IL NUOVO PLAYOUT DI MEDIASET REALIZZATO CON EVERTZ E PROFESSIONAL SHOW
Un playout di nuova generazione, basato su ST-2110, è quello che Evertz e Professional Show, in stretta collaborazione con i team tecnici e operativi di MFE-Mediaset, hanno progettato e realizzato, dopo un’accurata analisi delle molteplici e complesse esigenze operative del gruppo.
Antonio Franco
La collaborazione della Professional Show e della Evertz, con Mediaset, per la migrazione verso le tecnologie IP, in standard SMPTE-2110, sono in realtà iniziate nel lontano 2017, quando prese il via il primo e ambizioso progetto per la realizzazione della regia mobile OB 18, un OB van allora pensato soprattutto per poter operare non tanto come un vero studio mobile, ma come una regia da affiancare dinamicamente agli studi, per dare continuità alle diverse produzioni dei campus del network, secondo le più avanzate tecnologie.
Seguì poi l’OB Van 19, realizzato sempre con la stessa filosofia del precedente progetto.
Per proseguire successivamente con l’implementazione dell’infrastruttura IP che pian piano ha coinvolto e connesso tutti e quattro i campus del gruppo: il Palatino e l’Elios di Roma e le altre due strutture del TOC Segrate e di Cologno Monzese, per l’area milanese.
Alla base di questi importanti progetti, va evidenziata soprattutto la grande intesa e collaborazione tra i team di Mediaset, con quelli della Professional Show e della Evertz, che si sono posti come obiettivo quello di conseguire sempre il miglior risultato per ciò che riguarda il workflow e l’efficienza operativa.
Queste attività e i relativi progetti integrati, hanno consentito di interconnettere le diverse strutture produttive, semplificando significativamente i processi, rispetto ai precedenti sistemi utilizzati, grazie soprattutto alle facilitazioni derivanti appunto dall’implementazione delle tecnologie in standard SMPTE-2110.
Va anche sottolineato, a tal proposito, che la Evertz è stata a suo tempo, la prima azienda ad avere un’offerta completa, ad esclusione di camere, mixer video e mixer audio; mentre Professional Show è stato certamente il primo system integrator a livello europeo, ad affrontare progetti di queste dimensioni, per questo tipo di tecnologia.
Oggi, con il completamento del sistema di playout in standard 2110, si completa un altro importante tassello, che porta il gruppo di Cologno Monzese a vantare un primato tecnologico, anche a livello europeo. Ma entriamo nel dettaglio del sistema che ha tra l’altro implementato le più avanzate tecnologie come, ad esempio, il NAT Network Address Translation, ampiamente utilizzato e che permette di interconnettere i vari sistemi, anche se configurati con diversi range di multicast address.
La soluzione è un sistema completo, a bassa latenza e completamente basato su SMPTE ST-2110, che utilizza l’automazione/MAM Evertz Mediator, i server di playout Overture-RT-Live, l’orchestrazione Magnum-OS, le interfacce di controllo VUE e altro ancora, per offrire efficienze superiori nelle operazioni di trasmissione di Mediaset.
Il progetto prevede tre sistemi di playout completamente indipendenti, dislocati a Segrate, Cologno e, l’ultimo, previsto come ulteriore layer di Disaster Recovery. Ognuno di essi integra il Magnum Cluster System Controller, necessario per la gestione dell’intera struttura in ST-2110.
Le diverse infrastrutture sono composte da 12 Core NATX-64-100G, che permettono di gestire fino a 256 porte a 25G per ogni modulo. I singoli sistemi sono configurati in modalità 1+1, per garantire una completa ridondanza, di tutte le parti che compongono il sistema, per ognuno dei playout.
Tutti e tre i centri, condividono tra loro i flussi, in modo da poter consentire di interfacciare o scambiare dinamicamente l’operatività, da uno all’altro dei sistemi. Questa architettura, consente quindi di poter operare con la massima flessibilità e allo stesso tempo, garantire la totale gestione delle ridondanze.
Sempre nell’ottica di voler garantire la massima continuità del servizio, per ognuno dei centri è previsto un sistema locale di timing, in configurazione ridondata.
Particolare attenzione è stata anche dedicata, in fase di progettazione, al sistema di monitoring. A tal scopo, sono stati sviluppati degli specifici layout che permettono di monitorare costantemente ogni singolo elemento. Grazie ad un’interfaccia grafica, gli operatori, con un colpo d’occhio, posso visualizzare gli eventuali failure.
Particolarmente soddisfatti del risultato, anche i responsabili delle aree operative e tecniche di Mediaset.
Maurizio Raffaeli, Responsabile tecnologie broadcast TV del Gruppo, ha specificato: “Siamo estremamente soddisfatti della flessibilità , agilità e scalabilità della soluzione Evertz. Questo è stato un progetto in rapida evoluzione che ha richiesto collaborazione tra più team. Nel corso di soli 18 mesi, siamo passati completamente all’IP e abbiamo semplificato sia le operazioni che le strutture, offrendo allo stesso tempo un miglior piano di controllo per le operazioni.”
