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STUDER MICRO REINVENTA LA CONSOLLE AUDIO

Studer Micro per aggiornare lo studio radio

Lo Studer Micro, che vi avevamo già presentato qualche mese prima del suo arrivo sul mercato, ha visto di recente una serie di importanti upgrade software che lo confermano, ancora una volta, come un interessante prodotto per realizzare regie audio di qualità, ad un costo più che abbordabile.

Francesco Galarà

Overview

Studer Micro-Core è un mixer digitale dedicato ad impiego broadcast che dispone di 12 canali, quindi 12 ingressi analogici, 4 microfonici in qualità Studer ed 8 ingressi linea, 12 out analogici, 4 ingressi e 2 uscite AES-EBU, oltre a 2 porte Dante in/out, 12 GPI e 12 GPO.
All’unità centrale si possono collegare in rete diversi moduli di controllo provvisti di 6 fader e 24 tasti assegnabili a varie funzioni, i moduli sono alimentati tramite POE. L’intero mixer può essere controllato in WiFi tramite web browser.
Tutto il sistema è stato pensato per essere configurato in maniera molto semplice, non ci sono file di configurazione o finestre particolari alle quali accedere per la configurazione stessa. Una volta selezionato il patch ingresso, tutto il resto avviene molto semplicemente: accedendo alla schermata delle opzioni di ingresso si visualizzano 12 input analogici, 2 AES-EBU 8 canali Dante e l’USB.

Le funzioni di controllo

Tutte le funzioni sono piuttosto intuitive, alla portata dell’utente medio. Si tratta di operazioni molto semplici destinate proprio ad un’utenza di base. Ovviamente lo stesso modulo può essere utilizzato anche in radio più strutturate. La flessibilità del dispositivo consente di iniziare con una configurazione minima di soli 6 canali controllati tramite tablet o iPad e successivamente ampliare il sistema fino a raggiungere le prestazioni massime.
Tutti i canali hanno a disposizione l’intera catena di elaborazione del segnale, quindi su ognuno dei 12 canali sono disponibili compressore, equalizzatore, de-esser e gate. La funzione V-mix sarà invece presente nella prossima versione, disponibile a breve.

Gli automatismi

Una funzione molto interessante è l’auto calibrazione. Il software, una volta cominciato a parlare, inizierà a regolare il livello del microfono in base al timbro e al livello della voce. Tutto questo ovviamente può essere modificato aggiustando manualmente il guadagno stabilito dal set up automatico.
Lo stesso accade per tutto il resto della catena di elaborazione: ad esempio se si desidera utilizzare un compressore che modifica il livello prestabilito del segnale, esistono automatismi che consentono di regolare il guadagno in recupero.

Gli effetti

La stessa procedura vale anche per tutti gli altri effetti a disposizione. Tali funzioni automatizzate sono state implementate per rendere l’utilizzo del mixer il più semplice possibile e possono essere salvate e richiamate. Saranno a breve disponibili 2 ulteriori processori di effetto che possono essere inseriti su uno qualsiasi dei 12 canali, quindi 2 effetti per ognuno dei 12 canali. Ognuno dei processori dispone di tre plugin Lexicon, più precisamente delay, reverbero e chorus. Infine è presente la funzione di V-mix attivabile solo sui microfoni. Teniamo presente che queste funzioni sono normalmente appannaggio di mixer di livello molto più elevato.

Lo smistamento dei segnali

Molto variegata è la possibilità di assegnazione delle mandate. Poiché le risorse a disposizione non infinite, la funzione di assegnazione delle mandate sarà regolata in base alla tipologia che viene loro assegnata. Ad esempio una mandata stereo necessiterà dell’utilizzo di due canali fisici. In tal senso le risorse saranno limitate. La cosa importante da sottolineare è che ognuno dei bus di uscita può essere mono o stereo ed indirizzato a qualsiasi tipo di canale in uscita. Il software della macchina provvederà automaticamente ad assegnare via via le mandate disponibili. Le mandate ausiliarie sono in totale 4 e possono essere configurate come n-1 oppure aux, gli aux possono essere pre o post fader.

