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HAIVISION: IL WORSHOP SULL’SRT

Fabio Veggiato presenta il Workshop sull’SRT, organizzato dall’Haivision.

www3.haivision.com/…/sgAymGb4sS9Zl5fzZxKpcAl-UoXPTslA-kmXfuqrbMY

 

• 20 febbraio – Studio Hotel . Cologno Monzese:

https://www3.haivision.com/e/38322/152237997869-aff-oddtdtcreator/9vzmnp/2402910419/h/sgAymGb4sS9Zl5fzZxKpcAl-UoXPTslA-kmXfuqrbMY

• 27 febbraio, Roma, all’Ergife Palace Hotel:

https://www3.haivision.com/e/38322/152464294729-aff-oddtdtcreator/9vzmns/2402910419/h/sgAymGb4sS9Zl5fzZxKpcAl-UoXPTslA-kmXfuqrbMY

 

Perché partecipare?

• Per scoprire le soluzioni Haivision e i protocolli SRT e SST, fondamentali per una trasmissione video affidabile ed efficiente.

• Per ascoltare l’esperienza diretta di Francesco Donato CTO EMG Italia, che condividerà le sue storie di successo con i prodotti Haivision.

• Per partecipare a una dimostrazione pratica di workflow innovativi con dispositivi leader del settore: MoJoPro, Pro460, StreamHub, Makito X4 e Hub 360.

È richiesta l’iscrizione, accessibile ai link sopra inseriti.

BLACKMAGIC: L’EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE TRA ST-2110, CINECAMERE E L’ULTIMATTE HD MINI

 

Alcune delle novità Blackmagic presentate per noi, all’ISE di Barcellona, da Michele Benedetti, con le ultime versioni della Ursa, le soluzioni per lo standard 2110 e la Ultimatte HD Mini, che consente di realizzare VirtualStudio con un investimento davvero alla portata di tutti.

Michele De Benedetti – Blackmagic

Blackmagic per lo standard SMPTE2110

Nel panorama attuale del broadcasting professionale, una delle novità più significative e interessanti è l’implementazione dello standard 2110. Questa tecnologia sta rapidamente guadagnando terreno nell’industria, trasformando il modo in cui vengono gestiti i segnali. La possibilità di viaggiare con un segnale tramite IP, passando da un baseband tradizionale all’Ethernet attraverso rame o fibra, rappresenta una soluzione estremamente interessante per il settore.L’ecosistema tecnologico si è arricchito di diverse soluzioni innovative: convertitori, switch Ethernet e varie soluzioni che permettono di entrare in questo mondo alternativo. Lo Smart View ora supporta l’IP 2110, accompagnato da un monitor audio compatibile e un IP converter per la connessione delle telecamere. È particolarmente rilevante notare che, grazie a un prossimo aggiornamento del firmware, le telecamere potranno integrarsi con lo standard SMPTE 2110.

Blackmagic-2110-IP-Converter
Blackmagic-2110-IP-Converter

Un nuovo switcher è stato sviluppato per catturare tutti questi segnali, fungendo anche da router e permettendo l’integrazione con prodotti di altri produttori. Questo dispositivo consente di lavorare direttamente nell’ecosistema della famiglia Black Magic, utilizzando i convertitori sia in modalità punto-punto sia aprendo completamente al mondo 2110.

Blackmagic-URSA-Cine-17K
Blackmagic-URSA-Cine-17K

Le nuove cinecamere Blackmagic

Nel settore delle riprese cinematografiche, sono state presentate importanti novità, in particolare nel campo delle camere cine. La Ursa12K cine LF e la Ursa 17K rappresentano significativi avanzamenti tecnologici. Di particolare interesse è la camera per il formato cinema 65mm, specificatamente progettata per produzioni IMAX, che sta attirando notevole attenzione da parte dei Direttori della Fotografia interessati a esplorare questo formato.

 

Blackmagic-Ultimatte-HD-Mini
Blackmagic-Ultimatte-HD-Mini

Ultimatte: il VirtualStudio alla portata di tutti

Un’altra innovazione significativa riguarda il chroma keying con l’Ultimate 12. Da quando è entrato nella famiglia Blackmagic, questo sistema ha beneficiato di notevoli avanzamenti tecnologici, mantenendo l’eccellente qualità dell’algoritmo originale ma, in un formato più compatto e gestibile. Il sistema offre varie risoluzioni a un prezzo accessibile, conservando la stessa qualità ed efficienza nella creazione di chiavi, gestione delle ombre e manipolazione del chroma key, attraverso effetti di liquidità e trasparenze.

Il sistema richiede un’unità Ultimate per ogni camera. Catturando il segnale dalle telecamere posizionate davanti al green screen, l’hardware processa separatamente foreground e background; può combinare chiave e riempimento, generare una maschera interna e creare il programm finale. L’integrazione con Atem permette di gestire l’immagine combinata in modo completo.

In termini di accessibilità economica, il sistema offre una soluzione professionale sorprendentemente conveniente. Con telecamere Pocket (circa €1600 ciascuna), unità Ultimate (circa €475 per canale) e un Atem Mini Pro, è possibile realizzare un sistema completo con un investimento inferiore ai €5000.

