Si sono appena spente le luci che hanno illuminato il più grande spettacolo musicale del 2022. Lo slogan scelto per quest’anno è stato “Torino, che Spettacolo!”. Per tutto il periodo della Kermesse canora, la “città magica”, così viene definita il capoluogo piemontese, si è riempita di star internazionali, di troupes televisive, di tecnologie all’avanguardia. Il mondo ha assistito a uno degli spettacoli più mirabolanti degli ultimi anni.
EUROVISION SONG CONTEST, LA MAGIA DELLO SPETTACOLO
I numeri parlano chiaro: Eurovision 2022 è stato l’evento più social della storia del contest. Si sono registrati più di 21 milioni di commenti relativi all’evento. Oltre il 50% degli utenti social ha espresso commenti positivi sulla conduzione, sulla scenografia, sugli artisti in gara.
“Il grande successo Eurovision conferma la statura internazionale dell’Azienda.” Ha detto Carlo Fuortes, l’Amministratore Delegato della RAI.
“Gli ottimi ascolti dell’Eurovision Song Contest 2022 in Italia e all’estero dimostrano la ricchezza della musica di oggi, con tante e diverse tendenze e linguaggi musicali, e sono una conferma della statura internazionale della Rai. Nel nostro Paese gli spettatori risultano sei milioni 590 mila, lo share è stato del 41,9%. Un risultato mai raggiunto prima d’ora. La vittoria dell’Ucraina, in gara con un brano vitale e originale, premia anche un popolo al quale tutta l’Europa dimostra di stringersi in modo solidale.
La competizione tra cantanti e gruppi di 40 Paesi realizzata a Torino dalla nostra azienda in collaborazione con l’European Broadcasting Union, l’unione dei media europei di servizio pubblico, è stata una trasmissione di scala mondiale che ha coinvolto un pubblico variegato di cui i giovani hanno costituito la parte principale. Nell’organizzare questa rassegna, la Rai si è mostrata ulteriormente all’altezza di sfide tecnologiche e professionali che richiedono mezzi e personale all’avanguardia. Grazie a tutti i professionisti della nostra azienda che con competenza e capacità di sperimentare hanno reso possibile la grande festa della musica dell’Eurovision Song Contest”.
INTERVISTA AMARCO CUNSOLO RAI – VICE DIRETTORE PRODUZIONE TV
Abbiamo incontrato, durante le prove del programma, Marco Cunsolo e gli abbiamo chiesto di raccontarci lo sforzo produttivo e tecnico approntato dalla Rai e dalle Aziende che hanno collaborato per la riuscita di questo importante evento.
Visto il particolare periodo di pandemia, abbiamo prestato la massima attenzione alla sicurezza di tutto il personale tecnico e degli artisti. Per esempio ogni artista ha ovviamente il proprio in ear monitor ma ha anche una propria retina per la protezione del microfono. A ogni cambio le retine vengono sostituite. Ogni artista si cambia in un ambiente sicuro, abbiamo studiato percorsi che evitano incroci con altre persone. Facciamo il test per verificare il funzionamento degli apparati e quando è il turno dell’esibizione, il check è stato fatto su ogni singolo componente e siamo sicuri che tutto funzionerà al meglio.
Sotto il palco sono collocati tutti gli apparati che controllano il “Sole Cinetico”, un importante elemento della scenografia che è stata ideata da Francesca Montinaro ed è stata realizzata dal centro di produzione Rai di Roma.
Puoi fornirci un po’ di numeri relativamente agli apparati utilizzati?
Eccoli: 2800 proiettori motorizzati, laser, 150 tonnellate di apparecchiature appese al soffitto per ragioni di spazio. 244 diffusori sempre installati a soffitto più altri 120 a terra, poi ci sono 400 Cabinet Loudspeaker Line Array divisi in 22 cluster più un impianto sub direzionale cardioide montato a soffitto. Non c’è nessun SUB montato a terra, sempre per questioni di spazio. 25 camere di cui 9 camere speciali cable cam, due bracci, 3 Steadycam con radio fuochi e binari con il Lift forniti da una nuova società Ucraina, la Opertek.
Chi ha fornito le luci?
Le luci sono state fornite da Calvini Light Equipment Service, azienda di Taggia (IM) e da Sound D-Light Entertainment and Communication di Pesaro.
Il sole cinetico ha sei archi che si muovono e fanno una rotazione di 340°.
Sullo sfondo ci sono circa 550 metri quadri di LEDWALL.
Quante sono le risorse umane impiegate?
Circa 450 persone solo per la produzione, tra personale Rai e persone con contratto Rai; circa 800 persone nella fase di allestimento. È stato fatto uno sforzo enorme, 45 giorni di allestimento dentro il Palaolimpico che si è dimostrato un ambiente ottimo, insonorizzato e con una grande capacità di carico. Ci abbiamo lavorato molto bene, è stata un’esperienza importante.
L’ambiente è ricco di elementi scenografici
Si, c’è molto materiale. Nella scenografia ci sono fontane, con molta acqua. Ci sono tanti effetti speciali di diverse tipologie come ad esempio fumo basso, fog, cascate di fuoco, proiettori laser.
I tre conduttori del programma, Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika
Chi ha fornito gli apparati per gli effetti speciali?
Gli apparati per gli effetti speciali è stata fornita dalla Artech FX di Luca Toscano che ha vinto, come tutte le altre Aziende, la gara per l’assegnazione dei lavori. I pannelli LED sono stati forniti dalla STS mentre le scenografie luminose dalla Event. La scenografia è composta da due stages, due pavimentazioni composte da LED, uno di 150 Mq. E l’altro di circa 90 mq. Ci sono poi, due ponti levatoi, composti anch’essi di floor LED. Green room per la prima volta realizzata con piante naturali, piante vere. Il “sole cinetico” è stato realizzato dalla Cardo. Così come anche i due ponti levatoi, mentre la parte delle mattonelle LED e delle luci da STS ed Event.
Raccontaci come è composta la sezione delle riprese video
I sistemi di ripresa sono forniti da NEP, su progetto RAI. Sono stati allestiti due OB VAN gemelli per avere una ridondanza completa. Gli OB VAN sono sincroni così come la gestione del QuePilot.
Sui pullman regia opera personale Rai coadiuvato da tecnici NEP.
Chi ha curato la progettazione di questo evento?
Tutta la progettazione, la SAT Farm, il progetto della fibra e quant’altro è stato realizzato sono un progetto RAI che ha avuto la collaborazione dell’EBU.
Poi ci sono 40 postazioni per i commentatori, una delle quali è gestita da RAI Radio 2 per la diretta dell’evento.
La Regia Luci, anch’essa è ridondata, così come la regia dei media server e quella degli effetti speciali. Tutti i movimenti delle scenografie sono agganciati ai Time Code su piattaforma grandMa che riceve i comandi da QuePilot.
Insomma, avete messo in campo il meglio della tecnologia e dell’innovazione
Si anche se tutta la tecnologia e quanto di innovativo abbiamo impiegato, non è sempre stato visibile agli occhi di chi guardava.
Abbiamo realizzato una rete di ridondanza e di backup mai vista prima.