Mentre, Mario Ailano, Responsabile delle Operazioni Broadcast di Mediaset, ha dichiarato: “Questa modernizzazione segna una pietra miliare significativa nel percorso di Mediaset verso un’infrastruttura di trasmissione più agile e pronta per il futuro. L’integrazione della tecnologia all’avanguardia di Evertz non solo ha migliorato la nostra efficienza operativa, ma ci ha anche fornito la flessibilità necessaria per adattarci al panorama mediatico in rapida evoluzione. I nostri team possono ora fornire contenuti con maggiore precisione e affidabilità, garantendo ai nostri spettatori la possibilità di poter continuare a godere della massima qualità di esperienza, su tutte le piattaforme.”
Per ciò che riguarda il system integrator, le attività tecniche sono principalmente coordinate da Paolo Artuso, Technical Manager Chief Engineer della Professional Show che ha tenuto ad evidenziare che: “il nostro lavoro è stato fondamentale nel definire le analisi e gestire le richieste del cliente, così come lo è stato per la definizione e la realizzazione dell’infrastruttura, sulla quale si basa l’intero sistema.
Anche Enrico Beoni, nella sua funzione di Sales Manager – Key-Customer Support, ha voluto focalizzare che: “Le attività di sviluppo di sistemi basati sulla tecnologia ST-2110, sono iniziate con Mediaset nel lontano 2017, con la progettazione del primo OB 18. Questa è stata un’altra importante sfida per la Professional Show, che ha dimostrato anche in questa occasione di poter offrire soluzioni all’avanguardia, anche per sistemi così complessi e centrali nelle attività di un gruppo come quello di MFE-Mediaset”.
Lo stesso CIO della Evertz, Dan Turow ci ha tenuto a dire: “Ringraziamo Mediaset per l’opportunità di collaborazione che ci ha offerto. Il loro approccio innovativo e lungimirante ha permesso l’implementazione di un sistema molto potente che offre funzionalità, resilienza ed efficienza operativa all’avanguardia nel settore.”
Nico Lewis, in occasione dell’ISE 2025, ha presentato per noi, con la sua solita entusiastica verve, le novità RTS presenti nello stand e distribuiti dalla Professional Show, annunciando però importanti novità anche per il prossimo NAB, che si preannuncia anche un’occasione per festeggiare il 50° compleanno della RTS Intercoms. La parola a Nico:
Benvenuti a tutti gli appassionati di tecnologia e professionisti del settore! Oggi sono lieto di presentarvi una dimostrazione completa e approfondita della configurazione delle nuove funzionalità introdotte nel nostro innovativo sistema della rinomata serie KP. Questo prodotto rappresenta l’evoluzione di anni di ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie di comunicazione professionale.
Nel corso della nostra storia aziendale, abbiamo costantemente innovato e perfezionato le nostre tecnologie, creando un marchio distintivo che si è affermato sia come attore primario che secondario nel mercato. Una nuova partnership strategica, ha consentito a RTS di avere risultati straordinari, permettendoci di raggiungere nuovi standard qualitativi. Un esempio concreto di questa eccellenza tecnologica è l’integrazione avanzata del protocollo Dante nel sistema Odin. Questa integrazione non è solo un collegamento tecnico, ma offre funzionalità rivoluzionarie che permettono di stabilire e gestire connessioni radio attraverso un pannello di controllo intuitivo e professionale.
RTS INTERCOMS-KP-5032
Tutto questo sistema integrato è il risultato dell’implementazione delle più avanzate tecnologie RTS, e sono particolarmente emozionato nel condividere che quest’anno celebriamo un traguardo straordinario: il cinquantesimo anniversario della nostra azienda. Personalmente, pur essendo un po’ più “esperto” di questi 50 anni, sono immensamente orgoglioso di aver contribuito alla crescita dell’azienda per ben 20 anni, vivendo in prima persona, l’evoluzione e la trasformazione del settore.
In occasione di questo importante anniversario, abbiamo in serbo numerose ed entusiasmanti novità. In particolare, durante il prossimo NAB, presenteremo una serie di funzionalità innovative che sono certo cattureranno l’attenzione degli esperti del settore. Si tratta di sviluppi tecnologici che non solo migliorano le prestazioni dei nostri sistemi, ma aprono nuove possibilità nel campo delle comunicazioni professionali.
Questa presentazione rappresenta solo l’inizio di un entusiasmante percorso di innovazione che continueremo a perseguire con la stessa passione e dedizione che ci ha contraddistinto negli ultimi 50 anni.
• Per scoprire le soluzioni Haivision e i protocolli SRT e SST, fondamentali per una trasmissione video affidabile ed efficiente.
• Per ascoltare l’esperienza diretta di Francesco Donato CTO EMG Italia, che condividerà le sue storie di successo con i prodotti Haivision.