La vera magia del sistema si rivela nella creazione di studi virtuali. Partendo da un semplice green screen di dimensioni limitate, è possibile creare l’illusione di uno studio infinito. Il software di controllo permette di delimitare gli spazi di utilizzo e gestire con precisione la maschera di trasparenza. Il principio è semplice ma efficace: nelle maschere, il bianco viene occluso mentre il nero viene fatto passare, permettendo di raggiungere livelli di densità ottimali, per ottenere chiavi perfette.

Questa tecnologia consente di mantenere gli oggetti in foreground, mentre la chiave agisce selettivamente sul verde, creando l’illusione di uno spazio infinito, attraverso la gestione accurata delle aree superiori, inferiori e laterali dello studio virtuale.

 

CLEAR-COM FREESPEAK ICON: IL NUOVO SISTEMA INTERCOM WIRELESS

Clear-Com ha presentato all’ISE di Barcellona, il FreeSpeak Icon beltpack, un’innovativa soluzione, che va ad arricchire l’apprezzata gamma di sistemi intercom wireless FreeSpeak. Questo nuovo dispositivo rappresenta una svolta nel settore, essendo progettato specificamente per soddisfare le esigenze di comunicazione dei team tecnici che operano nel broadcast, nel live e negli eventi sportivi etc.

 

Innovazioni Tecniche e Connettività

Il beltpack wireless FreeSpeak Icon si distingue per la combinazione delle potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con significative innovazioni orientate all’utente. Il dispositivo integra nove pulsanti configurabili e quattro controlli volume individuali per canale, supportando anche la tecnologia Bluetooth 5.3. Il display a colori ad alta luminosità e il design ergonomico ottimizzato garantiscono un’esperienza d’utilizzo soddisfacenti, anche produzioni di lunga durata. Insomma, una soluzione versatile, con elevate prestazioni che consente di mantenere una comunicazione chiara e affidabile in qualsiasi ambiente di produzione.

Integrazione e Compatibilità

Nel campo della comunicazione professionale, il dispositivo eccelle grazie alla sua ottimizzazione per la compatibilità con la Centrale Arcadia e la matrice digitale Eclipse HX. Questa integrazione si estende ai protocolli Dante e MADI (per gli utenti Eclipse), garantendo una flessibilità senza precedenti nell’ambito dei sistemi intercom.

Applicazioni nei Diversi Settori

FreeSpeak Icon beltpack si distingue per l’elevato numero di canali e l’elevato livello del controllo audio, caratteristiche fondamentali per le produzioni hi-end, quali eventi live e sport, ad esempio. Il supporto per le cuffie Bluetooth e il design ergonomico rendono questa soluzione, ideale per utilizzi prolungati, anche in ambienti rumorosi.

Freespeak offre strumenti di comunicazione scalabili con un’interfaccia intuitiva, supportando efficacemente le produzioni più dinamiche. L’integrazione con i sistemi esistenti e le funzionalità avanzate lo rendono uno strumento indispensabile per ogni tipo di produzione ed evento.

 

PUNTI DI FORZA DI FREESPEAK ICON

Il beltpack FreeSpeak Icon combina le potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con numerose innovazioni:

  • 9 pulsanti configurabili
  • 4 controlli volume individuali per canale
  • Supporto per la tecnologia Bluetooth 5.3
  • Display a colori ad alta luminosità
  • Design ergonomico ottimizzato
  • Elevato numero di canali
  • Controllo audio preciso
  • Integrazione con sistemi esistenti
  • Strumenti di comunicazione scalabili
  • Interfaccia intuitiva
  • Funzionalità avanzate per produzioni dinamiche
  • Comunicazione affidabile in ambienti rumorosi

FreeSpeak Icon è compatibile con:

  • Centrale Arcadia
  • Matrice digitale Eclipse HX
  • Protocolli Dante e MADI

GRASS VALLEY SIRIUS: FLESSIBILITÀ E SCALABILITÀ PER IL BROADCAST DEL FUTURO

Marco Annibali con la Sirius 850
Marco Annibali con la Sirius 850

Grass Valley Sirius, una gamma di matrici multistandard, scalabili, che garantiscono un elevato livello di affidabilità grazie alle diverse ridondanze integrate, capaci di elaborare internamente diversi processi dei segnali, offrire numerose uscite per i multiviewer e varie possibilità di monitoraggio in remoto, anche degli allarmi. E, a completare il tutto, l’elevato livello di supporto offerto da Video Progetti.

La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850
La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850

Il cuore di ogni sistema di produzione audio-video è rappresentato dal router che, in ogni caso rappresenta anche l’elemento di maggior criticità per le funzioni che svolge centrali e fondamentali per l’attività del centro di produzione, di qualsiasi livello e dimensione esso sia. È quindi ovvio che robustezza, affidabilità e flessibilità operativa, rappresentano elementi di primaria importanza per questo tipo di prodotti. Sia per facilitare le operazioni che per garantire la continuità del servizio.

La Grass Valley vanta un notevole know-how in fatto di router, grazie anche alle tecnologie dei vari brand o rami d’azienda che negli anni sono stati acquisiti. Parliamo di autorevoli aziende del settore come Miranda, Quantel, Snell & Wilcox, SAM e infine ProBel.

