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19° EUROPEAN DIGITAL FORUM – SPEAKERS IN PROGRAMMA

Speakers 19° EUROPEAN DIGITAL FORUM 16 - 17 GIUGNO 2022

LEADING TECHNOLOGIES: LA PRIMA REFERENCE ROOM DOLBY ATMOS IN ITALIA

La Leading Technologies, insieme alla Lucky Music, Disc to Disc, e la supervisione tecnica di Donato Masci, CEO & Acoustic Designer dello Studio Sound Service, ha progettato e realizzato la prima reference room Dolby Atmos in Italia con la Serie 7 di JBL Professional.

Al progetto ha collaborato anche la squadra della JBL che dagli Stati Uniti ha indicato le linee guida da seguire nella realizzazione dell’impianto.

Il committente della reference room è Disc to Disc, la nota la società di post-produzione audio.

In occasione della presentazione di quest’ultimo gioiello tecnologico di Disc to Disc, abbiamo incontrato i responsabili di Leading Technologies, insieme al Partner & Sound Designer di Disc to Disc, Antonio D’Ambrosio, accompagnato dal presidente di Lucky Music Network Mauro De Nadai.
Insieme ci hanno accompagnato in un viaggio verso l’audio immersivo offerto da Dolby Atmos.

Installata per la prima volta nel giugno 2012 al Dolby Theatre di Hollywood in California per la premiere del film Pixar Ribelle – The Brave, questa tecnologia incontra oggi la qualità del suono leggendario che solo brand come JBL Professional e Crown possono garantire. Tra i prodotti utilizzati per allestire la reference room di Disc to Disc troviamo otto Monitor a 2 vie da 5″ LSR705i, tre Monitor a due vie da 8″ LSR708i ed un subwoofer da cinema 4645C di JBL Professional.

JBL 4645C 

Subwoofer cinema 1×18″ Approved by Lucasfilm

A completare la sala possiamo trovare gli amplificatori Crown DCI 2|600DCI 4|600 e due amplificatori da installazione ad alte prestazioni DCI 4|300.

CROWN DCI 2|600

Amplificatore 2×600 W/4 Ohm, 70/100 V

CROWN DCI 4|600

Amplificatore 4×600 W/4 Ohm, 70/100 V      

CROWN DCI 4|300

Amplificatore 4×300 W/4 Ohm, 70/100 V

Ecco l’intervista ad Antonio D’Ambrosio Partner & Sound Designer di Disc to Disc:

Come nasce Disc to Disc:

Disc to Disc nasce vent’anni fa come uno studio di registrazione per poi diventare, in seguito, una casa di produzione audio. Qual è la differenza? Le case di produzione audio sono quelle che lavorano nei propri studi e lavorano sulle proprie produzioni, mentre, gli studi di registrazione lavorano per conto di terzi.
Abbiamo sempre trattato le nostre produzioni per il settore della discografia, il nostro primo amore, per poi aprire i nostri orizzonti ed espanderci anche al settore pubblicitario e cinematografico, in particolare, per produzioni che raccontano storie.
Ci siamo sempre posti come dei partner nei confronti dei nostri clienti perché il nostro DNA ci spinge a non essere semplici fornitori, infatti, siamo guidati dalla volontà di creare un prodotto che contenga nitidamente la nostra impronta.
Nel settore discografico qualsiasi musicista o produttore tende a mettere del proprio in una produzione e noi, con questo tipo di attitudine, abbiamo deciso di adattare questo sistema in un lavoro prettamente tecnico: incisione, produzione, pulizia del suono e dei dialoghi e tutti gli altri aspetti li abbiamo sempre affrontati con la tipica mentalità del musicista.”

Perchè è importante il passaggio a Dolby Atmos?

“Ritengo sia importante aver adottato Dolby Atmos perché, innanzitutto, è un sistema che è facile ed intuitivo: in questo modo il file audio si adatta al device, e non viceversa. Quel che ne consegue è che se, per esempio, anni fa volevi sentire un audio in suono surround 5.1 dovevi avere uno studio dotato di casse fisiche 5.1.
Oggi, invece, il protocollo Atmos permette di poter ascoltare ed essere immerso all’interno del suono a prescindere da quale device tu abbia a disposizione.