• Per partecipare a una dimostrazione pratica di workflow innovativi con dispositivi leader del settore: MoJoPro, Pro460, StreamHub, Makito X4 e Hub 360.
È richiesta l’iscrizione, accessibile ai link sopra inseriti.
Alcune delle novità Blackmagic presentate per noi, all’ISE di Barcellona, da Michele Benedetti, con le ultime versioni della Ursa, le soluzioni per lo standard 2110 e la Ultimatte HD Mini, che consente di realizzare VirtualStudio con un investimento davvero alla portata di tutti.
Michele De Benedetti – Blackmagic
Blackmagic per lo standard SMPTE2110
Nel panorama attuale del broadcasting professionale, una delle novità più significative e interessanti è l’implementazione dello standard 2110. Questa tecnologia sta rapidamente guadagnando terreno nell’industria, trasformando il modo in cui vengono gestiti i segnali. La possibilità di viaggiare con un segnale tramite IP, passando da un baseband tradizionale all’Ethernet attraverso rame o fibra, rappresenta una soluzione estremamente interessante per il settore.L’ecosistema tecnologico si è arricchito di diverse soluzioni innovative: convertitori, switch Ethernet e varie soluzioni che permettono di entrare in questo mondo alternativo. Lo Smart View ora supporta l’IP 2110, accompagnato da un monitor audio compatibile e un IP converter per la connessione delle telecamere. È particolarmente rilevante notare che, grazie a un prossimo aggiornamento del firmware, le telecamere potranno integrarsi con lo standard SMPTE 2110.
Blackmagic-2110-IP-Converter
Un nuovo switcher è stato sviluppato per catturare tutti questi segnali, fungendo anche da router e permettendo l’integrazione con prodotti di altri produttori. Questo dispositivo consente di lavorare direttamente nell’ecosistema della famiglia Black Magic, utilizzando i convertitori sia in modalità punto-punto sia aprendo completamente al mondo 2110.
Blackmagic-URSA-Cine-17K
Le nuove cinecamere Blackmagic
Nel settore delle riprese cinematografiche, sono state presentate importanti novità, in particolare nel campo delle camere cine. La Ursa12K cine LF e la Ursa17K rappresentano significativi avanzamenti tecnologici. Di particolare interesse è la camera per il formato cinema 65mm, specificatamente progettata per produzioni IMAX, che sta attirando notevole attenzione da parte dei Direttori della Fotografia interessati a esplorare questo formato.
Blackmagic-Ultimatte-HD-Mini
Ultimatte: il VirtualStudio alla portata di tutti
Un’altra innovazione significativa riguarda il chroma keying con l’Ultimate 12. Da quando è entrato nella famiglia Blackmagic, questo sistema ha beneficiato di notevoli avanzamenti tecnologici, mantenendo l’eccellente qualità dell’algoritmo originale ma, in un formato più compatto e gestibile. Il sistema offre varie risoluzioni a un prezzo accessibile, conservando la stessa qualità ed efficienza nella creazione di chiavi, gestione delle ombre e manipolazione del chroma key, attraverso effetti di liquidità e trasparenze.
Il sistema richiede un’unità Ultimate per ogni camera. Catturando il segnale dalle telecamere posizionate davanti al green screen, l’hardware processa separatamente foreground e background; può combinare chiave e riempimento, generare una maschera interna e creare il programm finale. L’integrazione con Atem permette di gestire l’immagine combinata in modo completo.
In termini di accessibilità economica, il sistema offre una soluzione professionale sorprendentemente conveniente. Con telecamere Pocket (circa €1600 ciascuna), unità Ultimate (circa €475 per canale) e un Atem Mini Pro, è possibile realizzare un sistema completo con un investimento inferiore ai €5000.
La vera magia del sistema si rivela nella creazione di studi virtuali. Partendo da un semplice green screen di dimensioni limitate, è possibile creare l’illusione di uno studio infinito. Il software di controllo permette di delimitare gli spazi di utilizzo e gestire con precisione la maschera di trasparenza. Il principio è semplice ma efficace: nelle maschere, il bianco viene occluso mentre il nero viene fatto passare, permettendo di raggiungere livelli di densità ottimali, per ottenere chiavi perfette.
Questa tecnologia consente di mantenere gli oggetti in foreground, mentre la chiave agisce selettivamente sul verde, creando l’illusione di uno spazio infinito, attraverso la gestione accurata delle aree superiori, inferiori e laterali dello studio virtuale.
Clear-Com ha presentato all’ISE di Barcellona, il FreeSpeak Icon beltpack, un’innovativa soluzione, che va ad arricchire l’apprezzata gamma di sistemi intercom wireless FreeSpeak. Questo nuovo dispositivo rappresenta una svolta nel settore, essendo progettato specificamente per soddisfare le esigenze di comunicazione dei team tecnici che operano nel broadcast, nel live e negli eventisportivi etc.
