MASSIMILIANO RINALDI DIRETTORE DEL CENTRO DI PRODUZIONE ELIOS – MEDIASET ROMA

L’INTERVISTA A MASSIMILIANO RINALDI

Quali sono i numeri utili da evidenziare, per potersi fare un’idea del centro di produzione Elios?

Questo centro, sostanzialmente, realizza la maggior parte dei programmi d’intrattenimento delle reti Mediaset, arriviamo a produrne circa 3.000 ore l’anno. Lo facciamo con 300 risorse, parlando di dipendenti Mediaset, oltre alle varie aziende di produzione che collaborano con noi, che portando la popolazione di questo campus a circa 800 persone, nei momenti di massimo picco.

Quali programmi vengono realizzati nel dettaglio qui, nel centro di Produzione Elios?

Come fisse, abbiamo tutte le produzioni della Fascino, come: C’è posta per te, Uomini e Donne, Tu Sì que vales, le due versioni daytime e serale di Amici, più le varie novità stagionali. Realizziamo poi Forum, sia per Canale 5 che per Rete 4. Dopodiché, abbiamo i programmi di Bonolis, come il preserale di Avanti un altro e Ciao Darwin. Infine, produciamo anche diversi spot video per Publitalia.

Quindi, con 13-15 ore di produzione quotidiana, tutto questo richiede un impegno di risorse umane e tecnologiche non indifferente?

Assolutamente, le due cose vanno di pari passo. La gestione e l’organizzazione delle risorse è una delle cose più importanti per poter garantire questi risultati. L’altra, è quella di possedere un supporto tecnologico adeguato. Considerando che la complessità di queste produzioni, di anno in anno, aumenta.

Avete già fatto una lunga esperienza con l’IP Van 18. Che tipo di vantaggi vi ha portato questo sistema basato sulla tecnologia IP?

 

Abbiamo esordito con l’IP Van 18 a gennaio 2019 con una delle produzioni più complesse: si trattava della seconda edizione di Ciao Darwin. Questa tecnologia ci ha fornito tante soluzioni e novità; in termini di configurazione, flessibilità e capacità di connessione con i vari studi del campus. Questo, ha comportato la necessità di formare il personale tecnico, per una tecnologia completamente nuova che, evidentemente, ha previsto uno sforzo anche formativo molto alto.

Come cambierà ulteriormente la vostra capacità produttiva all’interno del campus Elios con l’integrazione, dopo l’IP Van 18, anche dell’IP Van 19?

Abbiamo appunto già fatto un’importante esperienza con l’IP Van 18. L’IP Van 19 è difatti un sistema gemello; seppur con qualche variazione. Lo sfruttiamo nel pieno delle sue potenzialità, per i collegamenti con gli studi interni, piuttosto che verso gli altri campus. Abbiamo una capacità di controllo di tutte le possibilità del mezzo, evitando così di avere i vincoli tipici degli impianti statici. L’IP Van 19 può operare nel campus ma, all’occorrenza, può operare esternamente, anche fuori dal centro Elios. Quindi non rinunciamo a nulla rispetto a prima. Anzi, ogni giorno scopriamo qualche nuovo vantaggio della tecnologia, in termini operativi.

Se dovesse dare un giudizio per questo nuovo tipo di tecnologia integrato nel campus Elios, come sintetizzerebbe il risultato?

Credo che sia una tecnologia in qualche modo legata a ciò che sta avvenendo nel mondo. Ha un utilizzo iper flessibile, che riduce significativamente tanti vincoli. Necessita di una capacità di comprensione delle sue potenzialità, ma offre il vantaggio di poterla connettere a tutto. Crea una rete IP che si interfaccia dalle centrali video, alle regie. Quindi consente di cambiare un po’ tutta la modalità di lavoro di molte aree e di tante attività, anche svincolate dalla mera produzione televisiva in studio.

 

 

 

 

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