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SmartFM, l’Intelligenza Artificiale per le radio

SmartFM, la soluzione Green per un significativo risparmio economico

Secondo la IEA, L’Agenzia internazionale dell’energia, un’organizzazione internazionale intergovernativa fondata nel 1974 dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico “I mercati dell’energia hanno subito un irrigidimento a causa di molteplici fattori, tra cui la straordinariamente rapida ripresa economica post-Covid. A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, tuttavia, la situazione è degenerata in una vera e propria crisi energetica globale.”

Ogni amministratore di una rete nazionale o multi regionale, conosce molto bene quanto siano energivori centinaia di trasmettitori FM da 1.000 a 15.000 W.

Le prime soluzioni, per far fronte alla crisi energetica, negli ultimi mesi si sono focalizzate, con una telemetria efficiente, nella riduzione delle potenze nelle ore notturne, oppure spegnimenti in aree non importanti magari già coperte dai segnali DAB.

SOLUZIONE ALTERNATIVA “SmartFM”

Ecreso, del gruppo WorldCast Systems, dopo 2 anni di studi, progetti, verifiche tecniche, ha presentato l’anno scorso una soluzione rivoluzionaria per il risparmio energetico dei trasmettitori Radio FM.

Per precisare, SmartFM è stato sviluppato nel corso di 3 anni e rilasciato nel 2018. È stato poi migliorato di anno in anno fino ad oggi per ampliare le sue capacità e fornire un risparmio energetico ottimale alle emittenti di tutto il mondo.

Questo sistema, SmartFM, brevettato a livello internazionale, sulla base delle misurazioni audio e dell’analisi della robustezza del segnale, regola in tempo reale la potenza di uscita RF del trasmettitore e della sezione di alimentazione (dal valore nominale al 50%). Di conseguenza, osserviamo una riduzione dal 15% al 40% del consumo di elettricità mantenendo inalterata la qualità audio.

Attualmente questo sistema è stato adottato da un Broadcaster tedesco, con circa 800 trasmettitori già installati.

Inoltre, anche altre reti hanno validato la tecnologia, tra queste, RFI (Radio France Internazionale, trasmessa in molti paesi del mondo), Deutschland Radio (emittente pubblica trasmessa da Uplink). Anche la BBC sta convalidando la tecnologia.

Fig. 1: SmartFM in Europa
Fig. 1: SmartFM in Europa

Genesi del progetto

La trasmissione FM (Frequenza Modulata), banda II (da 87,5 MHz a 108 MHz), è una dei pochi standard adottati da tutti i paesi del mondo, seppur con alcune variazioni.

L’adozione di un unico standard mondiale ha consentito ai produttori di sviluppare ricevitori a bassissimo costo, accessibili anche alle popolazioni dei paesi emergenti che, come logica conseguenza, hanno adottato l’FM come mezzo di massa essenziale di comunicazione. La tecnologia FM è stata originariamente implementata nel 1955/1956; gli standard e le raccomandazioni stabilirono rapidamente le regole tecniche che definirono le condizioni di trasmissione e ricezione.

Oggi, salvo casi del tutto eccezionali, le emittenti FM trasmettono 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno; ciò implica il funzionamento continuo di tutti i trasmettitori che compongono le reti. Il costo dell’energia che è in costante aumento, ed è molto improbabile che diminuisca o addirittura si stabilizzi nel breve e medio termine, costituisce una voce sempre più significativa nella gestione delle spese operative.

Il team di WorldCast Systems ha condotto uno studio utilizzando diverse ipotesi in base all’evoluzione tecnologica dei trasmettitori e alle effettive prestazioni degli stessi ricevitori moderni al fine di sviluppare un concetto rivoluzionario nella trasmissione ed analisi qualitativa di un segnale FM.

Il problema a portata di mano

La riduzione dei costi operativi di una rete FM è da molto tempo uno degli obiettivi principali del reparto Ricerca e Sviluppo di WorldCast Systems.

Di conseguenza, la gamma di trasmettitori Ecreso, progettati e prodotti dall’azienda, sono tra i più efficienti al mondo non solo per consumi ridotti ma anche in termini di affidabilità e integrazione delle funzioni, riducendo così il consumo elettrico di apparecchiature aggiuntive come Codificatori MPX/RDS sul sito.

Un trasmettitore è composto da diversi stadi tra cui uno o più blocchi di alimentazione in grado di fornire da pochi watt a 10 kW, per i modelli standard. L’efficienza di un trasmettitore da 10kW è circa il 75% (una media dei migliori trasmettitori sul mercato). Ciò si traduce in un consumo elettrico diretto di circa 13,3 kWh/giorno.

A questo vanno aggiunti i consumi indiretti, come quello della ventilazione forzata degli stadi amplificatori dei trasmettitori e di una parte del condizionamento dell’aria dei locali che ospitano i trasmettitori; questi costi collaterali sono direttamente proporzionali alla dissipazione dei trasmettitori, che è direttamente correlata alla potenza di uscita di ciascun trasmettitore.

Inoltre, l’affidabilità di un trasmettitore è anche strettamente legata alla temperatura di esercizio dei componenti di potenza (transistor): tale affidabilità diminuisce secondo una progressione geometrica in relazione alle maggiori temperature del blocco RF (amplificatore + alimentazione).

Gli sforzi tecnologici hanno permesso di migliorare notevolmente l’efficienza dei trasmettitori nel corso degli anni. Ma quest’ultima, non migliorerà significativamente oltre lo stato attuale poiché sono quasi stati raggiunti i limiti teorici dell’ottimizzazione fisica dei componenti.

Per ottenere un notevole risparmio energetico aggiuntivo, i progettisti devono quindi concentrarsi sui fondamenti strutturali dell’FM, immaginando un concetto che combina gli enormi progressi compiuti da trasmettitori e ricevitori in termini di prestazioni, con una gestione della trasmissione “intelligente”. Questa idea, che ha molti vantaggi, solleva una grande preoccupazione: il comfort di ascolto dell’ascoltatore non può e non deve essere alterato in alcun modo. Questo è l’obiettivo progettuale raggiunto da SmartFM.

Lo “Stato dell’Arte” e la situazione attuale

L’ITU-R (International Telecommunication Union – Radiocommunications) con sede a Ginevra, Svizzera, è l’organizzazione responsabile della definizione e dell’evoluzione delle regole tecniche. Ogni Stato è responsabile di farle rispettare attraverso i propri organismi di regolamentazione. L’ITU-R ha 193 paesi membri. Gli standard di base per la trasmissione di un programma di trasmissione audio FM sono stati fondati negli anni ’50 e ’60.

Si sono evoluti molto poco sul livello fondamentale e sulla prestazione intrinseca minima richiesta per raggiungere l’optimum delle specifiche quando si definisce un progetto per configurare una stazione o una rete di stazioni FM. Nel corso degli anni sono state aggiunte delle regole che definiscono la messa in onda dei programmi audio in stereo, l’inserimento e la gestione dei dati associati nel segnale in banda base (sistema RDS), la definizione della protezione del canale adiacente, la misura e gestione della potenza del segnale modulante (MPX) e diverse metodologie concernente la misurazione dell’intensità di campo ricevuta in un dato punto.

Una delle prime raccomandazioni scritte dall’ITU-R è stata quella di determinare l’intensità di campo RF minima richiesta per il comfort di ascolto nominale, secondo tre tipi di aree di ricezione (rurali, urbane e densamente urbane) e due tipi di modalità di trasmissione (monofonica, stereofonica). Questi campi minimi sono stati calcolati in base alle caratteristiche dei ricevitori consumer dell’epoca, i livelli di rumore osservati sulla banda II e, ovviamente, l’attenuazione del segnale in funzione della distanza.

Da questi livelli di campo minimi, gli ingegneri possono definire le aree di servizio di ciascun trasmettitore con formule complesse (oggi si utilizzano potenti algoritmi per le simulazioni del terreno e le esatte condizioni di propagazione dell’onda VHF). Possono stabilire la potenza irradiata effettiva (ERP) necessaria per ottenere queste intensità di campo consigliate su una determinata area di servizio. È quindi molto semplice calcolare l’output di potenza richiesto del trasmettitore sottraendo il guadagno del sistema di antenna selezionato.

Questa raccomandazione ITU-R è nata nel 1956, l’ultima revisione è stata nel 1998. Ma per più di 60 anni, molti progressi tecnici hanno cambiato l’applicazione di queste regole, senza che l’ITU-R abbia modificato in profondità le caratteristiche minime necessarie per la trasmissione di un programma sonoro in FM, banda II.

COSA È CAMBIATO?

I punti positivi: i ricevitori

Vari salti tecnologici hanno consentito ai ricevitori (si tratta solo di ricevitori economici entry-level) di aumentare di molto le loro prestazioni di sensibilità e selettività in modo significativo. L’arrivo dei semiconduttori e dei circuiti integrati specializzati con un guadagno molto alto spiega questo progresso. Si può stimare che il guadagno medio in sensibilità di un ricevitore FM entry-level è di circa 10 dB tra un modello prodotto nel 1965 e la sua controparte nel 2022.

Inoltre, gli stadi RF (front-end) beneficiano di componenti attivi permettendo l’implementazione di un AGC (Controllo Automatico del Guadagno) di grande ampiezza prima della saturazione;

Gli stadi intermedi di amplificazione della frequenza (IF) hanno anche una funzione di guadagno molto importante per il funzionamento in saturazione permanente che si traduce in un rapporto S/N quasi costante sulle uscite audio, indipendentemente dal livello del campo ricevuto.

La Fig. 2 evidenzia il divario di prestazioni tra i ricevitori delle generazioni 1965 e 2022.

La curva blu mostra il rapporto segnale/rumore del ricevitore prodotto nel 1965 in funzione del livello RF in ingresso. Questo rapporto è coerente con ITU-R BS.415-2(3) che specifica che un ricevitore FM deve avere una sensibilità minima di -75 dBm (32 dBμV o 40 μV) per un rapporto segnale/rumore di 30 dB.

