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L’INNOVATIVO HEADEND OTT DI MEDIASET – INTERVISTA A FRANCESCO STRUZZI – VIDEO PROGETTI

NUOVO SISTEMA LIVE HEADEND PER MEDIASET INFINITY

Un’attenta fase di analisi, per definire il nuovo Headend Live OTT di Mediaset. I team delle diverse Direzioni coinvolte e di Video Progetti hanno avviato una proficua e intensa opera di collaborazione, per realizzare un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, sia per il gruppo editoriale sia per il system integrator. Punti di forza sono la qualità a 1080p 50/fps, un’elevata affidabilità e flessibilità operativa e una proiezione verso il futuro, con la prevista migrazione verso l’IP ST-2110 che caratterizza già buona parte dell’infrastruttura tecnologica di Mediaset.

 

FRANCESCO STRUZZI – VIDEO PROGETTI – SALES DIRECTOR

Francesco, come parte questo progetto dell’Headend OTT per Mediaset?

La collaborazione con Mediaset, in questa specifica area operativa, è in realtà iniziata l’anno precedente.
Quest’area è per noi core business e, nel corso del 2022, avevamo già realizzato un’infrastruttura completamente in Cloud, utilizzando le nostre risorse interne e in collaborazione con il nostro partner AWS. Questa prima soluzione aveva già permesso a Mediaset, nel giro di qualche settimana, di distribuire dei contenuti sportivi, dei quali avevano acquisito i diritti.

Quali prodotti e brand avete integrato per questo nuovo sistema Headend OTT?

Per questo impianto, Mediaset ci ha spinto a utilizzare tutta una serie di prodotti, che sono specifici per ogni step della catena di delivery.
Abbiamo integrato prodotti della Grass Valley, per ciò che riguarda l’instradamento; e poi una serie di prodotti specifici per la distribuzione dei contenuti per la delivery OTT: parliamo degli encoder Elemental AWS,delle sonde di monitoring Telestream, e poi anche del’Origin di Unified Streaming.
Questi sono i brand che sviluppano soluzioni dedicate all’OTT, in particolare gli ultimi due che ho menzionato.
È stata fatta una scelta di taylor one che consente al cliente di conseguire la massima soddisfazione per ciò che riguarda i prodotti utilizzati.

Qual è, per voi, il valore di questa esperienza?

Si è sviluppata una fantastica esperienza di collaborazione tra il gruppo di lavoro di Video Progetti e quello di Mediaset. Si sono raggiunti ottimi risultati e la collaborazione ha concesso di passare al next step. Dal dialogo e dalle analisi congiunte si è creato qualcosa di nuovo, rispetto a quello che si poteva ottenere, lasciando lavorare i team separatamente.
Ognuno ha portato del valore aggiunto nel corso dello sviluppo del progetto.
La collaborazione è stata sicuramente uno dei fattori fondamentali per raggiungere il miglior risultato.

Una case history di successo, quindi?

Sì, siamo soddisfatti del risultato, perché il progetto è stato realizzato nei tempi definiti, con la piena soddisfazione da parte di Mediaset,che ha raggiunto gli obiettivi prefissati, anche in termini di qualità. Inoltre, ora ha a disposizione un sistema future-proof, in grado di poter adottare e integrare le future tecnologie, senza dover stravolgere l’impianto. Siamo contenti del lavoro fatto e ci auguriamo che si possa continuare con questa proficua collaborazione.

L’INNOVATIVO HEADEND OTT DI MEDIASET – INTERVISTA A MARCO GORNI

NUOVO SISTEMA LIVE HEADEND PER MEDIASET INFINITY

Un’attenta fase di analisi, per definire il nuovo Headend Live OTT di Mediaset. I team delle diverse Direzioni coinvolte e di Video Progetti hanno avviato una proficua e intensa opera di collaborazione, per realizzare un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, sia per il gruppo editoriale sia per il system integrator. Punti di forza sono la qualità a 1080p 50/fps, un’elevata affidabilità e flessibilità operativa e una proiezione verso il futuro, con la prevista migrazione verso l’IP ST-2110 che caratterizza già buona parte dell’infrastruttura tecnologica di Mediaset.

 

MARCO GORNI – MEDIASET – HEAD OF OTT AND MARKETING SYSTEMS & CERTIFICATION LAB

Come responsabile della direzione Sistemi OTT e Marketing, quali sono state le competenze del tuo team relativamente a questo progetto?