Grass Valley ha attualmente nel proprio catalogo ben due famiglie di matrici: Vega e Sirius.

la serie delle matrici Vega Grass Valley
la serie delle matrici Vega Grass Valley

la serie delle matrici Vega Grass Valley

La prima è dedicata ad applicazioni di piccole e medie dimensioni. Mentre la gamma Sirius 800, (declinata in ben tre differenti modelli: Sirius 830, Sirius 840 e Sirius 850), è destinata a sistemi di medio e alto profilo.

Si tratta di una gamma tailor-made, che presenta avanzate caratteristiche tecnologiche, grande flessibilità e affidabilità, che riscontra il favore sia dei system-integrator, (che possono integrarla facilmente anche in sistemi complessi e alle specifiche richieste dei committenti), sia dai direttori tecnici (che ne apprezzano la grande affidabilità), oltre alla possibilità di adattarsi a tutte le esigenze di ogni schema di produzione, variando le impostazioni con semplicità e velocità operativa.

La serie Sirius della Grass Valley gestisce tutti i più utilizzati standard audio e video, come ad esempio: SDI, AES, MADI, 12G-SDI etc., supportando sia segnali FHD che UHD. Ma è proiettata anche verso configurazioni ibride, potendo integrare moduli IP in standard SMPTE 2110 e 2022.

L’implementazione dell’Advanced Hybrid Processing (AHP), contempla molte e complesse attività all’interno dello stesso rack, senza dover connettere ulteriori moduli esterni, con evidenti semplificazioni del cablaggio e riduzione degli spazi. Inclusi, ad esempio, elaborazione audio, frame-synchronizer, compensazione del delay video e audio, conversioni etc.

Parlando di flessibilità, la gamma Sirius 800 è disponibile in diverse configurazioni e, per ciò che riguarda le porte, esse vanno da 288×288 fino a 1152×1152, consentendo una grande scalabilità, per soddisfare le esigenze delle diverse applicazioni.

In sintesi, la serie Sirius si presenta come una soluzione di routing potente, affidabile e versatile, in grado di gestire un’ampia varietà di formati, offrendo le più avanzate funzionalità di elaborazione dei segnali.

Ma approfittando della disponibilità del modello Sirius 850 nella sede di Video Progetti in transito per la configurazione prima della consegna al committente, abbiamo voluto chiedere ulteriori chiarimenti a Marco Annibali, Product Manager del system integrator, per fare un ulteriore approfondimento su questa gamma e, in particolare, su questo modello Sirius 850 che rappresenta il top di gamma.

INTERVISTA A MARCO ANNIBALI – PRODUCT MANAGER VIDEO PROGETTI

Innanzitutto, puoi farci una presentazione della gamma delle matrici della Grass Valley?

Certo. Sono due le linee dei router della Grass Valley. Una è la Vega, una soluzione intermedia che va da 96 porte fino a 432 porte. Parlo di porte in questo contesto, perché la matrice ha BNC bidirezionali. Quindi su una matrice con 96 porte, si possono avere 95 ingressi e un’uscita o qualsiasi altro tipo di configurazione. Mentre la serie Sirius 800, più high-end, prevede tre modelli.

La Sirius 830 è composta da 15 rack unit +2 di PSU, è una 288 x 288; la 840 è anche il modello più venduto storicamente, con 576 x 576 contenuta in 27 RU e, a seconda della dotazione a bordo, può avere due o quattro RU di Power Supply; infine, la Sirius 850, 576 x 1152, 34 rack unit, due o quattro RU di PSU, secondo le schede inserite.

Grass Valley Sirius. Un'ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius
Grass Valley Sirius. Un’ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius

Tutte le matrici hanno la possibilità di inserire almeno due schede multiviewer negli slot dedicati, oppure sono disponibili delle schede denominate MV 831/841/851, che possono essere inserite al posto di schede di ingresso/uscita, incrementando così la quantità di multiviewer configurabili.

Quali altre caratteristiche è importante mettere in evidenza?

La serie Sirius racchiude tutta una serie di caratteristiche che le permettono di essere veramente il cuore pulsante dell’infrastruttura. Abbiamo delle schede che includono il processo AHP (Advanced Hybrid Processing), che permette di avere embedding, de-embedding, Frame Sync, Line Sync, Mixing, Shuffling e permette la gestione di tutti i formati video, dall’SDI fino al 12G, come anche per l’audio: MADI o AES o un mix dei due. Altra cosa importante da evidenziare è che la matrice audio è vista come una matrice mono , con una grandezza equivalente di 18.432 x 18.432. L’audio è gestito in maniera completamente trasparente. Accetta anche audio non sincrono al reference di stazione. Vi è inoltre la possibilità di fare anche sample-rate convertion all’uscita delle schede audio. Inoltre, poiché è dotata di ben quattro segnali di reference, il router può gestire contemporaneamente anche formati aventi frame-rate differenti, consentendo quindi di assegnare diversi reference a differenti destinazioni.

Oltre ai formati già evidenziati in precedenza, vi è anche la possibilità di gestire segnali ASI, in quanto la matrice è completamente passante per questi segnali, senza inserire alcun processo. Sirius ha due caratteristiche uniche per questa classe di matrici: un PC installato frontalmente sulla porta, che permette di avere lo status della matrice in tempo reale. Una sorta di pannello virtuale, utile anche per effettuare commutazioni al volo.