Abbiamo evitato qualsiasi punto che potesse rappresentare una debolezza nella catena tecnica e produttiva. Come detto, gli OB VAN erano in configurazione “gemella” e qualsiasi guasto si fosse verificato non avrebbe interrotto la trasmissione. Addirittura c’era una protezione di terzo livello con un ulteriore OB VAN analogico che con qualche limite, avrebbe comunque consentito di mandare avanti il programma.
L’alimentazione era garantita da sette gruppi elettrogeni.
Che dire, è stato compiuto un grande sforzo ma siamo tutti soddisfatti del grande successo riscontrato. Ancora una volta la professionalità, la dedizione e la competenza di chi ha operato all’interno del progetto, hanno dimostrato che l’impegno è sempre ripagato dai risultati.
INTERVISTA A THURID WAGENKNECHT, PROJECT MANAGER DELLA RIEDEL COMMUNICATIONS GMBH
Sul palco dell’Eurovision Song Contest abbiamo incontratoThurid Wagenknecht, Project Manager della Riedel Communications GmbH. La Riedel ha fornito un significativo numero di apparati alla manifestazione partecipando attivamente al progetto degli impianti che hanno permesso la realizzazione di uno degli spettacoli più importanti del 2022.
Thurid Wagenknecht, Project Manager della Riedel Communications GmbH
Com’è iniziata la vostra collaborazione con L’EBU?
La collaborazione tra Riedel e EBU è iniziata circa 12 anni, all’epoca Riedel era un’Azienda molto piccola ed eravamo conosciuti principalmente per il nostro sistema Intercom Artist.
Qual è stato il contributo per l’Eurovision Song Contest 2022?
Abbiamo iniziato fornendo in noleggio ed in vendita alcuni dei nostri sistemi Intercom. Negli anni la nostra collaborazione con EBU è cresciuta progressivamente e oggi abbiamo messo a disposizione di questo evento molti prodotti e molti servizi. Il nostro contributo è presente nella distribuzione dei segnali e prodotti correlati. Nel passato fornivamo apparati a vari system integrator che si occupavano di far dialogare i nostri prodotti.
Ad un certo punto l’EBU ci ha contattati. Mettere insieme tanti interlocutori e far dialogare tutti, vista la complessità del progetto, comportava alcuni rischi. Eurovision ci ha chiesto di partecipare al progetto, occuparci della dorsale in fibra e distribuire tutti i segnali nelle varie sedi avendo la certezza della supervisione e la sicurezza di poter garantire l’affidabilità del sistema nel suo insieme.
Com’è mutato tecnologicamente il sistema che mettete a disposizione per lo show?
Progressivamente il sistema tecnologico che fa funzionare lo show è diventato sempre più complesso e questo ci ha ulteriormente convinti del possibile rischio di utilizzare più società per realizzare un sistema che necessita di un’unica progettazione e supervisione.
Questo è una garanzia di sicurezza e affidabilità.
Da cinque anni, quindi, siamo EBU partners.
In aggiunta, forniamo ad EBU anche il servizio di Internet per gli uffici stampa dell’evento, così come i servizi delle stampanti dislocate nei vari uffici.
L’Eurovision Song si può dividere in differenti progetti.
Il primo è la distribuzione dei segnali e la dorsale in fibra che è collegata insieme;
i servizi di commento e le apparecchiature di commento;
anche il servizio di accreditamento e il controllo accessi con i tornelli sono forniti da noi.
Inoltre, Riedel ha collaborato ancora una volta con il partner TPO per fornire un’infrastruttura IT e di sicurezza informatica completa, inclusi tutti gli switch, i server e 170 punti di accesso wireless, per tutti i giornalisti nel centro stampa.
Nello specifico quale tipologia di apparati avete fornito per questa edizione?
Abbiamo integrato dei sistemi MediorNet modular frames e delle antenne Bolero.
Per i sevizi dei commentatori abbiamo fornito i pannelli, le cuffie e i monitor.
Abbiamo predisposto 43 postazioni.
Abbiamo organizzato le comunicazioni per le 29 delegazioni presenti.
Ogni commentatore ha a disposizione la propria linea di comunicazione più una linea di coordinamento. Ogni pannello può ospitare due commentatori e quanto viene detto va direttamente al centro di diffusione per la messa in onda verso il proprio paese.
Per il collegamento delle postazioni di commento utilizziamo la rete in fibra ottica provveduta da EBU. Questa rete è separata fisicamente dalle altre reti per ragioni di sicurezza
INTERVISTA ADUCCIO FORZANO REGISTA DELL’EUROVISION SONG CONTEST
Abbiamo chiesto a Duccio Forzano, regista di Eurovision Song Contest di raccontarci la sua esperienza di fronte ad una produzione così mastodontica e di grande risonanza internazionale. Come ha affrontato una sfida così importante?
Intanto questa è un’esperienza anomala perché siamo in due registi, a lavorare allo show e per fortuna siamo in due, insieme a Cristian Biondani, perché il lavoro è tantissimo.
Lavoriamo molto col CuePilot e questo è un bene ma è anche un lavoro enorme dove tutte le cose devono essere montate alla perfezione, perché basta dimenticarsi un’inquadratura
e rischi di avere due inquadrature uguali, una dietro l’altra.
Poi senti un’enorme dose di responsabilità perché essendo un programma internazionale, realizzato in Italia, senti il peso di voler dimostrare di cosa siamo capaci di fare.
Il sistema di lavoro impiegato è molto schematico, invece noi latini siamo più istintivi, più passionali. Qui bisogna essere più freddi e calcolatori. Comunque, per quanto mi riguarda cerco sempre di metterci quell’anima latina, quell’anima che con la passione rende più “vera” ogni produzione.
Una delle complicazioni deriva dal dover avere un rapporto con le delegazioni che sono importanti e hanno voce in capitolo. Dato che non sempre si è in grado di convincere gli altri della propria visione, c’è sempre un grosso lavoro di mediazione. Però poi, quando vedi il lavoro in onda, capisci l’importanza di sostenere certe posizioni e vedere il risultato dà veramente una grande soddisfazione.
Il complesso scenografico è davvero imponente, 2.800 motorizzate, centinaia di luci fisse in alto e in basso, centinaia di metri di Ledwall. Cosa hai chiesto allo scenografo?
Beh, non l’abbiamo chiesto qualcosa alla scenografa Francesca Montinaro o al direttore della fotografia Mario Catapano. Ci siamo detti tutti quanti che in qualche modo dovevamo essere all’altezza dell’evento. Io sono un appassionato dell’Euro Song Contest e lo seguo tutti gli anni e ogni volta che lo vedevo pensavo: “Peccato che in questo periodo sto lavorando”, perché mi sarebbe piaciuto essere coinvolto nel progetto. Ora che io e gli altri collaboratori ci trovavamo immersi nell’organizzarlo, ci siamo proposti e impegnati a fare la nostra bella figura.
Comunque coordinare un progetto del genere, a livello di immagine, è molto complesso quindi tra luci e scenografia sicuramente ci deve essere un’interazione totale, solo così puoi raggiungere un certo risultato.