Il mio team è stato coinvolto in diverse fasi del progetto. Siamo stati ingaggiati in più ambiti: dalla requisitazione delle esigenze dei business, al coordinamento delle aree tecniche, abbiamo messo a disposizione le competenze di ingegneria per tutta la parte di integrazione con la piattaforma di servizio, , fino a tutte le attività di certificazione delle funzionalità video, all’interno delle applicazioni di Mediaset Infinity. Abbiamo un laboratorio interno che testa le applicazioni fino alla messa in produzione.

Quali test vengono effettuati all’interno del sistema?

Siamo concentrati e committati sulla misurazione costante della qualità dell’esperienza video dei nostri utenti. Siamo, quindi, attrezzati con tecnologia e strumenti che permettono di monitorare costantemente i principali KPI di qualità dell’esperienza video in un processo di continuous improvement della qualità (monitoraggio e misurazione, identificazione opportunità di miglioramento, pianificazione e implementazione). Questo significa che continuiamo a lavorare per ottimizzare le configurazioni e per verificare che le funzionalità di consumo video siano erogate correttamente sulle varie piattaforme. Facciamo test di natura funzionale, abbiamo implementato  processi di automatic testing. Ci avvaliamo, inoltre, di campagne di crowdtesting per andare a testare sul territorio italiano ma anche estero. Abbiamo la responsabilità di validazione di tutte le piattaforme e dispositivi sulle quali Mediaset Infinity è attualmente disponibile.

Qual è la valenza della qualità all’interno di questo processo e quali problematiche riscontrate solitamente?

La qualità è un fattore chiave da monitorare sull’intero processo. Dall’ingegneria di piattaforma, alla configurazione “fine tuning” degli impianti, fino alla qualità del consumo finale dell’utente. . Dotarsi di strumenti per valutare la qualità dell’esperienza è l’unico modo per poter capire cosa esattamente sta succedendo sui dispositivi degli utenti, che è il risultato finale di una combinazione di fattori che hanno attraversato l’intera catena. Per far questo dobbiamo monitorare KPI di erogazione di servizio, analizzare le misurazioni, comprendere e identificare sintomi e la loro natura e risalire la catena identificando, possibili evolutive e risoluzioni di problematiche. Questo è l’unico modo per avere una piattaforma sempre all’avanguardia, sia a livello tecnologico sia per soddisfare le aspettative dell’utente.

Qual è il vostro livello di soddisfazione relativamente al supporto ricevuto dai partner?

Siamo molto soddisfatti del supporto che ci danno e vivono con noi questa costante sfida. Capiscono quali siano le nostre esigenze, ci supportano con esperienza e professionalità ad affrontare nuove sfide, nuovi eventi come le partite di Champions League, per le quali dobbiamo garantire un servizio di qualità ai nostri utenti. Conservare una value proposition digitale di qualità e mantenerla all’avanguardia è la sfida che dobbiamo tenere presente tutti i giorni, come impegno nei confronti dei nostri utenti.

L’INNOVATIVO HEADEND OTT DI MEDIASET – INTERVISTA A MARIO AILANO

NUOVO SISTEMA LIVE HEADEND PER MEDIASET INFINITY

Un’attenta fase di analisi, per definire il nuovo Headend Live OTT di Mediaset. I team delle diverse Direzioni coinvolte e di Video Progetti hanno avviato una proficua e intensa opera di collaborazione, per realizzare un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, sia per il gruppo editoriale sia per il system integrator. Punti di forza sono la qualità a 1080p 50/fps, un’elevata affidabilità e flessibilità operativa e una proiezione verso il futuro, con la prevista migrazione verso l’IP ST-2110 che caratterizza già buona parte dell’infrastruttura tecnologica di Mediaset.

MARIO AILANO – MEDIASET – HEAD OF BROADCAST DIGITAL PLATFORMS

Mario questo, dopo dieci anni dal primo play-out delle reti tematiche, è il nuovo sistema OTT di Mediaset. Cosa è cambiato in questi dieci anni?