La seconda caratteristica interessante riguarda i Led multicolore, integrati nella corona che avvolge il BNC e che, si illumina con differenti colori, a seconda del tipo di segnale inserito, del frame rate, piuttosto che per evidenziare se è presente un segnale audio embedded o meno.

Un’utile raffinatezza questa, perché consente di capire, visivamente e subito…

Sì, si comprende al volo se c’è presenza di segnali o meno e, inoltre, nel caso si debba fare manutenzione su un cavo o su un BNC specifico, il colore del Led consente di identificare immediatamente e senza possibilità di errore il connettore che bisogna controllare. Questo facilita enormemente la manutenzione.

In quale tipo di sistema risulta ideale l’integrazione della gamma GV Sirius e quali sono i plus che la rendono particolarmente competitiva?

Come ti dicevo, grazie alla tecnologia AHP, è possibile in un unico rack, accentrare prestazioni che prima erano delegate a moduli esterni, come Frame Sync o Line Sync etc… Quindi non si ha bisogno di aggiungere altri frame esterni esterni alla matrice per avere questo tipo di processo. Così come tutta la parte di embedding e de-embedding.

Per il mixing dell’audio, sono disponibili fino a 16 mixer audio a bordo per poter fare mixing delle tracce. Si ha il controllo dei livelli e dei delay, sia video che audio. Questo è molto utile per compensare eventuali lip-sync dei segnali che arrivano dall’esterno. O, per esempio con la produzione virtuale nel calcio, dove si ha la necessità di inserire della grafica, si può aggiungere il ritardo sul video, senza bisogno di agire su altri dispositivi extra.

E poi, molto importante, tutta la parte di multiviewer. Sulla matrice più grande si possono avere fino a 168 uscite di multiviewer differenti. Ed è da sottolineare che la scheda multiviewer, non occupa uscite. Si hanno a disposizione 48 HD-BNC da cui poter prendere i segnali che vengono destinati ai layout del multiviewer. Quindi, in uno spazio ridotto si riesce ad accentrare praticamente tutti i processi di cui si ha bisogno.

Parlando di evoluzione IP, in che modo è possibile fare la migrazione verso questa nuova tecnologia?

Sono disponibili anche schede che supportano l’IP, che sono molto utili in questa fase di transizione tecnologica, per valorizzare al massimo l’investimento.

 

Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.
Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.

Opzioni di configurazione e controllo flessibili, semplificano entrambe le opzioni.

Quindi, un reale sistema ibrido?

Certo. Possiamo avere una scheda che supporta segnali SDI, gestisce segnali ASI e anche segnali IP; in questo caso SMPTE2022, per andare verso gli encoder, come è avvenuto per una soluzione che abbiamo già installato. La matrice è completamente aggiornabile a caldo. Si possono inserire frame, processi o quello che di volta in volta necessita, senza interrompere la continuità del servizio. E questa è anche un fattore molto importante. Specie per matrici che sono praticamente sempre accese.

Parliamo anche di ridondanza e quindi di affidabilità di servizio?

È sicuramente un punto importante. Specie per delle matrici che sono “Mission Critical”, cioè che sono realmente sempre in attività. Tutto quello che è essenziale nella matrice, è ridondato. Sono implementati due controller. Sia i controller delle ventole che degli allarmi, sono ridondati. Ovviamente sono ridondati anche i power supply e le schede cross-point, che sono le parti più importanti. Altro fattore da mettere in evidenza sono gli alimentatori a 48 Volt DC, che alimentano direttamente i frame. E tutte le regolazioni sono fatte a livello di scheda. Non vi sono regolatori all’interno del frame che, in caso di guasto, potrebbero inficiarne la funzionalità.

Invece, per ciò che riguarda la visualizzazione degli allarmi?

Vi sono varie possibilità di presentazione degli allarmi. In primis, attraverso il PC frontale, che ha dei quadri sinottici, visibili a colpo d’occhio che consentono di fare il drill-in. Cioè se vedo un allarme per una scheda, pigiando sul touch-screen del pulsante, vedo qual è la ventola che è in fault; è possibile avere l’invio anche di Trap SNMP, sistemi di logging basati su software Grass Valley, ma che vanno a finire su un SQL. E, inoltre, sono disponibili anche i contatti GPO per l’attivazione di allarmi luminosi o sonori.

Infine, se la matrice è dotata di multiviewer, è possibile addirittura riportare gli allarmi sul layout del multiviewer. Così, oltre ad avere un monitoraggio dei segnali transitanti, si ha anche la possibilità di verificare eventuali problemi e disservizi.

Cosa importante da evidenziare per le schede cross-point è che non si ha una ridondanza uno a uno ma nelle matrici 840 e 850 si arriva addirittura a quattro a uno. E, in caso di default, è possibile spostare solamente i cross point che sono difettosi verso la scheda di ridondanza. Quindi, se eventualmente, su un’altra scheda si verificano dei fault, si ha ancora la possibilità di proteggere i path del segnale. Questo rende la matrice molto più resiliente.

Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 850
Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 85

Altro fattore importante e di grande attualità è quello dei consumi, anche per un eventuale discorso di backup energetico?

