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LINK PRESENTA AGORA: SOLUZIONI DI RETE TRA INNOVAZIONE E AFFIDABILITA’

Link ha presentato al MIR Agora, l’azienda francese acquisita di recente, che offre un’interessante e completa gamma di prodotti hardware e software dedicati alla connessione e gestione di apparati dedicati alla produzione broadcast e all’intrattenimento, nell’ambito video, audio e luci.

LINK: L’INNOVAZIONE CORRE SULLA RETE

La Link Srl, che si avvicina a festeggiare i 40 anni di attività (è stata infatti fondata nel 1987), è guidata oggi da Marco Piromalli e Assunta Frattocchi. Negli anni l’azienda ha sempre puntato sulla qualità e sull’innovazione dei prodotti, proponendo soluzioni che hanno avuto successo a livello internazionale. A tal punto che è stato necessario aprire anche una sede negli USA. Ma, come detto, l’innovazione è sempre stato uno dei punti di forza dell’azienda. E quindi, con l’evoluzione delle tecnologie di connessione audio, video e luci, nei settori dell’intrattenimento, del broadcast e dell’installazione, la Links per rispondere efficacemente alle nuove esigenze dei clienti, ha deciso di compiere un ulteriore passo, acquisendo la Agora, azienda francese che si è affermata per lo sviluppo di prodotti dedicati alla gestione di reti IP, specificatamente focalizzati verso i mercati appena citati.
L’offerta si amplia e completa quindi con una gamma di prodotti che è stata presentata già alla recente ISE di Barcellona e, per la prima volta in Italia, anche al MIR di Rimini.
Ecco quindi una selezione di alcuni dei prodotti esposti, presentati in video da Alberto Virdis.

Alberto Virdis – Link Srl

LO SWITCH F2: L’AFFIDABILITÀ RADDOPPIA

Lo Switch F2 rappresenta una soluzione all’avanguardia nel panorama delle tecnologie di rete per l’audio e il video professionale. Ciò che rende veramente speciale questo dispositivo è la sua architettura unica: al suo interno trovano posto due schede madre completamente separate, ognuna con la propria alimentazione indipendente e una logica di funzionamento autonoma. Questa configurazione dual-core permette al sistema di mantenere un funzionamento ininterrotto anche in caso di guasto di uno dei componenti.

I collegamenti Trunk in fibra garantiscono prestazioni elevate, mentre un sofisticato link interno consente alle due unità di funzionare come un unico switch, offrendo così il meglio di entrambi i mondi: la sicurezza della ridondanza e la semplicità di gestione di un singolo dispositivo. La ridondanza è totale, sia dal punto di vista elettrico che da quello del networking, rendendo l’F2 una scelta ideale per applicazioni mission-critical dove l’affidabilità è imprescindibile.

Sul fronte della compatibilità, l’F2 non delude: supporta pienamente le VLAN, DANTE e tutti i principali protocolli dedicati all’audio, al video e all’illuminazione professionale, garantendo una perfetta integrazione con i sistemi esistenti.

 

LO SWITCH GMK2: QUANDO LA POTENZA INCONTRA LA VERSATILITÀ

Quando le esigenze diventano ancora più stringenti, entra in gioco il GMK2, il “fratello maggiore” dell’F2. Questo switch di fascia alta porta le prestazioni a un livello superiore grazie ai collegamenti Trunk che operano alla straordinaria velocità di 10 Gbit. Questa maggiore ampiezza di banda apre le porte alla gestione di protocolli particolarmente esigenti e complessi, (A e B) mantenendo sempre un’assoluta fluidità operativa.

Come l’F2, anche il GMK2 assicura una completa ridondanza, gestita interamente dallo switch stesso, senza necessità di configurazioni esterne. La programmabilità totale tramite il sistema di controllo Agora rende questo dispositivo estremamente flessibile, capace di adattarsi a scenari operativi in continua evoluzione e può gestire anche switch di terze parti.

 

IL CONVERTER H1: LA VERSATILITÀ FATTA DISPOSITIVO

Il Convertitore H1 porta la flessibilità a un livello completamente nuovo. Non si tratta semplicemente di uno switch, ma di un vero e proprio ponte tra mondi diversi, capace di funzionare sia come dispositivo di rete che, come converter di protocolli audio digitali.

Al centro delle sue straordinarie capacità troviamo un potente FPGA che integra una matrice 64×64 in Dante, permettendo una gestione avanzata dei flussi audio. La possibilità di integrare una scheda di conversione, espande ulteriormente le sue capacità, consentendogli di trasformare e instradare fino a 64 canali Dante verso una varietà impressionante di protocolli: AVB, MADI, AES/EBU, Dante analogico e molti altri ancora.

L’H1 rappresenta quindi la soluzione ideale per ambienti multiprotocollo, dove l’esigenza di far comunicare tecnologie diverse diventa critica per il successo dell’intero sistema.

 

A completare l’offerta Agora, troviamo il sistema di controllo, vero e proprio cervello dell’intera infrastruttura di rete. Questo controller all’avanguardia permette di integrare in un’unica interfaccia intuitiva la programmazione e il monitoraggio di tutti gli switch presenti nella rete, siano essi dispositivi Agora o prodotti di terze parti.

Grazie a questa piattaforma centralizzata, diventa estremamente semplice creare e assegnare VLAN specifiche ai vari switch, gestire in modo efficiente i collegamenti Trunk e implementare sofisticate policy di controllo. La flessibilità offerta dal sistema di controllo Agora consente di adattare rapidamente l’infrastruttura di rete al mutare delle esigenze operative, senza compromessi in termini di prestazioni o affidabilità.

www.linkitaly.com

 

NAB SHOW 2025 LAS VEGAS

NABSHOW
NABSHOW

Il NAB Show 2025, in programma dal 12 al 16 aprile a Las Vegas, si prepara a essere l’evento di riferimento mondiale per i professionisti dei media, dell’intrattenimento e della tecnologia broadcast.

 

Questa edizione celebra l’innovazione nell’era digitale, riunendo leader dell’industria, creatori di contenuti e pionieri tecnologici sotto un unico tetto al Las Vegas Convention Center.

Con oltre 1.000 espositori attesi e più di 100.000 partecipanti da oltre 160 paesi, il NAB Show 2025 presenterà le ultime innovazioni in ambito di produzione video, streaming, intelligenza artificiale applicata ai media, realtà aumentata e cloud broadcasting. L’evento si articolerà in diverse aree tematiche che copriranno l’intero ecosistema della creazione e distribuzione dei contenuti.

Il programma includerà keynote di figure di spicco del settore, sessioni formative, dimostrazioni hands-on e opportunità di networking senza precedenti. Particolare attenzione sarà dedicata alle soluzioni sostenibili per l’industria broadcast e alle tecnologie emergenti che stanno ridefinendo la produzione e il consumo di contenuti audiovisivi.