Sono cambiate davvero tante cose.
Quando siamo partiti avevamo i canali Premium di Mediaset ed eravamo già dotati di un sistema all’avanguardia.
Nel frattempo sono cambiate le soluzioni, i device e la qualità che l’utente si aspetta di ricevere. Oggi siamo dotati di un Headend nuovo che ci abilita a poter proporre tutti i canali di Mediaset, su Infinity, in alta definizione.

Quindi, in realtà, cosa avviene in questa sala?

In questa sala noi controlliamo tutte le erogazioni del servizio. Abbiamo la possibilità di vedere la delivery, fino all’utente, la contribuzione da parte dei play-out di Mediaset, la consegna del segnale video e la sua compressione. Controlliamo, con le monitorie che abbiamo a disposizione, come sta performando la piattaforma.
Il modello è un po’ cambiato rispetto a quello che avveniva con il satellite e il digitale terrestre, dove il segnale era un video unico che arrivava a casa degli utenti. Con l’OTT tutto è più complesso perché è come se controllassimo la telemetria del sistema.

Parliamo di analisi dei flussi, quindi…

Analisi dei flussi, analisi dei log; abbiamo tutta una serie di dati che ci danno, in maniera puntuale, la salute del sistema.

Vi danno anche una valutazione della qualità e della continuità del servizio?

Abbiamo l’opportunità, grazie a diversi plug-in di monitoria, integrati, di controllare sia la qualità che arriva a casa dell’utente sia l’efficienza delle macchine che oggi sono a disposizione.
E l’infrastruttura è distribuita ed è capace di erogare i servizi da siti e zone diverse.
Abbiamo sempre sotto controllo l’efficienza delle nostre macchine e dell’intera infrastruttura.

L’operatore che opera sul sistema, quali competenze ha e cosa fa esattamente?

Ha innanzitutto un ruolo di monitoraggio.
Ha a disposizione una serie di tools e di monitorie che raggruppano tutti questi servizi e gli mostrano una rappresentazione di quella che è la “salute” del sistema.
Ha delle competenze difficili da trovare sul mercato, perché sono competenze che riguardano non solo la parte IT; deve, infatti, anche sapere come funziona la televisione e deve conoscere le caratteristiche del flusso video.

Un elemento importante per la gestione di questo tipo di sistema è sicuramente la formazione?

Giusta osservazione. L’OTT è un mondo fluido, in continuo cambiamento. Anche gli operatori sono costretti ad adattarsi. Questo è per noi un valore importante. Anche la formazione viene, quindi, customizzata. Video Progetti, unitamente alla nostra Direzione Tecnologie, ci ha aiutato a definire un corso di formazione su misura, per poter consentire all’operatore di lavorare nella gestione dei vari tools e dei sistemi di monitoring.

 

L’INNOVATIVO HEADEND OTT DI MEDIASET – INTERVISTA A STEFANO BOSSI

NUOVO SISTEMA LIVE HEADEND PER MEDIASET INFINITY

Un’attenta fase di analisi, per definire il nuovo Headend Live OTT di Mediaset. I team delle diverse Direzioni coinvolte e di Video Progetti hanno avviato una proficua e intensa opera di collaborazione, per realizzare un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, sia per il gruppo editoriale sia per il system integrator. Punti di forza sono la qualità a 1080p 50/fps, un’elevata affidabilità e flessibilità operativa e una proiezione verso il futuro, con la prevista migrazione verso l’IP ST-2110 che caratterizza già buona parte dell’infrastruttura tecnologica di Mediaset.

 

STEFANO BOSSI – IT ENGINEER DESIGNER MEDIASET

Il Live Headend OTT è un sistema che richiede una particolare infrastruttura tecnologica. Cosa avete progettato per questo specifico tipo di applicazione?

Il nuovo live Headend è stato progettato puntando al massimo livello di ridondanza possibile, per quello che offre la tecnologia oggi.
Ha tutta una serie di ridondanze intrinseche e incroci, che permettono il default di parti di sistema senza che le Operations debbano intervenire; inoltre, in caso di estrema emergenza, è prevista una ridondanza di tutto il sistema. Parliamo di due impianti completamente sincronizzati e un impianto di disaster recovery, on Cloud, tutti sempre attivi, in modo che possano garantire il massimo della fruibilità del servizio, senza alcuna interruzione, in ogni momento.

Quali sono state le problematiche più importanti che avete dovuto affrontare?