In ogni caso, sia che tu diriga lo show del pomeriggio o l’Euro Song le regole di base sono sempre quelle: ci deve essere una forte sinergia tra fotografia, scena e regia e quando queste tre componenti si uniscono e lavorano insieme inevitabilmente il prodotto acquisisce qualità, forma e piacevolezza agli occhi di chi lo guarda.
Se queste tre cose sono scollate la roba non funziona, il programma non funziona, lo show non passa. Questo vale ancora di più per l’Euro Song. Non solo perché lo show è tanto e tanto grande, ma perché il lavoro è tantissimo, gli snodi sono tantissimi e quest’anno per non farci mancare niente non abbiamo tre conduttori che presentano e basta, noi
abbiamo tre star che si esibiscono e questo vuol dire aggiungere lavoro al lavoro.
Invece per ciò che riguarda la disposizione delle camere e delle camere speciali in che modo siete arrivati alla definizione di questo progetto?
Il camera plan l’abbiamo deciso insieme a Cristian Biondani che è il mio collega, con il quale ci dividiamo a metà il lavoro. Io mi occupo della prima semifinale della parte show e quindi tutto quello che sono gli ospiti l’apertura la cerimonia, e quant’altro di attinente, e lui si occupa delle delegazioni. La seconda sera ci invertiamo i ruoli e la finale sarà veramente una suonata a quattro mani.
Per quanto riguarda il posizionamento delle camere, abbiamo passato quasi una nottata in collegamento via Zoom quest’inverno.
Abbiamo iniziato a ragionare ad ottobre dello scorso anno su un bozzetto della
scenografia. Abbiamo cercato di piazzare le camere, in maniera sempre ovviamente
teorica, perché il lavoro, come dire, è sempre un work in progress quindi tu cominci, mentre cerchi di immaginare come sarà. Devo dire che alla fine abbiamo cambiato
praticamente zero e che il piazzato camere che abbiamo pensato all’inizio, lo abbiamo rispettato fino all’ultimo. Però è un piazzato camere condiviso al cento per cento.
Com’è la disposizione delle camere? Quante camere avete utilizzato?
Sono 24 telecamere. Abbiamo quattro camere che stanno in un castello, sono camere con ottica lunga. Sono la Uno, la Due, la Tre e la Quattro. La Due e la Quattro sono in asse, una
sopra all’altra; diciamo che sono il corpo centrale.
L’Euro Song è soprattutto un prodotto televisivo e quindi, è importante che chi sta sul palco possa trovare facilmente le telecamere per poter guardare in macchina.
Quindi, queste quattro camere sono le principali dopodiché, subito sotto il castello delle telecamere, come lo chiamiamo noi, passa un carrello ad alta velocità. Più avanti troviamo un altro carrellino che sta sotto lo stage anteriore, lì c’è una floor cam con un braccetto
che alza la telecamera di un metro circa. A fianco di questo carrello ci sono altre due
telecamere con ottica spinta, una 55x, su due binari. Quindi da quella posizione possono
andare a fare gli occhi del personaggio che sta sullo stage principale così come
le camere del castello.
Al centro della green room abbiamo messo un’altra camera con ottica spinta che
si nasconde tra le siepi come se fosse un cecchino nascosto in mezzo all’erba. Questa ci serve per arrivare sul primo piano dell’ospite che rispetto alle camere principali, sta a circa 40 metri. Ci aiuta a fare i primi piani.
Detto questo ci spostiamo ancora più avanti. Abbiamo un altro carrello ad alta velocità che sta sotto la punta dello stage principale, al fianco di questo carrello ci sono due Technocranes 50. Poi abbiamo una Skycam che taglia tutto il palasport a metà
poi abbiamo un controcampo che sta a fianco del sole nella parte sinistra guardando il palco. Ancora abbiamo una camera, una Racecam, in alto, che fa praticamente tutto il
palasport quasi a 360 gradi.
Poi avete in realtà tutta la parte davanti al palco che di fatti è ancora studio di ripresa, quell’area che è definita Green Room.
Proprio così, la Green Room, dove ci sono le delegazioni, è coperta da quattro telecamere a spalla e una steadycam. Sul palco poi, oltre ai due Technocranes, ci sono altre due Steadycam. Tanta roba da coordinare, ma devo dire che abbiamo una squadra di operatori clamorosa veramente, ragazzi che stanno lavorando come dei matti perché proviamo tantissimo. Basti pensare che, per esempio, prima di andare in onda, dopo aver
provato le delegazioni per tre volte con loro più gli stand in, facciamo tre prove generali
prima di ogni diretta. Quindi un lavoro enorme, che ci porta però ad avere un’affinità quasi perfetta.
Ma avere a disposizione tutta questa disponibilità di tecnologie, con tutti questi artisti dove ogni esibizione deve essere comunque diversa dalle altre, come si fa a caratterizzare poi ogni singolo artista, ogni singola esibizione senza rischiare di ripetersi.
Intanto come ho detto c’è una collaborazione artistica fra noi registi e le delegazioni che hanno il loro art director, il loro regista. Si cerca insieme di trovare la quadra per far sì che il racconto funzioni, ma come hai sottolineato prima tu c’è sempre una grande sinergia fra scena luci e regia. Quindi, queste tre componenti insieme fanno sì che ogni numero abbia il proprio carattere
Il problema più grosso che avete riscontrato nella preparazione di questo mega show?
Il problema più grosso è, banalmente, proprio questo punto d’incontro fra noi che siamo i registi dello show e tutte le delegazioni che giustamente vogliono vincere e che quindi hanno delle richieste che spesso noi non condividiamo ma che poi devo dirti, alla fine, abbiamo sempre mediato e trovato poi la chiave giusta.
Quale è stata la cosa che ti ha sorpreso maggiormente?
La cosa che mi ha sorpreso maggiormente è la grande energia di tutte le persone che sono qui dentro. Siamo veramente tante. Io ho fatto sei Sanremo e so cosa vuol dire fare un grosso evento musicale, ma questo è un evento enorme dove ci sono tantissime persone che lavorano.
C’è una attenzione particolare al rischio, per esempio il back up. Noi abbiamo due pullman regia che lavorano in parallelo. Se accade un guasto al pullman 1 ci trasferiamo al pullman 2. Non mi è mai capitata una cosa del genere.
C’è una grande attenzione e si cerca di prevenire tutto quello che si può prevedere.
Ti faccio un’ultima domanda e ti lascio una frase per concludere: ritieni che abbiate aggiunto qualcosa di nuovo rispetto alle precedenti edizioni?
Credo che l’edizione italiana sia più calda, sia più passionale, perché c’è molto cuore.
Io in tutti gli Euro Song che ho visto, ho sempre trovato una grande perfezione. Ma la perfezione spesso è freddezza, spesso è scontata. Noi qui, devo dirti la verità, con Cristian, con Catapano il direttore della fotografia con Ivan, che collabora con Catapano, con Francesca Montinaro e il reparto scenografico, abbiamo veramente messo molto del carattere italiano. Quindi io trovo molto più calda e passionale questa edizione.