La monitoria

La sezione della monitoria, invece, prevede una mandata destinata alla control room, una all’ospite in studio oppure allo speaker, o ad entrambi. Su queste mandate è possibile selezionare quale sorgente inviare: una barra di Rec, il program, l’aux, solamente il PFL, o una sorgente esterna come, ad esempio, il tuner.
È altresì possibile effettuare l’headphone split, mandare su un auricolare il program e sull’altro in PFL. Sono poi presenti le funzioni PFL to monitor mono, controllo del livello del talk back. È possibile assegnare una delle risorse d’ingresso come input del talk back dall’esterno e una delle uscite come mandata di talk back, che si attiverà premendo il tasto talk del relativo canale microfonico.
Nella sezione di monitoria è presente un Eq grafico stereo, corredato di display analizzatore di spettro. Il tutto è memorizzabile in diversi preset.

Il display di controllo

Passando alla parte centrale del display, troviamo l’indicazione del tempo e dello spazio di memoria a disposizione per la registrazione. Dalla pagina di configurazione globale possiamo vedere e modificare il setup dell’apparecchio, quindi le configurazioni di rete, la configurazione del clock, interno o esterno, il formato di registrazione dei file su USB, un generatore di frequenza, la balistica dei VU meter, le due modalità di configurazione dell’interfaccia di controllo: quella di default assegna un tasto all’on-off ed uno al PFL. La modalità user invece assegnerà un tasto all’on e ed uno all’off. I due tasti presenti nella parte superiore della sezione saranno invece sempre REC e CUE post fader. Si dispone di vari snapshot che salvano l’intera configurazione della macchina, inclusa la posizione dei fader.

Rec e Playback

Per le funzioni di registrazione e playback si può utilizzare una chiavetta USB o un supporto esterno, attraverso uno degli out. Naturalmente tramite la porta USB è possibile connettere un supporto esterno atto a mandare in onda una playlist piuttosto che un programma preregistrato. In alternativa, sempre da supporto esterno, si possono mandare in onda una serie di jingle. In questo caso il mixer individua ed assegna delle etichette e 4 tasti dedicati ai primi 4 file che trova sul supporto, in modo che questi possano essere velocemente richiamati e mandati in onda con un semplice tocco.

I Fader

I moduli fader utilizzabili contemporaneamente sono, tuttavia è possibile installare più moduli e decidere quali assegnare di volta in volta al controllo, cosa che ovviamente consente di poter allestire più postazioni che lavorino in alternativa tra di loro utilizzando un unico brain.

In conclusione

Il marchio Studer, distribuito in Italia dalla Leading Technologies, è sinonimo di sicurezza, qualità ed affidabilità. Un mixer di livello pro che in configurazione completa, corredato da 2 moduli fader per controllare i 12 canali, ha un costo inferiore ai 3.000€ sicuramente da prendere in considerazione, visto che stiamo parlando della qualità garantita dallo storico brand Studer, presente da anni nelle più importanti regie radio-televisive oltre che in molti studi di registrazione.

TELERECORD ACQUISITA DA NEP

Erano oramai settimane o mesi che si parlava di un possibile accordo tra NEP e Telerecord per la definizione di questa acquisizione, per come preannunciato nell’editoriale dell’ultimo numero di Digital Production. Alla fine l’accordo si è chiuso e, il 100% del pacchetto azionario di Telerecord è adesso sotto il controllo di NEP Italia S.r.l., che vede come Country Manager Sergio Cecchini.

Si prospetta una continuità operativa

La famiglia di Giovanni Bertini, storico personaggio del settore e fondatore di Telerecord, ha garantito comunque una presenza operativa all’interno dell’azienda fiorentina, per almeno altri tre anni.

Passa così di mano, dopo 3zero2, EBD e Euroscena, un’altra importante struttura del panorama italiano.

Prossimamente, forniremo tutti i dettagli dell’accordo.