Questa è una domanda molto interessante perché in questo momento siamo in una fase di evoluzione tecnologica piuttosto importante nel mondo del broadcast.
L’impianto è stato basato su tecnologia HD-SDI.
In futuro, (in verità a breve visto che le previsioni sono per l’arco dell’anno), si userà la distribuzione dei segnali in ST-2110; per questo la progettazione è stata predisposta per un passaggio seamless verso il nuovo standard IP.

Questo offre anche dei vantaggi molto importanti, in termini di gestione e flessibilità operativa?

La battuta che spesso ci diciamo tra tecnici e che: “Con questo tipo di tecnologia, si può prendere un segnale da uno studio di Roma e inviarlo su un Headend, con quattro semplici click su un software”. Ovviamente questa è una battuta che però dà l’idea di quanto la tecnologia sia flessibile. Mi riferisco soprattutto all’utilizzo in ambiente IP ST-2110.

Come avete scelto i prodotti da integrare?

L’infrastruttura è basata su encoding Elemental che offre il vantaggio di avere il corrispettivo on-Cloud; un impianto di virtualizzazione basato su proxy box on-prem; Unified Streaming come re-multiplexer ed encryptor; abbiamo a disposizione un nutrito numero di DRM, (la Champions, ad esempio, siamo obbligati a distribuirlo solo in modo criptato); e poi, tecnologie appartenenti al mondo IT che vengono però utilizzate in modo che abbiano le performance richieste dal mondo broadcast quali, ad esempio Caching Nginx, bilanciatori IT standard e, non meno importante, l’utilizzo di Content Delivery Network.

Come siete andati avanti nella progettazione e come vi siete rapportati con il system integrator?

Il system integrator è stato una scelta valutata molto attentamente, perché è fondamentale nella progettazione di questo tipo di impianti; e non solo per la progettazione, ma anche per la gestione successiva, per i problemi che si possono verificare, piuttosto che per l’interfacciamento verso i vendor e quant’altro possa servire per far sì che tutto funzioni, anche negli anni a venire.

 

 

L’INNOVATIVO HEADEND OTT DI MEDIASET – INTERVISTA A MAURIZIO RAFFAELI

NUOVO SISTEMA LIVE HEADEND PER MEDIASET INFINITY

Un’attenta fase di analisi, per definire il nuovo Headend Live OTT di Mediaset. I team delle diverse Direzioni coinvolte e di Video Progetti hanno avviato una proficua ed intensa opera di collaborazione, per realizzare un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, sia per il gruppo editoriale che per il system integrator. Punti di forza sono la qualità a 1080p 50/fps, un’elevata affidabilità e flessibilità operativa e una proiezione verso il futuro, con la prevista migrazione verso l’IP ST-2110 che caratterizza già buona parte dell’infrastruttura tecnologica di Mediaset.

 

 

INTERVISTA A: MAURIZIO RAFFAELI – RESPONSABILE TECNOLOGIE BROADCAST TV – MEDIASET

 

Che tipo di architettura è stata definita?

Abbiamo creato un’architettura all’avanguardia. È un’architettura distribuita: non è basata su un solo centro o su una sola server room; ma distribuita su più centri, su diverse server room presenti in azienda. Questo consente di avere una maggiore ridondanza e affidabilità del sistema; sono presenti varie componenti sincronizzate che dialogano tra loro e, che possono garantire oltre che un’elevata qualità video, anche un’elevata affidabilità.

Parliamo di Cloud: avete previsto una soluzione ibrida. Perché e come è stata definita?

Al giorno d’oggi, il Cloud, è sicuramente una componente che fa parte della tecnologia di un broadcaster.Per il nostro use-case specifico, prevedere tutte le infrastrutture sul Cloud sarebbe stato controproducente, ma l’abbiamo sfruttato in maniera opportunistica per permettere la scalabilità dei canali e per il disaster recovery.

Tutti i nostri canali oggi sono in Full-HD 1080/50p; possiamo anche spaziare su differenti codec video per permettere l’accesso ai nostri servizi a quanti più device possibili e abbiamo utilizzato il Cloud per il disaster recovery per ogni canale. Parlando di cloud per i programmi di punta è previsto un Cloud, definiamolo caldo, che è sempre attivo e sul quale possiamo quindi switchare i nostri servizi all’istante; per tutti gli altri use case abbiamo programmato, invece, un Cloud freddo attivabile a fronte di diverse esigenze..