Questo avviene in conseguenza, per il fatto che tutti i processi sono accorpati all’interno della matrice. Non si hanno consumi accessori legati a frame esterni, dove sono installati i vari embedder, de-embedder e i multiviewer soprattutto. E quindi si ha un risparmio sia in termini di spazio che in termini di consumi e di condizionamento. Avendo un minor consumo, si ha anche un minor livello di condizionamento dell’ambiente.

Quante uscite sono previste sulla scheda multiviewer?

La scheda multiviewer, presenta fino a 12 uscite. Quindi si hanno fino a 12 layout differenti e, tramite opzioni, è possibile avere anche lo streaming H.264 dei segnali che sono indirizzati verso il multiviewer, in modo da poter fruire anche di una monitoria remota dei vari flussi.

Come va ad integrarsi e con quali facilitazioni, la serie Sirius, all’interno degli altri prodotti Grass Valley?

Grass Valley ha veramente ben integrato le matrici, sia Sirius che Vega, all’interno del proprio ecosistema, perché utilizza principalmente il collaudato protocollo General Remote, sviluppato dalla Probel e adottato anche da molti altri brand.

Un ottimo esempio è l’integrazione con i mixer video. Si possono utilizzare Sirius o Vega a monte del mixer video, come matrice di preselezione delle risorse: Questo consente di espandere in maniera trasparente il numero dei segnali di ingresso del mixer stesso, grazie all’integrazione fra matrice e mixer. È possibile indirizzare tutti i segnali presenti all’ingresso della matrice, verso gli ingressi del mixer video, in maniera trasparente. Quindi l’operatore non si accorge nemmeno che in quel momento non ha fisicamente quelle sorgenti video, ma tutto viene gestito dall’intelligenza integrata dei due prodotti. Anche con GV Orbit la matrice Sirius è vista come parte integrale del sistema, sia che si tratti di un sistema baseband o di uno misto IP-baseband. Inoltre, la matrice è completamente gestibile tramite software anche in remoto. E i controller esterni non si limitano solo alla gestione delle commutazioni, ma controllano tutti i parametri all’interno della matrice stessa.

Altro fattore importante è rappresentato dalla qualità del supporto che è capace di offrire Video Progetti, anche per questa gamma di prodotti?

Considero il supporto di Video Progetti sulla linea di prodotti Grass Valley un ulteriore plus. Lo estenderei a tutta la nostra gamma, data la capacità di fornire supporto mirato. Carlo Struzzi, una volta mi ha definito “Router Man”, ma dietro di me c’è un team di tecnici in grado di supportare efficientemente tutte le matrici. L’azienda propone contratti di assistenza personalizzati e dispone a magazzino di uno stock di ricambi per poter offrire interventi immediati e risolutivi. Nel frattempo, possiamo dare supporto tecnico e operativo tramite telefono o da remoto, anche con TeamViewer, per garantire sempre la massima continuità di servizio.

CINQUE PUNTI IN EVIDENZA DELLA SERIE GV SIRIUS 800:

1. Multiformato: Gestisce diversi tipi di segnali video e audio, come SDI, AES, MADI e 12G-SDI, offrendo grande flessibilità di integrazione e utilizzo.

2. Scalabilità: Disponibile in diverse configurazioni, che vanno da 288×288 fino a 1152×1152, per adattarsi a installazioni di varie dimensioni, da piccole a molto grandi.

3. Advanced Hybrid Processing (AHP): Integra funzioni avanzate come elaborazione audio, sincronizzazione dei frame, delay e conversioni, riducendo la necessità di apparecchiature esterne.

4. Affidabilità: Progettata per ambienti di produzione professionali, che richiedono alta affidabilità e prestazioni costanti.

5. Flessibilità di controllo: Può essere controllata tramite pannelli hardware, software su PC o in remoto, offrendo diverse opzioni di gestione.

PROFESSIONAL SHOW ACCADEMY PRESENTA IL COMPULITE VIBE TRAINING

COMPULITE VIBE SERIES
COMPULITE VIBE SERIES

Professional Show, in occasione della nuova release del software VIBE 6.0, è entusiasta di presentare un corso di avviamento professionale dedicato alle consolle Compulite Vibe.

La consolle Compulite Vibe

Alla fine dell’evento, sarà consegnato un attestato di partecipazione, riconoscimento ufficiale delle competenze acquisite.

Il corso è rivolto a Operatori, Lighting Designer e Direttori della Fotografia (DoP), offrendo un’opportunità unica di approfondire le tecniche e le funzionalità di un sistema di controllo luci innovativo e molto intuitivo a livello operativo.

La consolle Compulite Vibe

La consolle Compulite Vibe M

Durante il corso, i partecipanti avranno l’occasione di scoprire le ultime novità del marchio Compulite, immergendosi in un’esperienza pratica che li aiuterà a sfruttare appieno le potenzialità della console.

La Compulite Vibe si distingue per la sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche avanzate, rendendo più accessibile la gestione delle luci per progetti di ogni tipo, dalle produzioni televisive, a quelle teatrali e per sistemi dedicati a eventi live.

Questa è un’opportunità imperdibile per tutti coloro che desiderano espandere le proprie competenze nel settore dell’illuminazione professionale, potendo anche interagire con esperti del settore.