LE NOVITÁ JVCKENWOOD A MIR 2018

 

Anche quest’anno JVCKENWOOD sarà presente a MiR, all’interno dell’area Professional Video, esponendo tutte le principali novità e soluzioni in ambito professionale per la produzione di eventi live nell’ambito sia video (videocamere live streaming robotizzate, videocamere 4K) con il marchio JVC, che nell’ambito della comunicazione (ricetrasmittenti PMR446 e DMR digitali) con il marchio KENWOOD

 

 

 

SOLUZIONI LIVE STREAMING PROFESSIONALI
JVCKENWOOD dimostrerà sul campo anche la sua gamma di soluzioni live streaming come il sistema STREAMSTAR SCASE710, una regia portatile compatta a sei canali HD-SDI e un canale HDMI, per produzioni professionali, la videocamera JVC palmare 4K GY-HM200ESB, la videocamera  JVC PTZ robotizzata KY-PZ100, entrambe in grado di trasmettere video in HD in diretta streaming, con la possibilità di inserire in sovraimpressione grafiche personalizzate professionali, senza utilizzare grafiche esterne o commutatori di produzione e la videocamera ENG Live Streaming GY-HM660R.

Grazie alla collaborazione con Noitel Italia verrà presentata una soluzione “chiavi in mano” denominata Easy Streaming Noisat Live. La soluzione è composta da  una telecamera JVC GY-HM200ESB  e una connessione Internet veloce, tramite un kit satellitare trasportabile, collegato a piattaforma web per prenotare la banda la banda dedicata garantita, che consente di effettuare e trasmettere ovunque riprese video in streaming in real time sul web, TV, ecc..
Il grande vantaggio di questa tecnologia è che può essere usata in ogni luogo superando la limitazione della rete terrestre non sempre disponibile: sport, cultura, moda, spettacolo, eventi social sono solo alcuni dei campi che possono avvantaggiarsi di questa soluzione e realizzare video live sempre più vicini al loro pubblico.

I NUOVI MONITOR JVC

JVCKENWOOD presenterà la sua nuova gamma di monitor Full HD a marchio JVC serie DT-G,compatibili anche con segnali 4K e la nuova gamma 4K serie DT-U.

NUOVE RETI: TELECOMUNICAZIONI, BROADCASTING e IoT

Nuove reti: telecomunicazioni, broadcasting e IoT

La ANFoV – Associazione per la Convergenza nei Servizi di Comunicazione e IBAS – Italian Broadcasting Advanced Solutions, in collaborazione con ICE Milano, organizzano un incontro su questo attualissimo tema, che si terrà il giorno 9 maggio 2018 alle 9:30 presso l’ufficio ICE (Sala Pirelli) in Corso Magenta 59 a Milano.

La convergenza sui media è ormai un risultato assodato, ma la convergenza sulle
infrastrutture di distribuzione dell’informazione è un processo tutt’ora in corso.

La velocità della nuova forma di convergenza è destinata ad aumentare con l’arrivo del cosiddetto 5G e con la diffusione massiccia della cosiddetta Internet of Things (IoT) su una pluralità di infrastrutture.
L’incontro si propone di rivedere come l’Italia ha gestito il passaggio dalla TV analogica alla
TV digitale, analizzare diverse prospettive distributive – broadcast, telecom e multiutility –,
identificare gli apparati e la componentistica per i nuovi scenari e fare il punto sulle
tecnologie.
Infine una tavola rotonda cercherà di capire se in questo scenario di accelerate transizioni
l’industria italiana può ricavarsi uno spazio nel quale giocare un ruolo anche nel panorama e nei mercati internazionali.
Per registrarti: https://goo.gl/forms/qsP1jbh7TZPCA3eH3

 

Programma

09:30 – 09:40 Umberto de Julio – ANFoV Saluti di benvenuto/scopo del workshop
Marinella Loddo – ICE Agenzia
09:40 – 10:00 Michele Bargauan – IBAS Ricordando il passaggio dalla TV al DTT
10:00 – 10:20 Alberto Morello – RAI La TV sulle nuove reti
10:20 110:40 Diego Gibellino – TIM Servizi e contenuti per nuove reti
10:40 11:00 Coffee break
11:00 11:20 Enrico Pochettino – IREN Scenari e casi d’uso per i servizi di pubblica utilità
11:20 11:40 Luca Ferraris – Italtel Una nuova industria con le nuove reti
11:40 12:00 Alessandro Cremonesi – STM Componentistica ed ecosistema per IoT
12:00 12:20 U. de Julio L. Chiariglione Dove va la tecnologia – Due veterani a confronto
12:00 13:00 Tavola rotonda Ha senso unire le forze e per cosa?

VINCENT BOLLORE’ FERMATO IN FRANCIA PER CORRUZIONE

Vincent Bollorè è stato fermato a Nanterre, con l’accusa di corruzione di funzionari pubblici stranieri, in Africa, dove il suo gruppo vanta diverse e significative attività.