Si può affermare che Dolby Atmos è un audio facile perché portatile e per utilizzarlo occorre, quindi, uno studio come questo con diffusori discreti che permettano al fonico di riprodurre perfettamente tutto quello che vuole trasmettere all’ascoltatore finale. E’ fondamentale capire che il 90% dell’utilizzo di questo tipo di sistema avverrà su cuffie, tablet, laptop e tutti quei device che non hanno questo tipo di diffusori ma che permettono comunque un ascolto assolutamente pulito. 

Perché per Disc to Disc è importante adottare Dolby Atmos? 

E’ fondamentale per noi in qualità di casa di produzione perché in futuro ci saranno sempre più storie da raccontare e ognuno di noi racconta una storia.”

Perchè avete scelto i prodotti JBL Professional?

“La scelta è ricaduta su JBL Professional soprattutto perché è un marchio al quale sono affezionato, dotato di un’effettiva solidità e della capacità di poter essere totalmente affidabile nel tempo.
Inoltre, la Serie 7 di JBL Professional è perfetta perché le nostre sale hanno tutte bisogno di avere una certa flessibilità: oggi possiamo masterizzare o mixare un album in Dolby Atmos ma, domani, potremmo aver bisogno di realizzare un mix per un film. In entrambi i casi occorre un ascolto che sia preciso e affidabile per tutte le nostre necessità.
JBL, nel tempo, è sempre stato un marchio che si è distinto proprio per la sua solidità, affidabilità e fedeltà che attraversano tutti gli ambiti: dal musicale fino ad arrivare al cinema.
Se dovessi utilizzare un unico aggettivo per descrivere JBL sarebbe, sicuramente, “facile”.

Abbiamo cercato di scegliere gli strumenti più pratici da poter usare per queste sale.

Com’è cambiato il vostro workflow con il passaggio a Dolby Atmos?

“Non c’è nessuna differenza a livello di workflow. Quello che è cambiato radicalmente è il fatto di essere consapevoli di avere un ascolto affidabile, in quanto, il mix in Dolby Atmos non è possibile crearlo ovunque poiché sono talmente tanti diffusori chiamati in causa che ti devono dare una serie precisa di risposte in frequenza che, pertanto, occorre comunque avere un ambiente molto controllato per lavorare a certi livelli”

Cosa rappresenta per te l’opportunità di avere una sala reference certificata Dolby Atmos?

“Questa è una sala a Dolby atmos certificata. Abbiamo lavorato attraverso il nostro progettista, Donato Masci, e direttamente insieme a Dolby Londra per creare una sala che rispondesse a tutte le caratteristiche ottimali che richiedeva Dolby per poterla certificare.
Per questa ragione, oltre ad installare dei ‘signori diffusori’ abbiamo cercato di curare al massimo l’acustica, la disposizione nello spazio ed il punto di fuoco di ascolto di questa sala fino nei minimi dettagli, seguendo puntualmente tutte le richieste di Dolby Atmos.
Oltre ad essere certificata, questa è una reference room con tutte le caratteristiche per essere in grado di poter dare un riscontro effettivo su tutti i mix.

E’ una reference room perché è stata realizzata seguendo tutti i crismi dettati da Dolby.”

                     

Quanto è importante questa novità per il panorama italiano?

“Per una questione di expertise, l’audio realizzato per il cinema è storicamente sempre stato legato a Roma. Infatti, nella Capitale vi è Cinecittà ed è dove è nata la storia del cinema e del doppiaggio.
Dal canto suo Milano si è trovata ad essere uno dei più grossi set d’Europa dove si effettuano Shooting tutti i giorni e dove si girano film e Serie TV, con tutte le infrastrutture dove si può produrre a livello visuale un film, ma senza nemmeno una sala mix che fosse collocata nel centro di Milano e che fosse facile da raggiungere.
Si potrebbe dire che aver creato una sala in grado di rispondere alle esigenze dei professionisti, dei migliori fonici e dei montatori del suono che ci sono a Roma: questo è un evento quasi epocale ed è un primato che siamo contenti di condividere con JBL Professional.”