La curva arancione mostra la sensibilità per il ricevitore del 2016. È 11 dB superiore a quello del suo predecessore. Ma questo ricevitore beneficia soprattutto di un aspetto molto significativo, maggiore comfort di ascolto (+17 dB) nell’area di lavoro “standard”, ovvero per livelli RF superiore a 45 dBμV.

Fig. 2: SmartFM - Sensibilità ricevitori FM 1965 – 2022 Processori Audio
Fig. 2: SmartFM – Sensibilità ricevitori FM 1965 – 2022 Processori Audio

Dagli inizi dell’FM fino agli anni ’75 e ’80, la trasmissione del segnale sonoro da un trasmettitore FM aveva una gamma dinamica quasi identica a quella dell’ingresso della sorgente audio, ovvero la variazione tra pianissimo e fortissimo era solitamente maggiore di 30 dB, soprattutto per la voce, che rendeva percepibile il rumore di fondo non appena il rapporto segnale/rumore scendeva al di sotto di 40 dB, ovvero non appena il ricevitore si allontanava dalla sua zona di comfort (livello RF < 50 dBμV).

Dagli anni ’80 in poi sono apparsi strumenti per l’elaborazione del programma sonoro (già ampiamente utilizzato negli Stati Uniti, prima in AM e poi in FM). Questa apparecchiatura è composta da filtri che “tagliano” lo spettro del segnale audio in più bande di frequenza (generalmente tra 3 e 6); ciascuna banda di frequenza del segnale così ottenuto passa quindi attraverso uno strumento di compressione/limitatore di banda.

In uscita, il segnale viene ricombinato sommando le diverse bande. Questo tipo di elaborazione è ormai presente su quasi tutte le reti FM, con più o meno profondità a seconda del tipo di programma e permette, secondo il parere dei manager della stazione, di contrassegnare il contenuto con un’identità sonora riconoscibile dagli ascoltatori e aumentando così la loro fedeltà.

Questa elaborazione audio e multiplex limita drasticamente qualsiasi variazione transitoria del segnale sonoro al di sopra di una soglia assoluta (compressore + limitatore) che può variare da -30 dB della soglia assoluta a -6 dB per stazioni con una velocità di elaborazione molto elevata.

Questa riduzione della gamma dinamica aumenta considerevolmente il comfort di ascolto mascherando il rumore del ricevitore in condizioni di ricezione limite. Va ricordato, che l’effetto di mascheramento su uno spettro audio relativamente ampio, significa che un segnale sonoro A, che supera di 10 dB un secondo segnale sonoro B, sovrapposto ad esso, è sufficiente per mascherare completamente quest’ultimo. In teoria, se il ricevitore ha un proprio rumore di 10 dB in meno rispetto al segnale sonoro, questo rumore non viene percepito dall’ ascoltatore.

In pratica, a parità apparente di un rapporto segnale/rumore, l’uso o meno di un programma audio elaborato e impostato su +6 dBr la potenza MPX (misurata in 15 minuti) consente un incremento medio minimo di 14 dB nel rapporto segnale/rumore al ricevitore, senza alcun cambiamento nell’ascolto comfort per l’ascoltatore (misure soggettive effettuate in ascolto “alla cieca”).

Naturalmente, alterare la dinamica originale del segnale sonoro ha un impatto sulla fedeltà. Utilizzata all’estremo, la compressione può comportare una perdita di qualità per l’ascoltatore.

Trasmettitore FM con modulazioni digitale

Un nuovo passo tecnologico è stato compiuto con la progettazione di trasmettitori FM completamente digitalizzati, dall’ingresso del segnale audio alla generazione della frequenza RF FM.

Questo si traduce in una totale precisione e stabilità nel tempo delle impostazioni di modulazione, in modo che non sia possibile alcuna deviazione tra due trasmettitori. Questo è importante nelle aree sovrapposte in cui un ricevitore può passare rapidamente più volte da un trasmettitore a un altro a seconda delle condizioni di ricezione, senza alcuna alterazione audio udibile.

I punti negativi

L’ambiente radiofonico della banda FM si è deteriorato nel corso degli anni. Il successo di questo mezzo di trasmissione ha dato vita a numerose reti che hanno occupato tutti i canali possibili nella banda di frequenza, creando un livello di rumore residuo più elevato nell’intero spettro della Banda II.

Si sono generate frequenze spurie che accompagnano strutturalmente ogni trasmissione su una frequenza fondamentale. Inoltre, l’uso sistematico di strumenti di elaborazione del programma sonoro ha degradato significativamente il livello di protezione tra canali adiacenti e generato problemi di interferenza e di intermodulazione nei ricevitori.

Il Concetto dello SmartFM

L’unico obiettivo tecnico di una catena di trasmissione è quello di ottenere un soddisfacente comfort di ascolto costante su tutta l’area di servizio di un segnale o di più segnali. Il comfort di ascolto è definito soprattutto dalla nozione di rapporto segnale/rumore, che può essere definito come segue:

  • durante l’ascolto del programma, l’ascoltatore è disturbato da eventuali rumori di disturbo (statico, interferenze e altri suoni che non appartengono al contenuto della trasmissione)?

Se la risposta a questa domanda è no, non significa che non ci siano rumori di disturbo presente, ma semplicemente che non si sentono.

È facile capire che se l’ascoltatore ascolta musica molto soft, o un dibattito fatto su esclusivamente di voci, con silenzi tra le varie affermazioni, gli indesiderati rumori diventeranno udibili o addirittura fastidiosi, rispetto all’ascolto della musica moderna costituito da strumenti elettronici che coprono quasi l’intero spettro udibile, con un livello costante che è quasi sempre massimo. In questo caso, sarà un rumore indesiderato mascherato e c’è poco rischio che l’ascoltatore lo percepisca.

In breve, adattando il rapporto segnale/rumore al contenuto del programma, non ci saranno cambiamento nel comfort di ascolto generale.

Il rapporto segnale/rumore (SNR) è essenzialmente determinato dalla quantità di intensità di campo ricevuto dall’antenna ricevente, che è in parte determinata dalla potenza di trasmissione del segnale. Questa potenza irradiata è essa stessa definita moltiplicando la potenza RF del trasmettitore dal fattore di amplificazione (Guadagno) dell’array di antenne.

La modifica della potenza dell’uscita RF ha un impatto diretto sui ricevitori posti fuori dalla zona di confort, ovvero dell’area di copertura in cui la qualità di ricezione non dipende dal segnale RF ricevuto. Tuttavia, a seconda dei componenti del segnale audio e della tessitura, questi disturbi non sono necessariamente uditi dalle orecchie umane. È quindi possibile modificare dinamicamente la potenza di uscita RF, senza alcun impatto sull’esperienza degli ascoltatori.

Il processo SmartFM è un sistema non intrusivo che non rimuove, introduce o modifica la composizione del segnale audio, ma si basa essenzialmente sul collaudato principio dell’effetto di mascheramento del tempo e della frequenza di un segnale sonoro, combinato con l’analisi della dinamica reale del segnale multiplex.

Maggiore è il fattore di potenza MPX della stazione, più SmartFM è solitamente efficace.

Fig. 3 Potenza d’uscita nominale a variazione SmartFM
Fig. 3 Potenza d’uscita nominale a variazione SmartFM
Fig. 4 SmartFM Consumo stimato in W
Fig. 4 SmartFM – Consumo stimato in W
Fig. 5 SmartFM Risparmio Energia elettrica
Fig. 5 SmartFM – Risparmio Energia elettrica

La Soluzione tecnica

Un dispositivo controlla la potenza di uscita RF del trasmettitore in base all’audio percezione da parte degli ascoltatori.

La percezione del rumore si basa sull’effetto maschera, che è perfettamente definito nella letteratura scientifica e utilizzato in quasi tutti i sistemi di compressione digitale con perdite ammesse di dati audio (ad esempio il sistema ATRAC sviluppato da SONY).

SmartFM analizza l’effetto di mascheramento ma, a differenza dei sistemi di compressione, non provoca alcuna perdita di dati audio. Nel complesso, più denso è il segnale sonoro, più maschera il rumore e i suoni più bassi in ampiezza. Grazie alla presenza di strumenti di elaborazione audio, il segnale multiplex raggiunge livelli di densità mai visti in altre aree di diffusione sonora.

La dinamica e l’intervallo è così inscritto tra due limiti immutabili distanti solo pochi decibel, la cui soglia alta si trova sempre in corrispondenza o in prossimità del massimo della deviazione autorizzata (di solito ±75 kHz a seconda del paese). L’effetto di mascheramento è quindi massimizzato rispetto ai rumori non essenziali e indesiderati che possono far parte del segnale globale demodulato dal ricevitore.

L’orecchio è anche insensibile a una piccola parte dei suoni interferenti prodotti dopo la scomparsa del suono di mascheramento, per durate comprese tra 50 e 100 ms, secondo la frequenza e l’ampiezza dei suoni mascherati.

Questo effetto post-mascheramento viene utilizzato qui per eseguire calcoli e determinare le azioni da intraprendere tramite l’algoritmo SmartFM.

SmartFM

Le fasi tecniche del processo

Il cuore dell’invenzione SmartFM si basa sui seguenti punti essenziali:

  • analisi dettagliata delle caratteristiche del segnale sonoro incapsulato nel segnale multiplex composito;
  • misurazioni in tempo reale degli indici di modulazione, potenza del segnale Multiplex, Loudness, durata del rapido cambiamento nella dinamica del segnale audio:
  • sviluppo di algoritmi basati sulla tipologia di programma e misure istantanee di parametri rappresentativi dello spettro audio.

I dati entrano quindi in un processore i cui calcoli si basano sul principio dell’IA (Intelligenza Artificiale), considerando l’aspetto di apprendimento e predittivo delle azioni da intraprendere, determinato in base al comportamento dei dati analizzati e ai preset dell’operazione.

