, rispetto a un classico mezzo mobile, il sistema POD è facilmente trasportabile su aerei, Tir, navi o treni, con un evidente risparmio economico e una notevole contrazione dei tempi di trasferimento. Una volta che arrivano a destinazione, basta interfacciare, con pratici connettori, i singoli moduli e la regia è operativa in pochi minuti. Nella progettazione si è infatti tenuto proprio in considerazione questo aspetto. Era questo infatti il punto di partenza da cui il team di progettazione della Professional Show, per arrivare allo sviluppo di questo innovativo progetto.

Ogni specifica applicazione può essere facilmente sviluppata, perché il modulo PAD non presenta particolari limiti. È perciò soddisfare qualsiasi specifica esigenza. E, non solo per il settore del broadcast.

Ovviamente, il POD offre il massimo comfort, essendo anche climatizzato ed è realizzato utilizzando particolari materiali, che garantiscono un elevato livello di isolamento termico e acustico e la massima affidabilità e resistenza.

Il POD sarà presentato dalla Professional Show al prossimo IBC di Amsterdam, (stand C64 del padiglione 5), dal 13 al 17 settembre.

SPYCERNODE: LA NUOVA OFFERTA MEDIA STORAGE DI ROHDE & SCHWARZ

R&S SpycerNode è la nuova gamma di prodotti di storage Media & Entertainment di Rohde & Schwarz, presentata a fine 2018, composta da 3 modelli per workflow di tipo realtime e archivio, in grado di ospitare dischi rotanti oppure SSD, come pure ogni combinazione Ibrida.

SpycerNode è pensato per un mercato molto più ampio rispetto ai prodotti precedenti della gamma SpycerBox, che erano tipicamente sviluppati per i workflow di tipo post-produzione e di video playout. SpycerNode è invece un prodotto end-to-end pensato per tutti i possibili workflow media: dalle case di produzione cinematografica e televisiva, ai workflow di studio, newsroom e PAM, comuni nelle televisioni, agli archivi, ai playout sia tradizionali che VOD. SpycerNode è uno storage centralizzato ad alte performance e ad alta disponibilità.

Cosa lo distingue dagli altri prodotti di storage?

Tante cose. Innanzitutto il fatto di essere Rohde & Schwarz, quindi un’azienda che ha 80 anni di esperienza nel mercato media, conosciuta per la propria leggendaria affidabilità.

Poi le tecnologie, SpycerNode include tutte le tecnologie più d’avanguardia disponibili sul mercato, consolidate in un singolo prodotto, ed integrate in maniera intuitiva, grazie al device manager che rende semplice la gestione di sistemi molto complessi.

Dal punto di vista della flessibilità, la gamma SpycerNode, è composta da diversi modelli che possono essere facilmente combinati: SpycerNode è completamente scalabile anche dall’unità più piccola. La soluzione può quindi essere adattata in qualsiasi momento, anche durante il funzionamento, alle diverse esigenze di capacità e di banda disponibile.

Basato su hardware di ultima generazione di assoluta affidabilità e senza singolo point-of-failure, SpycerNode offre milioni di IOPS, throughput di dati fino a 100 Gbyte/s in un singolo sistema (namespace). Il sistema sfrutta un backend Ethernet 100 Gbit/s, ad altissima velocità e bassa latenza.

L’ADDIO A LEONARDO BARTELLETTI FONDATORE DELLA BLT

LEONARDO BARTELLETTI RICEVE DA DAVID CROFF, IL
LEONARDO BARTELLETTI FONDATORE DELLA BLT

È scomparso Leonardo Bartelletti, uno dei grandi personaggi che, con la sua BLT, ha contribuito a scrivere la storia della televisione, non solo in Italia, ma nel mondo.

Leonardo Bartelletti è scomparso questa mattina, dopo aver sofferto a lungo, per una malattia che lo aveva tenuto lontano dalla scena, da diversi anni.