L’intervista riprende con l’analisi del Presidente di Lucky Music NetworkMauro De Nadai, il quale, ha voluto soffermarsi su come è mutato il ruolo del rivenditore negli ultimi anni:

“Il ruolo del rivenditore nell’ambito professionale è profondamente cambiato negli ultimi trent’anni perché, con l’avvento di macchine dal costo decisamente più contenuto, la figura del dealer comincia ad attrarre clienti professionali a tutti i livelli.
Da quel momento in poi, in particolar modo per quanto riguarda il rivenditore che si occupa di audio professionale, ha dovuto coltivare conoscenze profonde all’interno del settore perché il cliente non sempre conosce tutti i prodotti proposti dal mercato, per ciò, a volte si riesce ad indirizzare la persona non più in funzione delle vendite che vogliamo fare mai in funzione di quelle che sono le reali esigenze del cliente”

Sempre Mauro De Nadai è tornato a parlare dell’audio immersivo illustrando quali obiettivi può raggiungere Dolby Atmos, nello specifico, all’interno del mercato italiano:

“Ormai lo streaming, l’incapacità di vendere dischi fisici ed i budget più contenuti comportavano un progressivo appiattimento della qualità che, secondo me, i sistemi Atmos sono in grado di rilanciare perché occorre una vasta conoscenza della materia che non è detto che una persona può facilmente imparare a casa da solo e, inoltre, servono persone preparate con locali predisposti e tutta una serie di fattori che danno sicuramente slancio al settore e anche agli operatori del settore”

Ringraziamo Disc to DiscLucky Music, JBL Professional e Leading Technology perché hanno saputo distinguersi in termini di qualità e di raggiungimento di eccellenza tecnologica. Hanno saputo realizzare, anche grazie alla passione, un impianto che sa restituire le emozioni che derivano da atmosfere sonore immersive.

EVS PRESENTA LE ULTIME NOVITÀ IN MR TELECOM & BROADCAST SERVICES

EVS PRESENTA LE ULTIME NOVITÀ IN MR TELECOM & BROADCAST SERVICES

L’occasione in cui Massimo Riva ha presentato alla stampa e ai propri clienti l’accordo che lo vede come Channel Partner con EVS, è stata l’occasione per mostrare, su un mezzo appositamente attrezzato, le ultime novità della casa belga, leader per le tecnologie di produzione broadcast.
La sede di MR Telecom di Via dell’Industria, 17, Torre d’Isola PV

Le tecnologie EVS che la MR Telecom gestirà per il mercato italiano sono:
Ecco le linee di prodotto che MR gestirà per conto di EVS:
– Cerebrum (Broadcast control and monitoring systems),
– Neuron (Modular glue for IP infrastructures)
– Synapse (Modular real tine video and audio processing)
– Strada (Turnkey SDI/IP routing solution);

L’Open House è stata comunque l’occasione per mostrare agli interessati una overview a 360° della produzione EVS.
Ecco alcuni dei prodotti presentati:

MediaInfra Infrastructure management and processing

Controlla ed elabora tutti i tuoi flussi di lavoro multimediali.
Le soluzioni MediaInfra di EVS offrono controllo, monitoraggio, conversione ed elaborazione in tempo reale altamente avanzati per infrastrutture di trasmissione SDI, IP e ibride. Scelte da emittenti, operatori di rete e fornitori di servizi in tutto il mondo, e composte dalle linee di prodotti Cerebrum, Neuron e Synapse, le collaudate soluzioni MediaInfra di EVS sono state progettate per rendere qualsiasi ambiente di trasmissione affidabile, flessibile e di facile manutenzione.

Cerebrum Broadcast control and monitoring system
Cerebrum offre il controllo sulle operazioni di trasmissione più critiche. Accessibili tramite un’unica applicazione, le interfacce potenti e altamente personalizzabili del sistema consentono di controllare, configurare e monitorare qualsiasi ambiente di trasmissione nel modo desiderato. Cerebrum è progettato per essere robusto sia nelle piccole che nelle grandi infrastrutture e adattato per SDI e IP, offrendoti una soluzione scalabile pronta per le operazioni di oggi e di domani.