Una volta calcolata, l’azione di controllo della potenza agisce sull’alimentazione del trasmettitore e dei circuiti di controllo dello stadio di potenza RF. La potenza di uscita viene così “modulata” di conseguenza con le azioni decise.

La gestione totalmente digitale del trasmettitore e del suo modulatore, garantisce assoluta stabilità dell’analisi e costanza delle azioni determinate secondo agli scenari programmati. Il diagramma seguente mostra l’organizzazione generale del processo SmartFM nella catena di generazione e amplificazione del segnale FM.

Fig. 4 Processo funzionale SmartFM (in alternativa foto sotto ma non ho PDF Writer)
Fig. 4 Processo funzionale SmartFM 
Nota: L'invenzione del processo SmartFM è oggetto di un brevetto registrato in tutto il mondo, con il nome EPM (Efficient Power Management).
Nota: L’invenzione del processo SmartFM è oggetto di un brevetto registrato in tutto il mondo, con il nome EPM (Efficient Power Management).

Operazioni “On-air”

La distribuzione di SmartFM su una rete di trasmissione FM non richiede alcuna modifica infrastrutture o abitudini operative.

Il sistema è completamente autonomo e opera nell’ambito delle configurazioni dell’operatore. La potenza RF del trasmettitore può essere limitata entro un massimo campo di variazione configurato.

La variazione della potenza applicata al trasmettitore non ha alcuna conseguenza sulla qualità del segnale trasmesso e non provoca alcun effetto secondario misurabile sul comportamento del ricevitore che potrebbe portare ad un degrado del segnale sonoro. Inoltre, SmartFM è pienamente conforme alla standardizzazione generale IUT-R su tutti i criteri consigliati.

Alla fine, su una media di 24 ore, il consumo energetico apparente (APC) di un trasmettitore è ridotto da 0 al 40%, a seconda delle caratteristiche sonore del programma trasmesso. Questo significa una riduzione molto reale e significativa della bolletta energetica!

 

Fig. 5 Pannello di controllo Trasmettitore con SmartFM
Fig. 5 Pannello di controllo Trasmettitore con SmartFM
Fig. 6 Trasmettitore 1Kw serie SmartFM
Fig. 6 Trasmettitore 1Kw serie SmartFM

Tra gli altri effetti positivi di SmartFM citiamo anche:

  • riduzione complessiva della temperatura dei componenti di potenza del trasmettitore con conseguente maggiore durata del trasmettitore e migliore MTBF,
  • riduzione della bolletta elettrica degli impianti di refrigerazione per la riduzione del calore dissipato dai trasmettitori,
  • riduzione delle emissioni di CO2. Riducendo il consumo di energia, SmartFM contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 generate durante la produzione di energia.

Numerosi test oggettivi e sessioni di ascolto soggettivo “alla cieca” con professionisti e ascoltatori audio non specializzati di diversi gruppi di età, sono stati condotti in laboratori della WorldCast, seguendo rigorose procedure, per qualificare e validare la rilevanza del processo SmartFM. Tutti i risultati hanno mostrato che il sistema è completamente trasparente e che era impossibile per l’ascoltatore rilevare se SmartFM era acceso o spento. Non è stata rilevata alcuna alterazione del comfort di ascolto.

Ma i test di laboratorio non sono sufficienti per validare completamente SmartFM. Le stazioni pilota messe a disposizione dei clienti partner hanno consentito l’implementazione SmartFM su alcune reti di prova per osservare in particolare il comportamento del sistema in situazioni delicate.

Le misurazioni e l’ascolto di queste emissioni in modo reale nel contesto operativo sono state affidate ad un esperto indipendente per evitare ogni rischio di conflitto di interesse e per certificare veramente i risultati. Queste relazioni degli esperti sono particolarmente positive e confermano tutte le conclusioni già validate in laboratorio: nessuna degradazione di comfort di ascolto e nessuna modifica della gamma sonora quando SmartFM è attivato.

Ad oggi, le principali emittenti nazionali hanno testato e implementato SmartFM su le loro reti. Si sono subito osservati risparmi molto significativi sul consumo di ‘energia delle proprie apparecchiature di trasmissione.

Dati i risultati riscontrati sul campo, il risparmio economico verificato e “l’impronta green” generata dall’impiego di SmartFM, è auspicabile che l’impiego di questa innovativa ed efficace soluzione, sia adottata da tutti gli operatori del settore.

I PRODOTTI WORLDCAST SYSTEMS SONO DISTRIBUITI IN ITALIA DA:

MR TELECOM & BROADCAST SERVICES SRL
Via dell’Industria, 17 – Torre d’Isola (PV)
Tel. 0382 925710
e-mail : info@mrtelecom.it

INTELLIGENZA ARTIFICIALE SÌ, MA ACCESSIBILE

L’ING. LEONARDO CHIARIGLIONE E LE NUOVE FRONTIERE TECNOLOGICHE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

Si parla oramai da anni di intelligenza artificiale e oramai la troviamo integrata in varie applicazioni, nel nostro quotidiano.
Ma il futuro ci riserva ancora molti sviluppi su questo fronte. L’ingegner Leonardo Chiariglione, padre della compressione audio-video e dell’M-Peg, in particolare, ci racconta gli sviluppi del relativo standard dell’AI, all’interno della nuova associazione MPAI, da lui fondata.

ING. LEONARDO CHIARIGLIONE
Dopo una serie di alti e bassi durati una sessantina di anni, l’insieme delle tecnologie che vanno sotto il nome di Intelligenza Artificiale (IA) è entrato potentemente nelle realtà di progettazione, produzione e strategia di molte aziende. Anche se non sarebbe facile – e sarebbe forse un uso inefficace del tempo – argomentare contro coloro che affermano che l’IA non è né Artificiale né Intelligente, il termine è sufficientemente utile e indicativo da aver trovato ampio uso sia nel dire sia nel fare.

Per caratterizzare l’IA è utile compararla con la tecnologia che l’ha preceduta in molti campi e cioè la tecnologia del trattamento dei dati o Data Processing (DP). Di fronte a una sorgente di dati, un esperto riusciva a capire quali fossero le loro caratteristiche, ad esempio quali fossero i valori, o meglio le trasformazioni dei dati capaci di estrarre le grandezze più rappresentative. Esempio precipuo di DP è stato l’elaborazione numerica dei segnali o Digital Signal Processing (DSP) ben rappresentata da quei complessi di algoritmi sofisticati che vanno sotto il nome di standard per la compressione audio e video.

In tutti questi casi ci troviamo di fronte a meravigliosi esempi di come l’ingegnosità umana abbia saputo scavare per anni all’interno di enormi masse di dati e scoprire una per una le peculiarità dei segnali audio e video per poterne dare una rappresentazione più efficiente, e cioè una che richiedesse meno dati per rappresentare gli stessi, o quasi, dati.

L’IA si presenta come un’alternativa radicale a quanto hanno fatto finora i cultori del DP. Invece di impiegare l’uomo a scavare dentro i dati per trovarne nascoste relazioni, si addestrano macchine a farlo. In altre parole, invece di addestrare l’uomo a trovare le relazioni, si addestra l’uomo perché addestri la macchina a trovarle.

Le macchine destinate a questo scopo sono costituite da una rete di nodi variamente collegati. I nodi sono chiamati neuroni, attingendo all’ovvio parallelo del cervello, e la rete si chiama quindi rete neurale. Nella fase di addestramento, alla macchina vengono presentati molti, magari milioni, di esempi e, grazie a una logica interna, si possono correggere all’indietro i collegamenti in modo che la prossima volta – si spera – il risultato sia più “centrato”.

Intuitivamente si potrebbe dire che più è complesso l’universo dei dati che la macchina deve “apprendere”  più la rete deve essere complessa. Questo non è necessariamente vero perché la macchina è stata appunto costruita per capire le relazioni interne ai dati e quello che a noi appare a prima vista complesso in realtà potrebbe avere una regola, o un insieme di regole, relativamente semplici che sottendono ai dati e che la macchina può “capire”.

In generale l’addestramento di una rete neurale può essere molto costoso. Il primo elemento di costo è dato dalla necessità di avere a disposizione grandi masse di dati da utilizzare per l’addestramento che può essere supervisionato (l’uomo dice alla macchina “com’è andata”) o non supervisionato (la macchina lo capisce da sé). Il secondo elemento di costo è la necessità di dover fare, alle volte, grosse quantità di calcoli per cambiare i pesi, cioè l’importanza dei collegamenti tra i neuroni, e questo va fatto milioni di volte. Il terzo elemento di costo è l’accesso a infrastrutture informatiche in cui condurre l’addestramento. Infine, nel caso si usi la rete neurale addestrata per offrire un servizio, il costo dell’accesso a importanti risorse di calcolo ogni volta che la macchina produce un’inferenza e cioè processa dati per fornire una risposta.

Il 19 luglio 2020 fu lanciata l’idea di costituire un’organizzazione non a scopo di lucro, avente la missione di sviluppare standard per la codifica dei dati usando prevalentemente tecniche di IA e 100 giorni dopo l’organizzazione fu costituita a Ginevra col nome di MPAI – Moving Picture, Audio and Data Coding by Artificial Intelligence.

A cosa dovrebbe servire un’organizzazione per standard di codifica dei dati con IA? La risposta è semplice e la si può formulare così: gli standard MPEG – basati sul DP – hanno enormemente accelerato l’evoluzione e la diffusione di prodotti, servizi e applicazioni audiovisivi. È quindi ragionevole aspettarsi che gli standard MPAI – basati sull’AI – accelereranno l’evoluzione e la diffusione dei prodotti, servizi e applicazioni nella data economy. Sì, perché anche l’audiovisivo, alla fin fine produce – e per MPEG sempre produsse – dati.