In particolare, sarebbe coinvolta la società Havas che pare, abbia sostenuto in Togo e in Guinea, alcuni manager che avrebbero poi favorito le concessioni portuali nei due paesi.

Oggi è anche in programma il CDA di TIM, dove il gruppo di Bollorè detiene la quota di maggioranza, oltre alla partecipazione in Mediaset.

 

 

Canon presenta EOS C700 FF

Canon presenta EOS C700 FF

Il comunicato stampa ufficiale

 

Canon presenta EOS C700 FF, la nuova ammiraglia del sistema Cinema EOS. Grazie al sensore CMOS Full Frame di nuova generazione da 38,1 mm x 20,1 mm, questa videocamera è in grado di effettuare riprese fino a 5,9K, per offrire la massima libertà creativa e garantire sempre una qualità di livello superiore. Canon EOS C700 FF supporta riprese in diversi formati ed è compatibile con obiettivi EF, PL e ottiche anamorfiche. La combinazione tra l’innovativo sistema di messa a fuoco automatica di Canon, Dual Pixel CMOS AF, e gli obiettivi EF, è la soluzione ideale per riprese in formato Full Frame sempre nitide.

Tecnologia innovativa del sensore, nuove modalità e numerosi formati di registrazione

Il nuovo sensore CMOS Full Frame da 38,1 mm x 20,1 mm, progettato per produzioni professionali di fascia alta, consente di registrare con un livello di rumore straordinariamente ridotto, incarnati naturali, ridotta profondità di campo e un’ampia gamma dinamica fino a 15 stop. Assicura in questo modo grande libertà e flessibilità nella post produzione, oltre che nelle riprese HDR. Le diverse modalità del sensore – Full Frame, Super 35mm e Super 16mm – permettono all’utente di sperimentare nuove modalità operative senza dover rinunciare alla vasta gamma di formati di registrazione, tra cui ProRes, XF-AVC (internamente su schede di memoria CFast) e Cinema RAW, formato non compresso di Canon.

La videocamera Canon EOS C700 FF può registrare immagini fino a 5,9K in formato RAW a 12/10 bit tramite CODEX CDX-36150, con la possibilità di optare per riprese 4K e 2K RAW a 12 bit, oltre che nel formato ProRes. Canon EOS C700 FF registra fino a 60 fps (5,9 K), 72 fps (crop 4K) e 168 fps (crop 2K) per riprese con frame rate elevati. Grazie all’oversampling a 5,9K, è possibile ottenere immagini di elevata qualità in 4K e 2K con ridotto effetto moiré e meno rumore.

Ampia gamma di obiettivi
La videocamera C700 FF è disponibile sia con innesto EF che PL, compatibili con i numerosi obiettivi delle serie EF e Cinema. Grazie alle dimensioni del sensore (20,1 mm verticalmente), questo modello permette inoltre di effettuare riprese con obiettivi anamorfici. Utilizzando gli obiettivi Canon EF è possibile beneficiare pienamente della dimensione del sensore, mentre l’innovativo sistema Dual Pixel CMOS AF di Canon garantisce una messa a fuoco automatica sempre nitida e precisa, anche durante l’inseguimento di soggetti in movimento, essenziale per registrazioni ad alta risoluzione.

EOS C700 FF è compatibile con gli accessori già esistenti di Canon EOS C700, quali il mirino EVF-V70, l’adattatore MO-4E/ MO-4P B4 e l’unità di funzionamento remoto OU-700.

EOS C700 FF sarà disponibile a partire da agosto 2018

Caratteristiche principali di EOS C700 FF

  • Sensore CMOS Full Frame da 5,9K
  • Ampia gamma dinamica a 15 stop
  • Diverse modalità del sensore, tra cui Full Frame, Super 35mm e Super 16mm
  • Sistema di messa a fuoco automatica Dual Pixel CMOS AF preciso e affidabile
  • Numerosi formati di registrazione, tra cui Canon Cinema RAW, ProRes e XF-AVC

LA NUOVA CANON C700FF FULL FRAME PER IL GRANDE CINEMA

LA NUOVA CANON C700FF

 

Una nuova interessantissima camera dedicata al cinema di alto profilo, la nuova C700FF Full Frame, presentata all’ultimo BAN di Las Vegas. Ecco una prima veloce descrizione.