VIA Xsquare Gestione centralizzata del flusso di lavoro multimediale
VIA Xsquare fornisce un unico punto di ingresso per i team di produzione per trasformare, coordinare e monitorare i file multimediali mentre si spostano attraverso il flusso di lavoro dal vivo dall’acquisizione allo storage condiviso e alla distribuzione.
LSM-VIA Sistema di replay e highlights dal vivo
Semplifica tutte le operazioni di riproduzione al rallentatore dal vivo per una trasmissione avvincente. Progettato in stretta collaborazione con la comunità di operatori SVE, LSM-VIA offre usabilità, flessibilità, velocità e controllo senza precedenti per tutte le operazioni live. Lavorando insieme ai server XT-VIA e XT-GO e interagendo perfettamente con tutti gli altri prodotti VIA, la nuova soluzione di riproduzione e evidenziazione apre nuovi entusiasmanti flussi di lavoro e fornisce un accesso più rapido e diretto a tutti i contenuti della rete. E con la connettività IP completa e la tecnologia software-defined integrata, LSM-VIA assicura di essere pronto ad affrontare tutte le future aspettative di produzione dal vivo.

Insieme a queste EVS ha presentato anche altre novità.

Con l’occasione MR TELECOM & BROADCAST SERVICES ha mostrato anche i propri prodotti e servizi che da oltre 2’0 anni la qualificano come Società di consulenza e supporto tecnologico per il mercato broadcast.
Negli anni MR Telecom & Broadcast Services è diventata nota come un solution provider per sistemi professionali nel mercato Broadcast e Telco, altamente specializzata in Video-Audio-IPTV-RF, nelle aree di compressione, satellite, terrestre, misura, monitoraggio e trasmissione.

QUANDO IL VIRTUALE È PIÙ VERO DEL REALE

Il “Virtual Set” è l’ultima frontiera artistica e tecnologica del cinema e della televisione. Negli studi della ON AIR l’abbiamo visto all’opera e parlato con i protagonisti di questa affascinante tecnologia.

Circa venti anni fa, durante una conferenza tenuta a Cinecittà ebbi modo di parlare con Pasquale Squitieri, il noto regista de “Il prefetto di ferro “ e “Corleone”. Si ragionava sul futuro del cinema alla luce delle nuove tecnologie. Ricordo perfettamente le sue parole:

“Verrà il giorno in cui i personaggi al cinema saranno per lo più sintetici, creati al computer. E al computer saranno create scene che oggi sono inimmaginabili.”

Aveva ragione. Oggi grazie alla tecnologia è possibile creare personaggi e mondi virtuali che si muovono in modo naturale e che possono interagire con personaggi reali.

Questo è il “Fantastico” e allo stesso tempo “Reale” mondo del virtual set.

Abbiamo avuto l’occasione di essere presenti sul set del programma televisivo “Zero” prodotto negli studi della società ON AIR e diretto da Elia Castangia. Zero è stato realizzato intorno alla tecnologia di virtual set fornita da Video Progetti che ha colto l’occasione per invitare circa un centinaio di Aziende ad una sorta di Show dal vivo per presentare le caratteristiche tecniche e funzionali della nuova installazione.

Alessandro Betti e Paolo Labati sul set di Zero, il programma comico andato in onda su Rai 2

Ecco le voci di alcuni protagonisti:

FRANCESCO STRUZZI DIRETTORE COMMERCIALE VIDEO PROGETTI

Francesco com’è iniziata l’avventura per realizzare questo evento in ON AIR in un momento tra l’altro particolare?

Si, è un momento sicuramente molto particolare dopo due anni di pandemia in cui non è stato possibile organizzare eventi come questo.

È stata un’occasione per rivedere tanti amici e tanti clienti di Video Progetti.

Abbiamo avuto una presenza in due giorni di oltre 100 clienti che sono intervenuti negli studi di ON AIR per assistere a qualcosa di veramente innovativo: l’introduzione delle tecnologie ICT in un contesto broadcast e non solo, perché questa soluzione offre opportunità utilizzabili da tutti coloro che vogliono creare contenuti di grande qualità impiegando le tecnologie virtuali con tutte le loro potenzialità creative.