NAB Show 2025 si conferma la piattaforma ideale per scoprire le tendenze future, stringere partnership strategiche e acquisire competenze essenziali per prosperare nell’evoluzione dell’ecosistema mediatico globale.

MIR TECH 2025: L’EXPO PER LA MUSICA E LO SPETTACOLO

MIR è l'evento di riferimento in Italia dedicato alle tecnologie audio, video, luci.
MIR è l'evento di riferimento in Italia dedicato alle tecnologie audio, video, luci.

Dal 23 al 25 marzo 2025, il quartiere fieristico di Rimini si trasformerà nel cuore pulsante dell’innovazione tecnologica per il settore dell’intrattenimento con MIR TECH, l’evento di riferimento per professionisti dell’audio, video, luci e tecnologie per lo spettacolo.

La manifestazione riunirà i principali attori del mercato, offrendo un’esperienza immersiva tra stand espositivi, dimostrazioni dal vivo e workshop formativi. I visitatori potranno scoprire le ultime novità in ambito di sistemi audio professionali, illuminotecnica, videoproiezione, tecnologie per DJ e strumenti musicali.

MIR TECH 2025 si distingue per la sua capacità di creare sinergie tra diversi settori: dall’installazione audio-video agli eventi live, dai club alle produzioni teatrali. La fiera ospiterà anche un ricco programma di conferenze con esperti internazionali che condivideranno visioni sul futuro dell’industria.

Un’occasione imperdibile per networking professionale, aggiornamento tecnico e scoperta delle tendenze emergenti nel panorama dell’entertainment technology, confermando Rimini come hub strategico per l’innovazione nel settore dello spettacolo.

 

 

TRANS AUDIO VIDEO AL MIR ANCHE CON CANON

CANON RF 24-105mm F2.8
CANON RF 24-105mm F2.8

 

TRANS AUDIO VIDEO + CANON - LOGHI

 

Il MIR di Rimini, l’annuale appuntamento con le tecnologie del suono delle luci e del video è oramai prossimo.

Tra i vari espositori, la riconferma anche della Tran Audio Video, (Padiglione A3 – Stand 159, che per l’occasione vedrà la condivisione dello stand con la Canon, per come annunciato dalla stessa azienda giapponese.

Sarà possibile scoprire un sistema di produzione estremamente flessibile, interamente basato su tecnologie di ripresa Canon.

Si tratta di una regia UHD su flight-case collegata ad apparati di ripresa ibrida, che vanno dalle innovative camere PTZ, ai camcorder compatti, fino alle camere full-frame del sistema Cinema EOS. Tutte gestite tramite il protocollo Canon XF-AVC. Una configurazione perfetta per produzioni Live sia in studio che outdoor di programmi televisivi, concerti, conference, ed ogni produzione che necessiti di sistemi di ripresa affidabili e di alta qualità.

In esposizione presso lo stand del partner Trans Audio Video, inoltre, i visitatori potranno ammirare le innovative camere PTZ Canon CR-N500 e CR-N700, dotate di funzionalità avanzate di autotracking e color matching. CR-N500 offre una qualità d’immagine fino a 4K grazie al sensore CMOS da 1.0 pollice e uno zoom ottico 15x. CR-N700, invece, è una camera PTZ professionale con sensore CMOS da 1.0 pollice, capace di registrare video in 4K a 60p e dotata di zoom ottico 15x e stabilizzazione dell’immagine.

Inoltre, i visitatori potranno vedere in azione la videocamera Canon EOS C400 abbinata al nuovo obiettivo ibrido zoom RF 24-105mm f/2.8 L IS USM Z. EOS C400 è una videocamera cinematografica con sensore full frame 6K BSI, che offre una gamma dinamica di 16 stop e supporta la registrazione interna in Cinema RAW Light. L’obiettivo RF 24-105mm f/2.8 L IS USM Z è, invece, il primo del suo genere a combinare una lunghezza focale di 24-105mm con un’apertura costante di f/2.8, ideale per foto e video di alta qualità.

Ma nello stand della trans Audio Video sarà possibile avere delle demo anche su alcuni altri prodotti dei vari brand distribuiti dalla TAV.

Per l’occasione, ricordiamo tra gli altri: Atomos, Hollyland, Lightpanels, Manfrotto etc…

 

 

 

PAOLO ARTUSO: L’INCREDIBILE MATRICE EVERTZ NEXX

Paolo ARTUSO - PROFESSIONAL SHOW
Paolo ARTUSO - PROFESSIONAL SHOW

La piattaforma Evertz NEXX rappresenta un punto di riferimento per il routing video e audio, grazie alla sua progettazione modulare e compatta. Questa soluzione versatile e scalabile supporta un’ampia gamma di applicazioni e flussi di lavoro per la produzione di contenuti broadcast e media, offrendo una elaborazione avanzata dei segnali video e audio. Il tutto, in un formato molto compatto e versatile.

Antonio Franco

Parliamo delle matrici della Evertz: quali sono le gamme e quali sono le differenze delle diverse gamme?

In Evertz vi sono diverse tipologie di matrici. Si parte dalla EQX high-end, ma nel futuro stiamo implementando nuove tecnologie e nuove soluzioni. Evertz ha combinato in un nuovo modello che si chiama NEXX, tutte quelle che sono le caratteristiche dei sistemi high-end.

Entriamo nel dettaglio della gamma NEXX?

Questa nuova matrice NEXX è molto compatta che, direi è la caratteristica più saliente. Solo 5RU, lo spazio necessario per installare questa matrice, con alimentatori a bordo. Per cui non è necessario integrare ulteriori moduli esterni. È una matrice che può essere utilizzata in qualsiasi tipo di applicazione: OB Van, applicazioni molto compatte, fly case ecc. È una matrice direi sufficientemente potente.

In un singolo frame riusciamo ad ottenere fino a 384×384 I/O SDI 12G, la matrice è full-compliant 12G. Chiaramente 12G è su licenza. Per cui, se un utente ha bisogno solo di formati 3G, può utilizzare la matrice nella versione base. Se ha bisogno di implementare licenze con interfacce 12G, singola connessione, inserisce la licenza e, automaticamente attiva questa funzionalità. Fronte-retro, abbiamo 12 slot disponibili per cui su ogni slot possiamo installare una I/O card: 32 IN, 32 OUT per il totale, come dicevo prima, di 384×384…

E, nella massima configurazione?

La massima configurazione, in un singolo frame è 384×384, ma la peculiarità di questo sistema, permette la scalabilità. Possiamo linkare fra di loro fino a tre frame. E questo ci permette di arrivare ad una dimensione quadratica di 960×960 segnali 12G. All’interno di questa matrice abbiamo dei particolari cross-point che ci permettono di creare link fibra fra i vari moduli, per ottenere quello 960×960 su 15RU. Chiaramente, posso anche spostarli, se ho problemi di spazio all’interno del rack.