Penso che questo sia oggi il miglior modo per sfruttare questa tecnologia : aiuta a non appesantire l’infrastruttura interna, include e perfeziona le strategie di disaster recovery, di scalabilità e di risposta alle specifiche esigenze di business, quali potrebbero essere l’apertura di un canale temporaneo o ad evento, con tempistiche molto strette, riducendo i tempi di tutta la filiera di approvvigionamento

Parliamo di versatilità e flessibilità della configurazione del sistema?

Per quanto riguarda la flessibilità del sistema, bisogna parlare dell’architettura che abbiamo introdotto. Si tratta di un sistema 1+1 distribuito su due sedi Mediaset. Queste due infrastrutture possono erogare sia in parallelo, sia in modo bilanciato.

Quindi erogare il flusso di streaming, per alcuni canali da Cologno Monzese e di altri canali da Segrate; oppure concentrare un maggior numero di profili video sul singolo device. Una volta analizzati e rilevati i device più ricettivi e che sfruttano più banda grazie ai nostri sistemi di monitoraggio, possiamo decidere se bilanciare o diversificare questo carico di lavoro sui due centri di produzione in maniera parallela e non.

Una tua conclusione alla fine di questa importante esperienza?

Un’esperienza che io definisco unica, sotto l’aspetto del team building. Ho avuto l’onore e il piacere di collaborare con il team Operations di Business Digital e con i nostri team interni, tutti molto sinergici tra loro. Questa, secondo me, è la parte più importante di un progetto: lavorare insieme, come se fossimo una squadra che all’unisono si muove verso un obiettivo.

 

 

 

 

 

 

L’INNOVATIVO HEADEND OTT DI MEDIASET – INTERVISTA A LUCA POLONI

 

NUOVO SISTEMA LIVE HEADEND PER MEDIASET INFINITY

Un’attenta fase di analisi, per definire il nuovo Headend Live OTT di Mediaset. I team delle diverse Direzioni coinvolte e di Video Progetti hanno avviato una proficua ed intensa opera di collaborazione, per realizzare un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, sia per il gruppo editoriale che per il system integrator. Punti di forza sono la qualità a 1080p 50/fps, un’elevata affidabilità e flessibilità operativa e una proiezione verso il futuro, con la prevista migrazione verso l’IP ST-2110 che caratterizza già buona parte dell’infrastruttura tecnologica di Mediaset.

 

INTERVISTA A LUCA POLONI – MEDIASET – GROUP CHIEF TECHNOLOGY OFFICER

LUCA POLONI – MEDIASET – GROUP CHIEF TECHNOLOGY OFFICER

 

Quali erano le premesse che vi hanno portato a definire questo nuovo progetto?

L’esigenza di Mediaset era quella di rafforzare la propria proposizione di valore sugli ambiti di distribuzione live del mondo digitale.Ovviamente, le piattaforme digitali e la nostra piattaforma Mediaset Infinity sono sempre più centrali all’interno della nostra strategia di distribuzione dei contenuti. Quindi era necessario per Mediaset fare un upgrade tecnologico che consentisse un allineamento alle best-practice del mercato in termini di qualità di fruizione. Era necessario, inoltre, un aggiornamento anche degli elementi tecnologici legati alla possibilità di erogare attraverso due catene parallele, per gli indubbi vantaggi di ridondanza, di backup e gestione del rischio.

La qualità rimane il punto centrale, dovendo anche trasmettere eventi sportivi, giusto? Full-HD 1080/50p su tutti i canali, quindi?

Il tema della qualità è centrale nel rafforzamento della nostra proposizione sul digitale. Certamente riferita agli eventi live, non solo sportivi, perché la nostra offerta di intrattenimento beneficia del Full-HD 1080/50p, che è un formato che dà un miglioramento di qualità dell’immagine straordinario. Particolarmente apprezzabile negli eventi live sportivi ma a beneficio di tutti gli eventi live.

Chiaramente, la sicurezza in questo caso è fondamentale. Su cosa avete puntato per avere la continuità di servizio, in ogni situazione?