Voi di Video Progetti siete system integrator e dealer di importanti marchi che operano nel settore broadcast. Il risultato che avete ottenuto in questa installazione però, va oltre la system integration. Qui non basta installare un black box, occorre fornire un particolare supporto al cliente. Cosa avete fatto per arrivare al punto di qualificarvi per questo tipo di tecnologia?

Questo è un punto molto importante. Qui siamo davanti a un risultato finale che deriva dall’utilizzo di numerosissime tecnologie. Abbiamo dovuto mettere insieme Ledwall, telecamere, speciali sensori montati sulle telecamere, abbiamo dei potenti strumenti software come Unreal, altri tools come ad esempio disguise che offre strumenti software per la progettazione, visualizzazione e realizzazione di show e anche soluzioni hardware per la loro esecuzione.

Video Progetti non si limita a proporre il box ma affianca il cliente perché possa padroneggiare la tecnologia in tutti gli aspetti che gli consentiranno di trarre il massimo e quindi un profittevole ritorno dei suoi investimenti.

Questo è un mondo nuovo, per questo come Video Progetti, abbiamo fatto un lungo studio e un percorso di analisi che ci ha permesso di selezionare le migliori tecnologie sul mercato e acquisire il know how necessario per padroneggiarle.

Abbiamo per questo creato un team dedicato di specialisti con competenze orizzontali sulle varie tecnologie. Dato che era impossibile trovare una risorsa con tutte le competenze da integrare, abbiamo messo a punto un team di tre persone a forte vocazione tecnica più una persona che si occupa del business development che ricopre un ruolo commerciale e si affianca al cliente per trovare le migliori soluzioni per le sue esigenze.

Francesco Struzzi Direttore Commerciale Video Progetti

Altre particolari strategie per andare sul mercato con questo tipo di soluzione?

È un mercato molto ampio quindi non è solamente il mercato broadcast, tradizionale focus di Video Progetti. Queste soluzioni possono essere adottate su tanti diversi mercati e abbiamo scelto un prodotto che ci aiuta proprio ad approcciare tutti questi diversi

mercati con un’unica soluzione. Parlo di disguise che può essere utilizzato nel mercato del live event, nel mercato broadcast, nella post produzione, in pubblicità e in cinematografia.

SIMONE NOBILI BUSINESS DEVELOPMENT VIDEO PROGETTI

Simone, per quali ragioni oggi le Aziende di produzione e non solo, dovrebbero investire nelle tecnologie di Virtual Production?

Le tecnologie di Virtual Production offrono innegabilmente efficienze tecniche e strategiche. A questo si aggiungono anche numerosi vantaggi in termini di risparmio sui costi e azzeramento delle fasi tra pre-produzione e post-produzione.

Quali sono i vantaggi del Virtual Production rispetto alla produzione tradizionale?

I vantaggi maggiori si possono riassumere in 7 punti chiave:

  • Visualizzazione in tempo reale del prodotto finito (girato).
  • Razionalizzazione e riduzione dei costi (sia quelli relativi allo staff e al cast sul set, gli spostamenti, etc.) sia quelli relativi alle fasi di post-produzione.
  • I Talent/Attori si trovano immersi in un ambiente reale e possono interagire con esso (a differenza delle performance che vengono eseguite con i green back).
  • Luce ambiente naturale: grazie alla tecnologia sempre più sofisticata dei Ledwall è possibile ricreare le ombre e le giuste condizioni di luce per la scena da girare.
  • Libertà creativa pressoché infinita e possibilità di cambiamenti in tempo reale.
  • Controllo della scena totale, grazie al motore grafico è possibile ridefinire le ambientazioni, spostare alberi, montagne o palazzi a proprio piacimento.
  • Nel caso di produzione non immersiva è possibile integrare il Set Virtuale con elementi di realtà estesa e aumentare lo spazio fisico del set (set-extension).

Quali soluzioni la tua Azienda propone al mercato e quali sono i vantaggi rispetto alla concorrenza?

Video Progetti propone, tra i tanti, i seguenti prodotti che consideriamo il top delle tecnologie offerta dal mercato:

  • LED WALL: Unilumin
  • Virtual Production System: disguise
  • Tracking System: Ncam

Oltre al cinema e alla TV di intrattenimento, ci sono altri segmenti produttivi che potrebbe trarre beneficio dalla produzione virtuale?