Innovazioni Tecniche e Connettività
Il beltpack wireless FreeSpeak Icon si distingue per la combinazione delle potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con significative innovazioni orientate all’utente. Il dispositivo integra nove pulsanti configurabili e quattro controlli volume individuali per canale, supportando anche la tecnologia Bluetooth 5.3. Il display a colori ad alta luminosità e il design ergonomico ottimizzato garantiscono un’esperienza d’utilizzo soddisfacenti, anche produzioni di lunga durata. Insomma, una soluzione versatile, con elevate prestazioni che consente di mantenere una comunicazione chiara e affidabile in qualsiasi ambiente di produzione.
Integrazione e Compatibilità
Nel campo della comunicazione professionale, il dispositivo eccelle grazie alla sua ottimizzazione per la compatibilità con la Centrale Arcadia e la matrice digitale Eclipse HX. Questa integrazione si estende ai protocolli Dante e MADI (per gli utenti Eclipse), garantendo una flessibilità senza precedenti nell’ambito dei sistemi intercom.
Applicazioni nei Diversi Settori
FreeSpeak Icon beltpack si distingue per l’elevato numero di canali e l’elevato livello del controllo audio, caratteristiche fondamentali per le produzioni hi-end, quali eventi live e sport, ad esempio. Il supporto per le cuffie Bluetooth e il design ergonomico rendono questa soluzione, ideale per utilizzi prolungati, anche in ambienti rumorosi.
Freespeak offre strumenti di comunicazione scalabili con un’interfaccia intuitiva, supportando efficacemente le produzioni più dinamiche. L’integrazione con i sistemi esistenti e le funzionalità avanzate lo rendono uno strumento indispensabile per ogni tipo di produzione ed evento.
PUNTI DI FORZA DI FREESPEAK ICON
Il beltpack FreeSpeak Icon combina le potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con numerose innovazioni:
Grass Valley Sirius, una gamma di matrici multistandard, scalabili, che garantiscono un elevato livello di affidabilità grazie alle diverse ridondanze integrate, capaci di elaborare internamente diversi processi dei segnali, offrire numerose uscite per i multiviewer e varie possibilità di monitoraggio in remoto, anche degli allarmi. E, a completare il tutto, l’elevato livello di supporto offerto da Video Progetti.
La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850
Il cuore di ogni sistema di produzione audio-video è rappresentato dal router che, in ogni caso rappresenta anche l’elemento di maggior criticità per le funzioni che svolge centrali e fondamentali per l’attività del centro di produzione, di qualsiasi livello e dimensione esso sia. È quindi ovvio che robustezza, affidabilità e flessibilità operativa, rappresentano elementi di primaria importanza per questo tipo di prodotti. Sia per facilitare le operazioni che per garantire la continuità del servizio.
La Grass Valley vanta un notevole know-how in fatto di router, grazie anche alle tecnologie dei vari brand o rami d’azienda che negli anni sono stati acquisiti. Parliamo di autorevoli aziende del settore come Miranda, Quantel, Snell & Wilcox, SAM e infine ProBel.
Grass Valley ha attualmente nel proprio catalogo ben due famiglie di matrici: Vega e Sirius.
la serie delle matrici Vega Grass Valley
la serie delle matrici Vega Grass Valley
La prima è dedicata ad applicazioni di piccole e medie dimensioni. Mentre la gamma Sirius 800, (declinata in ben tre differenti modelli: Sirius 830, Sirius 840 e Sirius 850), è destinata a sistemi di medio e alto profilo.
Si tratta di una gamma tailor-made, che presenta avanzate caratteristiche tecnologiche, grande flessibilità e affidabilità, che riscontra il favore sia dei system-integrator, (che possono integrarla facilmente anche in sistemi complessi e alle specifiche richieste dei committenti), sia dai direttori tecnici (che ne apprezzano la grande affidabilità), oltre alla possibilità di adattarsi a tutte le esigenze di ogni schema di produzione, variando le impostazioni con semplicità e velocità operativa.
La serie Sirius della Grass Valley gestisce tutti i più utilizzati standard audio e video, come ad esempio: SDI, AES, MADI, 12G-SDI etc., supportando sia segnali FHD che UHD. Ma è proiettata anche verso configurazioni ibride, potendo integrare moduli IP in standard SMPTE 2110 e 2022.
L’implementazione dell’Advanced Hybrid Processing (AHP), contempla molte e complesse attività all’interno dello stesso rack, senza dover connettere ulteriori moduli esterni, con evidenti semplificazioni del cablaggio e riduzione degli spazi. Inclusi, ad esempio, elaborazione audio, frame-synchronizer, compensazione del delay video e audio, conversioni etc.
Parlando di flessibilità, la gamma Sirius 800 è disponibile in diverse configurazioni e, per ciò che riguarda le porte, esse vanno da 288×288 fino a 1152×1152, consentendo una grande scalabilità, per soddisfare le esigenze delle diverse applicazioni.