Uno dei primi obiettivi che MPAI si diede fu il puro e semplice abbassamento dei costi di sviluppo e di operatività delle applicazioni di IA.

Come può uno standard raggiungere questo obiettivo?

Partiamo un po’ da lontano e cioè dal cervello umano. Sappiamo bene che il cervello umano è costituito da neuroni connessi. I circa 100 miliardi di neuroni non sono però distribuiti in modo omogeneo perché il cervello è costituito da un gran numero di “aggregazioni” di neuroni di cui la ricerca del campo riesce poco per volta a comprendere la funzione. Quindi, più che neuroni che si collegano con parti del cervello, parliamo di neuroni che hanno un gran numero di interconnessioni con altri neuroni all’interno di un’aggregazione, mentre è l’aggregazione stessa che è connessa con altre, passando i risultati dell’elaborazione effettuata ad altre aggregazioni.

Qualunque sia stata la sua origine, uno dei primi standard approvati dall’Assemblea Generale dei soci MPAI è stato AI Framework (MPAI-AIF), uno standard che specifica l’architettura e le componenti costituenti di un ambiente in grado di eseguire implementazioni di sistemi di IA costituiti da Moduli IA (AI Module o AIM) organizzati in Flussi di Lavoro IA (AI Workflow o AIW), come rappresentato in Figura 1.

Figura 1  – Modello di riferimento di MPAI-AIF

I principali requisiti che hanno guidato lo sviluppo dello standard MPAI-AIF che specifica tale ambiente sono:

  • Indipendenza dal sistema operativo.
  • Architettura modulare basata su componenti.
  • Componenti incapsulati da interfacce che li astraggono dall’ambiente di sviluppo implementati in modalità:
  • Software, a partire da microcontrollori fino a sistemi di High Performance Computing.
  • Hardware.
  • Ibrido hardware-software.
  • L’esecuzione di un AIW è fatta in ambienti Zero-Trust locali e distribuiti con la possibilità di interagire con altri AIF operanti in prossimità, come sciami di droni.
  • Supporto diretto alle funzionalità di Machine Learning.
  • L’interfaccia con MPAI Store per consentire l’accesso a componenti validati.

 

Vediamo ora le caratteristiche e gli scopi dei diversi componenti.

Un Controller svolge le seguenti funzioni:

  1. Offre funzionalità di base quali scheduling e comunicazione tra AIM e altri componenti AIF.
  2. Gestisce le risorse secondo le istruzioni impartite dall’utente.
  3. È collegato a tutti gli AIM/AIW in un determinato AIF.
  4. Attiva/sospende/riprende/disattiva gli AIW in base agli input (da un utente o altro).
  5. Espone tre API:
  6. AIM API per consentire agli AIM/AIW di comunicare con esso (registrarsi, comunicare e accedere al resto dell’ambiente AIF).
  7. User API per consentire all’utente, o ad altri controller, di eseguire attività di alto livello (ad esempio accendere/spegnere il controller o fornire input all’AIW tramite il controller).
  8. Controller-to-controller API per consentire a un controller di interagire con un altro controller.
  9. Accede alle API dell’MPAI Store consentendo la comunicazione tra l’AIF e lo Store.
  10. Può eseguire uno o più AIW localmente o su più piattaforme.
  11. Può comunicare con altri controller in esecuzione su agenti separati, richiedendo a uno o più controller in prossimità di aprire porte remote.

Comunicazione collega una porta di uscita di un AIM con una porta di ingresso di un altro AIM usando eventi o canali. Comunicazione ha le seguenti caratteristiche:

  1. È attivata insieme al controller.
  2. Non deve necessariamente essere persistente.
  3. I canali sono Unicast e possono essere fisici o logici.
  4. I messaggi possono essere a priorità alta o normale e comunicati tramite canali o eventi.

AI Module (AIM) riceve dati e li elabora eseguendo una funzione ben determinata producendo dati. Ha le seguenti caratteristiche:

  1. Comunica con altri componenti tramite porte o eventi.
  2. Può incorporare altri AIM al suo interno.
  3. Può registrarsi e disconnettersi dinamicamente.
  4. Può essere eseguito localmente o su diverse piattaforme, ad esempio nel cloud o su sciami di droni e comunicare con un controller remoto.

AI Workflow (AIW) è un’aggregazione strutturata di AIM che riceve dati e li elabora secondo una funzione determinata da un caso d’uso e producendo i dati richiesti.

Shared Storage memorizza dati rendendoli disponibili ad altri AIM.

AIM Storage memorizza i dati dei singoli AIM.

User Agent interfaccia l’utente con un AIF tramite il controller.

Access offre l’accesso a dati statici o di lenta variazione che sono richiesti dagli AIM, ad esempio dati di conoscenza del dominio, modelli di dati, ecc.

MPAI Store archivia e rende disponibili implementazioni agli utenti.

MPAI-AIF è uno standard MPAI che può essere liberamente scaricato dal sito MPAI. Una realizzazione open source di MPAI-AIF sarà disponibile a breve.

MPAI-AIF è uno standard che abilita la realizzazione degli altri standard applicativi MPAI. Quindi, si può dire che la descrizione data sopra non segna la conclusione di MPAI-AIF, ma solo l’inizio. Infatti, sono in corso lavori per dotare MPAI-AIF di un supporto alla sicurezza. Il modello di riferimento è dato da un’estensione del modello di Figura 1.

Figura 2  – Modello di riferimento di MPAI-AIF con supporto alla sicurezza

A breve MPAI pubblicherà una Call for Technologies in cui richiederà proposte, soprattutto di API, per accedere a Trusted Services e Crypto Services.

Siamo partiti magnificando i vantaggi dell’IA e lamentando gli alti costi dell’utilizzo della tecnologia. Come può MPAI-AIF abbassare i costi e aumentare i vantaggi dell’IA? La risposta sta in questi elementi attesi:

  1. Chi sviluppa moduli (AIM) potrà offrirli a un mercato aperto e competitivo.
  2. Chi sviluppa applicazioni potrà trovare gli AIM voluti sul mercato aperto e competitivo.
  3. I consumatori godranno di un’ampia scelta delle migliori applicazioni di IA prodotte da sviluppatori di applicazioni in concorrenza tra di loro.
  4. L’innovazione sarà alimentata dalla domanda di tecnologie abilitanti per nuovi moduli più performanti.
  5. La società nel suo complesso potrà sollevare quel velo di opacità dietro cui si nascondono le attuali applicazioni monolitiche basate sull’IA.

MPAI sviluppa standard di codifica dei dati per applicazioni che hanno l’IA come tecnologia abilitante. Qualsiasi persona giuridica che sostiene la missione MPAI può aderire a MPAI, se in grado di contribuire allo sviluppo di standard per l’uso efficiente dei dati.

Sito dell’associazione MPAI:
https://mpai.community/
Per aderire all’MPAI:
https://mpai.community/how-to-join/join/

Intervista in formato PDF

MPAI e il Metaverso, requisiti di funzionalità

MPAI - Metaverse Model conference
MPAI

“MPAI Metaverse Model – Requisiti di funzionalità”

Data e ora dell’evento: 2023/04/07. Registrati @ https://rb.gy/bjwegw

Metaverso è un termine ampiamente utilizzato che trasmette una nozione ancora nebulosa che comprende nuove forme di comunicazione che dovrebbero creare nuovi posti di lavoro, opportunità ed esperienze con impatti trasformativi su praticamente tutti i settori dell’interazione umana.

In generale, un’istanza del metaverso è vista come un ambiente di comunicazione più complesso con diverse funzionalità aggiuntive, come esperienze sincrone e persistenti e funzionalità di realtà virtuale come avatar, ecc. che possono o meno essere controllati da esseri umani e oggetti del mondo reale.

L’MPAI-MMM è un progetto che mira a fornire report tecnici e specifiche tecniche che si applicano al maggior numero possibile di istanze del metaverse e consentire l’interoperabilità di varie implementazioni.

Al momento, raggiungere l’interoperabilità è difficile perché non esiste una comprensione comune di cosa dovrebbe essere un metaverso, ci sono molti casi d’uso del metaverso esistenti e potenziali, alcune implementazioni del metaverso progettate in modo indipendente hanno molto successo e alcune importanti tecnologie non sono disponibili.

MPAI ha sviluppato una tabella di marcia per affrontare questa situazione insolitamente difficile. La prima pietra miliare ha sviluppato le funzionalità del metaverso che gli utenti si aspettano che un metaverso fornisca. La seconda pietra miliare riguarda i profili di funzionalità, ovvero i profili definiti dalle funzionalità che offrono, non dalle tecnologie che li implementano.

L’evento di 1 ora esplorerà in dettaglio il contenuto del documento.
Modello metaverso MPAI
Relazione tecnica – Metaverse Model (MPAI-MMM) – Profili di funzionalità
Questo è il secondo di una serie pianificata di documenti tecnici sull’interoperabilità del metaverso, una bozza di lavoro aperta ai commenti della comunità.

Chiunque può inviare una mail alla Segreteria entro il 17/04/2023 proponendo modifiche, integrazioni e rimozioni. Saranno considerati nel testo finale approvato dalla 31a Assemblea Generale (MPAI-31) il 19/04/2023.

Registrati su https://rb.gy/bjwegw per partecipare alla presentazione online alle 15:00 UTC del 7 aprile 2023. Leggi il documento in pdf.

Il primo documento è disponibile qui.

Sommario

MPAI Metaverse Model

1 Introduction 9 Conclusions
2 Definitions 10 References
3 A functional operation model A1 Interoperability of Metaverse Instances
4 Actions A2 MPAI Basics
5 Items A3 General MPAI Terminology
6 Data Types A4 Notices and Disclaimers Concerning MPAI Standards
7 Use Cases A5 The Governance of the MPAI Ecosystem
8 Functionality Profiles

 

Chi è MPAI?