Certamente. La virtual production può essere utilizzata anche negli eventi dal vivo (Concerti, Show, Sfilate) così come per eventi Corporate (illustrazione progetti o prodotti tramite realtà aumentata) e infine anche integrata per le installazioni su grandi superfici (esempio Opera House di Sidney o Burj Khalifa di Dubai).

Sul set del programma che ha utilizzato le tecnologie messe a disposizione da Video Progetti e ON AIR, abbiamo incontrato il regista di Zero. Abbiamo colto l’occasione, per capire meglio dal punto di vista anche artistico l’utilizzo del Virtual Set e qual è stato l’impatto delle nuove tecnologie su un programma comico.

ELIA CASTANGIA REGISTA DEL PROGRAMMA ZERO

Elia, qual è il tuo rapporto con la tecnologia?

Sono un entusiasta della tecnologia. Essendo il mio un mestiere ad ampio respiro, mi occupo di pubblicità, di fiction, di televisione, ogni innovazione tecnologica per me è uno strumento in più. Quindi studiare e imparare nuovi strumenti tecnologici, amplia le mie possibilità creative.

Come l’utilizzo del virtual set ha stimolato la tua creatività?

Stavamo cercando un modo un po’ originale di fare comicità. Con Niki Petrucci abbiamo esplorato la possibilità di utilizzare disguise e per capirne le potenzialità siamo andati a Londra per incontrare i tecnici e approfondire l’argomento. Siamo rimasti molto impressionati dalla tecnologia. Avere la possibilità del Set Extension e del Tracking delle telecamere, ci sembrava proprio la soluzione per raggiungere gli obbiettivi che avevamo immaginato nella realizzazione del nostro programma. Diciamo che la parte virtuale è diventata una porzione del programma e lo abbiamo sfruttato per ampliare anche l’area di ripresa e il respiro che permetteva un’ambiente esteso. Il set virtuale è diventato esso stesso un personaggio che partecipa al programma.

Quali sono le valenze e le potenzialità degli strumenti che hai utilizzato in questo programma? Pensi di utilizzarlo ancora in futuro e se sì in che modo?

Certamente lo utilizzerò ancora in futuro. Anzi, mi sono ripromesso di non girare mai più un “camera car” reale. Il set virtuale è di una comodità incomparabile. Se giri un “camera car” in un ambiente classico porti a casa, se tutto va bene, tre minuti al giorno. In un ambiente virtuale ti puoi studiare ogni dettaglio con tutto comodo e in un ambiente confortevole. Questa esperienza con Zero ha dimostrato la validità dell’utilizzo del set virtuale. Poi se parliamo di pubblicità o di fiction, sono ancora più convinto dell’utilità di queste tecnologie. Lavorandoci e prendendo confidenza con gli strumenti che impareremo sempre meglio ad usare, potremo raggiungere dei risultati oggi neanche prevedibili.

Elia Castangia autore e regista del programma Zero

Per un autore o un creativo che opera nel mondo cinematografico e televisivo, pensi sia importate che abbia una preparazione tecnica o ritieni che la conoscenza tecnologica sia ininfluente?

È indispensabile conoscere gli strumenti che la tecnologia ti mette a disposizione. Fortunatamente la tecnologia mi piace e mi affascina. Sono convinto che oggi la tecnologia e la creatività siano due cose che vanno totalmente insieme. Quindi, se sei aggiornato tecnologicamente puoi scoprire nuove potenzialità o puoi addirittura inventare nuovi utilizzi degli strumenti di cui disponi.

Come ti sei trovato con il workflow di queste nuove tecnologie? Hai trovato delle asperità impreviste? Desidereresti avere a disposizione una tecnologia più semplice nell’uso?

Senza dubbio ho dovuto imparare ad utilizzare questo mezzo. Solo a titolo di esempio il set extension ha richiesto da parte mia uno sforzo astrattivo per capire che quello che vedevo fisicamente sul set di fronte a me era solo una porzione del set che poi era disponibile per la scena. Avevo disponibile non un piccolo palco ma un intero universo dove potevo muovere gli attori. Comunque la produzione è filata liscia senza intoppi, gli strumenti non mi sono sembrati complessi da usare. Sono anche certo che col tempo le macchine diventeranno sempre più potenti e capaci di processare un numero ancora maggiore di informazioni e questo aumenterà le possibilità creative che avremo a disposizione.