In sintesi, la serie Sirius si presenta come una soluzione di routing potente, affidabile e versatile, in grado di gestire un’ampia varietà di formati, offrendo le più avanzate funzionalità di elaborazione dei segnali.
Ma approfittando della disponibilità del modello Sirius 850 nella sede di Video Progetti in transito per la configurazione prima della consegna al committente, abbiamo voluto chiedere ulteriori chiarimenti a Marco Annibali, Product Manager del system integrator, per fare un ulteriore approfondimento su questa gamma e, in particolare, su questo modello Sirius 850 che rappresenta il top di gamma.
INTERVISTA A MARCO ANNIBALI – PRODUCT MANAGER VIDEO PROGETTI
Innanzitutto, puoi farci una presentazione della gamma delle matrici della Grass Valley?
Certo. Sono due le linee dei router della Grass Valley. Una è la Vega, una soluzione intermedia che va da 96 porte fino a 432 porte. Parlo di porte in questo contesto, perché la matrice ha BNC bidirezionali. Quindi su una matrice con 96 porte, si possono avere 95 ingressi e un’uscita o qualsiasi altro tipo di configurazione. Mentre la serie Sirius 800, più high-end, prevede tre modelli.
La Sirius 830 è composta da 15 rack unit +2 di PSU, è una 288 x 288; la 840 è anche il modello più venduto storicamente, con 576 x 576 contenuta in 27 RU e, a seconda della dotazione a bordo, può avere due o quattro RU di Power Supply; infine, la Sirius 850, 576 x 1152, 34 rack unit, due o quattro RU di PSU, secondo le schede inserite.
Grass Valley Sirius. Un’ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius
Tutte le matrici hanno la possibilità di inserire almeno due schede multiviewer negli slot dedicati, oppure sono disponibili delle schede denominate MV 831/841/851, che possono essere inserite al posto di schede di ingresso/uscita, incrementando così la quantità di multiviewer configurabili.
Quali altre caratteristiche è importante mettere in evidenza?
La serie Sirius racchiude tutta una serie di caratteristiche che le permettono di essere veramente il cuore pulsante dell’infrastruttura. Abbiamo delle schede che includono il processo AHP (Advanced Hybrid Processing), che permette di avere embedding, de-embedding, Frame Sync, Line Sync, Mixing, Shuffling e permette la gestione di tutti i formati video, dall’SDI fino al 12G, come anche per l’audio: MADI o AES o un mix dei due. Altra cosa importante da evidenziare è che la matrice audio è vista come una matrice mono , con una grandezza equivalente di 18.432 x 18.432. L’audio è gestito in maniera completamente trasparente. Accetta anche audio non sincrono al reference di stazione. Vi è inoltre la possibilità di fare anche sample-rate convertion all’uscita delle schede audio. Inoltre, poiché è dotata di ben quattro segnali di reference, il router può gestire contemporaneamente anche formati aventi frame-rate differenti, consentendo quindi di assegnare diversi reference a differenti destinazioni.
Oltre ai formati già evidenziati in precedenza, vi è anche la possibilità di gestire segnali ASI, in quanto la matrice è completamente passante per questi segnali, senza inserire alcun processo. Sirius ha due caratteristiche uniche per questa classe di matrici: un PC installato frontalmente sulla porta, che permette di avere lo status della matrice in tempo reale. Una sorta di pannello virtuale, utile anche per effettuare commutazioni al volo.
La seconda caratteristica interessante riguarda i Led multicolore, integrati nella corona che avvolge il BNC e che, si illumina con differenti colori, a seconda del tipo di segnale inserito, del frame rate, piuttosto che per evidenziare se è presente un segnale audio embedded o meno.
Un’utile raffinatezza questa, perché consente di capire, visivamente e subito…
Sì, si comprende al volo se c’è presenza di segnali o meno e, inoltre, nel caso si debba fare manutenzione su un cavo o su un BNC specifico, il colore del Led consente di identificare immediatamente e senza possibilità di errore il connettore che bisogna controllare. Questo facilita enormemente la manutenzione.
In quale tipo di sistema risulta ideale l’integrazione della gamma GV Sirius e quali sono i plus che la rendono particolarmente competitiva?
Come ti dicevo, grazie alla tecnologia AHP, è possibile in un unico rack, accentrare prestazioni che prima erano delegate a moduli esterni, come Frame Sync o Line Sync etc… Quindi non si ha bisogno di aggiungere altri frame esterni esterni alla matrice per avere questo tipo di processo. Così come tutta la parte di embedding e de-embedding.
Per il mixing dell’audio, sono disponibili fino a 16 mixer audio a bordo per poter fare mixing delle tracce. Si ha il controllo dei livelli e dei delay, sia video che audio. Questo è molto utile per compensare eventuali lip-sync dei segnali che arrivano dall’esterno. O, per esempio con la produzione virtuale nel calcio, dove si ha la necessità di inserire della grafica, si può aggiungere il ritardo sul video, senza bisogno di agire su altri dispositivi extra.