I membri MPAI nel mondo - Metaverse Model conference
I membri MPAI nel mondo.

Moving Picture, Audio and Data Coding by Artificial Intelligence è un’organizzazione internazionale, non affiliata e senza scopo di lucro con sede a Ginevra con la missione di promuovere l’uso efficiente dei dati per mezzo di

Sviluppo di specifiche tecniche di

  • Codifica e decodifica di immagini in movimento, audio e dati, in particolare utilizzando nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e
  • Tecnologie che facilitano l’integrazione dei componenti di codifica nei sistemi ICT, e
  • Colmare il divario tra le specifiche tecniche e il loro uso pratico attraverso lo sviluppo di linee guida sui diritti di proprietà intellettuale, come le licenze quadro e altri strumenti.

Esempi di dati presi in considerazione da MPAI includono: media, produzione, settore automobilistico, salute e dati generici.

MPAI opera sulla base di un’aperta collaborazione internazionale delle parti interessate che sostengono la sua missione e i mezzi per realizzarla.

La creazione di MPAI è stata guidata dal riconoscimento che le tecnologie di codifica standard sono fattori abilitanti unici per le aziende che gestiscono grandi quantità di dati. Tuttavia, lo stato attuale della tecnologia è tale che molte tecnologie brevettate provenienti da molteplici e numerose fonti sono necessarie per integrare soluzioni allo stato dell’arte.

Framework Licences

Il processo MPEG ha dimostrato che è possibile sviluppare standard di eccellente qualità tecnica. Tuttavia, la qualità non lo ha sempre garantito

  • I titolari di brevetti vengono premiati per le loro innovazioni introdotte nello standard e
  • Gli utenti sanno facilmente quanto, a chi e come pagare per utilizzare lo standard.

MPAI impiega un nuovo processo che promette di colmare il divario tra gli standard e il loro uso pratico definendo una Framework License (FWL) e facendola riconoscere prima che inizi il lavoro su uno standard. Questo è un breve riassunto

Prima dell’inizio del lavoro tecnico, i membri attivi (ovvero coloro che parteciperanno allo sviluppo tecnico) svilupperanno e adotteranno a maggioranza qualificata il FWL e dichiareranno individualmente che lo faranno

Mettere a disposizione una licenza dei loro brevetti essenziali redatti secondo il FWL non dopo che le implementazioni commerciali del TS sono diventate disponibili sul mercato

Stipulare un contratto di licenza dei brevetti essenziali di altri membri, se utilizzati, entro 1 anno dalla messa a disposizione delle licenze da parte di altri titolari di diritti di proprietà intellettuale.

Leonardo Chiariglione, Presidente di MPAI - Metaverse Model conference
Il prof. Leonardo Chiariglione, Presidente di MPAI

MPAI è un’istituzione fortemente voluta dal Prof. Leonardo Chiariglione che ricopre il ruolo di Presidente.

Annovera trai i suoi componenti del board e con varie responsabilità, personaggi del calibro di Marina Bosi, Miran Choi, Stephen Dukes, Massimo Marcarini, Alessandro Artusi, Isidro Nogueda,

 

Paolo Ribeca, Marco Mazzaglia, Sergio Canazza, Michelangelo Guarise, Scott Moskowitz, Niccolò Pretto, Luigi Troiano, Mariangela Rosano, Huifang Sun, Luciano Tarantino, Andrea Basso, Guido Perboli, Paolo Ribeca, Mihai Mitrea, Carlos Serrão, Jisu Kang, Chuanmin Jia, Roberto Iacoviello, Marco Mazzaglia.

MPAI COMMUNITY

 

ARRI crea una divisione per la progettazione e realizzazione di studi virtuali

ARRI espande le soluzioni Virtual Production e Workflow Solution per proprietari di studi, operatori e produttori di contenuti.

La crescente domanda globale per virtual production di alta qualità, di sistemi integrati e di flussi di lavoro efficienti sarà soddisfatta dalla unità di business dedicata ARRI Solutions.

Kevin Schwutke e David Bermbach dirigeranno l’unità di business per fornire soluzioni di alto livello ai clienti di tutto il mondo. La qualità sarà garantita dalla proposta unica di ARRI Solutions, che comprenderà un team composto da ingegneri specializzati, pluripremiati prodotti dell’Azienda tedesca e il patrimonio di scienza colore, supportati a livello mondiale da partnership industriali.

Kevin Schwutke e David Bermbach dirigeranno l’unità di business
                               Kevin Schwutke e David Bermbach dirigeranno la nuova unità di business

La crescente domanda per virtual production di alta qualità, per sistemi integrati e per lo sviluppo di flussi di lavoro efficienti e all’avanguardia, ha spinto molti creativi e aziende a cercare un partner globale affidabile. Per far fronte a questa esigenza, l’Azienda sta elevando ARRI Solutions a unità di business autonoma instituendo due nuove posizioni di alta dirigenza.

L’unità di business sarà guidata da Kevin Schwutke, che si occuperà della direzione strategica e commerciale, e da David Bermbach, responsabile della struttura tecnologica. Sotto la loro guida, ARRI Solutions diventerà il partner di riferimento per un’ampia gamma di proprietari di studi, operatori, produttori, creatori di contenuti e clienti aziendali.

La neonata Azienda progetta, ingegnerizza, costruisce e gestisce ambienti di virtual production pionieristici di tutte le dimensioni, fornendo inoltre sistemi integrati e flussi di lavoro all’avanguardia per aziende di vario tipo.

Grazie all’esperienza maturata nella conduzione di importanti progetti di studio, dalla consulenza alla configurazione e all’installazione chiavi in mano, ARRI Solutions offrirà ai clienti un servizio completo end-to-end con la promessa della qualità del marchio ARRI.

Matthias Erb, Presidente del Consiglio di Amministrazione di ARRI
Matthias Erb, Presidente del Consiglio di Amministrazione di ARRI

Matthias Erb, Presidente del Consiglio di Amministrazione, commenta: “Stiamo riscontrando una grande richiesta da parte dei nostri clienti, grazie alla nostra esperienza nello sviluppo e nella distribuzione di soluzioni avanzate e altamente integrate che garantiscono un valore produttivo ai massimi livelli.

La nomina di Kevin Schwutke e David Bermbach alla guida di ARRI Solutions posizionerà questa unità di business accanto a quelle di Camera Systems, Lighting e Rental, come un pilastro fondamentale della nostra strategia a lungo termine.”

 

 

 

Kevin Schwutke, Senior Vice President & Head of Business Unit Solutions di ARRI
Kevin Schwutke, Senior Vice President & Head of Business Unit Solutions di ARRI

Kevin Schwutke, Senior Vice President & Head of Business Unit Solutions di ARRI, recentemente entrato a far parte dell’azienda, aggiunge: “ARRI ha già una vetrina di progetti pionieristici per le virtual production e per i flussi di lavoro all’interno degli studi broadcast in tutto il mondo.

La creazione di ARRI Solutions come unità di business significa che possiamo espandere le nostre capacità insieme alla nostra rete di partner, assicurandoci di poter non solo soddisfare, ma anche superare le aspettative dei nostri clienti per ambienti di studio e produzione efficienti, efficaci e all’avanguardia.”

 

 

 

David Bermbach, Vice President & Technical Head of Business Unit Solutions di ARRI
David Bermbach, Vice President & Technical Head of Business Unit Solutions di ARRI

David Bermbach, Vice President & Technical Head of Business Unit Solutions di ARRI, sottolinea: Il patrimonio di ARRI per la qualità e la realizzazione delle immagini più autentiche non ha eguali nel settore. Questa profonda conoscenza e competenza costituiscono la base per lo sviluppo di software, strumenti e flussi di lavoro all’avanguardia, progettati specificamente per la virtual production e per gli studi ultramoderni.”

 

 

 

 

 

Kevin Schwutke ha studiato Ingegneria meccanica e Informatica e porterà in ARRI una vasta esperienza di consulenza, con una specializzazione nella gestione di aziende in rapida crescita. Dopo aver ricoperto posizioni in Bosch e come Partner Associato presso Porsche Consulting, recentemente ha lavorato presso ClimatePartner, con sede a Monaco di Baviera, come Chief Strategy Officer e Head of Customer Management.

David Bermbach si è unito all’Azienda nel 2006 ricoprendo numerosi ruoli tecnici di alto livello, tra cui Head of Center of Competence Project Management R&D Camera Systems e, più recentemente, Head of Global Technology per la Divisione Rental dell’Azienda. Ha svolto un ruolo fondamentale nell’integrazione delle cineprese e delle luci ARRI in ambienti di produzione virtuale già in uso per riprese cinematografiche, episodiche e commerciali.

Kevin Schwutke e David Bermbach saranno disponibili per interviste. Incontrali dal 15 al 19 aprile 2023 al NAB di Las Vegas.

SpycerNode2, la potenza nell’archiviazione Rohde & Schwarz

Rohde & Schwarz, leader nella distribuzione Broadcast e partner nelle tecnologie multimediali, presenta una nuova versione della sua popolare e affermata piattaforma di archiviazione R&S SpycerNode2.

R&S SpycerNode2 si basa sulle tecnologie HPC (High Performance Computing) dell’originale e aggiunge una nuova flessibilità e scalabilità, prestazioni multimediali più dinamiche e una connettività migliorata che lo rende ideale per un’ampia gamma di applicazioni server. Sarà presentato al NAB2023 (stand N1949, Las Vegas Convention Center, 16 – 19 aprile).

SpycerNode2 Rohde & Schwarz

Fondamentale per il successo della famiglia R&S SpycerNode è che si basa sulle tecnologie HPC di IBM, compreso il software Spectrum Scale RAID. La versione 2 completa la gamma sfruttando appieno le capacità di Spectrum Scale nelle applicazioni incentrate sui media. Il nuovo modello mantiene l’appliance di archiviazione 5U ma aggiunge due (per ridondanza) server di controllo RAID 1U. Questa architettura aumenta le prestazioni RAID e di consegna fino al 50% nelle applicazioni 4K.