 

Altre caratteristiche?

Senza licenza, ho tutta la parte di de-embedding audio e re-embedding audio. Per cui per ogni singolo ingresso, viene de-embeddato l’audio e viene ruotato all’interno di un cross-point audio che è separato rispetto al video. Sono i due cross-point sostanzialmente all’interno: un cross-point video e un cross-point audio. Il cross-point video è su singolo frame di 960×960, perché deve gestire tutte le destinazioni verso i multiviewer.

All’interno di una singola scheda posso inserire delle licenze e avere, per ogni singola card, fino a quattro layout multiviewer, upgradabili su licenza. Quindi, un cliente acquista una scheda e, nel futuro, può acquistare le licenze e attivare i multiviewer. Il cross-point interno ha chiaramente una dimensione maggiore perché non va a sottrarre risorse alla configurazione. Per cui, rimangono sempre 384×384 sul singolo frame. Chiaramente, si ha la possibilità di avere quattro layout multiviewer per singola scheda. Le schede sono 12 in totale. Moltiplicando 4×12, è facile capire qual’ è il numero di layout che si possono generare.

Come dicevo, de-embedder e embedder non sono su licenza ma sono già a bordo, di base, quando si acquista la matrice. Anche la singola scheda, ha 32 de-embedder, 32 embedder, per cui si può fare shuffling o quello che necessita. Su licenza abbiamo poi la possibilità di inserire opzioni tipo il frame-synchronizer. Per cui possiamo attivare, per ogni singola card, la funzione di frame-synchronizer, se necessario.

 

Abbiamo un cross-point con controller a bordo e doppia porta, per la ridondanza sulla parte di gestione del controller esterno. Abbiamo quattro alimentatori, che possono essere scelti in funzione della quantità di schede che si acquistano. Un singolo alimentatore riesce a gestire fino a 1400 watt. Per cui, a seconda della configurazione delle schede, posso metterne un secondo, per avere la ridondanza. Poi, eventualmente, ne servono degli altri, nel caso in cui la matrice sia più popolata.

Quindi, esattamente che tipo di ridondanza abbiamo sull’alimentazione?

Sull’alimentazione abbiamo quattro slot, dove possiamo installare fino a quattro alimentatori. Il numero è definito in funzione della configurazione della matrice. Un singolo alimentatore chiaramente è un single point of failure. Inserendone due io riesco ad avere la ridondanza. Aggiungendo altre schede, (viene fatto un calcolo), devo aggiungere alimentatori perché la capacità e l’assorbimento delle schede chiaramente aumenta. Non c’è un alimentatore ridondato rispetto agli altri, perché tutti sono contemporaneamente attivi. Per cui se salta un alimentatore, il sistema rimane in piedi, perché gli altri hanno potenza sufficiente per alimentare comunque tutto il sistema.

Ovviamente, abbiamo la sostituzione a caldo?

Assolutamente. Tutto è hot-swappable, online. Per cui tolgo una scheda, reinserisco la nuova e tutto riparte, con l’assegnazione dei relativi cross-point.

Cosa interessante è che, oltre ad avere questo tipo di schede SDI 32IN su 32OUT, abbiamo la possibilità di inserire anche altre tipologie di schede. È disponibile una piattaforma denominata 670 che, a seconda dell’applicazione che viene inserita all’interno di questo hardware generico, cambia le funzionalità.

Per esempio, i multiviewer che abbiamo a bordo, implementabili con licenza su ogni singola card, sono dei multiviewer che hanno chiaramente delle limitazioni, in termini di caratteristiche. Hanno gli under-monitor display, i tally, hanno tutto quello che serve ma, se si ha necessità di un multiviewer specifico, configurabile e che abbia anche la parte di allarmi, si può inserire questa 670 Platform, con la funzionalità di multiviewer, all’interno di uno degli slot, e gestirla come singolo multiviewer.

 

La stessa piattaforma 670 mi permette di caricare applicazioni IP. Per cui è possibile interfacciare lo streaming in ST-2110, direttamente sulla matrice. Le nuove card hanno la possibilità di montare tutti i moduli della serie MIO Blade. Evertz ha un range molto ampio di moduli compatti che si usano normalmente su frame portatili tipo Scorpion. Hanno diverse tipologie di funzionalità. Anche questi possono essere installati e interfacciati sulla matrice. Il sistema è aperto e versatile, ed è possibile configurarlo in maniera molto intelligente.

Come dicevo arriviamo fino a 960×960, aggiungendo altri due frame. Per cui questo tipo di apparato ci permette di arrivare fino a delle dimensioni molto importanti. Ripeto, ogni ingresso e ogni uscita è fornito di embedder and de-embedder. Quindi, si ha la possibilità di fare tutto lo shuffling audio su ogni singolo canale, per 16 canali.

Formati e standard disponibili?

Fino al 12G, fino al 4K SDI, su singolo collegamento.

Quali sono i plus a livello di integrazione di operatività, in conclusione?

Direi che questo tipo di matrice mantiene tutte le caratteristiche di configurazione e operatività dei sistemi high-end. Perché, il software di gestione che controlla questa matrice, è lo stesso ed ha le stesse caratteristiche del sistema che controlla le matrici di alta fascia. Direi che tutto quello che possiamo fare sulle matrici di grandi dimensioni, lo riusciamo a fare anche sulla serie NEXX.

Ideale inserimento delle NEXX, in che genere di sistemi?

OB Van senz’altro, vista la compattezza. In cinque rack unit, riusciamo ad arrivare a 384×384. Aggiungendone altri due, arriviamo fino a 960×960. E chiaramente, in qualsiasi tipo di applicazione dove è utilizzato ancora l’SDI.

 

 

 

 

 

IL NUOVO PLAYOUT DI MEDIASET REALIZZATO CON EVERTZ E PROFESSIONAL SHOW

MEDIASET
MEDIASET

IL NUOVO PLAYOUT DI MEDIASET REALIZZATO CON EVERTZ E PROFESSIONAL SHOW

 

Un playout di nuova generazione, basato su ST-2110, è quello che Evertz e Professional Show, in stretta collaborazione con i team tecnici e operativi di MFE-Mediaset, hanno progettato e realizzato, dopo un’accurata analisi delle molteplici e complesse esigenze operative del gruppo.

Antonio Franco

La collaborazione della Professional Show e della Evertz, con Mediaset, per la migrazione verso le tecnologie IP, in standard SMPTE-2110, sono in realtà iniziate nel lontano 2017, quando prese il via il primo e ambizioso progetto per la realizzazione della regia mobile OB 18, un OB van allora pensato soprattutto per poter operare non tanto come un vero studio mobile, ma come una regia da affiancare dinamicamente agli studi, per dare continuità alle diverse produzioni dei campus del network, secondo le più avanzate tecnologie.