E poi, molto importante, tutta la parte di multiviewer. Sulla matrice più grande si possono avere fino a 168 uscite di multiviewer differenti. Ed è da sottolineare che la scheda multiviewer, non occupa uscite. Si hanno a disposizione 48 HD-BNC da cui poter prendere i segnali che vengono destinati ai layout del multiviewer. Quindi, in uno spazio ridotto si riesce ad accentrare praticamente tutti i processi di cui si ha bisogno.
Parlando di evoluzione IP, in che modo è possibile fare la migrazione verso questa nuova tecnologia?
Sono disponibili anche schede che supportano l’IP, che sono molto utili in questa fase di transizione tecnologica, per valorizzare al massimo l’investimento.
Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.
Opzioni di configurazione e controllo flessibili, semplificano entrambe le opzioni.
Quindi, un reale sistema ibrido?
Certo. Possiamo avere una scheda che supporta segnali SDI, gestisce segnali ASI e anche segnali IP; in questo caso SMPTE2022, per andare verso gli encoder, come è avvenuto per una soluzione che abbiamo già installato. La matrice è completamente aggiornabile a caldo. Si possono inserire frame, processi o quello che di volta in volta necessita, senza interrompere la continuità del servizio. E questa è anche un fattore molto importante. Specie per matrici che sono praticamente sempre accese.
Parliamo anche di ridondanza e quindi di affidabilità di servizio?
È sicuramente un punto importante. Specie per delle matrici che sono “Mission Critical”, cioè che sono realmente sempre in attività. Tutto quello che è essenziale nella matrice, è ridondato. Sono implementati due controller. Sia i controller delle ventole che degli allarmi, sono ridondati. Ovviamente sono ridondati anche i power supply e le schede cross-point, che sono le parti più importanti. Altro fattore da mettere in evidenza sono gli alimentatori a 48 Volt DC, che alimentano direttamente i frame. E tutte le regolazioni sono fatte a livello di scheda. Non vi sono regolatori all’interno del frame che, in caso di guasto, potrebbero inficiarne la funzionalità.
Invece, per ciò che riguarda la visualizzazione degli allarmi?
Vi sono varie possibilità di presentazione degli allarmi. In primis, attraverso il PC frontale, che ha dei quadri sinottici, visibili a colpo d’occhio che consentono di fare il drill-in. Cioè se vedo un allarme per una scheda, pigiando sul touch-screen del pulsante, vedo qual è la ventola che è in fault; è possibile avere l’invio anche di Trap SNMP, sistemi di logging basati su software Grass Valley, ma che vanno a finire su un SQL. E, inoltre, sono disponibili anche i contatti GPO per l’attivazione di allarmi luminosi o sonori.
Infine, se la matrice è dotata di multiviewer, è possibile addirittura riportare gli allarmi sul layout del multiviewer. Così, oltre ad avere un monitoraggio dei segnali transitanti, si ha anche la possibilità di verificare eventuali problemi e disservizi.
Cosa importante da evidenziare per le schede cross-point è che non si ha una ridondanza uno a uno ma nelle matrici 840 e 850 si arriva addirittura a quattro a uno. E, in caso di default, è possibile spostare solamente i cross point che sono difettosi verso la scheda di ridondanza. Quindi, se eventualmente, su un’altra scheda si verificano dei fault, si ha ancora la possibilità di proteggere i path del segnale. Questo rende la matrice molto più resiliente.
Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 85
Altro fattore importante e di grande attualità è quello dei consumi, anche per un eventuale discorso di backup energetico?
Questo avviene in conseguenza, per il fatto che tutti i processi sono accorpati all’interno della matrice. Non si hanno consumi accessori legati a frame esterni, dove sono installati i vari embedder, de-embedder e i multiviewer soprattutto. E quindi si ha un risparmio sia in termini di spazio che in termini di consumi e di condizionamento. Avendo un minor consumo, si ha anche un minor livello di condizionamento dell’ambiente.
Quante uscite sono previste sulla scheda multiviewer?
La scheda multiviewer, presenta fino a 12 uscite. Quindi si hanno fino a 12 layout differenti e, tramite opzioni, è possibile avere anche lo streaming H.264 dei segnali che sono indirizzati verso il multiviewer, in modo da poter fruire anche di una monitoria remota dei vari flussi.
Come va ad integrarsi e con quali facilitazioni, la serie Sirius, all’interno degli altri prodotti Grass Valley?
Grass Valley ha veramente ben integrato le matrici, sia Sirius che Vega, all’interno del proprio ecosistema, perché utilizza principalmente il collaudato protocollo General Remote, sviluppato dalla Probel e adottato anche da molti altri brand.