La nuova architettura consente l’aggiunta di Dynamic Media Cache, caching ad alte prestazioni sui moduli NVM Express nei controller RAID. Nelle applicazioni di post produzione che richiedono letture multiple, come l’editing e l’audio, la capacità di memorizzare nella cache i contenuti utilizzati regolarmente riduce la richiesta sull’array di dischi, garantendo prestazioni molto migliori per tutti gli utenti e gestendo la larghezza di banda attraverso il sistema.

Mentre il concetto originale di R&S SpycerNode riguardava il playout del canale, viene sempre più utilizzato laddove è necessaria una memorizzazione ad alte prestazioni e ad alta resilienza in fase post, e questa nuova preziosa funzionalità è stata aggiunta in risposta diretta alle richieste degli utenti.

La memorizzazione nella cache dei contenuti aumenta anche le prestazioni per i client collegati alla rete, come le workstation di modifica, che comunicano su protocolli standard come SMB, consentendo alle strutture di creare gli ambienti e i flussi di lavoro di cui hanno bisogno senza vincoli di prestazioni.

Il software di gestione della produzione basato su progetto R&S SpycerPAM complementare fornisce un’interazione senza soluzione di continuità con software di terze parti come editor Adobe e Avid.

Lo chassis dell’unità disco 5U può essere popolato in blocchi di 28 unità disco (incluso SSD) fino a un massimo di 84 unità. Una singola coppia di controller R&S SpycerNode2 può gestire fino a quattro chassis per una capacità massima di 6,7 petabyte e, se necessario, i sistemi SpycerNode2 possono essere collegati in rete per capacità ancora maggiori.

L’esclusiva tecnologia Rohde & Schwarz VSA (virtual storage access) fornisce una protezione failover completa e dati ininterrotti. Per l’archiviazione su più livelli nel cloud, R&S SpycerNode2 include i protocolli di esportazione S3, semplificando la creazione di architetture di archiviazione ibride.

“Le applicazioni per l’archiviazione su larga scala e ad alte prestazioni si sono notevolmente ampliate e abbiamo risposto con una nuova architettura per R&S SpycerNode2“, ha affermato

Duncan Beattie, product manager di Rohde & Schwarz - SpycerNode2
Duncan Beattie, product manager di Rohde & Schwarz

. “L’architettura HPC alla base di IBM Spectrum Scale è davvero molto potente, ma aveva bisogno di un’azienda specializzata per prendere le funzionalità di base e creare qualcosa che soddisacesse le esigenze estreme degli utenti di broadcast e media. Siamo immensamente orgogliosi degli incredibili progressi incentrati sull’utente che abbiamo fatto in R&S SpycerNode2 e non vediamo l’ora di valutare la reazione dei clienti al NAB“.

Ci sarà l’opportunità di vedere le capacità di R&S SpycerNode2 allo stand N1949 al NAB, insieme ad altri prodotti multimediali chiave della gamma Rohde & Schwarz.

Rohde & Schwarz

Il gruppo tecnologico Rohde & Schwarz è tra i pionieri quando si tratta di sviluppare procedure e applicazioni un mondo più sicuro e connesso con le sue soluzioni leader in test e misurazioni, sistemi tecnologici, reti e sicurezza informatica. Fondato più di 85 anni fa, il gruppo è un partner affidabile per i clienti dell’industria e della pubblica amministrazione in tutto il mondo.

Al 30 giugno 2022, Rohde & Schwarz contava circa 13.000 dipendenti in tutto il mondo. Il gruppo indipendente ha realizzato un fatturato netto di 2,53 miliardi di euro nell’anno fiscale 2021/2022 (da luglio a giugno). La società ha sede a Monaco di Baviera, in Germania.

Rohde & Schwarz Broadcast & Media

Rohde & Schwarz è un innovatore tecnologico leader nel broadcast e nei media da oltre otto decenni. Con la tecnologia per la produzione in studio dal vivo, la post produzione premium, la distribuzione e la distribuzione dei playout, Rohde & Schwarz aiuta le persone creative, operative e tecniche a realizzare e fornire grandi programmi per un grande intrattenimento.

Rohde & Schwarz sviluppa soluzioni software e hardware virtualizzabili per live ingest, transcodifica, grafica e branding, playout di controllo master, automazione, multiviewing, monitoraggio, storage intelligente, nonché amplificatori satellitari a stato solido e trasmissione terrestre per radio, televisione lineare, OTT e VOD.

Prase Media Technologies distribuisce Elation Professional

Prase Media Technologies annuncia la nuova partnership di distribuzione di Elation Professional, noto vendor lighting riconosciuto per la superiore qualità costruttiva e di performance delle sue luci e sistemi di controllo Obsidian per applicazioni live entertainment e architetturale.

Elation Professional, una vita per la luce 

Elation è una società fondata nel 1992 e ha sede a Los Angeles, CA. Tutti i prodotti sono sviluppati e progettati negli Stati Uniti con sedi di uffici di vendita e supporto negli Stati Uniti, in Messico e in Europa e distribuzione tramite una rete mondiale di rivenditori.

Elation offre all’industria dell’illuminazione scenica la toolbox più completa di illuminazione a LED convenzionale e intelligente, video e prodotti per effetti atmosferici appositamente progettati per teatri e concerti, produzioni video, noleggio, studi televisivi Broadcast, luoghi di culto, esposizioni, Night club, tempo libero, parchi a tema e navi da crociera.

I sistemi ottici ibridi innovativi, pluripremiati e in attesa di brevetto di Elation Professional sono tra i migliori marchi nel mercato dell’illuminazione professionale e dei video. Prodotti innovativi come la serie Proteus™ di teste mobili per esterni classificate IP65, la serie Smarty™ di teste mobili con tecnologia della lampada FLEX, la linea Artiste™ di teste mobili LED creative e la serie Fuze™ di LED dinamici wash, spot e profile luci, sono sempre più richiesti dai lighting designer di tutto il mondo e continuano a stabilire nuovi standard di efficienza e prestazioni nel settore.

 

Ennio Prase - Prase Media Technologies
Ennio Prase – Prase Media Technologies

“Siamo entusiasti di questa partnership. La componente lighting era una grande assente dal portfolio AV Prase, e non possiamo che essere estremamente soddisfatti di poter aggiungere questa tipologia tecnologica con un partner come Elation Professional che si allinea perfettamente agli alti standard qualitativi che contraddistinguono la nostro offerta.” Ha commentato Ennio Prase, MD di Prase Media Technologies

 

 

 

 

 

 

 

Davide Buonasorte, Sales & Marketing Manager Resell, Pro, Broadcast in Prase con Frederik Afif, International Sales Manager di Elation - Prase Media Technologies
Davide Buonasorte, Sales & Marketing Manager Resell, Pro, Broadcast in Prase con Frederik Afif, International Sales Manager di Elation

“Le luci e le console di controllo Elation Professional rafforzano e confermano il nostro impegno nel fornire i migliori prodotti e servizi della categoria. Sul palco e nei progetti di media ed entertainment, oggi, grazie a questa nuova partnership, possiamo garantire una proposta completa, dal sistema PA, ai microfoni, dalla console, alla componente picture e ora anche luci.” Ha aggiunto Davide Buonasorte, Sales & Marketing Manager Resell, Pro, Broadcast in Prase.

La qualificata ed apprezzata squadra di supporto alla progettazione e di consulenza pre e post vendita di Prase sta crescendo per soddisfare la nuova opportunità e per garantire un efficace supporto in ogni fase progettuale. I clienti di Elation Professional in Italia beneficeranno di una serie di altri vantaggi ed efficienze, come l’ampia rete vendita di Prase, la logistica tempestiva, le strutture e i servizi interni.

Frederik Afif, International Sales Manager di Elation Professional e rappresentante per l’Italia, ha espresso la sua soddisfazione per la scelta di Prase come distributore di Elation e Obsidian in una regione così significativa.

 

Ecco le parole di Frederik Afif:

“Siamo estremamente soddisfatti che un’azienda di questo calibro rappresenti Elation e Obsidian in Italia. L’eccezionale reputazione di Prase per la qualità e i servizi offerti si allinea ai valori di Elation Professional; sono certo che grazie alla loro capillare e strategica influenza sul mercato italiano, rafforzeremo la conoscenza e il business dei prodotti lighting e controllo. Elation Professional è entusiasta di collaborare con Prase per raggiungere questi obiettivi”.

Squadra commerciale e tecnica Prase - Prase Media Technologies
La Squadra commerciale e tecnica Prase in occasione della formazione interna dedicata ad Elation Professional.

Prase Media Technologies opera da oltre vent’anni in Italia come distributore di prodotti per sistemi audio, video, digital signage e controllo in ambito professionale”

Sede Prase Media Technologies Nata dall’imprenditorialità dei fratelli Prase e dalla loro precedente esperienza nella progettazione e realizzazione di impianti audio, l’azienda ha saputo cogliere ed interpretare le esigenze del mercato professionale italiano, curando la distribuzione di un’ampia offerta dei migliori prodotti audio, videodigital signage e controllo.

Il team di Prase

Punto di riferimento nel settore per la molteplicità dei marchi distribuiti, Prase Media Technologies vanta un team di eccellenza, dove la passione per la tecnologia audio, video e IT si traduce in supporto alla progettazione, formazione tecnica e assistenza costanti. Il risultato è una soluzione professionale che risponde perfettamente alle specifiche esigenze di system integrator, service audio video e negozi di strumenti musicali.