Seguì poi l’OB Van 19, realizzato sempre con la stessa filosofia del precedente progetto.

Per proseguire successivamente con l’implementazione dell’infrastruttura IP che pian piano ha coinvolto e connesso tutti e quattro i campus del gruppo: il Palatino e l’Elios di Roma e le altre due strutture del TOC Segrate e di Cologno Monzese, per l’area milanese.

Alla base di questi importanti progetti, va evidenziata soprattutto la grande intesa e collaborazione tra i team di Mediaset, con quelli della Professional Show e della Evertz, che si sono posti come obiettivo quello di conseguire sempre il miglior risultato per ciò che riguarda il workflow e l’efficienza operativa.

Queste attività e i relativi progetti integrati, hanno consentito di interconnettere le diverse strutture produttive, semplificando significativamente i processi, rispetto ai precedenti sistemi utilizzati, grazie soprattutto alle facilitazioni derivanti appunto dall’implementazione delle tecnologie in standard SMPTE-2110.

Va anche sottolineato, a tal proposito, che la Evertz è stata a suo tempo, la prima azienda ad avere un’offerta completa, ad esclusione di camere, mixer video e mixer audio; mentre Professional Show è stato certamente il primo system integrator a livello europeo, ad affrontare progetti di queste dimensioni, per questo tipo di tecnologia.

Oggi, con il completamento del sistema di playout in standard 2110, si completa un altro importante tassello, che porta il gruppo di Cologno Monzese a vantare un primato tecnologico, anche a livello europeo. Ma entriamo nel dettaglio del sistema che ha tra l’altro implementato le più avanzate tecnologie come, ad esempio, il NAT Network Address Translation, ampiamente utilizzato e che permette di interconnettere i vari sistemi, anche se configurati con diversi range di multicast address.

La soluzione è un sistema completo, a bassa latenza e completamente basato su SMPTE ST-2110, che utilizza l’automazione/MAM Evertz Mediator, i server di playout Overture-RT-Live, l’orchestrazione Magnum-OS, le interfacce di controllo VUE e altro ancora, per offrire efficienze superiori nelle operazioni di trasmissione di Mediaset.

Il progetto prevede tre sistemi di playout completamente indipendenti, dislocati a Segrate, Cologno e, l’ultimo, previsto come ulteriore layer di Disaster Recovery. Ognuno di essi integra il Magnum Cluster System Controller, necessario per la gestione dell’intera struttura in ST-2110.

Le diverse infrastrutture sono composte da 12 Core NATX-64-100G, che permettono di gestire fino a 256 porte a 25G per ogni modulo. I singoli sistemi sono configurati in modalità 1+1, per garantire una completa ridondanza, di tutte le parti che compongono il sistema, per ognuno dei playout.

Tutti e tre i centri, condividono tra loro i flussi, in modo da poter consentire di interfacciare o scambiare dinamicamente l’operatività, da uno all’altro dei sistemi. Questa architettura, consente quindi di poter operare con la massima flessibilità e allo stesso tempo, garantire la totale gestione delle ridondanze.

Sempre nell’ottica di voler garantire la massima continuità del servizio, per ognuno dei centri è previsto un sistema locale di timing, in configurazione ridondata.

Particolare attenzione è stata anche dedicata, in fase di progettazione, al sistema di monitoring. A tal scopo, sono stati sviluppati degli specifici layout che permettono di monitorare costantemente ogni singolo elemento. Grazie ad un’interfaccia grafica, gli operatori, con un colpo d’occhio, posso visualizzare gli eventuali failure.

Particolarmente soddisfatti del risultato, anche i responsabili delle aree operative e tecniche di Mediaset.

 

Maurizio Raffaeli, Responsabile tecnologie broadcast TV del Gruppo, ha specificato: “Siamo estremamente soddisfatti della flessibilità , agilità e scalabilità della soluzione Evertz. Questo è stato un progetto in rapida evoluzione che ha richiesto collaborazione tra più team. Nel corso di soli 18 mesi, siamo passati completamente all’IP e abbiamo semplificato sia le operazioni che le strutture, offrendo allo stesso tempo un miglior piano di controllo per le operazioni.”

Mentre, Mario Ailano, Responsabile delle Operazioni Broadcast di Mediaset, ha dichiarato: “Questa modernizzazione segna una pietra miliare significativa nel percorso di Mediaset verso un’infrastruttura di trasmissione più agile e pronta per il futuro. L’integrazione della tecnologia all’avanguardia di Evertz non solo ha migliorato la nostra efficienza operativa, ma ci ha anche fornito la flessibilità necessaria per adattarci al panorama mediatico in rapida evoluzione. I nostri team possono ora fornire contenuti con maggiore precisione e affidabilità, garantendo ai nostri spettatori la possibilità di poter continuare a godere della massima qualità di esperienza, su tutte le piattaforme.”

 

Per ciò che riguarda il system integrator, le attività tecniche sono principalmente coordinate da Paolo Artuso, Technical Manager Chief Engineer della Professional Show che ha tenuto ad evidenziare che: “il nostro lavoro è stato fondamentale nel definire le analisi e gestire le richieste del cliente, così come lo è stato per la definizione e la realizzazione dell’infrastruttura, sulla quale si basa l’intero sistema.

Anche Enrico Beoni, nella sua funzione di Sales Manager – Key-Customer Support, ha voluto focalizzare che: “Le attività di sviluppo di sistemi basati sulla tecnologia ST-2110, sono iniziate con Mediaset nel lontano 2017, con la progettazione del primo OB 18. Questa è stata un’altra importante sfida per la Professional Show, che ha dimostrato anche in questa occasione di poter offrire soluzioni all’avanguardia, anche per sistemi così complessi e centrali nelle attività di un gruppo come quello di MFE-Mediaset”.

Lo stesso CIO della Evertz, Dan Turow ci ha tenuto a dire: “Ringraziamo Mediaset per l’opportunità di collaborazione che ci ha offerto. Il loro approccio innovativo e lungimirante ha permesso l’implementazione di un sistema molto potente che offre funzionalità, resilienza ed efficienza operativa all’avanguardia nel settore.”

 

 

 

Protetto: EVERTZ NEEX: L’ULTRA COMPATTA MATRICE 12G 4K

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RTS INTERCOMS: 50 ANNI DI STORIA E TANTE NOVITÀ IN ARRIVO

Nico Lewis, in occasione dell’ISE 2025, ha presentato per noi, con la sua solita entusiastica verve, le novità RTS presenti nello stand e distribuiti dalla Professional Show, annunciando però importanti novità anche per il prossimo NAB, che si preannuncia anche un’occasione per festeggiare il 50° compleanno della RTS Intercoms. La parola a Nico:

Benvenuti a tutti gli appassionati di tecnologia e professionisti del settore! Oggi sono lieto di presentarvi una dimostrazione completa e approfondita della configurazione delle nuove funzionalità introdotte nel nostro innovativo sistema della rinomata serie KP. Questo prodotto rappresenta l’evoluzione di anni di ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie di comunicazione professionale.