A breve, su DigitalProduction un ampio approfondimento su questo nuovo prodotto, top di gamma, che molti professionisti aspettavano, dopo il primo annuncio fatto a marzo.

Caratteristiche principali della nuova Canon EOS Cinema C700 Full frame (FF)

Aspetto esteriore

La C700 Full Frame è una camera modulare come la C700. Il corpo in magnesio è molto leggero rispetto ad altre camere appartenenti alla stessa classe (solo 3.8 Kg.). Lo stile è decisamente Canon con il colore nero opaco tipico, le linee arrotondate e raccordi semicircolari subito dietro al mount degli obiettivi. Richiama dunque l’aria di famiglia espressa la prima volta con la EOS-C300 nel 2011. In modo similare, la C700 FF è altrettanto comoda da impiegare sia in configurazione da camera a mano, spallata, su una steadycam, su un testa fluida o remotata.

Sensore di immagine

La C700 FF ha un sensore CMOS full frame da 20.8 Mpixel complessivi. L’area sensibile effettiva massima è delimitata da un rettangolo di dimensioni 38.1x 20.1 mm (41 mm di diagonale) che corrispondono a 18.69 Mpixel, distribuiti come 5952 Hx3140 V in rapporto di aspetto 1.89:1 (17:9).

Modalità di funzionamento del sensore e formati di registrazione

La C700 FF ha tre modalità operative selezionabili per il sensore e molteplici scelte di Risoluzione/rapporto di aspetto corrispondenti. La modalità operativa stabilisce le dimensioni dell’area sensibile: Full Frame; Super-35; S16. Una volta scelta la modalità si può selezionare una delle risoluzioni/rapporto di aspetto disponibili. Per il Full Frame : 17:9@5.9 K; 2.35:1 o 2.39:1 @5.9 K; 17:9@4K; 16:9@UHD;17:9@2K; 16:9@Full-HD.

Innesto Obiettivi

Disponibili due innesti intercambiabili: Canon Cinema Lock EF Mount e PL mount. Il primo è la stessa versione irrobustita presente sulla C700 e sulla C300 MK-II. La distanza di flange back è la usuale di 44 mm mentre il diametro della cavità del sensore è 54 mm. E’ interessante sottolineare che il Cinema Lock EF Mount lavora in modo inverso ad un mount EF convenzionale. L’anello esterno è infatti mobile e consente di ruotarlo per assicurare il corpo dell’obiettivo alla flangia. Con il mount convenzionale l’azione di fissaggio è realizzata dalla rotazione dello stesso obiettivo sulla flangia. Ovviamente il mount Cinema Lock EF dispone dei contatti caldi per l’alimentazione delle ottiche fotografiche, Cine-Servo e per il passaggio bidirezionale dei metadata tra camera e ottica.

Il mount PL ha un flange back di 52 mm e il diametro interno della cavità è lo stesso del caso EF: 54 mm. Il mount PL dispone anche dei contatti per l’alimentazione e lo scambio dei metadata secondo il protocollo Cooke/i

Registratore interno

La C700 FF può registrare internamente su due slot C-Fast e uno slot SD card per il proxy e per le foto Jpeg. Sulle schede C-Fast è possibile registrare in Pro Res e XF-AVC secondo le seguenti specifiche:

ProRes (Super-35 mode):
4096×2160/3840×2160 422 10 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 422 10 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 12-bit fino a 60 fps
ProRes (Super 16):
2048×1080/1920×1080 422 10 bit fino a 168 fps
2048×1080/1920×1080 12-bit fino a 168 fps

XF-AVC (Full Frame)
4096×2160/3840×2160 YCC422 Intra 10 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 YCC422 Intra 10 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 YCC422 LongGOP fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 RGB444 Intra 12 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 RGB444 Intra 10 bit fino a 60 fps

XF-AVC (Super 35)
4096×2160/3840×2160 YCC422 Intra 10 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 YCC422 Intra 10 bit fino a 72 fps
2048×1080/1920×1080 YCC422 LongGOP fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 RGB444 Intra 12 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 RGB444 Intra 10 bit fino a 60 fps
1920×1080 @50i/60i YCC422 Long GOP 10 bit 50i/60i