La formazione

Un ricco calendario di eventi, webinar, corsi di aggiornamento e certificazione arricchisce ulteriormente il servizio che l’azienda offre ai propri partner. La sede centrale, sita in Noventa di Piave (VE), vanta un auditorium in grado di ospitare fino a 90 persone, diverse aule dedicate alla formazione, un’area live per test e dimostrazioni e gli spazi adeguati a garantire un ottimo supporto tecnico, progettuale, amministrativo e logistico.AUDITORIUM Prase Media Technologies

MIR Tech, la fiera italiana AV che si tiene a Rimini dal 2 al 4 aprile, è il palcoscenico ideale per inaugurare la nuova partnership. Prase esporrà sia allo stand che sui palchi di Live You Play una ricca selezione di luci Elation Professional e console di controllo Obsidian.

Prase Media Technologies
Via Nobel, 10,
30020 Noventa di Piave VE
Telefono: 0421 571411

Roberto Cecatto alla guida di Rai Way

Rai: formalizzate dal Cda le proposte di nomina per Rai Way

Il consiglio di amministrazione della Rai riunitosi a viale Mazzini e presieduto da Marinella Soldi alla presenza dell’amministratore delegato Carlo Fuortes ha proceduto a formalizzare le proposte di nomina, che successivamente dovranno passare al vaglio dell’assemblea degli Azionisti, della consociata Rai Way.
A Rai Way è stato designato come Ad Roberto Cecatto mentre alla carica di presidente è stato indicato Giuseppe Pasciucco. Nel Cda della società quotata per conto Rai Michela La Pietra, mentre consiglieri indipendenti sono stati designati Paola Tagliavini, Barbara Morgante, Alessandra Costanzo, Gian Luca Petrillo e Romano Ciccone.
In ossequio alla Direttiva del Ministro dell’economia e delle finanze del 31 gennaio 2023, relativa alle procedure di individuazione dei componenti degli organi sociali delle società partecipate dal Ministero, le predette designazioni saranno trasmesse all’attenzione del MEF per la verifica del rispetto dei criteri e delle procedure per la nomina.

 

AUSTRIAN AUDIO CON I CC8 NELLA ROYAL ALBERT HALL DI LONDRA

Griff Hewis fa un significativo test persso la Royal Albert Hall di Londra con i microfoni Austrian Audio CC8, dei microfoni a condensatore cardioide a diaframma stretto. Scopre così una qualità di ripresa audio senza compromessi.

Griff Hewis si occupa di audio professionale da oltre 20 anni, ovvero sin da quando si è laureato in tecnologia musicale alla Kingston University. Fin dalla tenera età, l’audio engineer britannico ha suonato la tromba e il pianoforte però, in seguito, ha deciso di dedicare la propria carriera all’ingegneria del suono combinando il suo amore per la musica, l’elettronica e le ultime tecnologie audio. In questa breve sintesi ci racconta la sua esperienza con i prodotti Austrian Audio in situazioni estremamente delicate per via delle elevate aspettative di qualità richieste.

Hewis collabora con regolarità come Front of House per concerti ed eventi in tutto il Regno Unito collezionando negli anni numerose collaborazioni con le principali orchestre e band britanniche, come la Royal Philharmonic Orchestra, la HM Royal Marines Band, la BBC Symphony e la Concert Orchestras.

 

 

CC8 – CC8 STEREO SET

Microfono a condensatore cardioide a diaframma stretto

 

Negli ultimi anni Griff ha lavorato inoltre ad eventi importanti come i Giochi Olimpici di Londra 2012 e Sochi 2014, al The Proms della BBC e alla festa di fine anno BBC New Years Eve Broadcasts.

Per far fronte ad eventi così importanti, negli anni Griff ha continuato ad aggiornare le sue apparecchiature audio per supportare i suoi impegni nella riproduzione/registrazione e nell’amplificazione del suono.

Sempre alla ricerca di nuovi microfoni in grado di attirare la sua attenzione, recentemente l’FOH britannico ha scoperto Austrian Audio tramite un webinar organizzato per l’Institute of Professional Sound, di cui è direttore, rimanendo subito incuriosito da questi nuovi microfoni Austrian Audio completamente Made in Vienna affermando:

“Austrian Audio mi ha gentilmente inviato una coppia demo di CC8 per provare alcuni dei miei spettacoli dal vivo. All’apertura della confezione sono rimasto impressionato dalla qualità costruttiva e dalla sensazione di questi microfoni a condensatore cardioide a diaframma stretto”

Impaziente di provarli, Griff ha optato per un test di tutto rispetto, impiegandoli nella Royal Albert Hall, la sala da concerto londinese ubicata nell’esclusivo quartiere di South Kensington, in un’area nota anche come Albertopolis, e realizzata come omaggio in onore del principe Alberto, consorte della regina Vittoria del Regno Unito.

Proprio durante un suo lavoro in qualità di Front of House Engineer per un’esibizione live del film “Brassed Off”, in onda su Channel 4, per la ripresa della Grimethorpe Colliery Brass Band.Di seguito le parole di Griff: “Li ho usati con Drum Overheads e sono rimasto impressionato dal suono dettagliato e arrotondato che hanno prodotto. Il mese successivo li ho portati in Galles per un paio di concerti con la cantante Casi Wyn e Cymru Sinfonia, dove li ho usati nella sezione percussioni. Ancora una volta, sono rimasto impressionato dai dettagli e dalla brillantezza che hanno offerto”.

L’evento alla Royal Albert Hall non è stato l’unico banco di prova per i microfoni Austrian Audio di Griff che, anche durante alcuni test casalinghi, hanno confermato quanto di buono mostrato nella sala da concerti londinese:

“Successivamente ho eseguito test vocali A/B confrontandoli con alcuni modelli di microfono noti e più costosi rispondendo molto bene alle prove. Il rumore di fondo era sorprendente in rapporto al prezzo di questi prodotti!”

La prova del nove è dimostrata dal parco microfoni di Griff che, ora, è ulteriormente cresciuto da 12 a 16 modelli a seguito di un’opportunità, come l’ha definita l’FoH engineer londinese “troppo bella per essere rifiutata!

I prodotti Austrian Audio sono distribuiti in Italia da:
Leading Technologies
Via Solferino 54
20900 Monza (MB) ITALY
Tel. +39 039.94.15.200
info@leadingtech.it

LA PRESIDENTE MARINELLA SOLDI: SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E SOCIALE AL CENTRO DELLE STRATEGIE RAI

La Presidente Soldi inaugura gli Abu-Rai Days.

I media internazionali e la sostenibilità. Presidente Rai: “Priorità strategica della missione di servizio pubblico”

Ottanta rappresentanti dei principali broadcaster pubblici asiatici e della regione del Pacifico, i vertici dell’EBU – la European Broadcasting Union – e dei media del continente africano riuniti due giorni, oggi e domani, per la quinta edizione degli Abu-Rai Days, a Firenze, nella sede regionale della Rai, per discutere di sostenibilità dell’industria dei media e della loro responsabilità sociale. Dall’Indonesia a Singapore, dall’Australia all’Uzbekistan, fino a Libano e Senegal: come diventare più green, quali prodotti, linguaggi e temi utilizzare per stimolare il cambiamento?
“Siamo orgogliosi, come Rai, di ospitare gli ABU-Rai Days nella bellezza di Firenze. La sostenibilità – ambientale, sociale, d’impresa – vuole essere al centro delle strategie Rai, sia all’interno dell’azienda, sia nel prodotto”, ha detto la Presidente Marinella Soldi, aprendo i lavori con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Sindaco di Firenze Dario Nardella e il Segretario Generale dell’ABU Javad Mottaghi. Operare in modo sostenibile e mantenere le persone al centro della loro azione; su questi temi si confrontano i leader delle media company di Servizio. Le nuove tecnologie, la necessità di rinnovare il rapporto con il pubblico e di sfruttare le grandi opportunità offerte dall’inclusività e del dialogo con il sociale.
“La sostenibilità – ha aggiunto la Presidente Soldi – va nella stessa direzione del Servizio Pubblico, perché fornisce risposte alle principali preoccupazioni dei cittadini”.
Spazio, dunque, nel corso della due giorni toscana, alla riorganizzazione delle aziende in direzione della sostenibilità ambientale, sociale e d’impresa, alla presentazione dell’edizione 2023 del Prix Italia della Rai, dal titolo ‘Engage me’, con l’impegno per l’ambiente; ma anche una Master Class sul documentario sulla lotta ambientalista delle tribù Sarayaku in Ecuador, vincitore del Prix nel 2022, tra nuove tecnologie e saperi ancestrali. E poi le sfide di un giornalismo ambientale non più pura cronaca delle catastrofi, ma anche strumento chiaro per la comprensione.
Protagonista anche Firenze, con i simboli stessi della città, Palazzo Vecchio e le Gallerie degli Uffizi con il loro mix di grande arte e nuova tecnologia. La culla del Rinascimento offrirà l’ispirazione perfetta per la riflessione sulla mission che media e civiltà moderna devono affrontare: la protezione dell’ambiente e, con essa, la riscoperta del valore sociale della comunicazione e della cultura.

 

PUBBLICATO IL BANDO ITALIA – FRANCIA 2023: FINANZIAMENTI A PROGETTI DI CO-SVILUPPO E CO-PRODUZIONE

Il Bando per la concessione di contributi selettivi per lo sviluppo e la coproduzione di opere cinematografiche e serie audiovisive franco-italiane – Anno 2023 ha una dotazione annuale di 1 milione di euro (divisi equamente tra DGCA e CNC), prevede due sessioni di valutazione da 500 mila euro ciascuna e finanzia:

  • progetti di cosviluppo di opere cinematografiche o di serie televisive, con risorse totali pari a 300 mila euro;
  • progetti di coproduzione di opere cinematografiche, con risorse totali pari a 700 mila euro.

Le sessioni saranno le seguenti:

  • prima sessione: dal 20 marzo, ore 12.00, al 31 marzo 2023, ore 23.59;
  • seconda sessione: dal 7 al 28 settembre 2023, ore 23.59.