La consolle Compulite Vibey

Il corso, programmato per il 18 e 19 novembre, nella sede della Professional Show, in via Santa Maria a Cologno Monzese, è a numero chiuso e ha un costo simbolico di solo 100€.

Per iscrizioni:

https://www.professionalshow.com/it/

 

 

 

 

HD FORUM ITALIA: CONFERENZA ANNUALE DELL’ASSOCIAZIONE

HD FORUM ITALIA
HD FORUM ITALIA

Attraverso tavole rotonde, workshop e presentazioni, i partecipanti avranno l’opportunità di approfondire temi rilevanti, scoprire best practices e instaurare collaborazioni fruttuose. I panel di esperti offriranno anche uno sguardo sulle strategie innovative che possono essere adottate per affrontare le sfide del settore. Inoltre, il MAF favorirà il networking tra professionisti, consentendo la creazione di connessioni significative che possono portare a progetti collaborativi e iniziative congiunte.

L’evento rappresenta quindi non solo un punto di incontro, ma anche un catalizzatore per l’innovazione, dove l’industria audiovisiva potrà esplorare le proprie potenzialità e pianificare il futuro con una visione condivisa. Con la partecipazione di attori chiave del settore, il MAF si preannuncia come un’opportunità imperdibile per tutti coloro che desiderano essere parte attiva della trasformazione in atto.

MAF: MILANO AUDIOVISIVO FORUM

Nuova edizione del MAF, con un ampliamento delle attività e degli eventi, rispetto alla precedente edizione.

Durante il forum, verranno messe al centro le rivoluzioni tecnologiche agli studi virtuali, all’intelligenza artificiale e alle nuove tecnologie di produzione. 

Questi sviluppi non solo trasformano la produzione di contenuti, ma anche la loro distribuzione e fruizione, aprendo una nuova modalità di interazione con il pubblico. 

Sarà un’opportunità imperdibile per incontrare e dialogare con produttori e distributori di contenuti, scoprendo le innovazioni che stanno cambiando il mercato

MARCO PORRO PRESENTA IL VISION BROADCAST 2024

DP: Il 2020 vide l’evento “Innovation Concept”, un momento per fare incontrare produttori con gli utilizzatori e, farli dialogare su quelle che erano le potenzialità delle tecnologie presentate. Con Vision Broadcast, qual è l’ulteriore passaggio?

Marco Porro: Si tratta di attualizzare un concept che abbiamo declinato in diverse modalità nella nostra storia. L’obiettivo rimane quello, (oggi ancor più importante di prima), di fare incontrare chi utilizza la tecnologia, con chi la tecnologia la sviluppa e la produce. Questo è negli ultimi tempi, ancor più importante di una volta perché attualmente, la tecnologia ha una velocità di sviluppo e una flessibilità tale per cui è facile creare tecnologia fine a se stessa, mentre, è importante, (soprattutto in determinate applicazioni), che la tecnologia dia soluzioni adeguate alle necessità del mercato.

LEADING E ALLYN
LEADING E ALLYN

DP: Nel 2020 la struttura vedeva la sola Leading. Poi è arrivata anche Allyn. Parliamo quindi di oltre 70 marchi rappresentati e circa 40 collaboratori; forse uno dei gruppi più importanti, se no è il più importante, almeno per numero di addetti, in Italia. Qual è l’offerta che presentate sul mercato? Qual è il vostro punto di forza? A quali mercati vi rivolgete?

 Marco Porro: Allyn è entrata a far parte del gruppo da ormai più di due anni. Si trattava di una tappa importante per quanto ci riguarda, per poter ampliare il nostro know-how e, soprattutto, aggiungere anche una parte di know-how video, che a noi un po’ mancava, essendo Leading un’azienda che arriva dal mondo audio.

Allyn è stato il partner che abbiamo trovato perfetto per questa. Ci stiamo proponendo sul mercato per dare non necessariamente e solo prodotti, ma anche soluzioni integrate.

Il vantaggio di questa unione sta nelle risorse professionali che il gruppo oggi è in grado di fornire al mercato, infatti sia Allyn che Leading contano al loro interno professionisti riconosciuti dal mercato da molti anni.

CALREC ARGO M
CALREC ARGO M

DP: A quali le principali novità, darete evidenza in questa occasione?

Marco Porro: L’evento prevede otto corner, tutti interessanti ma, per non svelare troppo e lasciare un po’ di spazio alla curiosità e quindi alla necessità di venire a trovarci, direi che sono da evidenziare il corner Calrec, che propone la sua soluzione per quanto riguarda remote production e Cloud, oltre all’ assoluta anteprima italiana: il nuovo mixer Argo M: abbiamo poi il corner RCS, una suite software per il mondo radio, già molto conosciuta ma che, per quanto ci riguarda, si tratta di una partnership iniziata recentemente, che mira a potenziare la presenza di RCS sul mercato italiano. Un altro corner importante è quello della Allyn e dei relativi brand associati, visto che questo è effettivamente, anche il primo evento in cui ci presentiamo assieme come fornitori di soluzioni integrate.

RCS LOGO
RCS LOGO

DP: Circa un anno fa avevate anche strutturato una divisione LT Software-Leading Technology Software. Di cosa si occupa questa divisione e qual è l’offerta che presenta sul mercato?