XF-AVC (Super 35)
2048×1080/1920×1080 YCC422 Intra  10 bit fino a 168 fps
2048×1080/1920×1080 YCC422 LongGOP 10 bit fino a 60 fps
1920×1080 @50i/60i YCC422 Long GOP 10 bit 50i/60i

Sulla scheda SD è possibile registrare un proxy 2080×1080/1920×1080  YCC420 LongGOP  8 bit fino a 60 fps

Registratore dockable Codex

Con il registratore Codex CDX-36150 connesso, la C700 FF registra i dati RAW non compressi dal full frame 5.9K a 12/10 bit fino a 60 fps, e un 2K Pro Res fino a 168 fps. Si tratta dello stesso modello realizzato per la C700 che permette inoltre di alimentare registratore e camera contemporaneamente attraverso un connettore dedicato. Si connette direttamente posteriormente al corpo della camera e registra sulle schede Capture Drive 2.0 da 1T e 2T , le stesse impiegate sulla ARRI Alexa. I formati di registrazione permessi sul Codex sono i seguenti:

Cinema RAW (FullFrame)
5.9K 17:9 RGB BayerRAW 12 bit fino a 60 fps
5.9K Cinemascope 2.35:1 RGB BayerRAW 12bit fino a 60 fps

Cinema RAW (Super-35)
4K RGB BayerRAW 12 bit fino a 60 fps

Cinema RAW (Super-16)
2K BayerRAW 12 bit fino a 168 fps

ProRes (Full Frame)
4096×2160/3840×2160 ProRes422HQ 10 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 ProRes422HQ 10 bit fino a 72 fps
2048×1080/1920×1080 ProRes4444XQ 12 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 ProRes4444 12 bit fino a 60 fps

ProRes (Super 35)
4096×2160/3840×2160 ProRes422HQ 10 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 ProRes422HQ 10 bit fino a 72 fps
2048×1080/1920×1080 ProRes4444XQ 12 bit fino a 60 fps
2048×1080/1920×1080 ProRes4444 12 bit fino a 60 fps

ProRes (Super 16)
2048×1080/1920×1080 ProRes422HQ 10 bit fino a 168 fps
2048×1080/1920×1080 ProRes422 10 bit fino a 168 fps

Range Dinamico e EVF

La Canon C700 FF ha un range dinamico di 15 stop. Il viewfinder (opzionale) OLED 1920×1080 (EVF-V70) è lo stesso modello introdotto per la C700. Ha un immagine HDR simulata e un range dinamico esteso per mantenere la visibilità dei dettagli sia nelle basse luci che nelle altissime. Nella modalità di visualizzazione proposta da Canon questo avviene senza affaticare l’occhio con le variazioni di luminosità tipiche dei monitor HDR.

Per accomodare un range dinamico di questa entità la C700 FF supporta le OETF Canon Log, Canon Log 2 e Canon Log 3. Canon Log (10 bit e 8 bit) è progettato per riprodurre in post produzione quasi l’intero range tonale di cui è capace il sensore CMOS mantenendone una lavorabilità più rapida nelle basse luci. Il Canon Log 2 fornisce invece il massimo range dinamico di 15 stop  consentito dal sensore e associabili ai dettagli ripresi nell’immagine. Tale capacità deve essere però ben controllata e dunque richiede un maggiore tempo di elaborazione in post produzione. Per gli utenti che necessitano mantenere fino a 14 stop di dinamica e garantire, nel contempo, tempi di post produzione più snelli è disponibile il Canon Log 3, una curva OETF più semplice da gestire nelle basse luci, al di sotto del livello video 18% del grigio di riferimento.
La C700 FF utilizza inoltre un algoritmo proprietario di debayering ad alta qualità che, a partire dalla risoluzione nativa 5.9 K genera le componenti RGB in 4K sovracampionandole, e dunque riducendo sia l’incidenza di Moirè che del rumore granulare sull’immagine finale.

Supporto HDR

La C700 FF dispone della possibilità di selezionare le uscite video in modo conforme con ITU-BT.2100 per la visualizzazione in HDR su monitor compatibili (sia PQ che HLG).

