L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA COME STRUMENTO DI DIVULGAZIONE
Un lungimirante e innovativo progetto che permette di poter gestire, con grande efficienza e flessibilità, la delivery dei contenuti multimediali prodotti da Vatican Media, sulle molteplici piattaforme, per tutti e cinque i continenti.
Parliamo di oltre 1.500 radio, diversi canali televisivi trasmessi via satellite e web oltre che su reti terresti, le piattaforme digitali e i molti canali social, in ben 47 differenti lingue. Insomma, un fiore all’occhiello per la struttura di Vatican Media, ma anche per la Professional Show, la Evertz e la M. B. System 2000, che consente di portare il messaggio della Santa Sede in tutto il mondo.
ANTONIO FRANCO
Ritorna di grande attualità, con la realizzazione della MCR IP in standard 2110, la frase: “Resta intera la nostra curiosità, il nostro desiderio di sapere come mai la mente umana veda d’una visione così distinta, misuri di misurazioni così esatte, quello che l’occhio non vede e che la mano non raggiunge” che papa Pio XI pronunciò (parlando delle onde elettromagnetiche) il 12 febbraio del 1931, in occasione dell’inaugurazione di Radio Vaticana, alla presenza di Guglielmo Marconi, che aveva installato i suoi trasmettitori nella struttura a pochi metri dalla sede della nuova MCR IP, ospitata nella palazzina Leone XIII.
Ma questi due elementi, l’inaugurazione della radio e la nuova MCR, contraddistinguono un altro fattore che caratterizza le attività dello stato Vaticano: l’innovazione, anche a livello tecnologico, che diventa strumento strategico per la comunicazione della Santa Sede nel mondo.
UN PO’ DI STORIA PER COMPRENDERE LO SVILUPPO DEI MEDIA NEL VATICANO
Per ripercorrere la storia delle varie strutture che compongono oggi Vatican Media, bisogna partire dal 1587, anno in cui fu avviata, per volontà di Sisto V, la Tipografia Vaticana. Per passare al 1861, anno in cui fu pubblicato per la prima volta l’Osservatore Romano, oggi edito in ben 7 lingue e sfogliabile anche grazie all’App digitale. Nel 1926 nasce poi la Libreria Editrice Vaticana.
Sempre in ordine cronologico abbiamo la creazione di Radio Vaticana, voluta da Pio XI nel 1931, (oggi diffusa in oltre 40 diverse lingue, anche via web); mentre, a ottobre del 1983, inizia l’attività del Centro Televisivo Vaticano, creato per espressa volontà di Giovanni Paolo II, ribattezzato Vatican Media, e che oggi incorpora anche il Servizio Fotografico.
Infine nascono www.Vatican.va, sito ufficiale del Vaticano, e il portale VaticanNews, realizzato in 43 differenti lingue, oltre alle varie piattaforme social.
Non possiamo poi non citare, la Filmoteca Vaticana, che raccoglie e custodisce i documentari prodotti dalle strutture vaticane.
L’INNOVAZIONE NEL DNA DEL VATICANO
Un enorme flusso di contenuti, quindi, che richiedeva una struttura potente e, allo stesso tempo, flessibile, per poter gestire e distribuire nel modo più efficiente possibile tutti i suoi contenuti.
Nasce da questa specifica esigenza la necessità di realizzare un avveniristico e innovativo progetto, capace di rispondere a queste necessità.
Ma proviamo a ripercorrere velocemente, (anche per meglio capire come si è arrivati all’integrazione di una MCR in standard IP), quelle che sono state le tappe degli ultimi decenni, che hanno visto il CPTV, poi strutturato alla fine del 2017 con il nome di Vatican Media, (e al quale diede a suo tempo grande impulso per il suo sviluppo anche il lungimirante don Dario Viganò), come centro di focalizzazione per l’integrazione delle tecnologie più avanzate, dedicate alla produzione e distribuzione dei contenuti multimediali.
Negli anni la struttura del CTV ha avviato vari progetti votati all’innovazione tecnologica. Citiamo, tra i più importanti, l’introduzione delle riprese in alta definizione, nel 2010; nel 2015, in occasione del Giubileo, abbiamo la prima trasmissione in 4K e in HDR; infine nel 2017, per proseguire poi a dicembre del 2018, la ripresa e la trasmissione via satellite (in collaborazione con NHK ed Eutelsat) delle riprese in 8K a 60fps, in HDR. Quindi, un passato votato all’innovazione tecnologica, utilizzata sempre come strumento e mai fine a se stessa, che continua, con la realizzazione di questo avanzato progetto dell’MCR IP in standard 2110.