Per concludere, come riassumeresti questa esperienza?
RED DIGITAL CINEMA® ha annunciato ufficialmente la disponibilità della nuova videocamera V-RAPTOR XLTM 8K VV durante un evento livestream.
Il sistema V-RAPTOR XL si espande sulla piattaforma RED® più avanzata di sempre, sfruttando l’attuale sensore multiformato V-RAPTOR 8K VV + 6K S35 all’interno di un corpo macchina XL pronto per la produzione su larga scala. Il nuovissimo corpo XL unificato è progettato per supportare produzioni televisive e cinematografiche di fascia alta.
V-RAPTOR 8K VV
Il V-RAPTOR XL è dotato dello stesso rivoluzionario sensore multiformato 8K che si trova all’interno del corpo compatto e modulare del V-RAPTOR, consentendo ai registi di girare 8K di grande formato o 6K S35. Le riprese possono essere acquisite a più di 4K, anche se dovessero essere utilizzati obiettivi S35. Il sensore vanta la gamma dinamica più alta registrata e le prestazioni permettono una resa delle ombre più pulita di qualsiasi altra fotocamera RED. Il tempo di scansione del sensore V-RAPTOR è 2 volte più veloce di qualsiasi fotocamera RED precedente e consente agli utenti di acquisire 120 fps a 8K e fino a 600 fps a 2K.
Il V-RAPTOR XL continua a essere dotato del codec REDCODE RAW proprietario di RED, che consente ai cineasti di acquisire RAW a 16 bit e di sfruttare l’ultimo flusso di lavoro IPP2 e la gestione del colore di RED. Come con il RED KOMODO 6K e il sistema V-RAPTOR standard, V-RAPTOR XL continuerà a utilizzare le impostazioni REDCODE® RAW aggiornate e ottimizzate (HQ, MQ e LQ) per migliorare l’esperienza dell’utente con scelte di formato semplificate e ottimizzate per le riprese di vari scenari e necessità di produzione.
Il nuovo sistema XL è dotato di un sistema ND elettronico interno da 2 a 7 stop con controllo di precisione di incrementi di 1/3 o 1/4 di stop. Dispone di opzioni a doppia alimentazione con compatibilità con batteria da 14 V e 26 V, attacco per obiettivo intercambiabile, timecode wireless, genlock e controllo della fotocamera per la gestione della produzione virtuale e remota. XL incorpora un array I/O professionale fortemente robusto e integrato con uscite di alimentazione ausiliarie 3G-SDI, 2 pin 12V e 3 pin 24V frontali e un connettore GIG-E per il controllo della telecamera e la sincronizzazione PTP. Il sistema XL unificato racchiude tutto quanto sopra in un corpo da 7,5 “x 6,5”, del peso di circa 3,5 Kg..
“La XL è una delle fotocamere più innovative che abbiamo lanciato e sono entusiasta di metterla a disposizione dei registi”, afferma Jarred Land, presidente di RED Digital Cinema. “L’XL si basa sul nostro potente V-RAPTOR e aggiunge più uscite, ulteriore flessibilità di alimentazione e un incredibile sistema ND interno. L’intero team RED è così orgoglioso dei progressi che queste innovazioni portano ai cineasti. Siamo ansiosi di vedere cosa saranno capaci di creare”.
RED ha lavorato a stretto contatto con partner leader del settore come Angelbird, Core SWX e Creative Solutions per produrre gli accessori appositamente progettati inclusi nel Production Pack, la maggior parte dei quali sarà disponibile per l’ordine individuale tramite RED o qualsiasi rivenditore RED autorizzato.
Il regista Zack Snyder, che sta attualmente girando il suo ultimo film con il sensore V-RAPTOR, ha dato una prima occhiata al nuovo sistema XL. “Il V-RAPTOR XL ha tutto ciò di cui abbiamo bisogno”, osserva Snyder. “Sapevamo già che il sensore V-RAPTOR produce immagini straordinarie, ma con le funzionalità aggiuntive fornite con l’XL, siamo ancora più entusiasti. Il sistema ND interno ha un vantaggio straordinario per la nostra metodologia di produzione. Giriamo sempre a tutta apertura, quindi è fondamentale. La XL è una straordinaria fotocamera da studio. Con una tecnologia come questa, non ci sono più scuse, ora tocca a te”.
Altre caratteristiche includono opzioni di messa a fuoco intelligente come un sistema di messa a fuoco automatica a rilevamento di fase. Il nuovissimo sistema di raffreddamento a tre stadi della XL con scambiatore di calore termoelettrico manterrà più efficacemente la temperatura del sensore in ambienti estremi. Anche il nuovo sistema è equipaggiato con il controllo remoto wireless tramite le app gratuite RED Control o RED Control Pro.
“Siamo felici che i registi e i nostri partner ottengano il sistema V-RAPTOR XL e vedano di cosa è capace”, aggiunge Tommy Rios, vicepresidente esecutivo di RED. “Questa espansione del programma V-RAPTOR, che è già la piattaforma di telecamere RED più potente e avanzata di sempre, sarà disponibile attraverso la nostra rete di rivenditori premium e presso le case di noleggio più riconosciute a livello globale. I registi possono anche acquistare V-RAPTOR XL su red.com mentre sono assistiti da specialisti di RED. V-RAPTOR XL. È un’ottima aggiunta alla nostra già potente formazione che include V-RAPTOR e KOMODO.
RED presenterà il nuovo V-RAPTOR XL, insieme alla formazione esistente che include V-RAPTOR e 30, all’IBC di Amsterdam dal 9 al 12 settembre.
Studer, un marchio fortemente evocativo della qualità audio ai massimi livelli, ora è parte integrante del portafoglio di Evertz Live Production. Presenta un’ampia gamma di soluzioni per contribuire alla migrazione dei centri di produzione audio verso la transizione IP.
Evertz e Studer portano l’audio nel dominio IP con nuovi entusiasmanti prodotti
Studer Audio, leader del settore nelle soluzioni audio IP, sarà protagonista dello stand Evertz all’IBC 2022, dove l’azienda evidenzierà interessanti aggiunte e aggiornamenti a questa famosa gamma di prodotti.
Studer è un marchio audio fortemente iconico da oltre 70 anni, con le console di missaggio digitale Vista che si trovano nelle sale di controllo delle strutture di trasmissione più prestigiose e moderne del mondo.
Negli ultimi mesi, Evertz si è concentrata sull’integrazione della leggendaria tecnologia Studer nei propri flussi di lavoro di produzione dal vivo. Le console digitali Studer Vista e il missaggio e l’elaborazione audio Infinity Core fanno ora parte delle soluzioni di Evertz Software Defined Video Networking (SDVN), che stanno guidando la transizione del settore all’IP.
Questi sviluppi fanno un’enorme differenza per i clienti in quanto ora possono accedere a soluzioni complete per la produzione video e audio basata su IP.
Allo stand 1.F76 nella Hall 1, Evertz presenterà Vista 1 Carbon, una console compatta a 22 fader tutto in uno, l’ultima aggiunta alla consolidata gamma di console Studer Vista. Progettate per eventi live, trasmissioni, produzioni remote e Outside Broadcast (OB), le console Vista sono flessibili e potenti e vantano un motore di elaborazione del segnale digitale che offre oltre 1.000 canali e bus e oltre 6.000 I/O fisici.