Un ottimo esempio è l’integrazione con i mixer video. Si possono utilizzare Sirius o Vega a monte del mixer video, come matrice di preselezione delle risorse: Questo consente di espandere in maniera trasparente il numero dei segnali di ingresso del mixer stesso, grazie all’integrazione fra matrice e mixer. È possibile indirizzare tutti i segnali presenti all’ingresso della matrice, verso gli ingressi del mixer video, in maniera trasparente. Quindi l’operatore non si accorge nemmeno che in quel momento non ha fisicamente quelle sorgenti video, ma tutto viene gestito dall’intelligenza integrata dei due prodotti. Anche con GV Orbit la matrice Sirius è vista come parte integrale del sistema, sia che si tratti di un sistema baseband o di uno misto IP-baseband. Inoltre, la matrice è completamente gestibile tramite software anche in remoto. E i controller esterni non si limitano solo alla gestione delle commutazioni, ma controllano tutti i parametri all’interno della matrice stessa.
Altro fattore importante è rappresentato dalla qualità del supporto che è capace di offrire Video Progetti, anche per questa gamma di prodotti?
Considero il supporto di Video Progetti sulla linea di prodotti Grass Valley un ulteriore plus. Lo estenderei a tutta la nostra gamma, data la capacità di fornire supporto mirato. Carlo Struzzi, una volta mi ha definito “Router Man”, ma dietro di me c’è un team di tecnici in grado di supportare efficientemente tutte le matrici. L’azienda propone contratti di assistenza personalizzati e dispone a magazzino di uno stock di ricambi per poter offrire interventi immediati e risolutivi. Nel frattempo, possiamo dare supporto tecnico e operativo tramite telefono o da remoto, anche con TeamViewer, per garantire sempre la massima continuità di servizio.
CINQUE PUNTI IN EVIDENZA DELLA SERIE GV SIRIUS 800:
1. Multiformato: Gestisce diversi tipi di segnali video e audio, come SDI, AES, MADI e 12G-SDI, offrendo grande flessibilità di integrazione e utilizzo.
2.Scalabilità: Disponibile in diverse configurazioni, che vanno da 288×288 fino a 1152×1152, per adattarsi a installazioni di varie dimensioni, da piccole a molto grandi.
3.Advanced Hybrid Processing (AHP): Integra funzioni avanzate come elaborazione audio, sincronizzazione dei frame, delay e conversioni, riducendo la necessità di apparecchiature esterne.
4.Affidabilità: Progettata per ambienti di produzione professionali, che richiedono alta affidabilità e prestazioni costanti.
5.Flessibilità di controllo: Può essere controllata tramite pannelli hardware, software su PC o in remoto, offrendo diverse opzioni di gestione.
Professional Show, in occasione della nuova release del software VIBE 6.0, è entusiasta di presentare un corso di avviamento professionale dedicato alle consolle Compulite Vibe.
La consolle Compulite Vibe
Alla fine dell’evento, sarà consegnato un attestato di partecipazione, riconoscimento ufficiale delle competenze acquisite.
Il corso è rivolto a Operatori, Lighting Designer e Direttori della Fotografia (DoP), offrendo un’opportunità unica di approfondire le tecniche e le funzionalità di un sistema di controllo luci innovativo e molto intuitivo a livello operativo.
La consolle Compulite Vibe
La consolle Compulite Vibe M
Durante il corso, i partecipanti avranno l’occasione di scoprire le ultime novità del marchio Compulite, immergendosi in un’esperienza pratica che li aiuterà a sfruttare appieno le potenzialità della console.
La Compulite Vibe si distingue per la sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche avanzate, rendendo più accessibile la gestione delle luci per progetti di ogni tipo, dalle produzioni televisive, a quelle teatrali e per sistemi dedicati a eventi live.
Questa è un’opportunità imperdibile per tutti coloro che desiderano espandere le proprie competenze nel settore dell’illuminazione professionale, potendo anche interagire con esperti del settore.
La consolle Compulite Vibey
Il corso, programmato per il 18 e 19 novembre, nella sede della Professional Show, in via Santa Maria a Cologno Monzese, è a numero chiuso e ha un costo simbolico di solo 100€.
Attraverso tavole rotonde, workshop e presentazioni, i partecipanti avranno l’opportunità di approfondire temi rilevanti, scoprire best practices e instaurare collaborazioni fruttuose. I panel di esperti offriranno anche uno sguardo sulle strategie innovative che possono essere adottate per affrontare le sfide del settore. Inoltre, il MAF favorirà il networking tra professionisti, consentendo la creazione di connessioni significative che possono portare a progetti collaborativi e iniziative congiunte.
L’evento rappresenta quindi non solo un punto di incontro, ma anche un catalizzatore per l’innovazione, dove l’industria audiovisiva potrà esplorare le proprie potenzialità e pianificare il futuro con una visione condivisa. Con la partecipazione di attori chiave del settore, il MAF si preannuncia come un’opportunità imperdibile per tutti coloro che desiderano essere parte attiva della trasformazione in atto.
Nuova edizione del MAF, con un ampliamento delle attività e degli eventi, rispetto alla precedente edizione.
Durante il forum, verranno messe al centro le rivoluzioni tecnologiche agli studi virtuali, all’intelligenza artificiale e alle nuove tecnologie di produzione.