Nel corso della nostra storia aziendale, abbiamo costantemente innovato e perfezionato le nostre tecnologie, creando un marchio distintivo che si è affermato sia come attore primario che secondario nel mercato. Una nuova partnership strategica, ha consentito a RTS di avere risultati straordinari, permettendoci di raggiungere nuovi standard qualitativi. Un esempio concreto di questa eccellenza tecnologica è l’integrazione avanzata del protocollo Dante nel sistema Odin. Questa integrazione non è solo un collegamento tecnico, ma offre funzionalità rivoluzionarie che permettono di stabilire e gestire connessioni radio attraverso un pannello di controllo intuitivo e professionale.

RTS INTERCOMS-KP-5032
RTS INTERCOMS-KP-5032

Tutto questo sistema integrato è il risultato dell’implementazione delle più avanzate tecnologie RTS, e sono particolarmente emozionato nel condividere che quest’anno celebriamo un traguardo straordinario: il cinquantesimo anniversario della nostra azienda. Personalmente, pur essendo un po’ più “esperto” di questi 50 anni, sono immensamente orgoglioso di aver contribuito alla crescita dell’azienda per ben 20 anni, vivendo in prima persona, l’evoluzione e la trasformazione del settore.

In occasione di questo importante anniversario, abbiamo in serbo numerose ed entusiasmanti novità. In particolare, durante il prossimo NAB, presenteremo una serie di funzionalità innovative che sono certo cattureranno l’attenzione degli esperti del settore. Si tratta di sviluppi tecnologici che non solo migliorano le prestazioni dei nostri sistemi, ma aprono nuove possibilità nel campo delle comunicazioni professionali.

Questa presentazione rappresenta solo l’inizio di un entusiasmante percorso di innovazione che continueremo a perseguire con la stessa passione e dedizione che ci ha contraddistinto negli ultimi 50 anni.

HAIVISION: IL WORSHOP SULL’SRT

Fabio Veggiato presenta il Workshop sull’SRT, organizzato dall’Haivision.

www3.haivision.com/…/sgAymGb4sS9Zl5fzZxKpcAl-UoXPTslA-kmXfuqrbMY

 

• 20 febbraio – Studio Hotel . Cologno Monzese:

https://www3.haivision.com/e/38322/152237997869-aff-oddtdtcreator/9vzmnp/2402910419/h/sgAymGb4sS9Zl5fzZxKpcAl-UoXPTslA-kmXfuqrbMY

• 27 febbraio, Roma, all’Ergife Palace Hotel:

https://www3.haivision.com/e/38322/152464294729-aff-oddtdtcreator/9vzmns/2402910419/h/sgAymGb4sS9Zl5fzZxKpcAl-UoXPTslA-kmXfuqrbMY

 

Perché partecipare?

• Per scoprire le soluzioni Haivision e i protocolli SRT e SST, fondamentali per una trasmissione video affidabile ed efficiente.

• Per ascoltare l’esperienza diretta di Francesco Donato CTO EMG Italia, che condividerà le sue storie di successo con i prodotti Haivision.

• Per partecipare a una dimostrazione pratica di workflow innovativi con dispositivi leader del settore: MoJoPro, Pro460, StreamHub, Makito X4 e Hub 360.

È richiesta l’iscrizione, accessibile ai link sopra inseriti.

BLACKMAGIC: L’EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE TRA ST-2110, CINECAMERE E L’ULTIMATTE HD MINI

 

Alcune delle novità Blackmagic presentate per noi, all’ISE di Barcellona, da Michele Benedetti, con le ultime versioni della Ursa, le soluzioni per lo standard 2110 e la Ultimatte HD Mini, che consente di realizzare VirtualStudio con un investimento davvero alla portata di tutti.

Michele De Benedetti – Blackmagic

Blackmagic per lo standard SMPTE2110

Nel panorama attuale del broadcasting professionale, una delle novità più significative e interessanti è l’implementazione dello standard 2110. Questa tecnologia sta rapidamente guadagnando terreno nell’industria, trasformando il modo in cui vengono gestiti i segnali. La possibilità di viaggiare con un segnale tramite IP, passando da un baseband tradizionale all’Ethernet attraverso rame o fibra, rappresenta una soluzione estremamente interessante per il settore.L’ecosistema tecnologico si è arricchito di diverse soluzioni innovative: convertitori, switch Ethernet e varie soluzioni che permettono di entrare in questo mondo alternativo. Lo Smart View ora supporta l’IP 2110, accompagnato da un monitor audio compatibile e un IP converter per la connessione delle telecamere. È particolarmente rilevante notare che, grazie a un prossimo aggiornamento del firmware, le telecamere potranno integrarsi con lo standard SMPTE 2110.

Blackmagic-2110-IP-Converter
Blackmagic-2110-IP-Converter

Un nuovo switcher è stato sviluppato per catturare tutti questi segnali, fungendo anche da router e permettendo l’integrazione con prodotti di altri produttori. Questo dispositivo consente di lavorare direttamente nell’ecosistema della famiglia Black Magic, utilizzando i convertitori sia in modalità punto-punto sia aprendo completamente al mondo 2110.

Blackmagic-URSA-Cine-17K
Blackmagic-URSA-Cine-17K

Le nuove cinecamere Blackmagic

Nel settore delle riprese cinematografiche, sono state presentate importanti novità, in particolare nel campo delle camere cine. La Ursa12K cine LF e la Ursa 17K rappresentano significativi avanzamenti tecnologici. Di particolare interesse è la camera per il formato cinema 65mm, specificatamente progettata per produzioni IMAX, che sta attirando notevole attenzione da parte dei Direttori della Fotografia interessati a esplorare questo formato.

 

Blackmagic-Ultimatte-HD-Mini
Blackmagic-Ultimatte-HD-Mini

Ultimatte: il VirtualStudio alla portata di tutti

Un’altra innovazione significativa riguarda il chroma keying con l’Ultimate 12. Da quando è entrato nella famiglia Blackmagic, questo sistema ha beneficiato di notevoli avanzamenti tecnologici, mantenendo l’eccellente qualità dell’algoritmo originale ma, in un formato più compatto e gestibile. Il sistema offre varie risoluzioni a un prezzo accessibile, conservando la stessa qualità ed efficienza nella creazione di chiavi, gestione delle ombre e manipolazione del chroma key, attraverso effetti di liquidità e trasparenze.