Il leggendario Vista 1 Carbon
Utilizzando lo stesso software applicativo su tutta la gamma, Studer offre ai clienti un facile passaggio da una console all’altra, sia che stiano lavorando sul nuovo Vista 1 Carbon o sul nuovo Vista X a 72 fader, l’ammiraglia completamente ridondante.
“Vista’s renowned patented Vistonics user interface provides simple and intuitive controls, allowing audio engineers to focus their attention on the sound,” says Paul Shorter, Product Manager for StuderEvertz Audio Solutions. “Where you look, is where you touch, is where you control – that’s our philosophy.” “Vistonics, la nostra famosa interfaccia utente brevettata, fornisce controlli semplici e intuitivi, consentendo agli audio engineers di concentrare la loro attenzione sul suono”, afferma Paul Shorter, Product Manager di StuderEvertz Audio Solutions. “Where you look, is where you touch, is where you control – that’s our philosophy.” Ovvero, “Dove guardi, è dove tocchi, è dove controlli: questa è la nostra filosofia.”
Oltre a Vista 1 Carbon, Evertz mostrerà anche il nuovo server core Studer Infinity-ST, che presenta una nuova interfaccia audio per schede CoreLink che fornisce connettività nativa ST2110-30 basata su IP e A-link proprietaria Studer. Con oltre 6000 ingressi e uscite, la tecnologia CPU all’avanguardia dell’Infinity ST1100 vanta anche 1100 canali DSP e bus simultanei da mixare, mentre l’Infinity ST550 offre un’alternativa conveniente per coloro che non necessitano di potenza di alto livello. La serie Infinity-ST mantiene l’opzione di ridondanza del 100% con blocco del campione di Studer, offrendo alle odierne produzioni ad alta pressione e ad alto rischio la protezione che richiede.
A completare la linea di Evertz Studer per IBC c’è la serie Micro, un sistema di missaggio audio digitale di fascia alta in un pacchetto compatto ed economico che offre agli utenti tutto ciò di cui hanno bisogno in un unico box.
Composta dall’unità principale, un’interfaccia utente grafica e una superficie di controllo fader opzionale, la serie Micro è ideale per trasmissioni radiofoniche e televisive, studi di produzione, ENG/DSNG e altro ancora.
La sua comoda interfaccia utente basata su HTML5 consente allo Studer Micro il pieno controllo delle sue funzioni attraverso un browser web utilizzando un qualsiasi tablet o PC.
“La serie Micro combina la rinomata qualità Studer con potenti funzionalità come AoIP, elaborazione degli effetti Lexicon e missaggio automatico VoiceMix”, aggiunge Paul Shorter. “Questa novità aggiunge ancora più flessibilità all’offerta di prodotti Studer, che già offre funzionalità di miscelazione complete a un’ampia gamma di clienti”.
In un panorama di trasmissione sempre più basato su IP, si discute da tempo sull’audio e su come può essere trasferito in questo nuovo mondo. L’acquisizione di Studer da parte di Evertz sta rispondendo a molte di queste domande fornendo soluzioni reali ai clienti e progressi tecnologici all’intero settore.
Evertz è distribuita in Italia dalla Professional Show.
Per maggiori informazioni sui prodotti Studer ed Evertz Technologies Ltd. visita il sito Evertz presso IBC allo stand 1.F76 nella Hall 1.
Massimo Rodà, Responsabile Scenari Macro e Geoeconomici, CDP Cassa Depositi e Prestiti. Ha elaborato le stime dello studio citato nell’articolo.
LA FABBRICA DELLE IMMAGINI NON SI FERMA:
LE INDUSTRIE CINE AUDIOVISIVE AL LAVORO IN UN ITALIA CHE VUOLE PROGREDIRE
Nel recente incontro promosso dall’ANICA, presso il Teatro Argentina, molte sono state le questioni poste sul tavolo dai vari relatori che si sono avvicendati sotto la presidenza di Francesco Rutelli.
Un’industria composta da 9.000 imprese che generano direttamente quasi 65.000 posti di lavoro con un fatturato complessivo del settore audiovisivo che raggiunge i 13 Miliardi di Euro, il 10% del totale europeo.
Uno degli interventi più significativi è stato quello di Andrea Montanino, Capo Economista, Direttore Strategie Settoriali e Impatto, CDP Cassa Depositi e Prestiti. Montanino ha presentato un rapporto di Massimo Rodà che in CDP ricopre il ruolo di Responsabile Scenari Macro e Geoeconomici e che ha elaborato le stime dello studio portato all’attenzione dei presenti. La relazione ha sottolineato l’importanza della filiera audiovisiva italiana.
Il tema dell’intervento è stato: “La filiera cine-audiovisiva italiana per l’economia e l’occupazione”. L’Economista ha definito quello audiovisivo “un settore atipico e in piena trasformazione”.
I numeri citati hanno reso l’idea di un comparto economico di grande importanza per il nostro paese: 9.000 imprese che generano direttamente quasi 65.000 posti di lavoro.
Rispetto alla media nazionale, la forza lavoro del settore è più giovane, con una percentuale di donne maggiore e più qualificata rispetto alla media nazionale e con più competenze digitali.
Il fatturato complessivo del settore audiovisivo raggiunge i 13 Miliardi di Euro. Il 10% del totale europeo. In Europa, l’Italia è il quarto mercato di riferimento, il terzo per produttività del lavoro (dopo Germania e Francia).
Ecco alcune rappresentazioni grafiche presentate dal Dott. Montanino:
L’audiovisivo, in Italia, è un settore molto polverizzato e concentrato. Circa l’80% delle aziende fattura meno di un milione di Euro ciascuna. Le aziende italiane attive nel mercato audiovisivo sono state attente e reattive alla rivoluzione tecnologica rappresentata dalle tecnologie digitali e dall’avvento di Internet.
Stanno rispondendo bene anche al cambiamento generazionale e delle abitudini degli utenti.
L’Avvento di Internet con i servizi via Streaming sta guidando una rivoluzione tecnologica sia nella produzione che nella fruizione dei contenuti.
Qual è la situazione del comparto cine-audiovisivo italiano comparato con il mercato mondiale? L’Italia “sembra” tenere la posizione nonostante le difficoltà congiunturali. Classifica mondiale nel settore dell’audiovisivo.
L’Italia ha perso una posizione nella classifica mondiale, scendendo dal 7° posto nel 2006 all’8° posto nel 2021. Però sta dando segni di ripresa scalando due posizioni rispetto al 2019.
Nel valutare l’importanza delle aziende che operano nel settore audiovisivo in Italia, non si può prescindere dall’impatto che riveste per il riverbero economico che genera sul mercato coinvolgendo altre aziende con un effetto diretto ed indiretto.