Questi sviluppi non solo trasformano la produzione di contenuti, ma anche la loro distribuzione e fruizione, aprendo una nuova modalità di interazione con il pubblico.
Sarà un’opportunità imperdibile per incontrare e dialogare con produttori e distributori di contenuti, scoprendo le innovazioni che stanno cambiando il mercato
DP: Il 2020 vide l’evento “Innovation Concept”, un momento per fare incontrare produttori con gli utilizzatori e, farli dialogare su quelle che erano le potenzialità delle tecnologie presentate. Con Vision Broadcast, qual è l’ulteriore passaggio?
Marco Porro: Si tratta di attualizzare un concept che abbiamo declinato in diverse modalità nella nostra storia. L’obiettivo rimane quello, (oggi ancor più importante di prima), di fare incontrare chi utilizza la tecnologia, con chi la tecnologia la sviluppa e la produce. Questo è negli ultimi tempi, ancor più importante di una volta perché attualmente, la tecnologia ha una velocità di sviluppo e una flessibilità tale per cui è facile creare tecnologia fine a se stessa, mentre, è importante, (soprattutto in determinate applicazioni), che la tecnologia dia soluzioni adeguate alle necessità del mercato.
LEADING E ALLYN
DP: Nel 2020 la struttura vedeva la sola Leading. Poi è arrivata anche Allyn. Parliamo quindi di oltre 70 marchi rappresentati e circa 40 collaboratori; forse uno dei gruppi più importanti, se no è il più importante, almeno per numero di addetti, in Italia. Qual è l’offerta che presentate sul mercato? Qual è il vostro punto di forza? A quali mercati vi rivolgete?
Marco Porro: Allyn è entrata a far parte del gruppo da ormai più di due anni. Si trattava di una tappa importante per quanto ci riguarda, per poter ampliare il nostro know-how e, soprattutto, aggiungere anche una parte di know-how video, che a noi un po’ mancava, essendo Leading un’azienda che arriva dal mondo audio.
Allyn è stato il partner che abbiamo trovato perfetto per questa. Ci stiamo proponendo sul mercato per dare non necessariamente e solo prodotti, ma anche soluzioni integrate.
Il vantaggio di questa unione sta nelle risorse professionali che il gruppo oggi è in grado di fornire al mercato, infatti sia Allyn che Leading contano al loro interno professionisti riconosciuti dal mercato da molti anni.
CALREC ARGO M
DP: A quali le principali novità, darete evidenza in questa occasione?
Marco Porro: L’evento prevede otto corner, tutti interessanti ma, per non svelare troppo e lasciare un po’ di spazio alla curiosità e quindi alla necessità di venire a trovarci, direi che sono da evidenziare il corner Calrec, che propone la sua soluzione per quanto riguarda remote production e Cloud, oltre all’ assoluta anteprima italiana: il nuovo mixer Argo M: abbiamo poi il corner RCS, una suite software per il mondo radio, già molto conosciuta ma che, per quanto ci riguarda, si tratta di una partnership iniziata recentemente, che mira a potenziare la presenza di RCS sul mercato italiano. Un altro corner importante è quello della Allyn e dei relativi brand associati, visto che questo è effettivamente, anche il primo evento in cui ci presentiamo assieme come fornitori di soluzioni integrate.
RCS LOGO
DP: Circa un anno fa avevate anche strutturato una divisione LT Software-Leading Technology Software. Di cosa si occupa questa divisione e qual è l’offerta che presenta sul mercato?
Marco Porro: Anche questo è stato un ulteriore passo importante per quanto ci riguarda. Abbiamo aperto al mondo software e lo abbiamo fatto creando una divisione che ha due anime parallele. Una parte supporta e sviluppa il mercato italiano per software di terze parti, fondamentalmente o principalmente per il settore broadcast, come ad esempio RCS, appena menzionato. Una seconda parte, invece, sviluppa prodotti software customizzati sulle specifiche richieste dei clienti. In questo caso non solo broadcast, ma anche digital signage e tutto quanto puà definirsi comunicazione integrata.
DP: L’appuntamento è quindi per…
Marco Porro: L’appuntamento è per il 23 e 24 ottobre. Ed è un appuntamento che vogliamo fare diventare una tappa fissa nei prossimi anni.
Video Progetti in collaborazione con Mediaset, ha pianificato un interessante webinar:
Massimo Vedovello, Production & Broadcasting Designer – Techologies department di Mediaset, presenterà un case-study sull’importante progetto di rinnovo camere per gli studi di Cologno Monzese culminato con la fornitura di camere da studio Grass Valley LDX135.
Sergio Nuvoloni – Technical Director di Video Progetti – approfondirà alcuni aspetti tecnici delle camere che sono stati determinanti per la scelta del prodotto da parte di Mediaset.
L’appuntamento è per il 24 ottobre, alle ore 12.00.
Di seguito, il link di YouTube, per poter seguire il webinar:
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