Marco Porro: Anche questo è stato un ulteriore passo importante per quanto ci riguarda. Abbiamo aperto al mondo software e lo abbiamo fatto creando una divisione che ha due anime parallele. Una parte supporta e sviluppa il mercato italiano per software di terze parti, fondamentalmente o principalmente per il settore broadcast, come ad esempio RCS, appena menzionato. Una seconda parte, invece, sviluppa prodotti software customizzati sulle specifiche richieste dei clienti. In questo caso non solo broadcast, ma anche digital signage e tutto quanto puà definirsi comunicazione integrata.

 

DP: L’appuntamento è quindi per…

 Marco Porro: L’appuntamento è per il 23 e 24 ottobre. Ed è un appuntamento che vogliamo fare diventare una tappa fissa nei prossimi anni.

ISCRIVITI E PARTECIPA: 

https://www.leadingtech.it/vision-broadcast-2024?utm_source=brevo&utm_campaign=LEADING%20VISION%2023-24%20OTTOBRE%202024&utm_medium=email

Allyn e Leading: Vision Broadcast 2024
Allyn e Leading: Vision Broadcast 2024

GRASS VALLEY E MEDIASET: IL WEBINAR SULLE NUOVE CAMERE DA STUDIO- 24 OTTOBRE ORE 12.00

Video Progetti in collaborazione con Mediaset, ha pianificato un interessante webinar:

Massimo Vedovello, Production & Broadcasting Designer – Techologies department di Mediaset, presenterà un case-study sull’importante progetto di rinnovo camere per gli studi di Cologno Monzese culminato con la fornitura di camere da studio Grass Valley LDX135.

Sergio Nuvoloni – Technical Director di Video Progetti – approfondirà alcuni aspetti tecnici delle camere che sono stati determinanti per la scelta del prodotto da parte di Mediaset.

 

 

L’appuntamento è per il 24 ottobre, alle ore 12.00.

 

Di seguito, il link di YouTube, per poter seguire il webinar:

https://www.youtube.com/watch?v=_991I_vncRU

 

 

CALREC ARGO M: L’INNOVATIVA CONSOLLE ST 2110

CALREC ARGO M
CALREC ARGO M

Calrec Argo M, un nuovo mixer ST 2110, disponibile nelle versioni a 24 o 36, fader che possono gestire fino a 356 canali. Completa la gamma Argo ed è particolarmente proiettato nel contesto della remote production e delle applicazioni broadcast basate su cloud.

Argo M si posiziona appena sotto i modelli di punta come Argo Q e Argo S, ma introduce un approccio innovativo: è una console All-in-One, progettata per funzionare in piena autonomia, integrando al suo interno tutti i componenti necessari. Dispone di una capacità DSP che arriva fino a 356 canali ed è dotata di interfacce audio espandibili tramite schede modulari. Come tutte le console Calrec di nuova generazione, Argo M può essere collegata a una rete ST 2110, permettendo l’integrazione con altri dispositivi Calrec o di terze parti che supportano questo protocollo audio su IP.

Il mixer è disponibile in due versioni:

    • Calrec Argo 24 fader

CALREC ARGO M 24 FADER
CALREC ARGO M 24 FADER

  • Calrec Argo M 36 fader
  • CALREC ARGO 36 FADER
    CALREC ARGO 36 FADER

La console offre la gestione di canali o bus su 24 layer, con una potenza DSP che può arrivare a 356 canali di ingresso e/o uscita, a seconda della configurazione desiderata.

Inoltre, Argo M è compatibile con i core Impulse della serie Calrec, consentendo di collegare fino a due core esterni per garantire la ridondanza e aumentare la capacità di calcolo.

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ARGO M, IMPULSE V E CONNECT 2.0, PER FESTEGGIARE I 60 ANNI DI CALREC

 

PANASONIC AK-UCX100: FLESSIBILITÀ E QUALITÀ NELLE RIPRESE 4K

CAMERA DA STUDIO PANASONIC AK-UCX100_LR
CAMERA DA STUDIO PANASONIC AK-UCX100_LR

 

Panasonic ha introdotto due nuovi prodotti per migliorare la flessibilità nelle produzioni in studio e negli eventi live: la telecamera da studio AK-UCX100 e l’adattatore in fibra ottica AK-CFA100. Questi dispositivi permettono di effettuare riprese di altissima qualità, offrendo ai clienti una grande versatilità operativa. La telecamera UCX100, infatti, consente di scegliere tra diverse modalità operative in base alle esigenze di budget e alle specifiche situazioni di ripresa. Può funzionare sia come semplice testa camera, sia collegata all’adattatore in fibra ottica (CFA) o alla CCU, garantendo in ogni caso una qualità delle immagini eccellente. La disponibilità di questi prodotti è prevista a partire da dicembre 2024.

L’UCX100 offre un funzionamento particolarmente flessibile, grazie alle sue uscite SDI 3G e 12G direttamente dalla testa camera, al collegamento diretto dell’RCP (ROP) e agli ingressi di sync e tally, che ne permettono l’uso come camera stand-alone. Può inoltre funzionare in modalità indipendente, semplicemente collegando la testa camera tramite un SFP a 25Gb ST 2110 via rete IP. Il nuovo adattatore in fibra ottica CFA100 di Panasonic alimenta la telecamera attraverso un cavo in fibra ibrida ST 311 standard, rendendo possibile l’utilizzo della camera in modalità stand-alone. In alternativa, la telecamera può essere alimentata dalla CCU o localmente tramite un alimentatore PS XLR da 12V, lasciando agli utenti la possibilità di scegliere l’opzione migliore in base alle loro esigenze. Con il CFA100, la telecamera può essere alimentata fino a una distanza di 2 km, o fino a 10 km utilizzando un cavo in fibra ottica.