Oggi Vatican Media (che fa parte dell’EBU), vede Stefano D’Agostini come direttore e Francesco Masci come CTO.
LE ATTIVITA’ MCR VATICAN MEDIA
Un’attività fondamentale quella che viene svolta mediante la MCR per ciò che riguarda la distribuzione dei contenuti generati dalle strutture che fanno capo a Vatican Media.
Come già anticipato, da questo sistema transita praticamente tutta la comunicazione multimediale del Vaticano, per i tanti paesi collegati, nei diversi continenti. Oltre 200 segnali video, circa 3.000 segnali audio, con 30 palinsesti diffusi in 47 lingue, che raggiungono 1.530 stazioni radio dislocate in tutto il mondo, oltre a una serie di contenuti distribuiti sulle diverse piattaforme digitali.
Un complesso sistema che in precedenza prevedeva delle attività organizzate a “isole”, in alcuni casi non collegate tra loro, seppur complementari.
L’obiettivo primario era quindi quello di raggiungere una piena efficienza, l’unità alla massima flessibilità possibile, dell’operatività dei vari centri di produzione e delivery, in modo da ottimizzare al massimo le risorse e raggiungere il miglior risultato.
Un’attenta e lunga analisi delle diverse soluzioni disponibili sul mercato (progetto sviluppato anche con il contributo dell’EBU, di cui Vatican Media fa parte), è stata propedeutica alla definizione della tecnologia e alla scelta dei partner tecnologici..
La preferenza, alla fine, è caduta sulle tecnologie della Evertz e sulla Professional Show (che, come capo-commessa, ha gestito tutto il progetto) come system integrator, anche per i precedenti sistemi già realizzati e operativi, sia in Italia sia in altri paesi. Mentre per la realizzazione della struttura, anche a livello architettonico, oltre che per il cablaggio e la strutturazione del sito che doveva ospitare la MCR, la scelta è ricaduta sulla MB System 2000.
LA MCR DI VATICAN MEDIA NEL DETTAGLIO
Il cuore del sistema è rappresentato da due Core Evertz 3080IPX da 128 porte IP a 25G, in modalità dual path. Questa modalità prevede la duplicazione dei flussi IP, in parallelo su entrambi i Core, garantendo una ridondanza lossless, in caso di problema su una delle linee che trasportano i segnali.
Oltre ai due Core, è presente un master control Evertz OVRT e tutti gli apparati sono gestiti attraverso le piattaforma Magnum-SDVN e VUE, che hanno il compito di coordinare il routing/shuffling dei segnali audio e video tramite semplici e intuitive interfacce grafiche facilmente customizzabili.
Il sistema è in grado di gestire 1.024 segnali video 3G e, attualmente, attraverso l’Audio Sub System, che permette lo shuffling di ogni singolo audio mono, è possibile fare il routing di 2.560 canali audio nei vari formati SDI, DANTE e AES.
L’integrazione Dante verso il mondo ST2110-30 è stata incrementata tramite interfacce Evertz della serie 9821EMR-AG-HUB le quali hanno garantito una perfetta implementazione verso il livello AES67.
A livello architettonico, nella nuova area MCR sono stati realizzati due ambienti distinti, uno per il Controllo Video e uno per il Controllo Audio. Le due sale sono accessibili dal corridoio esterno ma anche comunicanti fisicamente tra di loro, visivamente collegate attraverso un’ampia vetrata isolata acusticamente, che consente agli operatori della MCR Audio di avere il controllo visivo frontale di tutti i monitor situati nella MCR Video.
Imponenti i monitor-wall delle sale video e audio, costituiti da un totale di 22 display Sony 4K da 55” gestiti dalla piattaforma multifunzione Evertz EV670-X30 che, in questo caso, guida 192 sorgenti uniche su 24 layout. Sono poi stati previsti una monitoria Sony 4K PVM-X2400 e uno strumento Leader LV5600 con opzioni 4K e IP 25GB dedicati al controllo dei flussi audio e video.
La gestione dei flussi audio è affidata al mixer Calrec Artemis 32, mentre il monitoring viene effettuato con apparati TSL PAM2-IP e monitor Genelec.
La nuova MCR è in grado di gestire molti flussi diversificati e personalizzati in base alle numerose piattaforme social, VOD, IPTV, etc. pur mantenendo attivi i canali broadcast tradizionali come radio e televisione, e amministrare, anche, nuovi standard di formato come 4K, Dolby 5.1, XAVC/H.265.