Ecco alcuni dati:
Questo impatto economico con una filiera estesa ha il merito di creare posti di lavoro anche in comparti economici che a prima vista sembrerebbero distanti dal mercato specifico cine-televisivo. I dati sono incoraggianti:
In conclusione, il Dott.Montanino ha evidenziato per l’ennesima volta, il fatto che il cinema e l’audiovisivo italiano sono una risorsa indispensabile per il Paese.
La rivoluzione digitale, se non ben interpretata e indirizzata, rischia di marginalizzare il settore audiovisivo italiano nel panorama internazionale, con pesanti ricadute sul resto dell’economia del Paese.
Ha aggiunto che l’industria dell’audiovisivo deve mantenere il radicamento ai territori di specializzazione per rinnovarsi.
Servono politiche adeguate per evitare di perdere le professionalità e le abilità che hanno consentito all’audiovisivo italiano di raggiungere risultati straordinari.
MIA – MERCATO INTERNAZIONALE AUDIOVISIVO 2022 è pronto ai nastri di partenza.
TUTTO È PRONTO PER IL MIA 2022 | ROMA 11-15 OTTOBRE
MIA è un progetto ideato e realizzato da ANICA(Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) e APA (Associazione dei Produttori Audiovisivi), MIA è sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), MiC (Ministero della Cultura), il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Lazio, il programma MEDIA dell’Unione Europea. I principali partner del MIA sono Unicredit, Fondazione Apulia Film Commission, Fondazione Cinema per Roma.
CHE COS’È IL MIA?
MIA è il primo mercato italiano che unisce tutti i segmenti dell’industria audiovisiva (Film | Drama | Doc). Con oltre 1500 professionisti provenienti da 58 paesi, ad ogni edizione, MIA è una piattaforma prestigiosa per i top players dell’industria audiovisiva nazionale e internazionale, rivolto a produttori e distributori di contenuti high-end: un hub dove nascono accordi per i film e le serie televisive transnazionali, e dove instaurare e rafforzare le relazioni di business tra i leader del mercato globale.
Gaia Tridente Direttore del MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo
PERCHÉ ESSERCI?
Il format del MIA unisce attività di networking, co-produzione, vendita e scouting di prodotto. Al MIA, gli operatori del settore possono acquistare e vendere contenuti basati su specifiche strategie di business, sviluppate all’interno del mercato su quattro principali pilastri: matchmaking, co-produzione e pitching forum, panel e proiezioni. MIA incoraggia le idee più fresche, promuove la conoscenza, la fiducia e l’intuizione.
CHI PARTECIPA?
Produttori internazionali, Commissioning Editors, creatori e showrunners, talenti, registi, autori, buyers e responsabili delle acquisizioni, Head of Drama, direttori di programmazione e produttori esecutivi, distributori internazionali, fondi pubblici e privati, partner finanziatori, agenti, PR & Publicity, International Sales Agents.
DOVE E QUANDO?
MIA torna a Roma per la sua settima edizione, dal 11 al 15 ottobre 2022, grazie all’importante supporto del governo, per sostenere l’Italia nello scenario competitivo internazionale.
MIA è un hub dove le eccellenze dell’industria audiovisiva si incontrano, immerse nella vibrante cultura italiana: contenuti eccezionali, sostanziosi finanziamenti, magnifiche location, società di produzione e talenti di successo. L’Italia oggi è il posto giusto dove realizzare nuove opportunità di business, in un ambiente dinamico e in forte evoluzione.
Inoltre, il MIA si svolge in alcuni dei luoghi più sorprendenti della città eterna, dalla Roma antica ai palazzi rinascimentali, per dare ai propri ospiti la possibilità di fare business in un ambiente esclusivo.
I NUMERI DEL MIA
Il MIA – MERCATO INTERNAZIONALE AUDIOVISIVO, appuntamento di business fondamentale per l’industria audiovisiva nazionale e internazionale, ritorna per l’ottavo anno consecutivodal 11 al 15 ottobre 2022 a Roma, portandosi come biglietto da visita gli ottimi risultati delle passate edizioni.
Dal 2015, infatti, il MIA ha registrato una crescita dell’84% in termini di presenze e numero di contenuti presentati. L’edizione 2021, da poco conclusa, ha visto il grande ritorno in Italia dei principali protagonisti dell’industria audiovisiva mondiale, accolti in totale sicurezza, per un totale di 2000 accreditati da 56 Paesi, al 100% in presenza. Agli oltre 600 top players internazionali a Roma, si sono aggiunti 450 produttori, 800 buyers di prodotto finito e di progetti, 150 proiezioni di mercato (di cui 80 anteprime), 150 fra progetti e work in progress (al 70% italiani), 59 panel negli spazi del Cinema Moderno e di Palazzo Barberini e 40.000 incontri B2B.
L’ottava edizione tornerà nel Distretto Barberini, all’insegna di un fitto programma di panel, vetrine di contenuti e proiezioni in quattro giorni, promosse dalle tre divisioni in cui il MIA è articolato: Scripted, Unscripted e Strategic Development, pensate allo scopo di continuare ad anticipare le tendenze del settore e sostenere l’ecosistema in modo efficiente nella prospettiva internazionale. Come nelle precedenti edizioni, l’attività on-site sarà potenziata e integrata da quella online, attraverso il MIA DIGITAL.
Il MIA è nato e continua a crescere grazie alla consolidata joint venture tra ANICA – l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali presieduta da Francesco Rutelli – e APA – l’Associazione Produttori Audiovisivi di Giancarlo Leone e al fondamentale supporto di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), con il contributo di MiC (Ministero della Cultura), Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lazio e programma MEDIA dell’Unione Europea. Importanti le partnership con UniCredit, Apulia Film Commission e Fondazione Cinema per Roma, a cui nel 2021 si sono aggiunti nuovi sostenitori commerciali, come Fastweb.
Cartoni diventa la prima azienda di ingegnerizzazione e produzione di supporti per fotocamere e telecamere a introdurre un line-up completo di teste fluide professionali per VFX, Virtual production, realtà aumentata e molto altro.
CARTONI E IL NUOVO TRAGUARDO TECNOLOGICO CON LE TESTE DOTATE DI ENCODER VFX
Cartoni Camera Supports ha annunciato che le loro teste fluide professionali, tra cui Maxima, Master e Magnum, saranno equipaggiate di encoder. Questo permetterà la possibilità di tracciare la posizione, forniranno informazioni precise sulla telecamera per VFX, produzione virtuale e molto altro.
Le teste codificate e-Maxima, e-Master ed e-Magnum sono l’ultima risposta alle esigenze degli effetti visivi. Robuste e versatili, la teste fluide della serie includono e tutte le caratteristiche delle teste premium di Cartoni per la cinematografia digitale.
Inoltre, la serie “E” dispone di encoder a rilevamento diretto ad altissima risoluzione sia nell’asse di panoramica che di inclinazione. Gli encoder eseguono il posizionamento assoluto senza ricalibrare all’avvio.