Il sistema richiede un’unità Ultimate per ogni camera. Catturando il segnale dalle telecamere posizionate davanti al green screen, l’hardware processa separatamente foreground e background; può combinare chiave e riempimento, generare una maschera interna e creare il programm finale. L’integrazione con Atem permette di gestire l’immagine combinata in modo completo.

In termini di accessibilità economica, il sistema offre una soluzione professionale sorprendentemente conveniente. Con telecamere Pocket (circa €1600 ciascuna), unità Ultimate (circa €475 per canale) e un Atem Mini Pro, è possibile realizzare un sistema completo con un investimento inferiore ai €5000.

La vera magia del sistema si rivela nella creazione di studi virtuali. Partendo da un semplice green screen di dimensioni limitate, è possibile creare l’illusione di uno studio infinito. Il software di controllo permette di delimitare gli spazi di utilizzo e gestire con precisione la maschera di trasparenza. Il principio è semplice ma efficace: nelle maschere, il bianco viene occluso mentre il nero viene fatto passare, permettendo di raggiungere livelli di densità ottimali, per ottenere chiavi perfette.

Questa tecnologia consente di mantenere gli oggetti in foreground, mentre la chiave agisce selettivamente sul verde, creando l’illusione di uno spazio infinito, attraverso la gestione accurata delle aree superiori, inferiori e laterali dello studio virtuale.

 

CLEAR-COM FREESPEAK ICON: IL NUOVO SISTEMA INTERCOM WIRELESS

Clear-Com ha presentato all’ISE di Barcellona, il FreeSpeak Icon beltpack, un’innovativa soluzione, che va ad arricchire l’apprezzata gamma di sistemi intercom wireless FreeSpeak. Questo nuovo dispositivo rappresenta una svolta nel settore, essendo progettato specificamente per soddisfare le esigenze di comunicazione dei team tecnici che operano nel broadcast, nel live e negli eventi sportivi etc.

 

Innovazioni Tecniche e Connettività

Il beltpack wireless FreeSpeak Icon si distingue per la combinazione delle potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con significative innovazioni orientate all’utente. Il dispositivo integra nove pulsanti configurabili e quattro controlli volume individuali per canale, supportando anche la tecnologia Bluetooth 5.3. Il display a colori ad alta luminosità e il design ergonomico ottimizzato garantiscono un’esperienza d’utilizzo soddisfacenti, anche produzioni di lunga durata. Insomma, una soluzione versatile, con elevate prestazioni che consente di mantenere una comunicazione chiara e affidabile in qualsiasi ambiente di produzione.

Integrazione e Compatibilità

Nel campo della comunicazione professionale, il dispositivo eccelle grazie alla sua ottimizzazione per la compatibilità con la Centrale Arcadia e la matrice digitale Eclipse HX. Questa integrazione si estende ai protocolli Dante e MADI (per gli utenti Eclipse), garantendo una flessibilità senza precedenti nell’ambito dei sistemi intercom.

Applicazioni nei Diversi Settori

FreeSpeak Icon beltpack si distingue per l’elevato numero di canali e l’elevato livello del controllo audio, caratteristiche fondamentali per le produzioni hi-end, quali eventi live e sport, ad esempio. Il supporto per le cuffie Bluetooth e il design ergonomico rendono questa soluzione, ideale per utilizzi prolungati, anche in ambienti rumorosi.

Freespeak offre strumenti di comunicazione scalabili con un’interfaccia intuitiva, supportando efficacemente le produzioni più dinamiche. L’integrazione con i sistemi esistenti e le funzionalità avanzate lo rendono uno strumento indispensabile per ogni tipo di produzione ed evento.

 

PUNTI DI FORZA DI FREESPEAK ICON

Il beltpack FreeSpeak Icon combina le potenti capacità RF della frequenza 1.9 GHz (DECT) con numerose innovazioni:

  • 9 pulsanti configurabili
  • 4 controlli volume individuali per canale
  • Supporto per la tecnologia Bluetooth 5.3
  • Display a colori ad alta luminosità
  • Design ergonomico ottimizzato
  • Elevato numero di canali
  • Controllo audio preciso
  • Integrazione con sistemi esistenti
  • Strumenti di comunicazione scalabili
  • Interfaccia intuitiva
  • Funzionalità avanzate per produzioni dinamiche
  • Comunicazione affidabile in ambienti rumorosi

FreeSpeak Icon è compatibile con:

  • Centrale Arcadia
  • Matrice digitale Eclipse HX
  • Protocolli Dante e MADI

GRASS VALLEY SIRIUS: FLESSIBILITÀ E SCALABILITÀ PER IL BROADCAST DEL FUTURO

Marco Annibali con la Sirius 850
Marco Annibali con la Sirius 850

Grass Valley Sirius, una gamma di matrici multistandard, scalabili, che garantiscono un elevato livello di affidabilità grazie alle diverse ridondanze integrate, capaci di elaborare internamente diversi processi dei segnali, offrire numerose uscite per i multiviewer e varie possibilità di monitoraggio in remoto, anche degli allarmi. E, a completare il tutto, l’elevato livello di supporto offerto da Video Progetti.

La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850
La gamma delle matrici Sirius della Grass Valley, con i modelli 830, 840 e 850

Il cuore di ogni sistema di produzione audio-video è rappresentato dal router che, in ogni caso rappresenta anche l’elemento di maggior criticità per le funzioni che svolge centrali e fondamentali per l’attività del centro di produzione, di qualsiasi livello e dimensione esso sia. È quindi ovvio che robustezza, affidabilità e flessibilità operativa, rappresentano elementi di primaria importanza per questo tipo di prodotti. Sia per facilitare le operazioni che per garantire la continuità del servizio.

La Grass Valley vanta un notevole know-how in fatto di router, grazie anche alle tecnologie dei vari brand o rami d’azienda che negli anni sono stati acquisiti. Parliamo di autorevoli aziende del settore come Miranda, Quantel, Snell & Wilcox, SAM e infine ProBel.

Grass Valley ha attualmente nel proprio catalogo ben due famiglie di matrici: Vega e Sirius.

la serie delle matrici Vega Grass Valley
la serie delle matrici Vega Grass Valley

la serie delle matrici Vega Grass Valley

La prima è dedicata ad applicazioni di piccole e medie dimensioni. Mentre la gamma Sirius 800, (declinata in ben tre differenti modelli: Sirius 830, Sirius 840 e Sirius 850), è destinata a sistemi di medio e alto profilo.

Si tratta di una gamma tailor-made, che presenta avanzate caratteristiche tecnologiche, grande flessibilità e affidabilità, che riscontra il favore sia dei system-integrator, (che possono integrarla facilmente anche in sistemi complessi e alle specifiche richieste dei committenti), sia dai direttori tecnici (che ne apprezzano la grande affidabilità), oltre alla possibilità di adattarsi a tutte le esigenze di ogni schema di produzione, variando le impostazioni con semplicità e velocità operativa.