Leonardo aveva cominciato a costruirsi il suo primo televisore alla fine degli anni 50, quando ancora la Rai non arrivava a coprire il bacino di Lido di Camaiore, captando il segnale della TV francese. Nel ’59, spinto da una forte passione ed un grande entusiasmo, che hanno accompagnato e contraddistinto tutta la sua vita professionale, ha fondato la BLT, azienda di famiglia che ha sviluppato moltissimi innovativi progetti, che sono stati poi acquistati anche dalle aziende giapponesi, per la distribuzione a livello mondiale. In particolare, parliamo di aziende come la JVC e la For-A. Ricordiamo che l’azienda della famiglia Bartelletti ha cominciato a sviluppare le tecnologie di Digital Processing nel 1977, ben tre anni prima dell’avvio degli studi sulla compressione video.

La BLT è probabilmente anche l’azienda che vanta la maggiore storicità, a livello europeo e non solo italiano, nel mondo del broadcast, avendo superato 60 anni ininterrotti di attività.

Alla famiglia Bartelletti, le condoglianze della redazione di Digital Production.

50° SBARCO SULLA LUNA: UNINETTUNO SU SKY

READING 50° LUNA

Reading con Castellitto, Mazzantini, Capossela, Troisi, Tozzi, Ragonese

Sabato 20 luglio è una giornata di programmazione speciale dedicata al 50° anniversario dello sbarco sulla Luna quella del canale televisivo Uninettuno.Tv dell’Università telematica internazionale Uninettuno, in chiaro sul canale 812 di Sky e su quello 701 della piattaforma Tivusat. Ad aprire il palinsesto “La Maratona della Luna” alle ore 6:05 del mattino è stata l’attrice Eleonora Danco sul tema “I moti della Luna, scritture di migranti” leggendo scritti di Kader Abdolah. Nel corso della giornata tanti poi i volti della letteratura, del cinema, della cultura e della scienza chiamati a intervenire con reading tematici. Alle 8:10 lo scrittore Andrea Vitali su “La Luna nel pozzo, favole e affabulatori” leggendo passi del suo inedito “Furto di Luna”, seguito alle 9:30 dal Premio Strega Edoardo Albinati con un racconto inedito dal titolo “Gli Oblò”; alle 11:35 la scrittrice fantasy Licia Troisi rivela il suo inedito “Raggio di Luna”.
Ancora dal palinsesto, alle 12:40 è previsto in video il geologo e divulgatore Tv Mario Tozzi con il suo saggio “Il bisogno della Luna”, mentre alle 13:15 è fissato lo speciale con Tito Stagno “Era la Rai. Alle origini del servizio pubblico: L’uomo sulla Luna. La parola che descrive”. A seguire troviamo il cantautore Vinicio Capossela, alle 14:00, con lo spazio “Luna Park: scritture stralunate” e il fisico Carlo Rovelli, alle 14:50, con “Meccaniche celesti: dalla Terra alla Luna”.
Nel pomeriggio, alle 15:35, è la volta della coppia artistica-familiare formata dall’attore Sergio Castellitto e dalla scrittrice Premio Strega Margaret Mazzantini che leggono insieme un brano dal libro “Venuto al mondo”, da cui Castellitto ha tratto anche un film con Penélope Cruz. Si va poi avanti fino a sera, alle 20:00, con l’attrice Isabella Ragonese che legge dei brani dal romanzo “Il ricatto” di John Grisham; l’autore statunitense invece racconta in inglese un passo del suo inedito “Tranquillità”.
Alle 20:50 è prevista infine l’attrice-regista Laura Morante con la lettura di “Il vento della Luna” dello scrittore Antonio Muñoz Molina, il quale condivide in spagnolo il suo inedito “Lunghe passeggiate sulla Luna”.
La maratona dedicata all’allunaggio è disponibile anche in diretta streaming dal portale Uninettunouniversity.net. Per consultare il programma dettagliato, basta collegarsi al portale di Uninettuno alla pagina dedicata: https://bit.ly/2SlU3hz

IL NUOVO MANUALE DEL FILMMAKER DI DON DARIO VIGANO’

Arriva in libreria il nuovo libro, molto utile a chi ha bisogno di acquisire la grammatica della produzione video o, a chi vuole approfondire alcuni aspetti operativi che, magari, non ha ancora affrontato in modo approfondito.