Se utilizzata in una produzione tradizionale in studio con una CCU, la telecamera UCX100 può essere collegata ai modelli di CCU Panasonic AK-UCU700/UCU710, che sono state introdotte all’inizio del 2024. Queste unità sono equipaggiate con uscite base band SDI 3G e 12G e dispongono anche di un’interfaccia audio Dante e di una ridondanza ST 2022-7. Ciò che le rende particolarmente interessanti è la presenza di diverse interfacce per il video over IP, sia compresso che non, come l’NDI High Bandwidth, l’SRT e lo standard SMPTE ST 2110, anch’esso ridondato. Grazie a queste caratteristiche, la telecamera UCX100, tramite le CCU, è in grado di offrire sia segnali base band sia IP, compressi e non, contemporaneamente. Queste caratteristiche rendono la UCX100 facilmente integrabile con altre telecamere Panasonic, come la telecamera PTZ AK-UE160, garantendo una produzione estremamente flessibile. Inoltre, le due telecamere condividono lo stesso sensore, il che facilita l’allineamento colorimetrico.

Quando utilizzata con le CCU AK-UCU700 o UCU710, la telecamera UCX100 è in grado di offrire slowmotion 4x in 1080P e 2x in UHD, espandendo ulteriormente le sue possibilità d’uso. Panasonic ha progettato questi prodotti pensando al futuro della produzione live, affrontando diverse sfide legate alla migrazione all’IP che attualmente interessano il settore. La telecamera UCX100, infatti, utilizza lo standard SMPTE ST 2110 per il video non compresso over IP, permettendo la produzione di video 4K non compressi, sia per le riprese in studio sia per la produzione dal vivo. Il segnale ST 2110 può essere inviato dalle CCU AK-UCU700/UCU710 o direttamente dalla telecamera, permettendo di lavorare senza l’uso della CCU.

Nel caso di produzioni con una larghezza di banda limitata, la UCX100 è in grado di produrre immagini di alta qualità senza perdita di risoluzione, grazie allo standard JPEG XS, che consente una bassa latenza. Inoltre, la telecamera sarà aggiornabile con una funzione “VLAN tagged”, che permetterà la gestione di più telecamere collegate alla stessa rete, semplificando la gestione delle produzioni che richiedono un’ampia disponibilità di banda.

 

 

LEADING E ALLYN PRESENTANO: VISION BROADCAST 2024

VISION BROADCAST 2024 - LEADING e ALLIN
VISION BROADCAST 2024 - LEADING e ALLIN

       Leading: sede di via Solferino – Monza

Con Vision Broadcast 2024, due aziende, Allyn e Leading, si presentano con due team di circa 40 addetti, un portfolio che comprende oltre 70 brand e decine di sistemi realizzati nel corso dei quasi 30 anni di attività di Allyn e oltre 46 anni di operatività di Leading.

Tra i molti clienti, in evidenza Rai, Mediaset, Sky, Sat 2000, oltre a tutti i network radiofonici nazionali e le numerose TV e radio locali.

Ma l’offerta non e solo all’intrattenimento. Numerosi anche i progetti sviluppati per istituzioni e aziende corporate. Un esempio emblematico è il progetto commissionato da FinCantieri, che ha scelto il gruppo Leading per la progettazione e l’installazione delle strutture di visualizzazione, costituiti sopratutto da alcuni schermi led curvi di notevoli dimensioni, installati su due grandi navi da crociera. Questo dimostra non solo la versatilità delle aziende, ma anche la loro capacità di gestire iniziative complesse e di grande impatto.

 

Oggi, Allyn e Leading con l’evento Vision Broadcast 2024, in programma il 23 e 24 ottobre, in via Solferino 54, a Monza e dedicato ai professionisti e alle aziende del settore, le due azeinde si pongono come obiettivo non solo di presentare le ultime novità provenienti dalle oltre 70 aziende rappresentate, ma soprattutto dimostrare le potenzialità di un gruppo ben armonizzato e integrato.

I due team vantano infatti un notevole know-how, maturato in decenni di attività e frutto di un’ampia esperienza, grazie anche ai molteplici progetti realizzati, sia per l’area dell’audio che per il video, nel settore del broadcast radio-televisivo e non solo.

Con l’evento Vision Broadcast 2024, Allyn e Leading intendono dare maggior evidenza di queste significative competenze e del loro impegno verso l’innovazione, creando nuove opportunità di collaborazione e crescita.

L’appuntamento con Vision Broadcast 2024, è quindi per il 23 e 24 ottobre, nella sede della Leading, in via Solferino 54, a Monza.

ISCRIVITI E PARTECIPA: 

https://www.leadingtech.it/vision-broadcast-2024?utm_source=brevo&utm_campaign=LEADING%20VISION%2023-24%20OTTOBRE%202024&utm_medium=email