La serie Sirius della Grass Valley gestisce tutti i più utilizzati standard audio e video, come ad esempio: SDI, AES, MADI, 12G-SDI etc., supportando sia segnali FHD che UHD. Ma è proiettata anche verso configurazioni ibride, potendo integrare moduli IP in standard SMPTE 2110 e 2022.

L’implementazione dell’Advanced Hybrid Processing (AHP), contempla molte e complesse attività all’interno dello stesso rack, senza dover connettere ulteriori moduli esterni, con evidenti semplificazioni del cablaggio e riduzione degli spazi. Inclusi, ad esempio, elaborazione audio, frame-synchronizer, compensazione del delay video e audio, conversioni etc.

Parlando di flessibilità, la gamma Sirius 800 è disponibile in diverse configurazioni e, per ciò che riguarda le porte, esse vanno da 288×288 fino a 1152×1152, consentendo una grande scalabilità, per soddisfare le esigenze delle diverse applicazioni.

In sintesi, la serie Sirius si presenta come una soluzione di routing potente, affidabile e versatile, in grado di gestire un’ampia varietà di formati, offrendo le più avanzate funzionalità di elaborazione dei segnali.

Ma approfittando della disponibilità del modello Sirius 850 nella sede di Video Progetti in transito per la configurazione prima della consegna al committente, abbiamo voluto chiedere ulteriori chiarimenti a Marco Annibali, Product Manager del system integrator, per fare un ulteriore approfondimento su questa gamma e, in particolare, su questo modello Sirius 850 che rappresenta il top di gamma.

INTERVISTA A MARCO ANNIBALI – PRODUCT MANAGER VIDEO PROGETTI

Innanzitutto, puoi farci una presentazione della gamma delle matrici della Grass Valley?

Certo. Sono due le linee dei router della Grass Valley. Una è la Vega, una soluzione intermedia che va da 96 porte fino a 432 porte. Parlo di porte in questo contesto, perché la matrice ha BNC bidirezionali. Quindi su una matrice con 96 porte, si possono avere 95 ingressi e un’uscita o qualsiasi altro tipo di configurazione. Mentre la serie Sirius 800, più high-end, prevede tre modelli.

La Sirius 830 è composta da 15 rack unit +2 di PSU, è una 288 x 288; la 840 è anche il modello più venduto storicamente, con 576 x 576 contenuta in 27 RU e, a seconda della dotazione a bordo, può avere due o quattro RU di Power Supply; infine, la Sirius 850, 576 x 1152, 34 rack unit, due o quattro RU di PSU, secondo le schede inserite.

Grass Valley Sirius. Un'ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius
Grass Valley Sirius. Un’ipotesi di configurazione della matrice Grass Valley Sirius

Tutte le matrici hanno la possibilità di inserire almeno due schede multiviewer negli slot dedicati, oppure sono disponibili delle schede denominate MV 831/841/851, che possono essere inserite al posto di schede di ingresso/uscita, incrementando così la quantità di multiviewer configurabili.

Quali altre caratteristiche è importante mettere in evidenza?

La serie Sirius racchiude tutta una serie di caratteristiche che le permettono di essere veramente il cuore pulsante dell’infrastruttura. Abbiamo delle schede che includono il processo AHP (Advanced Hybrid Processing), che permette di avere embedding, de-embedding, Frame Sync, Line Sync, Mixing, Shuffling e permette la gestione di tutti i formati video, dall’SDI fino al 12G, come anche per l’audio: MADI o AES o un mix dei due. Altra cosa importante da evidenziare è che la matrice audio è vista come una matrice mono , con una grandezza equivalente di 18.432 x 18.432. L’audio è gestito in maniera completamente trasparente. Accetta anche audio non sincrono al reference di stazione. Vi è inoltre la possibilità di fare anche sample-rate convertion all’uscita delle schede audio. Inoltre, poiché è dotata di ben quattro segnali di reference, il router può gestire contemporaneamente anche formati aventi frame-rate differenti, consentendo quindi di assegnare diversi reference a differenti destinazioni.

Oltre ai formati già evidenziati in precedenza, vi è anche la possibilità di gestire segnali ASI, in quanto la matrice è completamente passante per questi segnali, senza inserire alcun processo. Sirius ha due caratteristiche uniche per questa classe di matrici: un PC installato frontalmente sulla porta, che permette di avere lo status della matrice in tempo reale. Una sorta di pannello virtuale, utile anche per effettuare commutazioni al volo.

La seconda caratteristica interessante riguarda i Led multicolore, integrati nella corona che avvolge il BNC e che, si illumina con differenti colori, a seconda del tipo di segnale inserito, del frame rate, piuttosto che per evidenziare se è presente un segnale audio embedded o meno.

Un’utile raffinatezza questa, perché consente di capire, visivamente e subito…

Sì, si comprende al volo se c’è presenza di segnali o meno e, inoltre, nel caso si debba fare manutenzione su un cavo o su un BNC specifico, il colore del Led consente di identificare immediatamente e senza possibilità di errore il connettore che bisogna controllare. Questo facilita enormemente la manutenzione.

In quale tipo di sistema risulta ideale l’integrazione della gamma GV Sirius e quali sono i plus che la rendono particolarmente competitiva?

Come ti dicevo, grazie alla tecnologia AHP, è possibile in un unico rack, accentrare prestazioni che prima erano delegate a moduli esterni, come Frame Sync o Line Sync etc… Quindi non si ha bisogno di aggiungere altri frame esterni esterni alla matrice per avere questo tipo di processo. Così come tutta la parte di embedding e de-embedding.

Per il mixing dell’audio, sono disponibili fino a 16 mixer audio a bordo per poter fare mixing delle tracce. Si ha il controllo dei livelli e dei delay, sia video che audio. Questo è molto utile per compensare eventuali lip-sync dei segnali che arrivano dall’esterno. O, per esempio con la produzione virtuale nel calcio, dove si ha la necessità di inserire della grafica, si può aggiungere il ritardo sul video, senza bisogno di agire su altri dispositivi extra.

E poi, molto importante, tutta la parte di multiviewer. Sulla matrice più grande si possono avere fino a 168 uscite di multiviewer differenti. Ed è da sottolineare che la scheda multiviewer, non occupa uscite. Si hanno a disposizione 48 HD-BNC da cui poter prendere i segnali che vengono destinati ai layout del multiviewer. Quindi, in uno spazio ridotto si riesce ad accentrare praticamente tutti i processi di cui si ha bisogno.

Parlando di evoluzione IP, in che modo è possibile fare la migrazione verso questa nuova tecnologia?

Sono disponibili anche schede che supportano l’IP, che sono molto utili in questa fase di transizione tecnologica, per valorizzare al massimo l’investimento.