Come è stato lavorare nella struttura e con l’organizzazione di ON AIR?

Sono anni che lavoro con i ragazzi di ON AIR. Hanno una professionalità indiscutibile. Inoltre avevo costantemente la conferma che Niki Petrucci è un vero genio. Al di là dell’entusiasmo che ci contagiava, ha dimostrato di essere un problem solver di straordinaria capacità. Solo a titolo di esempio, all’inizia della produzione non avevamo pensato all’utilizzo dei tally per le telecamere. Poi girando, con Alessandro Betti, ci siamo resi conto che i tally sarebbero stati comodi. Ne ho parlato con Niki che immediatamente ha sviluppato, con la stampante 3D, i gusci e con una basetta Arduino ha realizzato, nel giro di 24 ore i tally per le camere dello studio. Cosa si può desiderare di più in termini di spirito collaborativo?

NIKI PETRUCCI DIRETTORE OPERATIVO E TECNICO DI ON AIR

Tu hai avuto modo di utilizzare questa tecnologia quindi puoi darci le tue impressioni globali su tutto il sistema, sulla sua effettiva utilità e praticità operativa?

La mia impressione è che questo è il futuro. Il sistema è in grado di sostituire il green back, permette una praticità di utilizzo e una rapidità di implementazione migliore rispetto ai vecchi sistemi. Consente addirittura di avere un’illuminazione coerente sui soggetti in scena e permette delle tempistiche dalla fase di pre-produzione all’effettivo programma pronto che sono molto rapide. Si può uscire addirittura con una prova già buona o andare in diretta.

Cosa avete prodotto esattamente con disguise?

Abbiamo prodotto quattro puntate di uno show comico che si chiama Zero, che va in onda su Rai 2 della durata di un’ora ciascuna. Questo programma si svolge in uno studio fantascientifico nel quale il conduttore si collega con altri personaggi anche loro inseriti in in altri mondi virtuali fatti in Unreal e tutto questo avviene in tempo reale.

Con quante camere avete lavorato e quali sono stati i vantaggi nell’utilizzare il virtual set?

Abbiamo lavorato con 5 camere. 4 sul set e una che riprendeva gli inviati.

I vantaggi sono stati che potevamo fare gli stacchi live e quindi generare direttamente un program, con gli stacchi, i movimenti di camera, gli zoom. Tutto perfettamente sincronizzato, tutto assolutamente in real time.

Niki PETRUCCI Direttore Operativo e Tecnico di On Air

Avete lavorato solo sul set, in studio o avete dovuto integrare della grafica?

Abbiamo lavorato soltanto sul set, la grafica è tutta inclusa nel program e quindi era già disponibile sul Ledwall o nel foreground. Addirittura anche la sigla che rappresenta un volo su questa città fantastica e che poi entra in studio, l’abbiamo fatta in tempo reale.

Cosa ti ha entusiasmato di più di tutto questo sistema durante il workflow di questa produzione

La cosa più entusiasmante del sistema sono i tempi di produzione e la possibilità di vedere in tempo reale quello che sta succedendo. Questo vale per l’attore che è in scena, per il direttore della fotografia e per tutto il personale artistico che riesce ad immergersi in questo mondo non solo di fantasia ma che diventa reale e tangibile.

Tra gli ospiti invitati da Video Progetti alla dimostrazione del sistema di Virtual Set, abbiamo incontrato operatori del settore interessati alle potenzialità del sistema.

LUCA ARTONI RESPONSABILE CREATIVITY MEDIA FACTORY PUBLITALIA 80

Oggi ha visto la presentazione di disguise da parte di Video Progetti qui in ON AIR, qual è la caratteristica che più di altre l’ha impressionata?

Sicuramente la qualità, che è la cosa fondamentale in ogni produzione perché al di là di

quello che può essere il risparmio economico, il risparmio in termini di tempo, quindi di ricerca di location, di ricerca di situazione da condividere col cliente, beh se tutto questo è comunque di qualità ovviamente ci aiuta tanto nel nostro mestiere nel proporre ai clienti

diverse soluzioni relative a quelli che sono gli obiettivi della comunicazione.