Noi abbiamo organizzato la nostra infrastruttura su due centri; due linee di erogazione parallele e totalmente scambiabili tra loro, anche in corso di erogazione. Abbiamo individuato nel Cloud l’opzione del disaster recovery. Ma il potenziamento del Cloud ci permette anche di poter offrire canali temporanei o canali a evento. L’offerta, quindi, può essere scalata con molta più facilità e rapidità, anche per rispondere meglio alle esigenze di business.

Come mai avete scelto Video Progetti come system integrator?

Con Video Progetti abbiamo una lunga tradizione di partnership, i nostri scambi sono continui e con la tecnologia di Elemental Video Progetti ha saputo individuare la soluzione di cui avevamo bisogno. La combinazione con AWS è stata sicuramente un fattore di successo.

Quali sono i fattori di valore che riconosci a questo system integrator?

Il valore principale è la conoscenza del mondo Mediaset e delle nostre esigenze. Loro sono sul mercato da tanto tempo e sono in grado di portarci quelle che sono le soluzioni di frontiera che oggi sono presenti sul mercato. Dal punto di vista delle professionalità, sicuramente sono competenti nel nostro mondo, che non è una caratteristica così diffusa vista la verticalità delle soluzioni che implementiamo.

Cosa ti ha dato maggior soddisfazione, nella realizzazione di questo progetto?

Sicuramente il poter vedere gli eventi di Champions League trasmessi con questo alto livello di qualità. Oggi dal mio punto di vista, il luogo migliore per poter vedere una partita di Champions, collegati in rete, è sicuramente Mediaset Infinity.

 

 

 

 

 

 

L’INNOVATIVO HEADEND OTT DI MEDIASET – INTERVISTA A PAOLO SCHILLACI

NUOVO SISTEMA LIVE HEADEND PER MEDIASET INFINITY

Un’attenta fase di analisi, per definire il nuovo Headend Live OTT di Mediaset. I team delle diverse Direzioni coinvolte e di Video Progetti hanno avviato una proficua e intensa opera di collaborazione, per realizzare un impianto che rappresenta un fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, sia per il gruppo editoriale sia per il system integrator. Punti di forza sono la qualità a 1080p 50/fps, un’elevata affidabilità e flessibilità operativa e una proiezione verso il futuro, con la prevista migrazione verso l’IP ST-2110 che caratterizza già buona parte dell’infrastruttura tecnologica di Mediaset.

PAOLO SCHILLACI – MANAGEMENT OF DIGITAL TV HEADEND PLATFORMS ENGINEERING – MEDIASET

Possiamo dire che la qualità è stata la sfida più importante per questo sistema?

La qualità ha effettivamente guidato la scelta di dotarsi di una nuova piattaforma di streaming.
Il punto fondamentale che ha motivato tutto il progetto è stato quello di voler dare più qualità ai canali di Infinity. Questo è stato realizzato con la consapevolezza di dover fornire soprattutto qualità relativa al formato video e quindi, quello che abbiamo fatto, è stato convertire tutti i canali dedicati alla trasmissione della Champions League in Full-HD 1080/50p.
Abbiamo poi pensato di allargare questo tipo di formato anche ai canali generalisti.

Quindi, grande versatilità della configurazione del sistema?

Esatto; la versatilità ci è servita e ci servirà, perché noi rivolgiamo il nostro target a device molto variegati. Il nostro obiettivo è quello di atterrare su più piattaforme possibili in termini di device. La scelta fatta insieme a Video Progetti, è stata quella di avere una soluzione che ci consentisse, in maniera rapida ed efficace, di poter essere compatibili con il maggior numero di device.

Qual è stata la road map della realizzazione del sistema?

La road map tecnologica è stata quella di voler partire al giorno stabilito, con il formato Full-HD 1080/50p, sui tre canali generalisti (Rete 4, Canale 5, Italia 1), sul 20 e sui canali dedicati alla trasmissione della Champions League.
Oltre a questo, abbiamo introdotto delle migliorie relativamente alla qualità video, che ci fornisce la tecnologia di Elemental, che con l’algoritmo QVBR consente di ottimizzare la compressione in funzione della banda e della qualità richiesta.

Sviluppi futuri per questo sistema a breve o medio termine?