“Siamo stati pionieri quando abbiamo realizzato le nostre prime teste pronte per la codifica e ora siamo pionieri nella creazione della nuova serie E con codifica della posizione”, afferma Elisabetta Cartoni, Presidente e CEO di Cartoni Camera Supports. Continua: “Abbiamo progettato la testa dell’e-Sensor per tracciare gli ambienti virtuali più di dieci anni fa. L’e-Sensor è stato seguito da Master Series e Magnum codificati, che sono utilizzati principalmente nella produzione virtuale e nello sport. Ora che l’evoluzione della tecnologia VFX affronta la crescente necessità di dati precisi per le immagini in movimento, abbiamo ampliato la nostra tecnologia di codifica con i più recenti codificatori assoluti disponibili sul mercato. Questi codificatori hanno dimensioni ridotte e alta risoluzione a 4 milioni di conteggi per giro”.
La serie e di Cartoni è compatibile con la maggior parte dei pacchetti 3D per il movimento di telecamere e scene in tempo reale in set virtuali e pre-visualizzazione. È la soluzione ideale per inserimenti grafici 3D sportivi. I dati vengono forniti direttamente tramite connettori dedicati sulla testa o possono essere elaborati e raccolti con altri metadati attraverso un box VR programmato sui principali protocolli del settore VFX.
L’aggiunta della capacità di codifica completa la linea premium di teste fluide Maxima. Le teste fluide e-Maxima sono progettate per la cinematografia digitale. Al contrario, le teste fluide e-Master ed e-Magnum sono costruite su misura per esigenze di produzione broadcast e OB.
La lunga storia di Cartoni nello sviluppo di supporti cinematografici si è distinta per l’attenzione ai dettagli del design e per le prestazioni superiori. I sistemi di resistenza e bilanciamento brevettati offrono una sensazione che ha innalzato lo standard del settore per quanto ci si aspetta da una testa fluida. I comandi dell’utente sono posizionati e progettati in modo ideale per l’utilizzatore e il comfort, insieme alla semplicità operativa, sono rafforzati da decenni di esperienze nell’utilizzo e nel feedback provveduto dagli operatori. Da sempre i prodotti Cartoni consentono agli operatori di mettere a punto le prestazioni della testa con una rapidità e una sensibilità ineguagliabili.
Con 33 brevetti internazionali su sistemi di trascinamento fluido e sistemi di controbilanciamento della telecamera, Cartoni copre tutte le esigenze di supporto e movimento della telecamera in tutte le applicazioni di produzione televisiva e cinematografia digitale. Sin dal 1935, Cartoni è una delle eccellenze della tecnologia italiana.
Cartoni presenterà le sue teste con encoder all’IBC 2022 (Hall 12-F31).
Ecco alcune caratteristiche della testa e-Magnum
Peso 19 kg
Capacità minima di carico utile 30 kg
Massima capacità di carico utile 95 kg
Trascinamento fluido Continuo
Range di inclinazione +/- 65°
Intervallo di temperatura -40°/+60°C
NOTE TECNICHE:
Prodotta con un ampio uso di lega di alluminio ultraresistente, il Magnum offre movimenti straordinariamente precisi e una resistenza aerodinamica costantemente elevata.
L’esclusivo sistema di contrappeso brevettato è ideale per funzionare con telecamere dotate di un baricentro alto e di peso compreso tra 40 e 95 kg (88 – 209 libbre).
Le telecamere all’interno di questa gamma possono essere perfettamente bilanciate attraverso l’intero angolo di inclinazione di 130°.
Calibrata con una regolazione variabile collegata ad un display a lettura digitale, la manopola di comando del contrappeso è comodamente posizionata sul lato della testa.
I moduli di smorzamento del fluido senza attrito sono inoltre caratterizzati da un design brevettato che fornisce prestazioni straordinarie in un intervallo di temperatura esteso, con movimenti fluidi e precisi insieme a una risposta lineare in qualsiasi ambiente critico.
Le manopole di controllo del fluido a variazione continua poste ai lati della testa hanno un innovativo design pieghevole a ribalta, sono facili da raggiungere e sono collegate a un lettore digitale che consente al cameraman una rapida messa a punto anche in condizioni di scarsa illuminazione.
I freni di comando efficaci su entrambe le modalità pan e tilt si trovano sul lato anteriore sinistro del pannello di controllo e possono essere azionati con una sola mano.
Sulla parte anteriore della piattaforma scorrevole sono previsti due fori filettati per i tubi del teleprompter.
Il Magnum si interfaccia direttamente con qualsiasi treppiede Heady Duty a base piatta Mitchell e può essere facilmente montato su tutti i piedistalli esistenti dotati di fori a 4 fori.
La piastra della fotocamera a cuneo ha uno sgancio rapido ergonomico e un’ampia gamma di guide di centraggio per l’impostazione del bilanciamento micrometrico.
Le teste codificate CARTONI per applicazioni VR e AR sono dotate di encoder assoluti da 4 milioni di conteggi/giri sia per Pan che Tilt.
Accessibile, flessibile e scalabile. La libertà di creare e condividere video, dove e quando si vuole con TriCaster Mini X.
TRICASTER MINI X: IL NUOVO TRICASTER DESKTOP PER OGNI PRODUZIONE VIDEO NewTek, leader nella tecnologia video basata su IP e parte del Gruppo Vizrt, annuncia TriCaster Mini X. La nuova aggiunta alla rivoluzionaria famiglia TriCaster vanta Live Link, una funzionalità completamente nuova che porta le possibilità creative di Internet direttamente nella tua TriCaster.
Il TriCaster Mini X si concentra sulla produzione e mette a disposizione tutto il necessario per farlo, direttamente sulla propria scrivania. TriCaster Mini X è il primo della famiglia TriCaster a offrire Live Link. Con questa nuovissima funzionalità gli utenti possono facilmente estrarre qualsiasi elemento da una pagina Web e inserirla in una produzione senza la necessità di utilizzare applicazioni di terze parti. Grafica, immagini, video, tutti i singoli elementi da intra e Internet come le piattaforme di formazione interne della tua organizzazione o il sito web aziendale, possono essere importati come fonti per la tua produzione. Questo trasforma l’intera rete Internet in una ricca fonte per le produzioni.
TriCaster Mini X continua con la filosofia desktop all-in-one e trasforma ogni spazio in cui si trova, in uno studio di produzione completo e multi-sorgente. TriCaster Mini X offre maggiore potenza e capacità, incluso l’accesso a 8 sorgenti esterne con 4 ingressi HDMI integrati e il supporto di moderne risoluzioni fino a 4Kp30; e rendering HTML direttamente nello switcher, con accesso a grafica animata HTML 5, pagine Web, riproduzione video basata sul Web e altro senza dover utilizzare un computer separato.
“Gli ultimi due anni hanno messo a fuoco l’importanza non solo dell’accessibilità di soluzioni di produzione video di qualità, ma anche di strumenti che contraddistinguono le produzioni. Con l’introduzione di TriCaster Mini X, dimostriamo che non devi essere un esperto con risorse illimitate per raccontare la tua storia con tutti i campanelli e i fischi di un gigante della trasmissione.”
Barbara Spicek, Presidente e GM di NewTek
Accessibilità totale.