Si evidenzia che il contributo alla coproduzione è cumulabile, oltre che con il contributo selettivo alla produzione di cui all’art. 26 della L. 220/2016, e successive modifiche anche con il contributo alla produzione assegnato ai sensi dei bandi per il sostegno alle coproduzioni minoritarie.

Per accedere alla domanda è necessario:

  • avere un account presso la piattaforma DGCOL;
  • avere registrato l’anagrafica del soggetto richiedente;
  • aver registrato l’anagrafica dell’opera per cui si richiede il contributo.

Per informazioni sulla registrazione, sull’utilizzo di DGCOL e sulla compilazione della domanda, nei prossimi giorni sarà possibile consultare l’apposito “Vademecum bando Italia Francia 2023”, nella pagina dedicata ai manuali d’uso di DGCOL.

Al fine del ricevimento farà fede l’avviso di avvenuta ricezione, inviato da parte dell’Amministrazione che il sistema informativo genererà in automatico al termine della compilazione della modulistica on-line.

Si ricorda che è attivo un servizio di assistenza personalizzata a cui è possibile accedere tramite l’attivazione di un ticket nella apposita sezione dell’area riservata (“Assistenza”), specificando il codice della domanda e la tipologia di supporto che si richiede (supporto informatico per le problematiche tecniche; supporto modulistica per questioni di natura amministrativa). Solamente nel caso in cui non fosse possibile completare la registrazione e quindi accedere all’area riservata, è possibile inviare una richiesta di assistenza all’indirizzo dg-ca.interno1@cultura.gov.it.Saranno prese in considerazione solo le richieste pervenute tramite i canali sopra indicati.

Per informazioni o chiarimenti relativi al bando è possibile rivolgersi a Laura Salerno (e-mail: laura.salerno@cultura.gov.it; T. 06/67233265).

Il testo del bando è disponibile e scaricabile anche nella sezione  Bandi Legge Cinema  del sito istituzionale cinema.cultura.gov.it

Documenti

TELESTREAM PRESENTA PRISM MPP CREATO PER POST-PRODUZIONE E LAVORO REMOTO

Telestream®, leader globale nel workflow automation, nell’elaborazione multimediale, nel monitoraggio della qualità video e nelle soluzioni di test e sincronizzazione per la produzione e la distribuzione di video, presenta PRISM™ MPP, una nuova linea di rasterizzatori multiformato creati appositamente per la post-produzione.

I tre nuovi modelli, MPP 100, MPP 200 e MPP 300, estendono la famiglia PRISM di strumenti di monitoraggio software-defined per rivolgersi agli utenti di post-produzione che richiedono formati video di produzione di fascia alta come RGB a 12 bit per applicazioni 4K/UHD sia in SDI e IP.

Questi strumenti includono dispositivi di misurazione per colorist con requisiti HDR, un set completo di strumenti QC per la valutazione obiettiva di contenuti video e audio di fascia alta e un’interfaccia utente accessibile da remoto. Realizzati appositamente per la post-produzione, sono estremamente silenziosi, supportano un’ampia gamma di formati, forniscono nuove funzionalità progettate per rendere la valutazione e la conformità della gamma di colori più semplice che mai e offrono loop-through per monitor di riferimento e uscita audio analogica per la configurazione della suite di editing.

La visione Telestream

“La nostra visione è stata quella di espandere continuamente la piattaforma PRISM dal giorno in cui abbiamo creato questa famiglia di soluzioni”, ha affermato Charlie Dunn, Telestream SVP, Video Test, Synchronization and Quality Assurance. “Questi strumenti sono la prossima evoluzione, a supporto delle esigenze specifiche della post-produzione, e noi continueremo a fare da apripista nell’analisi ingegneristica per supportare applicazioni creative come lo sport e la produzione di eventi”.

I modelli MPP supportano applicazioni locali, remote e di post-produzione fino a 8K. Consentono la gradazione del colore nei formati SDR e HDR, tra cui un’ampia gamma di colori, la produzione di audio surround fino a 7.1.4, formati video di post-produzione di fascia alta tra cui 4:4:4 e RGB a 12 bit per applicazioni 4k/UHD, supporto per doppio display e tutto il monitoraggio SDI operativo e l’eccezionale analisi IP per cui la famiglia PRISM è nota.

Perchè il software MPP è unico

Il software MPP include anche una caratteristica unica che lo rende incredibilmente potente per i colorist di post-produzione. Telestream offre la possibilità di applicare una sovrapposizione di falsi colori al display dell’immagine per indicare le aree di un’immagine che si trovano al di fuori di una gamma di colori specificata. Con il nuovo software rilasciato come parte degli strumenti MPP, è ora possibile determinare la distanza dai limiti Rec-709 o DCI-P3 di un colore fuori gamma. La visualizzazione dell’immagine è monocromatica per tutti i colori che rientrano nella gamma. La sovrapposizione di falsi colori indica i colori vicini, ma oltre, al limite Rec.709 o DCI-P3 in un colore e quelli vicini al limite Rec-2020 in un altro. I colorist possono regolare i colori necessari fino all’eliminazione delle luci colorate, con la tranquillità di essere sicuri che l’intera immagine sia conforme allo spazio colore desiderato.

La connettività remota WebRTC fornisce l’accesso tramite un browser Web con lo stesso livello di prestazioni e funzionalità (incluso l’audio) di quando si è seduti davanti allo strumento. Poiché possono essere montati in una sala macchine e accessibili tramite connettività di rete KVM o WebRTC, i modelli MPP sono ideali anche per operazioni di produzione dal vivo e remote.

Come per il resto della famiglia PRISM, la linea MPP fornisce un percorso di aggiornamento del software “senza penalità” per aggiungere funzionalità aggiuntive in base alle esigenze e man mano che si verificano nuovi sviluppi.

Telestream al NAB

Telestream presenterà per la prima volta la linea PRISM MPP al NAB 2023, stand W1501, dove i visitatori vedranno le soluzioni dell’azienda per la creazione e produzione di contenuti, distribuzione e monetizzazione. La linea PRISM MPP sarà disponibile in tutto il mondo nella primavera del 2023.

Telestream

Per quasi venticinque anni, Telestream® è stata all’avanguardia dell’innovazione nel settore del video digitale. L’azienda sviluppa prodotti per l’elaborazione dei media e l’orchestrazione del flusso di lavoro, l’acquisizione live, la produzione, lo streaming live, la garanzia della qualità video, gli eventi virtuali e l’hosting video, la gestione dei contenuti e le soluzioni di test video e audio. Disponibili on-premise o nel cloud, nonché in combinazioni ibride, le soluzioni Telestream consentono di trasmettere in modo affidabile i contenuti video a qualsiasi pubblico, indipendentemente da come vengono creati, distribuiti o visualizzati. Telestream è una società privata con sedi aziendali situate a Nevada City, California e Westwood, Massachusetts.

Per informazioni sull’azienda e sui prodotti Telestream, rivolgersi a:
Video Progetti S.r.l.
Via Cosimo Tornabuoni 21, 00166 Roma (RM) Tel. 066129641

Via Rivoltana 35, 20096 Pioltello (MI) Tel. 0289305809
info@videoprogetti.it

Per specifiche richieste contattare:
Francesco Struzzi,
francesco.struzzi@videoprogetti.it cell. 3357413905

IMMERSE YOURSELF…IN LOCATION BASED ENTERTAINMENT EVENTO ONLINE PANASONIC – VENERDÌ 31 MARZO 2023 10:00-10:45

Immerse yourself…in Location Based Entertainment
Evento online Panasonic – Venerdì 31 marzo 2023 10:00-10:45

C’è differenza tra immergersi in una esperienza visiva e guardare ciò che accade per mezzo di uno schermo.
Se possono scegliere, gli spettatori vogliono un realismo visivo 4K ricco e dettagliato, con immagini fluide, funzionalità interattive e il tutto con immagini Instagram immediatamente condivisibili.

Registrati qui per “Immerse Yourself” oggi stesso e scopri perché la nuova serie REQ12 di proiettori DLP 4K Panasonic a 1 chip è progettata per offrire il miglior intrattenimento immersivo oggi disponibile.

AGENDA

Scopri le più entusiasmanti possibilità tecnologiche disponibili per aiutarti a reinventare il mondo delle attrazioni immersive.

10:00-10:10
Vi presentiamo la serie REQ12 e le sue incredibili nuove possibilità di produzione.
Lluis Mila darà vita alle novità, inclusa la nuova sublime gamma di obiettivi, offrendo il miglior 4K della categoria e l’opportunità di una proiezione fluida a 240 Hz con latenza minima e la capacità di Real-Time Tracking Projection Mapping.
Relatore:
Lluis Mila, responsabile del marketing del prodotto

10:10-10:20
Gli aspetti importanti di Intel SDM inside e la necessità di AVoIP
Hartmut Kulessa solleverà il coperchio sull’importanza di Intel SDM integrato e sulle sue capacità di adattare, ridimensionare ed espandere la connettività dei proiettori utilizzando AVoIP.
Relatore:
Hartmut Kulessa, direttore marketing, Panasonic

10:20-10:30
Le ultime tendenze di proiezione immersiva e la tecnologia necessaria per soddisfarle.
Chad Kunimoto condividerà le novità della proiezione immersiva e il motivo per cui innovazioni come frame rate elevato e immagini interattive, fluide e senza griglia immediatamente condivisibili su Instagram sono fondamentali per il successo.
Relatore:
Chad Kunimoto, vertical marketing Panasonic Corporation

10:30-10:40
Conclusione: perché il REQ12 è il miglior proiettore per immersive
Chad Kunimoto riassumerà il motivo per cui l’industria LBE non dovrebbe lasciare che il pubblico desideri di più e scegliere questa serie di proiettori di livello superiore per la loro prossima esperienza immersiva.
Relatore:
Chad Kunimoto, marketing verticale Panasonic Corporation

10:40-10:45
Domande e risposte e chiusura


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