Lo sviluppo futuro riguarda sempre la qualità video, per andare a ottimizzare al massimo i parametri delle codifiche e rendere il video nella migliore qualità possibile, a parità di banda utilizzata. Abbiamo anche altre ambizioni che sarebbero quelle di andare su codec ancora più efficienti, per aumentare la qualità in funzione della banda disponibile. E, in secondo luogo, garantire una modalità di trasmissione low-latency, in modo che si avvicini a quello che è la latenza di altre piattaforme, come ad esempio, il digitale terrestre.

Per quelli che sono gli indirizzi di Mediaset, ci sarà poi anche un’evoluzione verso lo standard IP 2110?

Questa è un’altra sfida che affronteremo a breve. Perché avremo una migrazione di tutto quello che era il mondo SDI verso il mondo ST-2110.
Nell’ambito del progetto che abbiamo realizzato, abbiamo scelto comunque una soluzione che sia già oggi compatibile con questo standard.
Abbiamo, inoltre, realizzato una serie di test, per capire quale fosse il modo migliore per approcciare il problema.

 

 

CLEARCOM: LA GRANDE RIVOLUZIONE INTERCOM VOLA SUL CLOUD

CLEARCOM I-GEN
CLEARCOM I-GEN

I-GEN: IL VIRTUAL INTERCOM SU CLOUD È LA GRANDE NOVITA’ CLEARCOM AD ISE 2024

L’azienda canadese, fondata oltre 55 anni fa, che si occupa da sempre della progettazione e realizzazione di sistemi intercom, segna un altro traguardo, destinato a modificare sostanzialmente l’uso di questo tipo di tecnologia.

 

Un evidente segno del nuovo corso dato dall’arrivo di Marco Lopez, (personaggio noto nel mondo del broadcast per i suoi trascorsi in molte aziende leader del settore, come Matrox, Miranda, Grass Valley, ChyronHego, solo per citarne alcune), nella posizione di Vice President R&S della stessa azienda.

GEN-IC CLEARCOM
Alcuni punti di forza di GEN-IC CLEARCOM

Grazie a Agent-IC, Virtual Client, è possibile utilizzare smartphone e tablet Android o iOS, (piuttosto che Station IC, per Notebook, PC e Mac), per operare con semplicità, anche in remoto e in modalità virtual, le varie funzioni di un sistema intercom.

Si può così gestire un team di produzione, operando in contemporanea, da più postazioni e località e da ogni angolo del globo.

SCHEMA CONNESSIONI CLEARCOM ARCADIA
Schema delle Connessioni CLEARCOM ARCADIise

Passiamo poi ad Arcadia, una bay-station che consente di collegare tutti i vari sistemi prodotti dalla Clearcom. Ricordiamo che l’azienda canadese è l’unica che consente di poter operare sulle frequenze di 1,9GHz, 2,4GHz e 5GHz.

Arcadia consente di integrare inoltre, prodotti anche di altri brand

COEMAR – MARIO CONTINI – IBC 2023

Diverse le novità presentate da Coemar, storico produttore del lighting italiano e tra le aziende del settore più attive e competitive anche sui mercati esteri.

 

Dopo il passaggio del controllo, avvenuto qualche anno fa e che ha visto l’ingresso di Salvatore Grillo come CEO, diversi sono stati i passaggi che hanno portato ad una evidente ristrutturazione e consolidamento della società.

Oggi Coemar ha rinnovato e ampliato la propria gamma con nuovi e performanti prodotti che guardano al futuro, senza però dimenticare il passato.

In questa direzione guarda, ad esempio, la soluzione che punta al rinnovamento dei robusti e affidabili vecchi illuminatori Fresnel, grazie a diversi moduli che consentono di sostituire le vecchie sorgenti alogene con i nuovi efficienti moduli Led di ultima generazione e di varie potenze.

Nel voler invece guardare al futuro e anche al presente, vista l’esplosione di mini strutture che producono contenuti a raffica anche per le varie piattaforme digitali o per piccoli studi di newsroom, ecco Mini Ledko Fresnel, un compatto e versatile proiettore Led a bianco variabile da 2.700°-5600°K con zoom che consente di generare un fascio da spot a flood.

Segue il Profile, che prevede lenti intercambiabili, zoom, regolabile in manuale, DMX o via APP.  e CRI97. Diversi i modelli di questa gamma, che possono soddisfare le diverse esigenze.

Softlite Led,  per concludere, innova il concetto di ciclorama, generando una luce molto morbida, rappresenta una valida alternativa ai pannelli led tradizionali.