TriCaster Mini X offre le possibilità della produzione video live professionale a chiunque abbia una storia da raccontare, indipendentemente dal livello di esperienza, senza ingenti investimenti nell’infrastruttura. Cambio video, riproduzione multimediale, set virtuali, integrazione con i social media, possibilità di aggiungere grafica, registrare, trasmettere in streaming e molto altro.
Flessibilità completa.
I creatori possono utilizzare tutti i loro dispositivi esistenti con TriCaster Mini X e far salire di livello le loro produzioni con tutte le funzionalità avanzate che ha da offrire. Dalle fotocamere ai microfoni, i dispositivi HDMI standard si collegano direttamente al Mini X in pochi minuti creando produzioni di livello professionale, senza dover acquistare nuove apparecchiature.
Scalabilità ampia.
Una volta che gli utenti entrano nel mondo di TriCaster, non si guardano più indietro. Il TriCaster Mini X offre una serie di potenti funzionalità che significa che non solo ti aiuta a far decollare le tue produzioni, ma cresce anche con esse. Inoltre, essendo parte della famiglia di prodotti NewTek, ci sono innumerevoli modi per espandere i flussi di lavoro per soddisfare le tue esigenze di produzione in evoluzione.
Costruito con NDI al centro, il Mini X è una soluzione facile da usare e a prova di futuro che può essere semplificata o ampliata, se necessario. Utilizzando video IP e narrazione visiva definita da software, TriCaster Mini X offre infinite possibilità di produzione.
Disponibilità e prezzo
NewTek TriCaster Mini X è ora disponibile e ha un prezzo orientativo di $ 7,995 US MSRP.
Per ulteriori informazioni, l’appuntamneto è al prossimo IBC presso lo stand Newtek
A proposito di NDI
NDI è un marchio del Gruppo Vizrt. Il software NDI è a disposizione di milioni di clienti in tutto il mondo e consente a più sistemi video di identificarsi e comunicare tra loro tramite IP. NDI può codificare, trasmettere e ricevere molti flussi di video e audio di alta qualità, bassa latenza e accurati al fotogramma in tempo reale. Ciò avvantaggia qualsiasi dispositivo video connesso in rete, comprese fotocamere, convertitori, mixer video, sistemi grafici, schede di acquisizione e molti altri dispositivi di produzione.
Teradek si integrerà con Ci di Sony, consentendo a registi ed emittenti di accelerare il flusso di lavoro sicuro da telecamera a cloud
Integrazione perfetta: l’integrazione cloud Ci di Sony sbloccherà flussi di lavoro da telecamera a cloud per emittenti e registi che utilizzano Teradek Prism Flex e Teradek Serv 4K.
Metadati accurati: codici temporali e nomi di file proxy o registrazioni OCF 4K HDR di alta qualità.
Editing in tempo reale: i team possono caricare automaticamente file 4K HDR e modificare immediatamente proxy accurati al fotogramma senza attendere i girati quotidiani.
Flussi di lavoro collaborativi: completa l’intero ciclo di vita dei media, dallo studio al cloud o dal set al cloud per la post-produzione, la collaborazione e la revisione, fino alla gestione dei cataloghi e degli archivi.
Ecosistema connesso: Teradek si sta affermando come la rampa di accesso al cloud, integrando flussi di lavoro in specifiche aree di stoccaggio e fornendo visibilità sull’intera pipeline di imaging
Integrazione Sony Ci e Teradek
Teradek e Sony Electronics hanno annunciato un’integrazione che fornirà alle produzioni nei mercati cinematografici e broadcast una maggiore flessibilità nei flussi di lavoro da camera a cloud.
Ci Media Cloud di Sony si integrerà in modo nativo con Serv 4K e Prism Flex, le soluzioni di codifica 4K HDR di Teradek. Ora, qualsiasi telecamera utilizzata sul set, in studio o in remoto sarà in grado di caricare filmati su Ci direttamente dai codificatori di Teradek.
Con questa nuova integrazione, i team cinematografici e di trasmissione avranno la possibilità di rivedere, modificare e fornire facilmente file proxy in pochi minuti. Questo trasferimento di file straordinariamente veloce accelererà i flussi di lavoro di acquisizione dei contenuti fornendo allo stesso tempo file accurati al fotogramma per il taglio, il color grading, l’acquisizione di fotogrammi, i commenti e le annotazioni. I contenuti possono essere ritagliati, riformattati e condivisi senza dover mai lasciare il cloud.
Poiché è nel cloud, questo flusso di lavoro eviterà la duplicazione del contenuto su più sistemi, consentendo all’elaborazione di arrivare direttamente al contenuto. Consente inoltre alle parti interessate interne ed esterne di collaborare senza soluzione di continuità mantenendo i confini sicuri.
Ci di Sony offre portali di acquisizione di contenuti, collaborazione in tempo reale, transcodifica automatizzata, editing preliminare, controllo qualità e funzionalità di archiviazione in un’unica offerta SaaS. Questa nuova integrazione fornirà la configurazione on-set più veloce sul mercato. Consentirà inoltre alle produzioni di integrare i membri del team senza limiti di utenti e di creare una struttura di cartelle di destinazione completamente personalizzabile, offrendo ai team la libertà di lavorare come preferiscono. I file possono essere archiviati facoltativamente nel bucket AWS S3 di un cliente in modo che mantengano sempre il controllo dei propri contenuti. Inoltre, le notifiche automatiche faranno sapere ai team il successivo nuovo contenuto caricato.
“Sony e Teradek sono standard del settore nella creazione di contenuti e nello spazio di produzione”, ha affermato David Rosen, Vice President of Cloud Applications and Services, Sony Electronics. “Sfruttando i nostri punti di forza combinati, questa integrazione consentirà un flusso di lavoro affidabile e senza sforzo che consente ai creatori di contenuti di lavorare con gli strumenti che amano e di rimanere concentrati sulla loro visione con piena fiducia nella tecnologia sottostante”.
Teradek Serv 4K e Prism Flex si collegheranno a Ci di Sony con un codice univoco a 8 cifre, rendendola la configurazione più semplice disponibile senza app aggiuntive richieste. Serv 4K fornisce anche il monitoraggio del client iPad locale e una soluzione Gold/V-mount per le configurazioni della telecamera. Prism Flex offre streaming live e decodifica point-to-point.
“Il futuro è la produzione basata su cloud”, ha affermato Derek Nickell, Product Manager di Teradek Live Production. “Ci stiamo posizionando per accelerare il mercato verso la produzione remota collaborativa”.
“Teradek è diventato il leader nella codifica sul set e nello streaming cloud”, ha aggiunto Colin McDonald, Product Manager di Teradek Cine. “Siamo entusiasti di abilitare questi stessi flussi di lavoro e integrazioni cloud per la consolidata base di utenti Sony”.
Questa nuova integrazione dovrebbe essere disponibile nell’autunno 2022.
Ci Media Cloud
È un’unica piattaforma cloud, con tutti i workflow multimediali. Ci è stato progettato per rendere la produzione di contenuti più collaborativa, creativa ed efficiente, indipendentemente dalle dimensioni del progetto e dal luogo di lavoro del personale.
Ci offre un hub centrale per i contenuti, gli strumenti professionali per gestirli e un’integrazione con altri sistemi.
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