Quale pensa che sia l’applicazione più utile che questo tipo di tecnologia può realizzare?

Noi stiamo proponendo al mercato diversi formati di comunicazione relativi a tutti i mezzi che abbiamo a disposizione quindi dal “digital out of home” a quelli che possono essere dei post sui social network, poi ovviamente abbiamo sempre come business principale la televisione quindi tutti i formati televisivi.

Proprio per la televisione, ho visto dalla dimostrazione, che ci sono soluzioni di qualità che ci aiutano nel nostro mestiere, come dicevo, in termini di tempi e in termini economici.

Luca Artoni Responsabile Creativity Media Factory Publitalia 80

Un sistema del genere aiuta o uccide la creatività?

Assolutamente l’aiuta perché mi posso sbizzarrire nel creare situazioni e ambienti tali da poter ospitare poi personaggi, testimonial e attori che interagiscono con questi ambienti.

Anche perché probabilmente per motivi di budget in alcuni casi alcune produzioni non sarebbero neanche realizzabili.

Certo, è vero, anche se non bisogna mai esagerare nello “stupire con gli effetti speciali” come diceva una vecchia campagna pubblicitaria. Secondo me bisogna emozionare attraverso un racconto, attraverso una storia, attraverso quelli che sono contenuti concreti che in questo modo riusciamo a trasferire al mercato e ai consumatori in modo onesto.

A conclusione delle due giornate trascorse negli studi di ON AIR e a contatto con una produzione reale e di tanti protagonisti della più affascinante delle tecnologie, concordiamo con le visioni degli ospiti incontrati. Tra i vari meriti che la tecnologia del virtual set può vantare, al di la delle economicità che può realizzare e degli stimoli creativi messi a disposizione degli autori, certamente uno dei più rimarchevoli vantaggi è la capacità immersiva in un ambiente reale creato anche in modo virtuale ma che agli occhi di chi guarda assume la veste di una realtà “vera”. Finalmente il set cancella i suoi limiti fisici e si apre ad uno spazio pressoché infinito come infinite solo le possibilità di questa nuova ed affasciante tecnologia.

Il set del programma Zero durante le prove

DANIELE GAUNA
TV DIGITAL SPORT PRODUCTION SPECIALIST

GINO CAMPAGNA
DIRETTORE TECNICO VIDEE

ALBERTO FIAMMENGHI

VIRTUAL PRODUCTION & TECHNOLOGY VIDEO PROGETTI

IVAN FRASCAROLI
HEAD OF SHORT VIDEO PRODUCTION PUBBLITALIA 80

NIKI PETRUCCI

DIRETTORE OPERATIVO E TECNICO DI ON AIR

LUCA ARTONI
RESPONSABILE CREATIVITY MEDIA FACTORY PUBLITALIA 80

FRANCESCO STRUZZI

DIRETTORE COMMERCIALE VIDEO PROGETTI

AVVISO TAX CREDIT – SPESE COVID AL 100%

In riferimento a quanto previsto dall’art. 3 comma 2, lettera e) del D.I. 4/2/2021 “tax credit produzione nazionale”, si segnala che le spese sostenute per adempiere alle previsioni del “Protocollo di sicurezza dei lavoratori cineaudiovisivi”- in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19 – nonché i costi assicurativi e per tamponi per tutto il personale coinvolto nella produzione, consentono di accedere a un’aliquota di credito d’imposta del 100% del proprio valore esclusivamente se sostenute entro il 30 giugno 2022, come stabilito dal “Phase out State aid COVID Temporary Framework” del 12 maggio 2022.

Alle medesime tipologie di spese, sostenute a partire dal 1° luglio 2022, si applicheranno le aliquote ordinarie previste per gli altri costi eleggibili riferiti alla produzione della stessa opera.

A tal proposito, in fase di compilazione – su piattaforma DGCOL – delle domande consuntive di credito d’imposta (relative a domande preventive presentate nell’anno 2021), all’interno della voce “Spese covid”, della scheda “Credito d’imposta” dovranno essere indicate unicamente le spese sostenute entro il 30 giugno 2022.