E, nel periodo in cui la comunicazione passa sopratutto attraverso l’utilizzo dei video, questo manuale è davvero un prodotto utile per chi si accinge a produrre contenuti.

Il manuale, edito da Scholé e scritto da Monsignor Dario Edoardo Viganò, (già Prefetto della Segreteria per la Comunicazione ed oggi Assessore dello stesso dicastero), si compone di 168 pagine e contempla i vari aspetti, (la scrittura, la produzione e la distribuzione) esposti in modo chiaro e concreto, allo stesso tempo.

Dopo vent’anni di insegnamento di Storia e critica del cinema alla Lateranense, Teorie e tecniche del cinema e Linguaggi e mercati dell’audiovisivo alla Luiss, di Produzione au­diovisiva: pianificazione produttiva, linguaggi e canali distributivi per il Master della Luiss Business School, non senza esperienze di responsabilità sul campo come direttore delle produzioni audiovisive del Vaticano e di vicinanza all’industria del cinema (nelle commissioni film della Direzione generale cinema del MiBAC o alla Fondazione Ente dello Spettacolo), Viganò offre in queste pagine un originale ed utile compendio. Quello del percorso di un FilmMaker che, a partire da un’idea, arriva alla realizzazione di un prodotto audiovisivo – documentario televisivo, film per le sale, la TV o le nuove piattaforme streaming, WebDoc da condividere in Rete e attraverso i social – destinato in ogni caso al pubblico del mercato globale. Insomma, un lavoro che tiene in primo piano informazioni e riflessioni tra arte e business. “Si tratta di un volume che si configura più simile a una bussola che a un libretto di istruzioni”, scrive Viganò a proposito del suo vademecum. “Se il lettore avrà compreso la complessità del percorso e potrà orientarsi all’interno dello stesso, l’obiettivo comunicativo sarà raggiunto”, spiega, non senza sottolineare il contesto di relazioni che ha favorito iniziative da lui dirette. Come si coglie dai case history illustrati: dai documentari con Alberto Angela (tra cui Alla scoperta del Vaticano e dei Musei Vaticani, Divina Bellezza. Alla scoperta dell’arte sacra in Italia; Stanotte a San Pietro, Ulisse. Speciale Cappella Sistina) per Rai Uno, Rai.com, “la Repubblica”- Gruppo Gedi, sino ai progetti del cinema d’arte di Sky (San Pietro e le Basiliche papali di Roma, Raffaello. Il principe delle arti, Caravaggio. L’anima e il sangue, Michelangelo – Infi­nito) o, per il Gruppo Discovery con la serialità sui pontefici (I grandi Papi). “Lo show business è anche business. Altrimenti si chiamerebbe show show”, la battuta di Woody Allen costituisce l’incipit della prefazione del semiologo dell’immagine Ruggero Eugeni, ben convinto che il libro di Viganò colmi l’assenza sul mer­cato di un manuale di produzione leggibile, sia da chi vuole realizzare film sia da chi li vuole produrre. Non a caso ne è autore “una persona di provenienza umanistica, ma portato dai casi della vita a confrontarsi direttamente con meccanismi e dinamiche della produzio­ne”, scrive Eugeni. E aggiunge: “L’idea di fondo del libro è dunque che i due mondi della creatività e della produzione debbano parlarsi. Ma attenzione: […] la sinergia tra i due aspetti deve innervare i pro­cessi realizzativi fin dai primi balbettii della ideazione cinematografica”. Insomma un’opera che consente di seguire tutto l’iter di un’opera audiovisiva: dall’idea al soggetto, alla scaletta, al trattamento, alle sceneggiature; i problemi inerenti i diritti e i legali, le prevendite, la figura del produttore, le differenti fasi pre-produzione, produzione, post-produzione, i vari comparti dalla scenografia alla fotografia, i meccanismi di finanziamento pubblico e privato, i rischi di impresa e i tempi di ritorno dell’investimento, la distribuzione e la promozione nelle sale e sulle piattaforme. Nella consapevolezza che “Costruire un film, montando e sincronizzando le molteplici macchine creative, tecnologiche, organizzative, logistiche, legali, economiche, finanziarie, ha senso e regge solo se si crede in ciò che si fa” .