 

Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.
Operatività multiformato, con capacità multiviewer per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Sirius 800, integrata standalone in una struttura, o parte di un sistema di routing distribuito, con linee di collegamento a router di studio e playout.

Opzioni di configurazione e controllo flessibili, semplificano entrambe le opzioni.

Quindi, un reale sistema ibrido?

Certo. Possiamo avere una scheda che supporta segnali SDI, gestisce segnali ASI e anche segnali IP; in questo caso SMPTE2022, per andare verso gli encoder, come è avvenuto per una soluzione che abbiamo già installato. La matrice è completamente aggiornabile a caldo. Si possono inserire frame, processi o quello che di volta in volta necessita, senza interrompere la continuità del servizio. E questa è anche un fattore molto importante. Specie per matrici che sono praticamente sempre accese.

Parliamo anche di ridondanza e quindi di affidabilità di servizio?

È sicuramente un punto importante. Specie per delle matrici che sono “Mission Critical”, cioè che sono realmente sempre in attività. Tutto quello che è essenziale nella matrice, è ridondato. Sono implementati due controller. Sia i controller delle ventole che degli allarmi, sono ridondati. Ovviamente sono ridondati anche i power supply e le schede cross-point, che sono le parti più importanti. Altro fattore da mettere in evidenza sono gli alimentatori a 48 Volt DC, che alimentano direttamente i frame. E tutte le regolazioni sono fatte a livello di scheda. Non vi sono regolatori all’interno del frame che, in caso di guasto, potrebbero inficiarne la funzionalità.

Invece, per ciò che riguarda la visualizzazione degli allarmi?

Vi sono varie possibilità di presentazione degli allarmi. In primis, attraverso il PC frontale, che ha dei quadri sinottici, visibili a colpo d’occhio che consentono di fare il drill-in. Cioè se vedo un allarme per una scheda, pigiando sul touch-screen del pulsante, vedo qual è la ventola che è in fault; è possibile avere l’invio anche di Trap SNMP, sistemi di logging basati su software Grass Valley, ma che vanno a finire su un SQL. E, inoltre, sono disponibili anche i contatti GPO per l’attivazione di allarmi luminosi o sonori.

Infine, se la matrice è dotata di multiviewer, è possibile addirittura riportare gli allarmi sul layout del multiviewer. Così, oltre ad avere un monitoraggio dei segnali transitanti, si ha anche la possibilità di verificare eventuali problemi e disservizi.

Cosa importante da evidenziare per le schede cross-point è che non si ha una ridondanza uno a uno ma nelle matrici 840 e 850 si arriva addirittura a quattro a uno. E, in caso di default, è possibile spostare solamente i cross point che sono difettosi verso la scheda di ridondanza. Quindi, se eventualmente, su un’altra scheda si verificano dei fault, si ha ancora la possibilità di proteggere i path del segnale. Questo rende la matrice molto più resiliente.

Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 850
Marco Annibali, (Product Manager Video Progetti), con la Sirius 85

Altro fattore importante e di grande attualità è quello dei consumi, anche per un eventuale discorso di backup energetico?

Questo avviene in conseguenza, per il fatto che tutti i processi sono accorpati all’interno della matrice. Non si hanno consumi accessori legati a frame esterni, dove sono installati i vari embedder, de-embedder e i multiviewer soprattutto. E quindi si ha un risparmio sia in termini di spazio che in termini di consumi e di condizionamento. Avendo un minor consumo, si ha anche un minor livello di condizionamento dell’ambiente.

Quante uscite sono previste sulla scheda multiviewer?

La scheda multiviewer, presenta fino a 12 uscite. Quindi si hanno fino a 12 layout differenti e, tramite opzioni, è possibile avere anche lo streaming H.264 dei segnali che sono indirizzati verso il multiviewer, in modo da poter fruire anche di una monitoria remota dei vari flussi.

Come va ad integrarsi e con quali facilitazioni, la serie Sirius, all’interno degli altri prodotti Grass Valley?

Grass Valley ha veramente ben integrato le matrici, sia Sirius che Vega, all’interno del proprio ecosistema, perché utilizza principalmente il collaudato protocollo General Remote, sviluppato dalla Probel e adottato anche da molti altri brand.

Un ottimo esempio è l’integrazione con i mixer video. Si possono utilizzare Sirius o Vega a monte del mixer video, come matrice di preselezione delle risorse: Questo consente di espandere in maniera trasparente il numero dei segnali di ingresso del mixer stesso, grazie all’integrazione fra matrice e mixer. È possibile indirizzare tutti i segnali presenti all’ingresso della matrice, verso gli ingressi del mixer video, in maniera trasparente. Quindi l’operatore non si accorge nemmeno che in quel momento non ha fisicamente quelle sorgenti video, ma tutto viene gestito dall’intelligenza integrata dei due prodotti. Anche con GV Orbit la matrice Sirius è vista come parte integrale del sistema, sia che si tratti di un sistema baseband o di uno misto IP-baseband. Inoltre, la matrice è completamente gestibile tramite software anche in remoto. E i controller esterni non si limitano solo alla gestione delle commutazioni, ma controllano tutti i parametri all’interno della matrice stessa.

Altro fattore importante è rappresentato dalla qualità del supporto che è capace di offrire Video Progetti, anche per questa gamma di prodotti?

Considero il supporto di Video Progetti sulla linea di prodotti Grass Valley un ulteriore plus. Lo estenderei a tutta la nostra gamma, data la capacità di fornire supporto mirato. Carlo Struzzi, una volta mi ha definito “Router Man”, ma dietro di me c’è un team di tecnici in grado di supportare efficientemente tutte le matrici. L’azienda propone contratti di assistenza personalizzati e dispone a magazzino di uno stock di ricambi per poter offrire interventi immediati e risolutivi. Nel frattempo, possiamo dare supporto tecnico e operativo tramite telefono o da remoto, anche con TeamViewer, per garantire sempre la massima continuità di servizio.

CINQUE PUNTI IN EVIDENZA DELLA SERIE GV SIRIUS 800:

1. Multiformato: Gestisce diversi tipi di segnali video e audio, come SDI, AES, MADI e 12G-SDI, offrendo grande flessibilità di integrazione e utilizzo.

2. Scalabilità: Disponibile in diverse configurazioni, che vanno da 288×288 fino a 1152×1152, per adattarsi a installazioni di varie dimensioni, da piccole a molto grandi.

3. Advanced Hybrid Processing (AHP): Integra funzioni avanzate come elaborazione audio, sincronizzazione dei frame, delay e conversioni, riducendo la necessità di apparecchiature esterne.

4. Affidabilità: Progettata per ambienti di produzione professionali, che richiedono alta affidabilità e prestazioni costanti.

5. Flessibilità di controllo: Può essere controllata tramite pannelli hardware, software su PC o in remoto, offrendo diverse opzioni di gestione.