Supporto alle LUT di utente

La C700 FF permette di caricare LUT utente di monitoria e di registrazione

Supporto ACES

La C700 FF supporta ACES 1.0 dell’Academy Color Encoding System. Impiegando le IDT (input Device Transform) fornite da Canon, le immagini catturate dalla C700 FF possono essere importate direttamente nei sistemi compatibili ACES. Ulteriormente l’uscita video della camera può essere visualizzata impiegando la modalità ACES Proxy. Il pre-grading effettuato sul set a partire dal segnale proxy può essere salvato e importato ad uno stadio successivo sui file registrati in modo da riportare su di essi la stessa base di lavoro impostata durante le riprese.

Sinergia con i monitor Canon 4K reference 17-24-30 pollici

I display reference 4K Canon supportano i proxy ACES. La C700 FF dispone di 4 uscite 3G-SDI. Durante la registrazione in 5.9K RAW con il Codex CDX-36150, la C700 FF può inviare simultaneamente l’immagine 5.9 K ad un monitor Canon reference. Il display effettua il debayering dell’immagine RAW in tempo reale e la converte nello spazio colore ACES permettendo di applicare una LUT utente. Ulteriormente, i display DP-2411, DP-V2420, DP-V2421, DP-V3001 supportano anche la visione in HDR (sia in Canon Log-3, PQ, HLG)

Filtri ND interni

La C700 FF dispone di filtri interni ND, I quali consentono di ottimizzare I tempi di produzione e incrementare la versatilità senza necessità di effettuare pause per apporre gli attenuatori adeguati alla condizione di fotografia desiderata sull’obiettivo. I filtri interni sono tutti in vetro ottico e ad inserimento longitudinale motorizzato. Le combinazioni di filtri ND permettono un attenuazione di 2,4,6 stop nella modalità normale e fino a 8 e 10 stop in quella estesa.

Supporto alle ottiche anamorfiche

La Canon C700 FF supporta le ottiche anamorfiche in formato pieno 18mm Super-35. La C700 allarga elettronicamente l’immagine (de-squeezing) fino al formato 2.39:1 sia nel viewfinder che sulle uscite video monitor. (il sensore ha rapporto di aspetto 17:9 e non 4:3; ovviamente questo impedisce di utilizzare tutta la sua area con ottiche anamorfiche 2x. Si sacrificano dunque due strisce verticali alle estremità, ma la limitazione duale si osserva quando le ottiche sferiche sono impiegate su un sensore 4:3; in quel caso per riottenere il rapporto di aspetto 17:9/16:9 si tagliano due strisce orizzontali poste sopra e sotto l’immagine utile).

Tuttavia alcuni primi test dimostrano che alcune ottiche anamorfiche 2x effettivamente coprono tutta l’intera altezza di 20.1 mm del sensore (ad esempio le Cooke Anamorphic/i) e questo permette alla C700 FF  di catturare un’immagine compressa 2x su un’area di sensore di 20.1V x 24.02 H. Naturalmente è possibile riempire tutta l’area del sensore con ottiche a compressione inferiore 1.3x e 1.25x.

Sistema di AutoFocus

Il noto sistema Dual Pixel Autofocus e il relativo Focus Guide (caratteristica unica delle camere Canon C200, C300 MK-II, C700, C700 FF) funzionano su tutte le ottiche EF e CN servo abilitate. Dal momento che le ottiche Full frame hanno una profondità di campo ancora inferiore alle corrispondenti in Super-35 (considerata la stessa distanza e campo angolare ripreso), il Focus guide si rivela uno strumento molto utile. Gli operatori che lavorano in stile documentaristico con o senza un Focus Puller utilizzandolo potranno immediatamente sapere se il fuoco attuale è lungo o corto rispetto al punto ottimale. La direzione delle frecce sul riquadro riprodotto nel EVF darà un’indicazione immediata sul verso di rotazione da imprimere alla ghiera del fuoco degli obiettivi per raggiungere il fuoco ottimo. Nelle condizioni in cui è indispensabile il mantenimento del fuoco senza possibilità di ripetere le sequenze (stile Run & Gun) è possibile attivare la modalità operativa con il fuoco automatico in tracking.

 

Upgradabilità

La C700 standard può essere opzionalmente upgradata alla versione FF (Full Frame) tramite la sostituzione del blocco sensore. Questa operazione è possibile presso uno dei centri tecnici Canon autorizzati.