 

DAB+ AVVIA LE TRASMISSIONI RADIO IN DIGITALE NEL VENETO

rete DAB+ - DAB VENETO - FOTO AERANTI CORALLO - Calvarina_panoramica
rete DAB+ - DAB VENETO - FOTO AERANTI CORALLO - Calvarina_panoramica

Al via le trasmissioni di Radio Digitale Veneto, operatore locale di rete DAB+, società consortile del sistema associativo Aeranti-Corallo.

La società consortile Radio Digitale Veneto, operatore locale di rete DAB+ facente parte del sistema associativo Aeranti-Corallo, ha avviato l’attività di sperimentazione della diffusione in standard Digital Audio Broadcasting plus (DAB+) dall’impianto sito in comune di Roncà, sul Monte Calvarina, un rilievo dei monti Lessini, tra le province di Verona e Vicenza.

Radio Digitale Veneto opera sulla frequenza 8C.

Con questa attivazione, un ulteriore impianto si aggiunge ai numerosi già attivati dalle società consortili facenti parte del sistema associativo Aeranti-Corallo.

Radio Digitale Veneto è attualmente partecipata dalle seguenti emittenti radiofoniche locali: Easy Rock, Radio 60/70/80, Radio Bruno, Radio Bruno Nord, Radio Gamma Regione Romagna, Radio Mantova, Radio Oreb, Radio Padova, Radio Pico, Radio San Bonifacio, Radio Sempreviva, Radio Stella News, Radio Studio Delta, Radio Universal, Radio Viva, Radio Wow 1, Radio Wow 3, Stereo Radio, Super Network e Vibra FM.

 

 

FABIO VEGGIATO ENTRA NEL TEAM HAIVISION

FABIO VEGGIATO - Haivision
FABIO VEGGIATO - Haivision

Fabio Veggiato, dopo il passaggio, avvenuto circa un anno fa, in Media Power, entra adesso a far parte del team dell’Haivsion.

 

Fabio Veggiato è il nuovo Regional Sales Director della HiVision. La multinazionale canadese è apprezzata per i suo prodotti dedicati allo streaming, i sistemi di contribuzione wireless per i collegamenti in diretta fino a 4K-UHD, encoder e transcoder, soluzioni per videowall e SRT. Soluzioni avanzate che favoriscono le attività di flusso anche per la remote production, il cloud, la post- produzione.

Fabio ha in passato ricoperto incarichi come area manager in JVC, poi sales director in Eurosell e, per 20 anni, sales e MKTG director in Professional Show. Dal novembre 2022 era poi passato in Media Power.

A Fabio formuliamo gli auguri per il conseguimento di nuovi successi professionali.

vedi anche:

L’ARKKI SUITE DI MEDIA POWER AL TBS96-BRIDGING THE FUTURE TECHNOLOGY – FABIO VEGGIATO

FABIO VEGGIATO SALES & MARKETING DIRECTOR PROFESSIONAL SHOW

FABIO VEGGIATO – TVU NETWORKS- PROFESSIONAL SHOW – IBC 2017

Nab 2017 – Tvu – Fabio Veggiato

 

 

 

 

IBC2023 – IMAGINE COMMUNICATIONS – FABRIZIO MARIANI

SELENIO XL, AVIATOR  E MAGELLAN TRA LE NOVITA’ DI IMAGINE COMMUNICATIONS ALL’IBC 2023

 

Presentato l’SNP-Selenio Network Processor, in versione XL, con capacità di Processing doppia rispetto alla precedente versione, che ha riscosso grande successo presso il broadcaster, anche italiani. 

La nuova Release XL presenta una capacità  che arriva fino a 64 flussi SDI, oppure IP 2110.

l’SNP risulta una soluzione ideale per accompagnare la migrazione tecnologica dall’SDI verso i nuovi standard IP, in modo  fluido ed in armonia con le esigenze e le strategie dei broadcaster.

Per ciò che riguarda il playout, l’evoluzione di Aviator l’orchestrator on-prem e cloud, che comprenda anche un plugin per poter controllare in maniera trasparente, l’enginen di playout di Amagi, dedicata alle soluzioni per fast channel, semplice ed abbordabile. 

Magellan, l’orchestrator di Imagine Communications, consente adesso di poter gestire anche segnali compresse all’interno di una soluzione Cloud.